Hai fatto una bella riflessione (wow come sei splendente !Ieri sera riflettevo tra me e me (che io e me siamo) su una cosa.
Che va bene che sono mezza cretina, però a volte rifletto pure, di luce immensa
Seriamente. Riflettevo che ti ritrovi da solo no, ognuno con i suoi casi. C è chi sceglie e chi ci finisce, a prescindere dal momento, chi ne esce a volte (a volte) a fatica, perché è deluso, c è stato male, ha passato mesi magari a rimettersi su pezzetti di sé. Poi fa pace con la solitudine. Il tempo passa e ci si fa pace, col fatto che torni a casa e non c è nessuno non per sfogarti, ma per raccontare la giornata, anche i piccoli successi, anche senza dire niente che non si deve sempre dire qualcosa. E non per forza a casa, può essere anche una relazione che ti occupa qualche sera con una cena, un film insieme, uno scambio di messaggi delle buonanotte, insomma cose semplici, da costruire passo passo o anche da lasciare cosi, sapendo che ecco, qualcuno c è. Qualcuno che non sia un amico o un amica, qualcuno che si preoccupa in maniera più intima di te. Preoccuparsi poi, che abbia il pensiero, ecco. Quindi ieri, no non ho bevuto birra, riflettevo che la solitudine è bella, è profonda, ti fa pure sentire bene perché ti rende indipendente nei tempi, nel quotidiano, nei progetti, fai quello che vuoi, non rendi conto a nessuno se non a te, ti diverti, te ne freghi, ti affezioni ma nulla più, chi c è c' è, chi non vuole può andare. Dal farci pace, a un certo punto ti rendi conto che ti piace. Però è un po' pericolosa. Io sto bene da sola. Sto crescendo lavorativamente in una maniera che non mi aspettavo, sono indipendente, faccio quello che voglio se voglio fare qualcosa o se non voglio fare niente, mio figlio adolescente va con le sue gambe, etc, etc, etc. A me adesso il pensiero di una persona vicino mi mette a disagio. E non per la paura di stare male e la solita fanfa, ma per un ridimensionamento che non voglio. E non so se è tanto bella in fondo sta cosa, sai.
Scusate il sonetto.
Diciamo che èquel sentimento che attorno ai 20/30 anni ti fa uscire di casa. Volente o nolente senti un bisogno di fare e stare da solo. Di crearti la tua via.
E tutto questo è bello e gratificante. Direi rilassante.
Però a me sento che mancherebbe il desiderio ed il prendermi cura della mia lei. E mi mancherebbe l'essere desiderato e curato dalla mia lei.
Io vivo in coppia ma entrambi siamo indipendenti su tutto. Stare insieme è una scelta. Scelta che sappiamo che a volte fa soffrire. Si soffre per restare, si soffre per andare.
Insieme si sta bene, c'è progettualità. Ma non tutti resistono al fascino della spensieratezze dell'esterno (che poi qui chiamiamo tradimento).
E' facile farsi dei viaggi o pensieri o scopate o aperitivi "leggeri" dove c'è solo il bello, lo spensierato.
Non è un caso che molti tradimenti avvengano in ambito lavorativo e/o con colleghi. Li facciamo vedere una faccia che è, a volte, diversa da quella che abbiamo a casa.
Non giudico nessuno. E le tentazioni potrebbero venire a tutti. Penso comunque che non siamo fatti per stare soli, ma la nostra società un po' ipocrita ci ha quasi costretto a stancarci della vita di coppia.
