Buonasera a tutti...visto il buio che c'è fuori.
Giusto una chiacchierata che stavo facendo al telefono poco fa con un amico e che mi ha fatto riflettere tutto di un botto.
Ebbene il mio amico di lunga data sta attraversando un periodo un pó particolare della sua vita....cambio lavoro...spintaneo, relazione di lunga data appena finita, casina con la ex moglie e difficoltà con figli adolescenti.
Insomma...abbastanza per non sentirsi pienamente "felici" o per dirla col francesismo...sentirsi proprio dimmerda, sull'orlo di una crisi di nervi.
Alch'è il mio amico cercava palesemente un conforto morale da parte mia.
Io invece spontaneamente, conoscendolo da piu di 40 anni gli ho fatto notare tutte le minchiate che ha fatto nella vita da quando lo conosco...non tanto per punirlo o dargli addosso, ma per cercare di creare in lui un minimo di consapevolezza sulle cazzate fatte finora...che per altro anche io ho fatto.
Ebbene, non solo non sono riuscito nell'intento ma il mio amico mi ha poi fatto notare le mie di minchiate fatte.
Ma possibile che sebbene cerchiamo di spronare benevolenza un amico/a che ci chiede in cosa ha sbagliato e noi rispondiamo onestamente e trasparentemente, si viene poi tracciati per persone che non capiscono...che non ascoltano e che non sanno consolare?
Lo stavo mandando a stendere...poi mi sono morso la lingua e non solo....
Vabbè dai, volevo solo sfogarmi per non essere riuscito ad essere di supporto....ma pure io ho i cazzi miei da risolvere ehhh...

