L'equivoco sul fattore “tempo”

hammer

Utente di lunga data
"versione della fine del matrimonio per responsabilità completa di tua moglie." -->> "Il punto, per me, è la ludopatia che poi l’ha indotta a innamorarsi di uno con lo stesso problema"
@Brunetta ti ha dato ragione! Ti rendi conto? Urge visita di ringraziamento a Medjugorje.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Anche questo lo sa solo lui, purtroppo la coscienza a volte fa brutti scherzi e chi lo sa che uno non provi senso di colpa nell'aver mollato e non essere riuscito a.... (guarda caso dopo 25 anni gli è stata mossa un'accusa per fare leva su ciò). E allora meglio pensare che il tradimento ha rovinato tutto.. riduttivo certamente, ma a tutto c'è un limite
Ognuno ha la propria narrazione che crede che sia la migliore, perché più vicina alla realtà o perché rassicurante.
Ho solo proposto uno sguardo da una diverso punto.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

Alphonse02

Utente di lunga data
Penso che in questo caso sia importante non confondere la causa con l'effetto.
Certo, direi che sia una mozione d'ordine che avevo già proposto, e che vale come regola generale. Il tradimento è il punto di arrivo della crisi precedente, credo che siamo tutti d'accordo, almeno nella gran parte dei casi (può sempre verificarsi il colpo di fulmine, per dire, ma è un'eccezione).

La "causa" è quasi sempre una insoddisfazione, che può essere anche esistenziale, con radici che possono risalire persino all'adolescenza e comunque ad epoca anteriore alla nascita del rapporto di coppia. E dunque personale e preesistente, ignorata dal partner (specie se innamorato) finché non emergono segnali significativi. Che spesso chi è insoddisfatto tende a celare, abbastanza naturalmente. E chi è innamorato non riesce a vederli, se non quando è troppo tardi.

Poi, viste le complicazioni della vita, a quella insoddisfazione remota si possono aggiungere insoddisfazioni prossime, più recenti, di varia natura (ad es. una dipendenza, la mancata realizzazione lavorativa, ecc.).
Il miscuglio ingenera spesso effetti dirompenti che rendono la vita in coppia difficile da sopportare per entrambi i partners..

Non voglio entrare in particolari, per doverosa discrezione, ma nel caso in questione dell' amico ed in quello mio personale ritengo che sia andata così.

Ripeti da anni questa versione della fine del matrimonio per responsabilità completa di tua moglie.
Rispetto la tua allegazione nei miei confronti, ma dissento.

Sono il primo a ritenere che in una storia di infedeltà c'è quasi sempre una compartecipazione dei partners nella nascita ed evoluzione della crisi (causa). Accetto la mia quota di responsabilità (che, varia da caso a caso, non è per definizione al 50%, come semplicisticamente si legge talvolta nel forum come criterio generale).

Poi, nel concreto tradimento la responsabilità della decisione di essere infedele è, mi permetto di dire, solo del partner traditore.
È un fatto l' infedeltà consumata. Non credo sia configurabile una induzione a diventare infedeli.

Altra questione sono le motivazioni (reali o auto-giustificative) che vanno, invece, riferite alla crisi (soprattutto le
cause remote e/o prossime) che inducono alla disponibilità al tradimento. La decisione di infrangere il tabù è tutta del traditore, però. E tende a far pendere un astratto giudizio di responsabilità in favore del tradito.

L'analisi della mia vicenda l'ho fatta parecchi anni fa e poi l'ho riveduta da ultimo, dopo il famoso incontro chiarificatore di un anno fa, a distanza di oltre 20 anni dai fatti. Ho avuto proprio la sensazione che tutti i pezzi del puzzle fossero andati al loro posto.

E questo mi ha dato molta serenità, nel senso che la strada che ho percorso mi abbia tirato fuori da un vortice pericoloso e che sia riuscito (anche per merito di mia moglie e della fortuna) a tirarne fuori anche nostra figlia, con la quale ho un bel rapporto di confidenza, fermo il suo affetto per la madre, con la quale ha contatti quotidiani.

