La prima cosa da fare se vuoi riordinare, non è decidere o meno se partire dalle macerie. La prima cosa è eliminare tutte le persone che interferiscono nei tuoi processi decisionali. Poi scegli una volta per tutte con la consapevolezza che la responsabilità delle scelte è soltanto tua. Quello è l'unico punto di partenza
Assolutamente d'accordo, è pur vero che i bambini sono molto piccoli. Anch'io ho traslato un sacco di schemi dei miei genitori nel mio fare il padre. Poi crescendo sono i ragazzini che ti aggiustano il tiro. Il rapporto da un monologo diventa dialogico.
Stai parlando con l'incarnazione stessa dell'odio per la popolazione generale e lo sai benissimo, però credo invece che su larga scala la cura dell'altro verrà delegata presto a sistemi di intelligenza artificiale. Tutti noi sotto sotto vogliamo essere autonomi. Quando la tecnologia avrà eliminato la convenienza dell'equazione, avrà eliminato anche il ricatto affettivo
Quello che ho fatto, per molto meno. Spesso e volentieri un padre separato ha le mani legate, ti fai presente, offri una scelta, ti poni come polo di un dialogo possibile e vedi se viene accettato, senza mai togliere gli occhi da dosso a tuo figlio o a tua figlia ritarando tutto il giorno per giorno in base alla persona che hai davanti. Mettendoti giustamente sempre in secondo piano rispetto ai figli, ma mai in secondo piano rispetto a nessun altro. Perché poi alla fine queste cose sono molto animali. Meno le razionalizzazi meglio fai.
Che tabù? Ma dove? Figurati. Se ne parla tranquillamente. Io metterei i test obbligatori ogni 2 anni per poter figliare.
No Perply. A nessuno serve una guida. Quando hai dei figli prima ascolti loro, poi ti ascolti. Ma finché non accetti la solitudine che ti schiaccia contro il muro e ti obbliga ad agire, passerai sempre da un padrone all'altro.
@poppy deve trovare le palle di stare da sola.