Da una storia di corna come tante, un’analisi psicologica convincente, raccontatami pochi giorni fa.

Alphonse02

Utente di lunga data
Ma poi, alla fine, questo marito che cosa ha deciso di fare ? Ha seguito i tuoi consigli ?
No, che io sappia.
Probabilmente, vive ancora nella illusione che la moglie faccia il famoso "gesto forte" che ponga fine alle sue incertezze (angosciose) sulla probabilità di tenuta della coppia che, bene o male (parecchio rattoppata), è andata avanti da oltre un anno dal fattaccio (scoperta del di lei tradimento).

E' un essere umano che, a mio modo di vedere, fatica ad assumere un approccio realistico: il gesto "riparatorio" della moglie infedele è solo creazione della sua mente e non esiste niente (soprattutto di immediato) che gli possa fornire l'agognato sollievo che cerca.

Gliel'ha spiegato il suo amico psicologo - a fronte della sua incapacità di descrivere cosa intendesse per "gesto forte" - che il tradito desidera spesso semplicemente un fantasioso ritorno al passato (in termini di rapporto felice di coppia, senza problemi) che permetta di "cancellare" il tradimento consumato da lei e la sua scoperta. Cioè, cerca un favolistico oblio che eviti la rabbia, il disappunto, il crollo della fiducia, ecc..

Ammesso che si possa superare un tradimento scoperto (e liquidato in fretta e furia da lei come una "sbandata") questo lo potrà dire solo il trascorrere del tempo e l'osservazione dei comportamenti concreti posti in essere da lei.

Io, a pensarla male, gli avevo detto che, per come erano andate le cose, era più probabile che lei si fosse fatta molto più accorta ed attenta a rassicurarlo che poteva tranquillamente dimenticare l'accaduto, perché non credo mai all'immediata liquidazione dell'amante e della relazione con il collega di lavoro (durata 9 mesi, non uno o due giorni di una trasferta).

L'errore, che lei definiva come una "cazzata" della quale si era resa conto una volta scoperta (senza un minimo di apprezzabile rincrescimento e mortificazione per il dolore arrecato), esiste quando indossi due calzini di colori diversi o scambi il carrello altrui con il tuo al supermercato. Non è avere un momento di sventatezza o sovrappensiero intessere una relazione parallela per così lungo tempo.

Poi, ognuno ha il diritto di ragionare con le proprie categorie (e capacità) di pensiero ed è libero di credere che gli asini possano volare (o che esistano gli unicorni rosa).
 

hammer

Utente di lunga data
No, che io sappia.
Probabilmente, vive ancora nella illusione che la moglie faccia il famoso "gesto forte" che ponga fine alle sue incertezze (angosciose) sulla probabilità di tenuta della coppia che, bene o male (parecchio rattoppata), è andata avanti da oltre un anno dal fattaccio (scoperta del di lei tradimento).

E' un essere umano che, a mio modo di vedere, fatica ad assumere un approccio realistico: il gesto "riparatorio" della moglie infedele è solo creazione della sua mente e non esiste niente (soprattutto di immediato) che gli possa fornire l'agognato sollievo che cerca.

Gliel'ha spiegato il suo amico psicologo - a fronte della sua incapacità di descrivere cosa intendesse per "gesto forte" - che il tradito desidera spesso semplicemente un fantasioso ritorno al passato (in termini di rapporto felice di coppia, senza problemi) che permetta di "cancellare" il tradimento consumato da lei e la sua scoperta. Cioè, cerca un favolistico oblio che eviti la rabbia, il disappunto, il crollo della fiducia, ecc..

Ammesso che si possa superare un tradimento scoperto (e liquidato in fretta e furia da lei come una "sbandata") questo lo potrà dire solo il trascorrere del tempo e l'osservazione dei comportamenti concreti posti in essere da lei.

Io, a pensarla male, gli avevo detto che, per come erano andate le cose, era più probabile che lei si fosse fatta molto più accorta ed attenta a rassicurarlo che poteva tranquillamente dimenticare l'accaduto, perché non credo mai all'immediata liquidazione dell'amante e della relazione con il collega di lavoro (durata 9 mesi, non uno o due giorni di una trasferta).