Non ho salvato mia moglie, vero. Ci ho provato, all'inizio, ma poi, mea culpa, ho pensato a me stesso ed alla figlia.
A mio discarico c'è che non potevo imporle decisioni che non ha voluto prendere, come era nel suo diritto naturale.
Imputet sibi.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Alphonse fa sospettare che sia ancora ferito dall’innamoramento, nonostante la propria disponibilità a riprovarci.
Io volevo non considerare innamorata o no. La responsabilità non la vedo in quei sentimenti.
Infatti, a distanza di decenni e dopo una psicoterapia, la moglie ha voluto parlargli.
Poi io non credo che quel dialogo potesse essere utile. Perché tendiamo a riprodurre gli stessi schemi relazionali con le persone. E sicuramente lei non è riuscita a scardinare quella delusione.
Non più da tempo. Sembra che tutto sia avvenuto in un'altra vita.
Ovviamente, dispiace che sia andato in fumo il progetto originario di vita insieme a colei che avevo promesso di onorare e proteggere. Sono una persona che tende a rispettare gli impegni presi.

Però, non sono rimasto senza progetto. Dopo qualche tentativo, ho trovato una nuova strada.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo, direi che sia una mozione d'ordine che avevo già proposto, e che vale come regola generale. Il tradimento è il punto di arrivo della crisi precedente, credo che siamo tutti d'accordo, almeno nella gran parte dei casi (può sempre verificarsi il colpo di fulmine, per dire, ma è un'eccezione).

La "causa" è quasi sempre una insoddisfazione, che può essere anche esistenziale, con radici che possono risalire persino all'adolescenza e comunque ad epoca anteriore alla nascita del rapporto di coppia. E dunque personale e preesistente, ignorata dal partner (specie se innamorato) finché non emergono segnali significativi. Che spesso chi è insoddisfatto tende a celare, abbastanza naturalmente. E chi è innamorato non riesce a vederli, se non quando è troppo tardi.

Poi, viste le complicazioni della vita, a quella insoddisfazione remota si possono aggiungere insoddisfazioni prossime, più recenti, di varia natura (ad es. una dipendenza, la mancata realizzazione lavorativa, ecc.).
Il miscuglio ingenera spesso effetti dirompenti che rendono la vita in coppia difficile da sopportare per entrambi i partners..

Non voglio entrare in particolari, per doverosa discrezione, ma nel caso in questione dell' amico ed in quello mio personale ritengo che sia andata così.


Rispetto la tua allegazione nei miei confronti, ma dissento.

Sono il primo a ritenere che in una storia di infedeltà c'è quasi sempre una compartecipazione dei partners nella nascita ed evoluzione della crisi (causa). Accetto la mia quota di responsabilità (che, varia da caso a caso, non è per definizione al 50%, come semplicisticamente si legge talvolta nel forum come criterio generale).

Poi, nel concreto tradimento la responsabilità della decisione di essere infedele è, mi permetto di dire, solo del partner traditore.
È un fatto l' infedeltà consumata. Non credo sia configurabile una induzione a diventare infedeli.

Altra questione sono le motivazioni (reali o auto-giustificative) che vanno, invece, riferite alla crisi (soprattutto le
cause remote e/o prossime) che inducono alla disponibilità al tradimento. La decisione di infrangere il tabù è tutta del traditore, però. E tende a far pendere un astratto giudizio di responsabilità in favore del tradito.

L'analisi della mia vicenda l'ho fatta parecchi anni fa e poi l'ho riveduta da ultimo, dopo il famoso incontro chiarificatore di un anno fa, a distanza di oltre 20 anni dai fatti. Ho avuto proprio la sensazione che tutti i pezzi del puzzle fossero andati al loro posto.

