Non so come sia successo...

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Chiedo scusa se ho offeso qualcuno, non era mia intenzione. Non spetta a me fare lezioni di etica e me ne guardo bene dal farlo. Dovreste leggere le cose in modo più distaccato e non a livello personale. Si parlava di etica e da ciò che è stato scritto di etica non se vedeva molta....tutto qui. Prendo atto che tu creda che io sia gay, ma posso garantirti che sei proprio fuori strada. Non so come tu sia arrivata a questa conclusione, ma spero che tu non abbia associato il piacere anale dell'uomo al fatto che debba essere necessariamente gay. Quanto a Ginevra...il tuo pensiero di eticamente corretto stà nel non farsi piacere il sesso anale? Andiamo proprio bene direi.... :D
Col tuo passato mi sembra molto contrastante
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
No lo penso perché se la moglie tira fuori il suo trauma è come se gli dicesse che cerca altrove ciò che non trova in casa.
Al netto del fatto che è stata cattiva, mi viene il dubbio che questa donna non si senta femmina in casa sua.
Anche il suo comportamento remissivo, che io credo dipenda dai traumi subiti, ma non sono uno specialista, mi dice che lui è passivo nella coppia.
Se poi aggiungi il discorso di certe pratiche (che io non conosco) mi pare che ci sia un non voler ammettere di avere certe preferenze.
Magari si può parlarle di bisessualità, se non dí omosessualità.
Però qualcosa che lui non si dice (nemmeno a se stesso) secondo me c’è.
Poi ripeto. Io non sono nessuno in campo medico, né tantomeno questo è un giudizio di valore.
Continui a basare le tue riflessioni sui più comuni pregiudizi. In pratica il mio piacere anale mi rende remissivo, passivo, bisessuale o omosessuale? E' semplicemente un piacere come lo è per la donna. Per quale motivo per l'uomo dovrebbe essere differente? Non farti inghiottire dai cliché. :)
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Allora che lo dicesse e lo mollasse. Dire o insinuare che il trauma subito da bambino possa spiegare una presunta “passività” o “non mascolinità” è un errore concettuale e rischia di colpevolizzare la vittima due volte: prima per l’abuso subito, poi per il fatto che questo abuso lo avrebbe “deformato” come uomo o come partner. Questo è uno schema stereotipato e sessista: non è detto che un partner dolce o vulnerabile renda meno desiderabile l’altro e tradire non è una “logica conseguenza” di un partner passivo, ma una scelta autonoma. La moglie ha colpevolizzato lui usando il trauma come arma: questo è un comportamento abusivo e manipolatorio, non un grido di aiuto femminile. Chiunque, in teoria, può avere parti di sé che non esplora o non comprende, ma ciò non autorizza a proiettare su quella persona sospetti sulla sua identità sessuale solo per qualche indizio di comportamento non conforme a certi stereotipi.
Plauso...non avrei potuto spiegarlo meglio :)
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Non mi piace affermare cose quando non ho la certezza di ciò che dico. Mi sono limitato a "sperare" che non abbia fatto ciò che sembrerebbe ovvio, in modo che lei stessa possa confermare o smentire la narrazione. Evidentemente quando ho parlato di etica, per qualcuno è come se avessi toccato un nervo scoperto ed è scattata la reazione. Diversamente abbiamo scoperto oggi che la donna MEDIA pensa che l'uomo sia tale soltanto se rispetta i più classici requisiti del MACHO. Alleluja!!!!! :D
Intanto spiegami cosa è per te l' ETICA.
Così riusciamo capirci, io do un valore a quanto pare tu ne dai un'altro a tua convenienza.
 