L'errore, che lei definiva come una "cazzata" della quale si era resa conto una volta scoperta (senza un minimo di apprezzabile rincrescimento e mortificazione per il dolore arrecato), esiste quando indossi due calzini di colori diversi o scambi il carrello altrui con il tuo al supermercato. Non è avere un momento di sventatezza o sovrappensiero intessere una relazione parallela per così lungo tempo.

Poi, ognuno ha il diritto di ragionare con le proprie categorie (e capacità) di pensiero ed è libero di credere che gli asini possano volare (o che esistano gli unicorni rosa).
Resto sempre dell'idea che quando c’è un tradimento, la relazione dovrebbe chiudersi subito, anche se il tradimento è durato solo pochi minuti.
Capisco però che non tutti riescono a farlo: a volte ci sono legami affettivi, figli, questioni economiche, oppure semplicemente paura di cambiare.
E spesso chi tradisce cerca comunque di non uscire dal matrimonio.
In questi casi penso che possa essere utile che la persona tradita si trovi una relazione extraconiugale tranquilla e positiva.
Questo può aiutare a prendere distanza, a stare meglio e a lasciare andare il traditore a quel paese, pur restando, se necessario, in un matrimonio che ormai è solo formale.
 

gvl

Utente di lunga data
No, che io sappia.
Probabilmente, vive ancora nella illusione che la moglie faccia il famoso "gesto forte" che ponga fine alle sue incertezze (angosciose) sulla probabilità di tenuta della coppia che, bene o male (parecchio rattoppata), è andata avanti da oltre un anno dal fattaccio (scoperta del di lei tradimento).

E' un essere umano che, a mio modo di vedere, fatica ad assumere un approccio realistico: il gesto "riparatorio" della moglie infedele è solo creazione della sua mente e non esiste niente (soprattutto di immediato) che gli possa fornire l'agognato sollievo che cerca.

Gliel'ha spiegato il suo amico psicologo - a fronte della sua incapacità di descrivere cosa intendesse per "gesto forte" - che il tradito desidera spesso semplicemente un fantasioso ritorno al passato (in termini di rapporto felice di coppia, senza problemi) che permetta di "cancellare" il tradimento consumato da lei e la sua scoperta. Cioè, cerca un favolistico oblio che eviti la rabbia, il disappunto, il crollo della fiducia, ecc..

Ammesso che si possa superare un tradimento scoperto (e liquidato in fretta e furia da lei come una "sbandata") questo lo potrà dire solo il trascorrere del tempo e l'osservazione dei comportamenti concreti posti in essere da lei.

Io, a pensarla male, gli avevo detto che, per come erano andate le cose, era più probabile che lei si fosse fatta molto più accorta ed attenta a rassicurarlo che poteva tranquillamente dimenticare l'accaduto, perché non credo mai all'immediata liquidazione dell'amante e della relazione con il collega di lavoro (durata 9 mesi, non uno o due giorni di una trasferta).

L'errore, che lei definiva come una "cazzata" della quale si era resa conto una volta scoperta (senza un minimo di apprezzabile rincrescimento e mortificazione per il dolore arrecato), esiste quando indossi due calzini di colori diversi o scambi il carrello altrui con il tuo al supermercato. Non è avere un momento di sventatezza o sovrappensiero intessere una relazione parallela per così lungo tempo.

Poi, ognuno ha il diritto di ragionare con le proprie categorie (e capacità) di pensiero ed è libero di credere che gli asini possano volare (o che esistano gli unicorni rosa).
Sono convinto che non esista un gesto forte tale da impressionarlo e farlo decidere positivamente. Mi hai fatto ricordare un thread di un utente che chiese un gesto forte alla moglie con lo stesso intento con la differenza che aveva specificato quale gesto forte volesse ma era in verità poco fattibile. Infine ha ammesso che lui immaginava che la moglie non avrebbe dato seguito alla richiesta ed era un modo per rompere il matrimonio.
Il thread è questo

 
Ultima modifica:

Delfi1999

Utente di lunga data
Io, a pensarla male, gli avevo detto che, per come erano andate le cose, era più probabile che lei si fosse fatta molto più accorta ed attenta a rassicurarlo che poteva tranquillamente dimenticare l'accaduto, perché non credo mai all'immediata liquidazione dell'amante e della relazione con il collega di lavoro (durata 9 mesi, non uno o due giorni di una trasferta).
E infatti anch'io penso che in eraltà le cose siano andate così come pensi tu. Un conto è fare la ca.....ta di farsi una scopata col collega durante una trasferta, un conto è avere una relazione da 9 mesi. Per quanto riguara il "gesto forte" che quest'uomo predende dala moglie, non ho idea che gesto eclatante la moglie possa fare, probabilmente cambiare azienda, ma credo che un gesto del genere non arriverà mai.
 

gvl

Utente di lunga data
E infatti anch'io penso che in eraltà le cose siano andate così come pensi tu. Un conto è fare la ca.....ta di farsi una scopata col collega durante una trasferta, un conto è avere una relazione da 9 mesi. Per quanto riguara il "gesto forte" che quest'uomo predende dala moglie, non ho idea che gesto eclatante la moglie possa fare, probabilmente cambiare azienda, ma credo che un gesto del genere non arriverà mai.
Nemmeno quello funzionerebbe. Se si vuole perdonare si perdona ma sempre con la condizionale cioè alla seconda un calcio in culo altrimenti niente. Non esiste nessuna prova del fuoco a parte troncare con l'amante e piena trasparenza e spesso non funziona neanche questa.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Sono convinto che non esista un gesto forte tale da impressionarlo e farlo decidere positivamente. Mi hai fatto ricordare un thread di un utente che chiese un gesto forte alla moglie con lo stesso intento con la differenza che aveva specificato quale gesto forte volesse ma era in verità poco fattibile. Infine ha ammesso che lui immaginava che la moglie non avrebbe dato seguito alla richiesta ed era un modo per rompere il matrimonio.
Il thread è questo

Ho visto il link, è il thread di Dugongo, che ricordo di avere letto un anno fa, con tutta la congerie di commenti che erano stati fatti nel forum circa la sua volontà di constatare se la moglie avesse manifestato una volontà tardiva di riparare al dolore provocato.

Ma la situazione del marito di cui ho parlato in questo thread è molto diversa da quella di Dugongo. L'unica similitudine è quella necessità di "gesto forte" da parte della moglie infedele. Nella storia riportata in questo thread, vedo una debolezza caratteriale considerevole del partner tradito.

Invece, la sofferenza di Dugongo tenuta a fatica sotto controllo per 3 e passa anni è qualcosa di spaventosamente forte (paragonabile alla voglia di vendetta di Edmond Dantès, ne "il Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas) ed il gesto riparatorio che ha richiesto alla moglie traditrice era irrealistico pretenderlo, ma veniva dopo che lei gli aveva manifestato l'assenza di qualsiasi pentimento, quando lui le aveva finalmente raccontato di sapere tutto e lei aveva cercato di rassicurarlo che era una realtà parallela quella sua con l'amante e che nulla aveva tolto a lui (tesi che è riecheggiata in parecchi racconti su questo forum, per dire, da parte di mogli infedeli non scoperte).

Quel tipo di pseudo-giustificazione del partner traditore propinata dopo il disvelamento della infedeltà anche per me sarebbe stata inaccettabile e mi avrebbe fatto imbestialire (meglio non proferire parola, allora, come fece mia moglie).
La moglie di Dugongo ha fatto la scelta sbagliata, secondo me, non capendo la gravità della condizione psicologica del marito tradito (che aveva i tratti di una psicopatia). La coppia era saltata, poteva tentare di preservare la famiglia, decidendo di sacrificarsi. Doveva offrire immediatamente di andare lei via da casa, accollarsi ogni responsabilità e di separarsi senza chiedere nulla per sé. Forse avrebbe salvato la situazione, quanto meno mantenuto rapporti civili (e forse tenuto fuori la figlia dalla vicenda, direi).