E questo mi ha dato molta serenità, nel senso che la strada che ho percorso mi abbia tirato fuori da un vortice pericoloso e che sia riuscito (anche per merito di mia moglie e della fortuna) a tirarne fuori anche nostra figlia, con la quale ho un bel rapporto di confidenza, fermo il suo affetto per la madre, con la quale ha contatti quotidiani.

Non ho salvato mia moglie, vero. Ci ho provato, all'inizio, ma poi, mea culpa, ho pensato a me stesso ed alla figlia.
A mio discarico c'è che non potevo imporle decisioni che non ha voluto prendere, come era nel suo diritto naturale.
Imputet sibi.
La prima parte la condivido totalmente ed è da considerazioni simili che ho tratto le mie.
La seconda parte è una contestazione alla mia riflessione, del tutto superflua per me, in quanto non ti facevo carico di nulla.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Certo, direi che sia una mozione d'ordine che avevo già proposto, e che vale come regola generale. Il tradimento è il punto di arrivo della crisi precedente, credo che siamo tutti d'accordo, almeno nella gran parte dei casi (può sempre verificarsi il colpo di fulmine, per dire, ma è un'eccezione).

La "causa" è quasi sempre una insoddisfazione, che può essere anche esistenziale, con radici che possono risalire persino all'adolescenza e comunque ad epoca anteriore alla nascita del rapporto di coppia. E dunque personale e preesistente, ignorata dal partner (specie se innamorato) finché non emergono segnali significativi. Che spesso chi è insoddisfatto tende a celare, abbastanza naturalmente. E chi è innamorato non riesce a vederli, se non quando è troppo tardi.

Poi, viste le complicazioni della vita, a quella insoddisfazione remota si possono aggiungere insoddisfazioni prossime, più recenti, di varia natura (ad es. una dipendenza, la mancata realizzazione lavorativa, ecc.).
Il miscuglio ingenera spesso effetti dirompenti che rendono la vita in coppia difficile da sopportare per entrambi i partners..

Non voglio entrare in particolari, per doverosa discrezione, ma nel caso in questione dell' amico ed in quello mio personale ritengo che sia andata così.


Rispetto la tua allegazione nei miei confronti, ma dissento.

Sono il primo a ritenere che in una storia di infedeltà c'è quasi sempre una compartecipazione dei partners nella nascita ed evoluzione della crisi (causa). Accetto la mia quota di responsabilità (che, varia da caso a caso, non è per definizione al 50%, come semplicisticamente si legge talvolta nel forum come criterio generale).

Poi, nel concreto tradimento la responsabilità della decisione di essere infedele è, mi permetto di dire, solo del partner traditore.
È un fatto l' infedeltà consumata. Non credo sia configurabile una induzione a diventare infedeli.

Altra questione sono le motivazioni (reali o auto-giustificative) che vanno, invece, riferite alla crisi (soprattutto le
cause remote e/o prossime) che inducono alla disponibilità al tradimento. La decisione di infrangere il tabù è tutta del traditore, però. E tende a far pendere un astratto giudizio di responsabilità in favore del tradito.

L'analisi della mia vicenda l'ho fatta parecchi anni fa e poi l'ho riveduta da ultimo, dopo il famoso incontro chiarificatore di un anno fa, a distanza di oltre 20 anni dai fatti. Ho avuto proprio la sensazione che tutti i pezzi del puzzle fossero andati al loro posto.

E questo mi ha dato molta serenità, nel senso che la strada che ho percorso mi abbia tirato fuori da un vortice pericoloso e che sia riuscito (anche per merito di mia moglie e della fortuna) a tirarne fuori anche nostra figlia, con la quale ho un bel rapporto di confidenza, fermo il suo affetto per la madre, con la quale ha contatti quotidiani.

