Una relazione che cambia

danny

Utente di lunga data
Bei tempi per alcune cose meno per altre. ;)
Quando vivi in uno stato in cui vi è crescita economica e industriale se sai sfruttare bene la situazione sono sempre bei tempi.
Anche gli anni 70, che nella vulgata vengono sempre presentati come anni di crisi dopo il boom hai un 1976 in cui l'aumento del PIL fu del 6% e della produzione industriale del 12%.
Se lavori, cresci, accumuli soldi, vedi progresso attorno a te, non puoi che pensare al tuo benessere personale.
Per intenderci nel 2024 abbiamo avuto un calo della produzione industriale del 3,4%, che fa seguito però a tanti anni di crisi e calo, 26 per intenderci.
 

poppy

Miele e formaggio

hammer

Utente di lunga data
Quando vivi in uno stato in cui vi è crescita economica e industriale se sai sfruttare bene la situazione sono sempre bei tempi.
Anche gli anni 70, che nella vulgata vengono sempre presentati come anni di crisi dopo il boom hai un 1976 in cui l'aumento del PIL fu del 6% e della produzione industriale del 12%.
Se lavori, cresci, accumuli soldi, vedi progresso attorno a te, non puoi che pensare al tuo benessere personale.
Per intenderci nel 2024 abbiamo avuto un calo della produzione industriale del 3,4%, che fa seguito però a tanti anni di crisi e calo, 26 per intenderci.
Mi riferivo agli anni di piombo o delle stragi neofasciste come anni non esaltanti.
Per il resto, in famiglia, non siamo mai stati tanto bene come quando l'inflazione era al 20%.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi riferivo agli anni di piombo o delle stragi neofasciste come anni non esaltanti.
Per il resto, in famiglia, non siamo mai stati tanto bene come quando l'inflazione era al 20%.
La società è complessa e l’Italia è lunga e le cose cambiano.
Anche qui intuisco che vi siano persone con redditi variegati, provenienti da famiglie con redditi differenti e cresciuti in ambienti diversi.
A seconda delle condizioni ognuno troverà certi periodi esaltanti o no.
Sempre al netto che da giovani tutto è più luminoso.
 

hammer

Utente di lunga data
La società è complessa e l’Italia è lunga e le cose cambiano.
Anche qui intuisco che vi siano persone con redditi variegati, provenienti da famiglie con redditi differenti e cresciuti in ambienti diversi.
A seconda delle condizioni ognuno troverà certi periodi esaltanti o no.
Sempre al netto che da giovani tutto è più luminoso.
Verissimo.
In effetti, pur non avendoli vissuti, faccio fatica ad immaginare come meravigliosi gli anni 50.
 

danny

Utente di lunga data
La società è complessa e l’Italia è lunga e le cose cambiano.
Anche qui intuisco che vi siano persone con redditi variegati, provenienti da famiglie con redditi differenti e cresciuti in ambienti diversi.
A seconda delle condizioni ognuno troverà certi periodi esaltanti o no.
Sempre al netto che da giovani tutto è più luminoso.
Esistono dati oggettivi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Verissimo.
In effetti, pur non avendoli vissuti, faccio fatica ad immaginare come meravigliosi gli anni 50.
Se non ci tieni al frigorifero e all’aria condizionata… già puoi apprezzarli di più. 🤭
 

Brunetta

Utente di lunga data

ologramma

Utente di lunga data
Verissimo.
In effetti, pur non avendoli vissuti, faccio fatica ad immaginare come meravigliosi gli anni 50.
E perché no?
È stata la mia adolescenza ,lo scoprire la vita ,i cambiamenti ,la TV che comprò mio padre nel 1955, il boom delle macchine inizio 60 la prima seicento dopo che uso la lambretta 125 ,le strade asfaltate,la ricostruzione con nuovi modi di costruire perché prese piede il cemento.
Dovrei continuare ma la mia generazione nata dopo la guerra ha visto cambiamenti colossali e chi ancora c'è ne vedrà altri
 

danny

Utente di lunga data
Verissimo.
In effetti, pur non avendoli vissuti, faccio fatica ad immaginare come meravigliosi gli anni 50.
Per chi vi è cresciuto, erano anni di ricostruzione.
Sai qual è il problema dell'Italia di oggi?
Che è uno stato che si è arreso.
Che non crede più nelle sue potenzialità. Privo di una politica estera.
Con politici di una mediocrità assoluta e una popolazione assorta e indolente che sfrutta il più possibile le risorse residue senza definire alcun futuro, evitando anche di avere figli.
Ora, proiettati negli anni 50 e immagina quale fosse il sentimento comune di allora.
Non avevi una pletora di pensionati che rimpiangevano i bei tempi e condannavano l' ignavia dei giovani che allo stesso tempo se la prendono con i boomer quando non hanno le capacità di emigrare altrove, ma di persone che si affannavano a ricostruire la loro vita, a ridefinire parametri nuovi, proiettati verso il cambiamento, dopo esperienze forti, potenti, che ne avevano aumentato le energie ma anche la bellicosità mista all'orgoglio.
Non c'era il Don Matteo di Bova, ma il Don Camillo di Guareschi, per intenderci.
Uno che ti spaccava in testa il crocifisso, un prete che tirava pugni.
Perché cazzo occorre un minimo di aggressività nella vita per operare il cambiamento, ovvero tutto ciò che oggi viene stigmatizzato.
E di cose che cambiavano ce n'erano tante, tante rivoluzioni sociali, artistiche, tecnologiche.
Quel poco che ho fatto a livello sociale e politico fino a 10 anni fa oggi non sarebbe nemmeno possibile.
Mancano proprio le persone.
Al limite oggi si possono combattere battaglie on line con dei reel contro l'obbligo femminile di depilarsi le ascelle.
Al massimo.
 

