mi accorgo solo adesso che

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ah, ecco.
Mi sembra una cifra accettabile.
A proposito, anche mia figlia si rifiutava di mangiare, ma l'hanno curata.
Era al limite della vita.
Pressione massima 40.
Non misurabile.
È qui e forse farà il medico.
Di una cosa sono sicuro, però.
Non lascerei mai che fosse mia moglie a decidere per la mia sopravvivenza.
Voi?
Ma qui non si sta parlando di delegare ad altri, ancorché parenti stretti, la scelta. Si parte dal principio di autodeterminazione di colui che soffre in maniera terminale e irreversibile e dovrebbe avere il diritto di decidere per sè di poterla fare finita possibilmente in maniera serena, non violenta come un suicidio, per altro non sempre attuabile in completa autonomia. Cosa che detta così è molto facilmente condivisibile, il problema è l'attuazione e il contesto in cui matura tale decisione. Anche perchè ad esempio la regolamentazione Svizzera (e così quella degli altri paesi) sulla carta è molto severa in merito. Per esempio se fai domanda e loro accertano che potresti essere curato diversamente, dovrebbero bocciarla sul presupposto della curabilità anche solo teorica, il che vuol dire che se esiste una cura (ove per cura si intende anche il sollievo dal dolore) non ti danno il suicidio assistito, e non conta un cazzo se il tuo stato non te la mette a disposizione o non puoi permettertela economicamente. Questo sulla carta perchè poi accedono al servizio anche persone con problemi di sofferenza psicologica dove la discrezionalità delle valutazioni aumenta esponenzialmente
 
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danny

Utente di lunga data
Ma qui non si sta parlando di delegare ad altri, ancorché parenti stretti, la scelta. Si parte dal principio di autodeterminazione di colui che soffre in maniera terminale e irreversibile e dovrebbe avere il diritto di decidere per sè di poterla fare finita possibilmente in maniera serena, non violenta come un suicidio, per altro non sempre attuabile in completa autonomia. Cosa che detta così è molto facilmente condivisibile, il problema è l'attuazione e il contesto in cui matura tale decisione. Anche perchè ad esempio la regolamentazione Svizzera (e così quella degli altri paesi) sulla carta è molto severa in merito. Per esempio se fai domanda e loro accertano che potresti essere curato diversamente, dovrebbero bocciarla sul presupposto della curabilità anche solo teorica, il che vuol dire che se esiste la cura (ove per cura si intende anche il sollievo dal dolore) non ti danno il suicidio assistito, e non conta un cazzo se il tuo stato non te la mette a disposizione o non puoi permettertela economicamente. Questo sulla carta perchè poi accedono al servizio anche persone con problemi di sofferenza psicologica dove la discrezionalità delle valutazioni aumenta esponenzialmente
Essendo passato per il problema anoressia so quanto sia difficile, per alcune patologie, interpretare la volontà del malato.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Essendo passato per il problema anoressia so quanto sia difficile, per alcune patologie, interpretare la volontà del malato.
Questo è l'altro aspetto estremamente complesso. Ma basta il primo criterio della curabilità a sollevare perplessità molto pesanti. Leggendo un po' si può facilmente scoprire che dove queste cose sono legali (Canada, Benelux ecc ecc) questo criterio non è nemmeno sulla carta stringente come in Svizzera, dove dovrebbe bastare la curabilità teorica a bocciare la domanda, ma è basato sulla curabilità di fatto, ovvero se per la persona sono disponibili e realmente accessibili cure alternative. Questo sarebbe irrilevante se i servizi sanitari di quei paesi fossero perfettamente efficienti, accessibili e gratuiti per tutti, ma siccome non è così, ed è estremamente improbabile che un ssn sia così (figuriamoci in itaglia), e guarda un po' il servizio di soppressione è gratuito e accessibile, si fa presto a considerare non curabile il candidato....
 

hammer

Utente di lunga data
Che un coniuge da assistere richiede uno spirito di sacrificio che si rende disponibile soltanto se lo si ama profondamente.
E se si è disposti anche al sacrificio caratterialmente parlando.
È facile restare insieme quando si è in salute.
Si sa però anche che l'amore non è eterno.
Mi ha colpito la tua affermazione per l'esplicito riferimento a tua moglie in quanto non vorresti che ti assistesse in caso di bisogno.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ah, ecco.
Mi sembra una cifra accettabile.
A proposito, anche mia figlia si rifiutava di mangiare, ma l'hanno curata.
Era al limite della vita.
Pressione massima 40.
Non misurabile.
È qui e forse farà il medico.
Di una cosa sono sicuro, però.
Non lascerei mai che fosse mia moglie a decidere per la mia sopravvivenza.
Voi?
Mi hai fatto venire in mente due miei amici. Al tempo in cui si discuteva di accanimento terapeutico e di testamento biologico (ma voi l’avete fatto? Io non ancora) diceva che, sì lui era contrario all’accanimento terapeutico “Però con me un po’ vi accanirete, vero?”
 