Non ho salvato mia moglie, vero. Ci ho provato, all'inizio, ma poi, mea culpa, ho pensato a me stesso ed alla figlia
.
A mio discarico c'è che non potevo imporle decisioni che non ha voluto prendere, come era nel suo diritto naturale.
Imputet sibi.
Ma perfino alla partenza di un volo Ryanair ti ricordano che prima di tentare di salvare chiunque devi metterti tu in sicurezza
 

Alphonse02

Utente di lunga data
@Alphonse02
"Non è mai semplice come appare la realtà delle cose umane, perché i sentimenti sono mutevoli. Entra in gioco anche il carattere ed il grado di insicurezza di ciascuno, la capacità di accettarsi."

Secondo me invece le cose sono semplici: è finito l'amore (per uno dei due). Punto. Il rapporto si esaurisce, la coppia finisce. Finisce appunto il collante principale: l'amore. Imho
Poi siamo noi umani a volere troppo spesso inutilmente complicate, per mille motivi, la nostra effimera e breve esistenza.
Mah, le cose che appaiono semplici spesso si rivelano complicate. Inversamente, quelle che appaiono complicate talvolta si rivelano semplici. Conta molto anche il modo di pensare e la sfera emozionale di ciascuno. Ed il tempo nel quale ci si trova.
Uno stesso fatto può essere considerato diversamente nel corso della vita.
A me è capitato.
 

The Reverend

Utente di lunga data
Mah, le cose che appaiono semplici spesso si rivelano complicate. Inversamente, quelle che appaiono complicate talvolta si rivelano semplici. Conta molto anche il modo di pensare e la sfera emozionale di ciascuno. Ed il tempo nel quale ci si trova.
Uno stesso fatto può essere considerato diversamente nel corso della vita.
A me è capitato.
Non metto in dubbio! Difatti avevo scritto "per me" in quanto non mi sono mai trovato (e per come sono fatto mai potrò trovarmi) in una situazione come la tua o in quello di tanti altri qui.
Io di carattere verifico le semplicità innanzitutto e se mancano quelle , trovo inutile continuare a sbattere la testa. Prendo atto, giro la pagina e archivio la storia sotto la "R" di ricordi e passo alla nuova storia.
Beninteso non critico nessuno, prendo atto di come effettivamente la vita è assai diverso per ognuno di noi. Come la viviamo, specialmente. Io di mio voglio essere felice, sereno e con la coscienza a posto. E per ora ci sono riuscito (con fatica nevvero!)
Un abbraccio!🤗
 

Marjanna

Utente di lunga data
Come fai ad esserne sicura? E' vero che col tempo si capiscono cose che all’inizio sembrano assurde. Però resta il fatto che, quando vieni tradito e scopri che la persona con cui hai condiviso tutto non solo non ha intenzione di troncare con l’altro/a, ma ti accusa pure anni dopo di non averla "fermata", il cortocircuito è inevitabile. Perché se uno tradisce per bisogno di conferme, e poi si aspetta di essere inseguito, dovrebbe almeno lasciare uno spiraglio, un dubbio, un’apertura. Invece nel mio caso (come in quello di Alphonse), c’era una chiarezza cristallina: non voleva tornare indietro. E allora che senso ha, dopo anni, accusare di non aver insistito? A me sembra ancora un tentativo, cosciente o meno, di spostare il peso delle proprie scelte sull’altro. E questo, più che una richiesta di conferme, somiglia a una riscrittura della storia per alleggerirsi la coscienza.
E non hai mai pensato che i traditori, tanto più se colti a tradire, non sappiamo spiegare non solo all’altro, ma a se stessi certi movimenti interni che li hanno attraversati?
Perchè hanno tradito, hanno fatto qualcosa che è notoriamente male, sono andati a letto con altre persone, hanno mentito, hanno fatto tutto male.
Agli uomini in genere va storicamente più di culo, l’uomo è cacciatore dicevano (alla faccia dei tremilaottocento volumi dei vari psicoguru odierni, per anni quella è stata la solfa) e sempre storicamente siamo cresciuti su una base cristiana, dove il male è persino possessione demoniaca (Dario Argento ringrazia per il fatturato sulla tematica), qualcosa da estirpare.
Le donne... puttane. E tu lo sai benissimo (ogni tanto ti diverti con frasi colorite non a caso).
A entrambi viene levato il sogno della coppia, anche se in modi diversi.
Va bene il tradito è la parte lesa, ma a distanza di tempo vi una parte che è levata a entrambe le persone. Se chiudi a 40 anni, e sei stato amor amoruccio a 24, 26, non rivivrai dopo un rapporto simile, non è possibile.
A me pare che tanti traditori beccati cerchino e tirino fuori frasi che "dovrebbero essere", più che ciò che nel profondo li ha più attraversati. Probabilmente perchè non siamo educati ad esplorare anche le nostre parti "cattive", a parlarne, a guardarle senza correre a cercare di reprimerle un secondo dopo.
Allora possono saltare fuori cose che sembrano assurde, come quella capitata a te con la tua ex.