E' chiaro che non è possibile essere razionali al 100% quando si vive una tempesta emotiva come la scoperta della infedeltà del coniuge. E fa male, malissimo non scaricare subito (senza violenza fisica, ovvio) in qualche modo quelle pulsioni di rabbia e rivalsa che a molti vengono (come capitò anche a me, a suo tempo). Allontanarsi e prendere tempo per calmarsi ed affrontare i problemi.
Reprimere la rabbia e tenerla a bada con il progetto di una resa dei conti futura (avvenuta dopo che la moglie aveva superato la ischemia) invece fa male a tutti. Per il tradito significa essersi inflitto una tortura prolungata ed aver vissuto male per anni.

Per questo sono convinto che le questioni concernenti un tradimento scoperto o confessato vanno risolte nell'immediatezza dei fatti e non trascinate nel tempo. A partire dal distacco fisico immediato, per segnare la gravità della situazione senza ingenerare equivoci nel partner traditore (tipo prospettiva di perdono immediato).
La chiarezza dei comportamenti è la premessa per qualsiasi soluzione.

E infatti anch'io penso che in eraltà le cose siano andate così come pensi tu. Un conto è fare la ca.....ta di farsi una scopata col collega durante una trasferta, un conto è avere una relazione da 9 mesi. Per quanto riguara il "gesto forte" che quest'uomo predende dala moglie, non ho idea che gesto eclatante la moglie possa fare, probabilmente cambiare azienda, ma credo che un gesto del genere non arriverà mai.
Non ho raccontato particolari che potrebbero rivelare le identità dei protagonisti, ma il comportamento della moglie ti assicuro che è stato inaccettabile (pretesa di lasciare subito alle spalle il fatto/tradimento, nessuna scusa e spiegazione, accusa al marito di avere violato la sua privacy). Lei era stata scoperta e ... ha dettato le condizioni per il recupero della relazione.
Il top della manipolazione di fronte ad un marito innamorato e debole. Almeno lui avesse fatto la "faccia feroce", come disse Francesco II di Borbone.
 

gvl

Utente di lunga data
Ho visto il link, è il thread di Dugongo, che ricordo di avere letto un anno fa, con tutta la congerie di commenti che erano stati fatti nel forum circa la sua volontà di constatare se la moglie avesse manifestato una volontà tardiva di riparare al dolore provocato.

Ma la situazione del marito di cui ho parlato in questo thread è molto diversa da quella di Dugongo. L'unica similitudine è quella necessità di "gesto forte" da parte della moglie infedele. Nella storia riportata in questo thread, vedo una debolezza caratteriale considerevole del partner tradito.

Invece, la sofferenza di Dugongo tenuta a fatica sotto controllo per 3 e passa anni è qualcosa di spaventosamente forte (paragonabile alla voglia di vendetta di Edmond Dantès, ne "il Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas) ed il gesto riparatorio che ha richiesto alla moglie traditrice era irrealistico pretenderlo, ma veniva dopo che lei gli aveva manifestato l'assenza di qualsiasi pentimento, quando lui le aveva finalmente raccontato di sapere tutto e lei aveva cercato di rassicurarlo che era una realtà parallela quella sua con l'amante e che nulla aveva tolto a lui (tesi che è riecheggiata in parecchi racconti su questo forum, per dire, da parte di mogli infedeli non scoperte).

Quel tipo di pseudo-giustificazione del partner traditore propinata dopo il disvelamento della infedeltà anche per me sarebbe stata inaccettabile e mi avrebbe fatto imbestialire (meglio non proferire parola, allora, come fece mia moglie).
La moglie di Dugongo ha fatto la scelta sbagliata, secondo me, non capendo la gravità della condizione psicologica del marito tradito (che aveva i tratti di una psicopatia). La coppia era saltata, poteva tentare di preservare la famiglia, decidendo di sacrificarsi. Doveva offrire immediatamente di andare lei via da casa, accollarsi ogni responsabilità e di separarsi senza chiedere nulla per sé. Forse avrebbe salvato la situazione, quanto meno mantenuto rapporti civili (e forse tenuto fuori la figlia dalla vicenda, direi).

