Da una storia di corna come tante, un’analisi psicologica convincente, raccontatami pochi giorni fa.

Pincopallino

Utente di lunga data
Magari io sembro fredda nella mia esposizione, ma non è così, è solo che ribadisco quello che dico dall'inizio.
Normalmente, quando una persona sbaglia, può essere sottoposta a una punizione e può fare un gesto di riparazione.
Ma nei rapporti affettivi, spesso non sono possibili né la punizione, né la riparazione.
Quando un amico ti ferisce, può scusarsi, può fare qualcosa che tu chiedi per riparare, ma poi sta sempre a te che sei ferito valutare se è ciò che ti occorre per rinnovare l'amicizia o per ridare senso al rapporto.
Tutto il resto, è illusione (per entrambi).
Tuttavia è l’amico che detta i tempi che si vuole prendere per valutare se è ciò che gli occorre per rinnovare l’amicizia.
Non è certo chi lo ha tradito.
Questo si cerca di far passare in secondo piano, un po’ come fa il governo quando non arresta Al Masri.
 

Nicky

Utente di lunga data
Tuttavia è l’amico che detta i tempi che si vuole prendere per valutare se è ciò che gli occorre per rinnovare l’amicizia.
Non è certo chi lo ha tradito.
Questo si cerca di far passare in secondo piano, un po’ come fa il governo quando non arresta Al Masri.
So aspettare.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Tuttavia è l’amico che detta i tempi che si vuole prendere per valutare se è ciò che gli occorre per rinnovare l’amicizia.
Non è certo chi lo ha tradito.
Questo si cerca di far passare in secondo piano, un po’ come fa il governo quando non arresta Al Masri.
Che poi se ponesse condizioni vorrebbe dire che amig, amig... amig un cas..
 

Nicky

Utente di lunga data
Lo dico da secoli.
Date una medaglia a questa donna. 🏅
Boh, guarda, è dall'inizio che dico che non si può rimettere il latte versato nella bottiglia, che di certo non lo può fare chi lo ha versato fuori e che c'è solo uno che può decidere se accettare la bottiglia un po' meno piena o no, ma pare non vada bene.
 

Gaia

Utente di lunga data
Boh, guarda, è dall'inizio che dico che non si può rimettere il latte versato nella bottiglia, che di certo non lo può fare chi lo ha versato fuori e che c'è solo uno che può decidere se accettare la bottiglia un po' meno piena o no, ma pare non vada bene.
Vabbè ma mica ti danno la medaglia se in 10 dicono che va bene ciò che pensi. Va bene perché lo pensi e sicuramente andrà bene per te in quella circostanza.
Non lo dico per te sia chiaro, ma le persone dovrebbero imparare che non si sta allo stadio. Ognuno esprime il proprio pensiero. Puoi condividere o meno ma non è che il mio sia giusto e quello di un altro sbagliato.
 
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Jim Cain

Utente di lunga data
E invece em qui che ti sbagli. Sei libero di mollare. Sei uno zerbino se resti nonostante non ti piaccia ciò che vedi. E vale per entrambi. Questo è il mio pensiero chiaramente
Sei uno zerbino se di fronte hai una persona che, in quelle situazioni, accetta un atteggiamento e un modo di ragionare come il tuo, ovvero un atteggiamento che esclude la possibilità che la ricostruzione possa passare anche attraverso rinfacci, battute, offese e, più in generale, dell'accettazione della rabbia e della delusione che si esprime anche in quei modi.
Per un tempo indefinito che certamente non decidi TU.
 

Nicky

Utente di lunga data
Vabbè ma mica ti danno la medaglia se in 10 dicono che va bene ciò che pensi. Va bene perché lo pensi e sicuramente andrà bene per te in quella circostanza.
Non lo dico per te sia chiaro, ma le persone dovrebbero imparare che si sta allo stadio. Ognuno esprime il proprio pensiero. Puoi condividere o meno ma non è che il mio sia giusto e quello di un altro sbagliato.
Si, ma non per la medaglia, è che o mi esprimo malissimo, o non c'è voglia di capire ciò che uno scrive.
 