Qui si leggono spesso paroloni, ma io fuori da questo forum vedo gente che "rantola" nel quarto d’ora sentimental di coppia che gli rimane (dopo lavoro, figli, corri a destra e sinistra pure se sei stanco, dove pure il tempo libero diventa un dover fare). La maggioranza delle persone tra i 50 e 60 anni si esprime nello stesso identico modo dei vecchi di quando io ero ragazzina. Per certi versi lo trovo allucinante. Sono identici. Dicono tutte frase, fanno affermazioni identiche alla generazione che li ha preceduti.
Non siamo che formichine di passaggio.

Ad ogni modo, hanno pubblicato l’ennesima ricerca (l’ho letta giorni fa ma ho fatto pulizia nel pc e ha cancellato la cronologia ect) sulla non veridicità che una persona tradisca per lacune nella coppia, perchè non ama il proprio compagno, e bla bla bla
 

Alphonse02

Utente di lunga data
E non hai mai pensato che i traditori, tanto più se colti a tradire, non sappiamo spiegare non solo all’altro, ma a se stessi certi movimenti interni che li hanno attraversati?
Perchè hanno tradito, hanno fatto qualcosa che è notoriamente male, sono andati a letto con altre persone, hanno mentito, hanno fatto tutto male.
Agli uomini in genere va storicamente più di culo, l’uomo è cacciatore dicevano (alla faccia dei tremilaottocento volumi dei vari psicoguru odierni, per anni quella è stata la solfa) e sempre storicamente siamo cresciuti su una base cristiana, dove il male è persino possessione demoniaca (Dario Argento ringrazia per il fatturato sulla tematica), qualcosa da estirpare.
Le donne... puttane. E tu lo sai benissimo (ogni tanto ti diverti con frasi colorite non a caso).
A entrambi viene levato il sogno della coppia, anche se in modi diversi.
Trovo interessante il tuo intervento, però non capisco perché la irresolutezza non sia riconosciuta come un tratto caratteriale di certe persone in generale, intendo dire a prescindere dall'essere traditori o traditi. Un traditore irresoluto non sa orientarsi se viene colto in flagranza, uno che sia stato consapevole delle conseguenze del proprio agire, lo sa benissimo che, se scoperto, deve prepararsi la valigia ... e cerca di ridurre i danni, senza troppe angosce.

Vi sono persone traditrici, anche qui nel forum, che professano piena consapevolezza delle motivazioni che le hanno indotte a fare certe scelte di vita. Qualcuna si eleva persino a paladino di un cambiamento globale di etica, con il rovesciamento del principio della esclusività nella coppia, in una sorta di "liberi tutti" che fa pensare ad un ritorno alla fantomatica epoca felice dell'anarchia teorica, senza leggi e costrizioni, dove tutti possono fare quello che credono. Una sbornia di utopia che viene smentita dagli stessi autori, quando sono costretti a precisare di ritenersi loro ad essere liberi e non consentire agli altri di esserlo in pari modo, per evitare di essere uccisi (ad esempio) in un mondo sregolato.
D'altronde, è impossibile un mondo abitato da "furbi" senza che vi siano altrettanti "fessi", che vanno tutelati dagli abusi dei "furbi" con regole di comportamento valide per tutti. Così va la società umana da almeno 15/20 mila anni. Dicevano gli antichi romani "dura lex sed lex". Già, va proprio così.