Essere Nebbia

Utente di lunga data
Col tuo passato mi sembra molto contrastante
Contrastante in cosa? Parli di etica? Perchè se fosse questo ti faccio notare che io ho parlato di etica in riferimento ad un comportamento chiaro ed evidente che è conclamato come non etico( tradimento ). Mentre è stato detto a me di non essere etico semplicemente perchè ho un piacere sessuale che voi non condividete ma che sicuramente non rientra in ciò che viene comunemente definito etico.
 

cipolino

Utente di lunga data
Continui a basare le tue riflessioni sui più comuni pregiudizi. In pratica il mio piacere anale mi rende remissivo, passivo, bisessuale o omosessuale? E' semplicemente un piacere come lo è per la donna. Per quale motivo per l'uomo dovrebbe essere differente? Non farti inghiottire dai cliché. :)
Perché secondo molti e molte gli uomini dentro il retto hanno un bottoncino che se lo premi ti trasforma in Malgioglio
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Onestamente l ho provata
All inizio fantastica
Poi il tipo era veramente un grande a letto...avevamo un intesa perfetta
Poi ho attraversato un brutto momento e lui praticamente non mi ha mai dato un minimo supporto
Mi è caduto....
Da lì ho iniziato a rimbanzarlo
Peccato perché trombava divinamente..ma per me è diventato invisibile...
Non avrei voluto una storia seria con lui ma semplicemente un minimo di empatia
È il risvolto della medaglia di queste relazioni. Personalmente è un concetto che "rimbalzo" io... l'amicizia con il sesso non ha niente a che fare. Lui era un partner di sesso, punto. Sì, c'è la componente di simpatia reciproca, attrazione, ma l'amicizia, che poi è quella che porta a confidenza e, dove si può e si vuole, appoggio e aiuto concreto, è asessuata. Tu gli interessavi solo per una cosa. Non potevi aspettarti niente di diverso.
P.S. Questo non deve intaccare l'idea che hai di te stessa. Sei comunque una bella persona.
 
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Essere Nebbia

Utente di lunga data
Intanto spiegami cosa è per te l' ETICA.
Così riusciamo capirci, io do un valore a quanto pare tu ne dai un'altro a tua convenienza.
Prendiamo la citazione di etica: L'etica si basa su principi e valori che orientano le scelte e le azioni, come la giustizia, l'onestà, la responsabilità, la beneficenza e la non maleficenza. E adesso poniamolo in confronto con quanto abbiamo letto in questo forum. In base alla definizione di etica il tradimento non mi sembra possa rientrarci. Riporto un tuo pensiero " Mi lascia perplessa come da piccolo hai subito violenza ed oggi ne trai piacere, da quelle pratiche e parli di etica corretta. ". Intanto non traggo piacere dalle mie violenze. Ma soffermiamoci esclusivamente sul piacere di una certa azione. Il mio piacere sessuale in cosa non sarebbe etico? Onestamente non capisco perchè insistere su un aspetto di piacere personale cercando a tutti costi di portarlo a comportamento poco etico? Mi sfugge qualcosa...
 

Gaia

Utente di lunga data
Allora che lo dicesse e lo mollasse. Dire o insinuare che il trauma subito da bambino possa spiegare una presunta “passività” o “non mascolinità” è un errore concettuale e rischia di colpevolizzare la vittima due volte: prima per l’abuso subito, poi per il fatto che questo abuso lo avrebbe “deformato” come uomo o come partner. Questo è uno schema stereotipato e sessista: non è detto che un partner dolce o vulnerabile renda meno desiderabile l’altro e tradire non è una “logica conseguenza” di un partner passivo, ma una scelta autonoma. La moglie ha colpevolizzato lui usando il trauma come arma: questo è un comportamento abusivo e manipolatorio, non un grido di aiuto femminile. Chiunque, in teoria, può avere parti di sé che non esplora o non comprende, ma ciò non autorizza a proiettare su quella persona sospetti sulla sua identità sessuale solo per qualche indizio di comportamento non conforme a certi stereotipi.
Ho premesso che lei è stata cattiva.
c’e’ un fatto però che sfugge. Lui resta.
E non solo resta cercando di giustificarla.
Lo ha fatto con tutti nella sua vita.
E’ stato sempre vittima.
ora, io mi chiedo.
C’è forse un sublime e nascosto piacere a essere vittima.
Da un lato e’ più facile . Se sono vittima mi aspetto una serie di comportamenti e non prendo mai in mano la mia vita. Deresponsabilizzo me nel giustificare gli altrui comportamenti.
 