E' chiaro che non è possibile essere razionali al 100% quando si vive una tempesta emotiva come la scoperta della infedeltà del coniuge. E fa male, malissimo non scaricare subito (senza violenza fisica, ovvio) in qualche modo quelle pulsioni di rabbia e rivalsa che a molti vengono (come capitò anche a me, a suo tempo). Allontanarsi e prendere tempo per calmarsi ed affrontare i problemi.
Reprimere la rabbia e tenerla a bada con il progetto di una resa dei conti futura (avvenuta dopo che la moglie aveva superato la ischemia) invece fa male a tutti. Per il tradito significa essersi inflitto una tortura prolungata ed aver vissuto male per anni.

Per questo sono convinto che le questioni concernenti un tradimento scoperto o confessato vanno risolte nell'immediatezza dei fatti e non trascinate nel tempo. A partire dal distacco fisico immediato, per segnare la gravità della situazione senza ingenerare equivoci nel partner traditore (tipo prospettiva di perdono immediato).
La chiarezza dei comportamenti è la premessa per qualsiasi soluzione.



Non ho raccontato particolari che potrebbero rivelare le identità dei protagonisti, ma il comportamento della moglie ti assicuro che è stato inaccettabile (pretesa di lasciare subito alle spalle il fatto/tradimento, nessuna scusa e spiegazione, accusa al marito di avere violato la sua privacy). Lei era stata scoperta e ... ha dettato le condizioni per il recupero della relazione.
Il top della manipolazione di fronte ad un marito innamorato e debole. Almeno lui avesse fatto la "faccia feroce", come disse Francesco II di Borbone.
Avevo colto la differenza tra le due situazioni. Ho soltanto detto che ho ricordato questa storia dove si richiedeva una prova forte ed è l'unico punto in comune.
 

Gaia

Utente di lunga data
Ho visto il link, è il thread di Dugongo, che ricordo di avere letto un anno fa, con tutta la congerie di commenti che erano stati fatti nel forum circa la sua volontà di constatare se la moglie avesse manifestato una volontà tardiva di riparare al dolore provocato.

Ma la situazione del marito di cui ho parlato in questo thread è molto diversa da quella di Dugongo. L'unica similitudine è quella necessità di "gesto forte" da parte della moglie infedele. Nella storia riportata in questo thread, vedo una debolezza caratteriale considerevole del partner tradito.

Invece, la sofferenza di Dugongo tenuta a fatica sotto controllo per 3 e passa anni è qualcosa di spaventosamente forte (paragonabile alla voglia di vendetta di Edmond Dantès, ne "il Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas) ed il gesto riparatorio che ha richiesto alla moglie traditrice era irrealistico pretenderlo, ma veniva dopo che lei gli aveva manifestato l'assenza di qualsiasi pentimento, quando lui le aveva finalmente raccontato di sapere tutto e lei aveva cercato di rassicurarlo che era una realtà parallela quella sua con l'amante e che nulla aveva tolto a lui (tesi che è riecheggiata in parecchi racconti su questo forum, per dire, da parte di mogli infedeli non scoperte).

Quel tipo di pseudo-giustificazione del partner traditore propinata dopo il disvelamento della infedeltà anche per me sarebbe stata inaccettabile e mi avrebbe fatto imbestialire (meglio non proferire parola, allora, come fece mia moglie).
La moglie di Dugongo ha fatto la scelta sbagliata, secondo me, non capendo la gravità della condizione psicologica del marito tradito (che aveva i tratti di una psicopatia). La coppia era saltata, poteva tentare di preservare la famiglia, decidendo di sacrificarsi. Doveva offrire immediatamente di andare lei via da casa, accollarsi ogni responsabilità e di separarsi senza chiedere nulla per sé. Forse avrebbe salvato la situazione, quanto meno mantenuto rapporti civili (e forse tenuto fuori la figlia dalla vicenda, direi).

E' chiaro che non è possibile essere razionali al 100% quando si vive una tempesta emotiva come la scoperta della infedeltà del coniuge. E fa male, malissimo non scaricare subito (senza violenza fisica, ovvio) in qualche modo quelle pulsioni di rabbia e rivalsa che a molti vengono (come capitò anche a me, a suo tempo). Allontanarsi e prendere tempo per calmarsi ed affrontare i problemi.
Reprimere la rabbia e tenerla a bada con il progetto di una resa dei conti futura (avvenuta dopo che la moglie aveva superato la ischemia) invece fa male a tutti. Per il tradito significa essersi inflitto una tortura prolungata ed aver vissuto male per anni.