Va bene il tradito è la parte lesa, ma a distanza di tempo vi una parte che è levata a entrambe le persone. Se chiudi a 40 anni, e sei stato amor amoruccio a 24, 26, non rivivrai dopo un rapporto simile, non è possibile.
A me pare che tanti traditori beccati cerchino e tirino fuori frasi che "dovrebbero essere", più che ciò che nel profondo li ha più attraversati. Probabilmente perchè non siamo educati ad esplorare anche le nostre parti "cattive", a parlarne, a guardarle senza correre a cercare di reprimerle un secondo dopo.
Allora possono saltare fuori cose che sembrano assurde, come quella capitata a te con la tua ex.

Qui si leggono spesso paroloni, ma io fuori da questo forum vedo gente che "rantola" nel quarto d’ora sentimental di coppia che gli rimane (dopo lavoro, figli, corri a destra e sinistra pure se sei stanco, dove pure il tempo libero diventa un dover fare). La maggioranza delle persone tra i 50 e 60 anni si esprime nello stesso identico modo dei vecchi di quando io ero ragazzina. Per certi versi lo trovo allucinante. Sono identici. Dicono tutte frase, fanno affermazioni identiche alla generazione che li ha preceduti.
Non siamo che formichine di passaggio.
Certamente, in una situazione di tradimento disvelato possono finire a soffrire sia il traditore che il tradito. Il primo perché perde la fiducia del partner tradito e se prova a proporre il superamento della infedeltà deve accettare controlli e perdita di credibilità, nonché una lunga stagione di critiche e di rinfacciamenti da parte del tradito. Il secondo perché quasi mai accetta un cambiamento così radicale del partner (che si rivela diverso da come appariva, magari grazie all'inganno) e si macera nella insoddisfazione dell'impossibilità di ritornare alla situazione anteriore.
Ma così vanno le cose nella vita, perché la violazione di regole di comportamento produce conseguenze nella società umana.

Ad ogni modo, se ti trovi in un fallimento matrimoniale prima dei 40 anni mi risulta che si abbiano buone probabilità di rifarsi una vita con un'altra persona. Di solito la seconda unione va meglio della prima. Forse, perché si impara dagli errori o dalle esperienze negative.
Poi, ognuno è un soggetto unico e diverso dagli altri, e siamo d'accordo.


Ad ogni modo, hanno pubblicato l’ennesima ricerca (l’ho letta giorni fa ma ho fatto pulizia nel pc e ha cancellato la cronologia ect) sulla non veridicità che una persona tradisca per lacune nella coppia, perchè non ama il proprio compagno, e bla bla bla
Sono d'accordo che possono non esserci lacune nella coppia, ma deve esserci una insoddisfazione personale o una visione della morale molto particolare, costruita sull'ego-riferimento. Non esistono comportamenti inspiegabili per chi li pone in essere, di norma; magari accettiamo che vi possono essere motivazioni che non si ha il coraggio di esternare. Per timore di essere criticati fortemente e perdere consenso sociale, di essere sputtanati e sottoposti al pubblico ludibrio, ad esempio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Tra ritenersi consapevoli ed esserlo vi è differenza.
 

