Non si è capito bene, voi ora convivete ancora ?
Si. Sono rimasto perché sono molto legato a lei, alla nostra storia, a quello che abbiamo costruito.
Quando ero un ragazzo appena arrivato, immigrato con 20 dollari in tasca e solo sogni in testa, lei ha creduto in me.
Ha lottato per la nostra relazione, per farla nascere e crescere.
Oggi, essere al suo fianco, per me significa anche aiutare le nostre figlie ad avere una madre più presente, e devo dire che oggi lei lo è davvero. È tornata mamma, ed è tornata anche moglie.
I rapporti intimi non sono mai mancati anche se prima del tradimento, erano diventati più un dovere o una necessità fisica che connessione. Anzi, durante i due anni in cui portava avanti la relazione parallela, i rapporti intimi si erano persino intensificati, e non solo per iniziativa mia (ho letto in altre discussioni su questo forum che succede spesso)
Il problema, oggi, arriva quando tutto sembra tornare alla normalità: è lì che la mia mente si blocca.
Perché mi guardo attorno, vedo questa donna meravigliosa che oggi mi è accanto, e dentro di me qualcosa urla: "Ma come ha potuto distruggere tutto quello che avevamo?"
La parte razionale in me non riesce ad accettare una motivazione che non sia forte. Preferirei che mi avesse detto: "mi ero innamorata" o "con lui era sesso irresistibile". Perché quelle, almeno, sono motivazioni che posso collocare, etichettare, capire anche se fanno male.
Ma così no. Così mi sento sospeso, e allora parte il rimuginio. La mente si chiude, il cuore si ritira in difesa.