Gaia

Utente di lunga data
Sei uno zerbino se di fronte hai una persona che, in quelle situazioni, accetta un atteggiamento e un modo di ragionare come il tuo, ovvero un atteggiamento che esclude la possibilità che la ricostruzione possa passare anche attraverso rinfacci, battute, offese e, più in generale, dell'accettazione della rabbia e della delusione che si esprime anche in quei modi.
Per un tempo indefinito che certamente non decidi TU.
E invece tu ci vuoi stare con uno zerbino che accetta offese? Se ci vuoi stare ne trovi tante in giro.
E ti ripeto. Certo che decido io il mio tempo tanto è vero che ti lascerei lì a fare offese da solo.
Tu decidi il tuo, nel frattempo io mi godo il mio.
 

hammer

Utente di lunga data
Vabbè ma mica ti danno la medaglia se in 10 dicono che va bene ciò che pensi. Va bene perché lo pensi e sicuramente andrà bene per te in quella circostanza.
Non lo dico per te sia chiaro, ma le persone dovrebbero imparare che non si sta allo stadio. Ognuno esprime il proprio pensiero. Puoi condividere o meno ma non è che il mio sia giusto e quello di un altro sbagliato.
Piantiamola di pettinare le bambole.
In una ipotetica trattativa sulla possibile sopravvivenza di una relazione, tradito e traditore non partono da una pari dignità contrattuale: il primo si trova dalla parte della ragione, il secondo da quella del torto.
Se, in un moto di compassionevole pietà, il tradito decidesse di concedere una seconda possibilità, sarà lui a dettare le regole, mentre il traditore dovrà accettarle col capo chino, in silenzio e in ginocchio sui ceci.
Diversamente, l’uscita è, come sempre, in fondo a destra.
Per quanto mi riguarda, sconsiglio qualunque tentativo di recupero: nella maggior parte dei casi non è che un pietoso e inutile accanimento quasi sempre destinato al fallimento.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
E invece tu ci vuoi stare con uno zerbino che accetta offese? Se ci vuoi stare ne trovi tante in giro.
E ti ripeto. Certo che decido io il mio tempo tanto è vero che ti lascerei lì a fare offese da solo.
Tu decidi il tuo, nel frattempo io mi godo il mio.
Immagino il tuo dialogo con marito.

Allora marito, senti.
io ho riflettuto, eh. Tanto. Più di quanto immagini. E sono arrivata alla conclusione che, insomma, dobbiamo voltare pagina. Perché non si può vivere nel passato. Il passato è passato, no? Cioè, si chiama passato apposta.

Io so che ho sbagliato, ma voglio dire… chi non sbaglia? Non è che sono l’unica persona sulla faccia della Terra ad aver… insomma… sbagliato un attimo di traiettoria emotiva. Non chiamiamolo tradimento, dai, su, che è una parola brutta. Io preferisco dire: “deviazione affettiva temporanea”.

Ora, io credo che se vogliamo ricostruire — e dico ricostruire con la R maiuscola — dobbiamo farlo da zero. Ma proprio zero-zero, tabula rasa, come nei film americani dopo l’apocalisse. Però senza tragedie, eh, perché io le energie negative non le reggo.

E te lo dico chiaro: o smetti di rinfacciarmi tutto ogni cinque minuti, o io me ne vado. Perché io non posso vivere in un clima tossico. Cioè, io ho bisogno di serenità, di armonia, di vibrazioni positive.

Se continui a dirmi che ti ho ferito, che hai sofferto… ecco, mi dispiace, ma così non si va avanti. Io sono qui per guarire, non per farmi venire le gastriti.

Perciò, o lasciamo tutto alle spalle e ricominciamo da capo — come due adulti consapevoli che l’universo vuole la loro evoluzione spirituale — oppure, sinceramente, io raccolgo le mie energie e sparisco.

Ma con affetto, eh.
 
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