Per questo sono convinto che le questioni concernenti un tradimento scoperto o confessato vanno risolte nell'immediatezza dei fatti e non trascinate nel tempo. A partire dal distacco fisico immediato, per segnare la gravità della situazione senza ingenerare equivoci nel partner traditore (tipo prospettiva di perdono immediato).
La chiarezza dei comportamenti è la premessa per qualsiasi soluzione.



Non ho raccontato particolari che potrebbero rivelare le identità dei protagonisti, ma il comportamento della moglie ti assicuro che è stato inaccettabile (pretesa di lasciare subito alle spalle il fatto/tradimento, nessuna scusa e spiegazione, accusa al marito di avere violato la sua privacy). Lei era stata scoperta e ... ha dettato le condizioni per il recupero della relazione.
Il top della manipolazione di fronte ad un marito innamorato e debole. Almeno lui avesse fatto la "faccia feroce", come disse Francesco II di Borbone.
Perdonami. Era legato a un palo lui? Che cosa avrebbe dovuto dire lei. Scusa?
E che scuse sarebbero?
cosa c’è da spiegare? Gli serviva un disegnino?
Lui poteva andare via, lei poteva lasciarlo. Se si decide di continuare e’ chiaro che si debba mettere una pietra sopra al passato e ricominciare.
Io tutta sta pena per il tradito e anche per il traditore mica la capisco.
 

Alphonse02

Utente di lunga data
Perdonami. Era legato a un palo lui? Che cosa avrebbe dovuto dire lei. Scusa?
E che scuse sarebbero?
cosa c’è da spiegare? Gli serviva un disegnino?
Lui poteva andare via, lei poteva lasciarlo. Se si decide di continuare e’ chiaro che si debba mettere una pietra sopra al passato e ricominciare.
Io tutta sta pena per il tradito e anche per il traditore mica la capisco.
Non ci capiamo, evidentemente.
Il mio punto di vista pensavo fosse abbastanza chiaro:
" ... non è possibile essere razionali al 100% quando si vive una tempesta emotiva come la scoperta della infedeltà del coniuge. E fa male, malissimo non scaricare subito (senza violenza fisica, ovvio) in qualche modo quelle pulsioni di rabbia e rivalsa che a molti vengono (come capitò anche a me, a suo tempo). Allontanarsi e prendere tempo per calmarsi ed affrontare i problemi.
(...)
Per questo sono convinto che le questioni concernenti un tradimento scoperto o confessato vanno risolte nell'immediatezza dei fatti e non trascinate nel tempo."


Non mi sembra che il marito (nella storia del thread) abbia "deciso di continuare", visto che non riesce a fidarsi della moglie.
Direi che si sta lasciando trascinare nella incertezza (già da un anno): non prende in mano le sorti della sua vita, qualunque sia la decisione che dovesse prendere. Ce ne sono tanti così, in giro.

Essendo stato da lui interpellato, gli ho consigliato, sulla base della mia visione dei fatti, di separarsi. Poi, decide quello che crede sia meglio per lui.

Da parte mia, non sto a sentire ulteriormente chi si lamenta di una condizione che ha contribuito a creare (la palude della incertezza post tradimento). E non provo pena per quel tradito, meno che mai per quei traditori, che pensano di continuare a manipolare e fare il loro comodo dopo che sono stati scoperti.
 
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Gaia

Utente di lunga data
Non ci capiamo, evidentemente.
Il mio punto di vista pensavo fosse abbastanza chiaro:
" ... non è possibile essere razionali al 100% quando si vive una tempesta emotiva come la scoperta della infedeltà del coniuge. E fa male, malissimo non scaricare subito (senza violenza fisica, ovvio) in qualche modo quelle pulsioni di rabbia e rivalsa che a molti vengono (come capitò anche a me, a suo tempo). Allontanarsi e prendere tempo per calmarsi ed affrontare i problemi.
(...)
Per questo sono convinto che le questioni concernenti un tradimento scoperto o confessato vanno risolte nell'immediatezza dei fatti e non trascinate nel tempo."