Nicky

Utente di lunga data
Sono d'accordo che possono non esserci lacune nella coppia, ma deve esserci una insoddisfazione personale o una visione della morale molto particolare, costruita sull'ego-riferimento. Non esistono comportamenti inspiegabili per chi li pone in essere, di norma; magari accettiamo che vi possono essere motivazioni che non si ha il coraggio di esternare. Per timore di essere criticati fortemente e perdere consenso sociale, di essere sputtanati e sottoposti al pubblico ludibrio, ad esempio.
Le lacune ci sono sempre, perché è impossibile che le persone trovino tutto in un solo rapporto, quello che cambia è il peso attribuito alla lacuna e quello dipende dalla propria soggettività.
In ogni caso, a volte può semplicemente capitare di sbagliarsi, di pensare di potere amare una persona in modo totalmente appagante, provarci e non riuscirci.
 

Alphonse02

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

Alphonse02

Utente di lunga data
Non capisco il senso della tua precisazione.
Mi viene in mente la storiella dei due pazzi che guardano attraverso la cancellata del giardino del manicomio.
Uno dice all' altro: "vedi come sono tristi le facce delle persone che percorrono la strada lì sotto ? "
E l' altro risponde: "ci credo che sono tristi ad essere rinchiusi da questa cancellata ..."
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi viene in mente la storiella dei due pazzi che guardano attraverso la cancellata del giardino del manicomio.
Uno dice all' altro: "vedi come sono tristi le facce delle persone che percorrono la strada lì sotto ? "
E l' altro risponde: "ci credo che sono tristi ad essere rinchiusi da questa cancellata ..."
Allora avevo capito bene.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
E non hai mai pensato che i traditori, tanto più se colti a tradire, non sappiamo spiegare non solo all’altro, ma a se stessi certi movimenti interni che li hanno attraversati?
Perchè hanno tradito, hanno fatto qualcosa che è notoriamente male, sono andati a letto con altre persone, hanno mentito, hanno fatto tutto male.
Agli uomini in genere va storicamente più di culo, l’uomo è cacciatore dicevano (alla faccia dei tremilaottocento volumi dei vari psicoguru odierni, per anni quella è stata la solfa) e sempre storicamente siamo cresciuti su una base cristiana, dove il male è persino possessione demoniaca (Dario Argento ringrazia per il fatturato sulla tematica), qualcosa da estirpare.
Le donne... puttane. E tu lo sai benissimo (ogni tanto ti diverti con frasi colorite non a caso).
A entrambi viene levato il sogno della coppia, anche se in modi diversi.
Va bene il tradito è la parte lesa, ma a distanza di tempo vi una parte che è levata a entrambe le persone. Se chiudi a 40 anni, e sei stato amor amoruccio a 24, 26, non rivivrai dopo un rapporto simile, non è possibile.
A me pare che tanti traditori beccati cerchino e tirino fuori frasi che "dovrebbero essere", più che ciò che nel profondo li ha più attraversati. Probabilmente perchè non siamo educati ad esplorare anche le nostre parti "cattive", a parlarne, a guardarle senza correre a cercare di reprimerle un secondo dopo.
Allora possono saltare fuori cose che sembrano assurde, come quella capitata a te con la tua ex.

Qui si leggono spesso paroloni, ma io fuori da questo forum vedo gente che "rantola" nel quarto d’ora sentimental di coppia che gli rimane (dopo lavoro, figli, corri a destra e sinistra pure se sei stanco, dove pure il tempo libero diventa un dover fare). La maggioranza delle persone tra i 50 e 60 anni si esprime nello stesso identico modo dei vecchi di quando io ero ragazzina. Per certi versi lo trovo allucinante. Sono identici. Dicono tutte frase, fanno affermazioni identiche alla generazione che li ha preceduti.
Non siamo che formichine di passaggio.

Ad ogni modo, hanno pubblicato l’ennesima ricerca (l’ho letta giorni fa ma ho fatto pulizia nel pc e ha cancellato la cronologia ect) sulla non veridicità che una persona tradisca per lacune nella coppia, perchè non ama il proprio compagno, e bla bla bla
Certo, mi spiace dover far notare che Darione tecnicamente non ha girato film su possessioni demoniache
 
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