Brunetta
Utente di lunga data
“Cosa vuoi fare da grande?”
È una domanda che tutti ci siamo sentiti rivolgere e che abbiamo fatto a tanti bambini e ragazzini.
Però non è che la risposta “il calciatore“ o “la ballerina“ o “la cantante” veniva presa sul serio. Tutti sapevamo che poi, in base alla possibilità del tempo, da grandi i bambini sognatori avrebbero fatto gli operai, gli impiegati, gli idraulici, gli insegnanti, le bidelle.
Invece ultimamente (sempre per l’influenza americana, secondo me) non solo si sostengono sogni assurdi, come fare i cantanti per persone stonate che però hanno la capacità di fare “tipo”, ma quello che è peggio è che poi, di conseguenza, qualsiasi lavoro normale dall’impiegato all’operaio viene considerata una sconfitta, una attività da disgraziati.
È un classicismo assurdo di “disgraziati” che svalutano altri “disgraziati” e se stessi e che svolgono l’attività che fanno con il minimo di impegno, sognando, a sto punto, una pensione immaginaria con possibilità economiche per girare il mondo.
È una domanda che tutti ci siamo sentiti rivolgere e che abbiamo fatto a tanti bambini e ragazzini.
Però non è che la risposta “il calciatore“ o “la ballerina“ o “la cantante” veniva presa sul serio. Tutti sapevamo che poi, in base alla possibilità del tempo, da grandi i bambini sognatori avrebbero fatto gli operai, gli impiegati, gli idraulici, gli insegnanti, le bidelle.
Invece ultimamente (sempre per l’influenza americana, secondo me) non solo si sostengono sogni assurdi, come fare i cantanti per persone stonate che però hanno la capacità di fare “tipo”, ma quello che è peggio è che poi, di conseguenza, qualsiasi lavoro normale dall’impiegato all’operaio viene considerata una sconfitta, una attività da disgraziati.
È un classicismo assurdo di “disgraziati” che svalutano altri “disgraziati” e se stessi e che svolgono l’attività che fanno con il minimo di impegno, sognando, a sto punto, una pensione immaginaria con possibilità economiche per girare il mondo.