Non mi sembra che il marito (nella storia del thread) abbia "deciso di continuare", visto che non riesce a fidarsi della moglie.
Direi che si sta lasciando trascinare nella incertezza (già da un anno): non prende in mano le sorti della sua vita, qualunque sia la decisione che dovesse prendere. Ce ne sono tanti così, in giro.

Essendo stato da lui interpellato, gli ho consigliato, sulla base della mia visione dei fatti, di separarsi. Poi, decide quello che crede sia meglio per lui.

Da parte mia, non sto a sentire ulteriormente chi si lamenta di una condizione che ha contribuito a creare (la palude della incertezza post tradimento). E non provo pena per quel tradito, meno che mai per quei traditori, che pensano di continuare a manipolare e fare il loro comodo dopo che sono stati scoperti.
Io non la vedo come una manipolazione. La vedo come un’offerta che si può accettare o rifiutare, senza che nessuno possa contestare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non ci capiamo, evidentemente.
Il mio punto di vista pensavo fosse abbastanza chiaro:
" ... non è possibile essere razionali al 100% quando si vive una tempesta emotiva come la scoperta della infedeltà del coniuge. E fa male, malissimo non scaricare subito (senza violenza fisica, ovvio) in qualche modo quelle pulsioni di rabbia e rivalsa che a molti vengono (come capitò anche a me, a suo tempo). Allontanarsi e prendere tempo per calmarsi ed affrontare i problemi.
(...)
Per questo sono convinto che le questioni concernenti un tradimento scoperto o confessato vanno risolte nell'immediatezza dei fatti e non trascinate nel tempo."


Non mi sembra che il marito (nella storia del thread) abbia "deciso di continuare", visto che non riesce a fidarsi della moglie.
Direi che si sta lasciando trascinare nella incertezza (già da un anno): non prende in mano le sorti della sua vita, qualunque sia la decisione che dovesse prendere. Ce ne sono tanti così, in giro.

Essendo stato da lui interpellato, gli ho consigliato, sulla base della mia visione dei fatti, di separarsi. Poi, decide quello che crede sia meglio per lui.

Da parte mia, non sto a sentire ulteriormente chi si lamenta di una condizione che ha contribuito a creare (la palude della incertezza post tradimento). E non provo pena per quel tradito, meno che mai per quei traditori, che pensano di continuare a manipolare e fare il loro comodo dopo che sono stati scoperti.
L’immediatezza, che condivido, è emotiva e può pure durare un anno.
 

Delfi1999

Utente di lunga data
Io non la vedo come una manipolazione. La vedo come un’offerta che si può accettare o rifiutare, senza che nessuno possa contestare.
Io non vedo come in caso di tradimento si possa aprire una trattativa "cliente-fornitore" con il traditore che presenta una sua offerta che il tradito deve accettare. Il traditore è dalla parte del torto, sempre (IMHO), e non deve presentare offerte o condizioni. Semmai è il tradito che ha diritto a porre specifiche condizioni per proseguire un rapporto di coppia soddisfacente. Il comportamento di questa signora è a mio parere assai arrogante e la sua fortuna è quella di avere sposato una persona debole che non sa che pesci pigliare.
 
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Nicky

Utente di lunga data
Io non vedo come in caso di tradimento si possa aprire una trattativa "cliente-fornitore" con il tradito che presenta una sua offerta che il tradito deve accettare. Il traditore è dalla parte del torto, sempre (IMHO), e non deve presentare offerte o condizioni. Semmai è il tradito che ha diritto a porre specifiche condizioni per proseguire un rapporto di coppia soddisfacente. Il comportamento di questa signora è a mio parere assai arrogante e la sua fortuna è quella di avere sposato una persona debole che non sa che pesci pigliare.
Si ma leggendovi sembra che vi offenda il fatto che il traditore non desideri lasciare il tradito.
Sarà pur libero di voler restare insieme, no? Cosa deve fare, deve per forza dire, bene, ti lascio perché in effetti l'altro è molto meglio? Questo va bene?
È illogico, è il tradito che deve decidere se il traditore gli piace ancora o no.
 
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