Gaia

Utente di lunga data
Contrastante in cosa? Parli di etica? Perchè se fosse questo ti faccio notare che io ho parlato di etica in riferimento ad un comportamento chiaro ed evidente che è conclamato come non etico( tradimento ). Mentre è stato detto a me di non essere etico semplicemente perchè ho un piacere sessuale che voi non condividete ma che sicuramente non rientra in ciò che viene comunemente definito etico.
Vedi che qui nessuno giudica il tuo piacere. E poi perché?
poi senti. Na cosa è certa. Ognuno sa i fatti propri e si smazza i propri problemi.
E ognuno fa i conti con la propria coscienza e con il risultato di ogni sua azione.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ho premesso che lei è stata cattiva.
c’e’ un fatto però che sfugge. Lui resta.
E non solo resta cercando di giustificarla.
Lo ha fatto con tutti nella sua vita.
E’ stato sempre vittima.
ora, io mi chiedo.
C’è forse un sublime e nascosto piacere a essere vittima.
Da un lato e’ più facile . Se sono vittima mi aspetto una serie di comportamenti e non prendo mai in mano la mia vita. Deresponsabilizzo me nel giustificare gli altrui comportamenti.
Capisco il punto che sollevi sul rischio di restare imprigionati in un copione di vittima, ma bisogna fare attenzione a non colpevolizzare chi ha subito traumi gravi e ripetuti. Penso, ma è una mia ipotesi, che chi cresce in ambienti abusanti non sviluppi poi gli strumenti interiori per reagire o per capire quando è il momento di andarsene. Non si tratta, credo, di “piacere” nell’essere vittima, ma di ferite profonde che condizionano le scelte affettive. Piuttosto che giudicare, penso sia più utile cercare di capire come uscire da queste dinamiche con aiuto e consapevolezza
 

Brunetta

Utente di lunga data
Capisco il punto che sollevi sul rischio di restare imprigionati in un copione di vittima, ma bisogna fare attenzione a non colpevolizzare chi ha subito traumi gravi e ripetuti. Penso, ma è una mia ipotesi, che chi cresce in ambienti abusanti non sviluppi poi gli strumenti interiori per reagire o per capire quando è il momento di andarsene. Non si tratta, credo, di “piacere” nell’essere vittima, ma di ferite profonde che condizionano le scelte affettive. Piuttosto che giudicare, penso sia più utile cercare di capire come uscire da queste dinamiche con aiuto e consapevolezza
Ho la sensazione che tu stia sviluppando una dipendenza da IA.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Al mondo esistono persone capaci di pensare e di esprimere un concetto serio e profondo, dovremmo farcene una ragione.
Più che altro se un pensiero minimamente articolato fa nascere certi sospetti, la dice lunga sul livello medio degli interlocutori con cui si ha a che fare, purtroppo
 

Brunetta

Utente di lunga data
Direi di no, comunque si può fare la prova contraria, basta fare copia/incolla in un qualsiasi sito IA o AI o quel che vuoi e vedere se esce la stessa cosa
Ma figurati che mi frega.
Ho rilevato solo un lieve cambiamento di stile.
 

hammer

Utente di lunga data
Sai, io non credo che nessuno sostenga che chi tradisce rispetta le regole morali; semplicemente, spiega i motivi per cui non le rispetta.
Mi chiedo comunque se le persone siano così sicure di rispettare nella vita tutte le regole o se colgano a volte anche loro i contrasti che possano sorgere tra sé stessi e le regole sociali.
Personalmente, non ho mai considerato il tradimento come la violazione di una "regola morale" o "sociale".
Per me è, semplicemente, un atto di personale slealtà che si compie nel momento in cui si inganna un'altra persona.
Una delle tante miserie umane che punteggiano la nostra esistenza.
Delle cosiddette "regole morali" o "sociali", spesso nient'altro che monumenti all'ipocrisia e al conformismo, me ne sono sempre fregato alla grande, finché il mio comportamento non andava a ledere i diritti altrui.
 
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