danny

Utente di lunga data
E perché no?
È stata la mia adolescenza ,lo scoprire la vita ,i cambiamenti ,la TV che comprò mio padre nel 1955, il boom delle macchine inizio 60 la prima seicento dopo che uso la lambretta 125 ,le strade asfaltate,la ricostruzione con nuovi modi di costruire perché prese piede il cemento.
Dovrei continuare ma la mia generazione nata dopo la guerra ha visto cambiamenti colossali e chi ancora c'è ne vedrà altri
Ecco infatti che emerge quell'ottimismo della vita che ha visto progressi tangibili.
Che ho sempre sentito e percepito anche da altri e che troviamo nei vecchi film.
 

ologramma

Utente di lunga data
Ecco infatti che emerge quell'ottimismo della vita che ha visto progressi tangibili.
Che ho sempre sentito e percepito anche da altri e che troviamo nei vecchi film.
Il giocare in strada cosa che ora ci sono ma con gli occhi civili di un genitore, io ho visto cambiare interi quartieri di Roma zona periferica ,gli altri vanno vicini costruzioni fine ottocento e anche prima del fascismo che è facile vedere in certe vie di Roma
 

hammer

Utente di lunga data
Per chi vi è cresciuto, erano anni di ricostruzione.
Sai qual è il problema dell'Italia di oggi?
Che è uno stato che si è arreso.
Che non crede più nelle sue potenzialità. Privo di una politica estera.
Con politici di una mediocrità assoluta e una popolazione assorta e indolente che sfrutta il più possibile le risorse residue senza definire alcun futuro, evitando anche di avere figli.
Ora, proiettati negli anni 50 e immagina quale fosse il sentimento comune di allora.
Non avevi una pletora di pensionati che rimpiangevano i bei tempi e condannavano l' ignavia dei giovani che allo stesso tempo se la prendono con i boomer quando non hanno le capacità di emigrare altrove, ma di persone che si affannavano a ricostruire la loro vita, a ridefinire parametri nuovi, proiettati verso il cambiamento, dopo esperienze forti, potenti, che ne avevano aumentato le energie ma anche la bellicosità mista all'orgoglio.
Non c'era il Don Matteo di Bova, ma il Don Camillo di Guareschi, per intenderci.
Uno che ti spaccava in testa il crocifisso, un prete che tirava pugni.
Perché cazzo occorre un minimo di aggressività nella vita per operare il cambiamento, ovvero tutto ciò che oggi viene stigmatizzato.
E di cose che cambiavano ce n'erano tante, tante rivoluzioni sociali, artistiche, tecnologiche.
Quel poco che ho fatto a livello sociale e politico fino a 10 anni fa oggi non sarebbe nemmeno possibile.
Mancano proprio le persone.
Al limite oggi si possono combattere battaglie on line con dei reel contro l'obbligo femminile di depilarsi le ascelle.
Al massimo.
Beh, rispetto all'era pre-Meloni, l'Italia, in confronto, ha una politica estera da superpotenza.
Ad esempio mi sorprende leggere sui media stranieri l'apprezzamento per la nuova postura militare italiana e per le sue forze armate considerate allo stesso livello di Francia, UK e Germania. Anzi superiori a quelle tedesche e con una marina militare in grado di "proiettare potenza" ben oltre il Mediterraneo.
 

danny

Utente di lunga data
Beh, rispetto all'era pre-Meloni, l'Italia, in confronto, ha una politica estera da superpotenza.
Ad esempio mi sorprende leggere sui media stranieri l'apprezzamento per la nuova postura militare italiana e per le sue forze armate considerate allo stesso livello di Francia, UK e Germania. Anzi superiori a quelle tedesche e con una marina militare in grado di "proiettare potenza" ben oltre il Mediterraneo.
Stiamo parlando tutti e due di Tajani?
 

hammer

Utente di lunga data
Stiamo parlando tutti e due di Tajani?
Cmq un gigante se paragonato ai ministri degli esteri precedenti.
In ogni caso non è lui che traccia la rotta, al massimo tiene il timone dove gli viene detto di tenerlo.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
si vede che non vivi qua
le 20enni che conosco io sono tutte naturali
belle
studiose
intelligenti e oltre ad andare all'università alcune lavorano pure
ma d'altronde milano è milano e non paternò
Tutte naturali un para de ball.
La ragazza di uno dei miei figli ha ricevuto in regalo due tette nuove a Natale.
Fosse l’unica…
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Stiamo parlando tutti e due di Tajani?
Cmq un gigante se paragonato ai ministri degli esteri precedenti.
In ogni caso non è lui che traccia la rotta, al massimo tiene il timone dove gli viene detto di tenerlo.
cerchiamo di non scadere eccessivamente: va bene parlare di puttane e gente che si fa le seghe, ma addirittura Tajani no. conserviamo un minimo di buon gusto
 
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