Brunetta

Utente di lunga data
Comunque il suicidio assistito vale per chi sta così male da non essere in grado di attuare da solo uno stratagemma per farla finita. Persone totalmente paralizzate, proprio come Dj Fabo.
Alla maggior parte delle persone, nella fase finale e penosa della propria vita, basterebbe una overdose dei medicinali che prendono normalmente per porre fine alla loro vita.
Il fatto è che ognuno di noi ha un istinto di sopravvivenza molto forte e quindi desidera delegare o ha paura di essere ammazzato.
Avete mai provato a darvi una sberla? Io sì. E non ci sono riuscita. Non riesco a darmi una sberla che mi faccia male. La mano rallenta. Poi, con volontà e concentrazione, mi sono fatta la ceretta. Ma dovevo pensare all’effetto.
Per uccidersi ci vuole una determinazione che non riesco a immaginare.
Ma sto bene 🤷🏻‍♀️
 

cipolino

Utente di lunga data
Comunque il suicidio assistito vale per chi sta così male da non essere in grado di attuare da solo uno stratagemma per farla finita. Persone totalmente paralizzate, proprio come Dj Fabo.
Alla maggior parte delle persone, nella fase finale e penosa della propria vita, basterebbe una overdose dei medicinali che prendono normalmente per porre fine alla loro vita.
Il fatto è che ognuno di noi ha un istinto di sopravvivenza molto forte e quindi desidera delegare o ha paura di essere ammazzato.
Avete mai provato a darvi una sberla? Io sì. E non ci sono riuscita. Non riesco a darmi una sberla che mi faccia male. La mano rallenta. Poi, con volontà e concentrazione, mi sono fatta la ceretta. Ma dovevo pensare all’effetto.
Per uccidersi ci vuole una determinazione che non riesco a immaginare.
Ma sto bene 🤷🏻‍♀️
È una cosa che ho pensato anche io. Mi sono anche chiesto come sia possibile farlo senza che risulti evidente l'intenzione suicida: fin dove può arrivare un'autopsia?
Per dire: se mi calo tutta la confezione di pasticche per la pressione, immagino che dall'autopsia ciò risulti senza problemi.
Ma se invece tutte le suddette pasticche le trito finemente e me le tiro giù insieme, che so, ad una pizza allora l'autopsia è in grado di rilevare le sostanze? Oppure: sarebbe in grado di rilevarle ma probabilmente si limiteranno ad un esame più superficiale in mancanza di indizi che rivelino l'intenzione suicida?
E poi: qual è la dose sicuramente letale del medicinale?

Son problemi, eh...?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Che un coniuge da assistere richiede uno spirito di sacrificio che si rende disponibile soltanto se lo si ama profondamente.
E se si è disposti anche al sacrificio caratterialmente parlando.
È facile restare insieme quando si è in salute.
Si sa però anche che l'amore non è eterno.
Ci si sacrifica anche per un amico, non serve l'amore basta l'affetto profondo e il rispetto
 

Nicky

Utente di lunga data
Comunque il suicidio assistito vale per chi sta così male da non essere in grado di attuare da solo uno stratagemma per farla finita. Persone totalmente paralizzate, proprio come Dj Fabo.
Alla maggior parte delle persone, nella fase finale e penosa della propria vita, basterebbe una overdose dei medicinali che prendono normalmente per porre fine alla loro vita.
Beh, no.
Mia mamma nelle ultime settimane non era in grado di fare nulla, neppure prendere un bicchiere d'acqua. Non poteva neppure ingerire nulla.
Ma prima di entrare in quella fase non aveva ragioni per pensare al suicidio assistito.
Non lo ha mai chiesto, neppure nella fase peggiore, ma se avesse voluto, non sarebbe stata in grado.
 

Brunetta

Utente di lunga data
È una cosa che ho pensato anche io. Mi sono anche chiesto come sia possibile farlo senza che risulti evidente l'intenzione suicida: fin dove può arrivare un'autopsia?
Per dire: se mi calo tutta la confezione di pasticche per la pressione, immagino che dall'autopsia ciò risulti senza problemi.
Ma se invece tutte le suddette pasticche le trito finemente e me le tiro giù insieme, che so, ad una pizza allora l'autopsia è in grado di rilevare le sostanze? Oppure: sarebbe in grado di rilevarle ma probabilmente si limiteranno ad un esame più superficiale in mancanza di indizi che rivelino l'intenzione suicida?
E poi: qual è la dose sicuramente letale del medicinale?

Son problemi, eh...?
Ma ti interessa che, nel caso, si capisca che l’overdose era volontaria? 🧐
 

Brunetta

Utente di lunga data
Beh, no.
Mia mamma nelle ultime settimane non era in grado di fare nulla, neppure prendere un bicchiere d'acqua. Non poteva neppure ingerire nulla.
Ma prima di entrare in quella fase non aveva ragioni per pensare al suicidio assistito.
Non lo ha mai chiesto, neppure nella fase peggiore, ma se avesse voluto, non sarebbe stata in grado.
Ma appunto si tratta di poche settimane, durante le quali probabilmente non avrebbe nemmeno desiderato la iniezione fatale.
 

danny

Utente di lunga data
È una cosa che ho pensato anche io. Mi sono anche chiesto come sia possibile farlo senza che risulti evidente l'intenzione suicida: fin dove può arrivare un'autopsia?
Per dire: se mi calo tutta la confezione di pasticche per la pressione, immagino che dall'autopsia ciò risulti senza problemi.
Ma se invece tutte le suddette pasticche le trito finemente e me le tiro giù insieme, che so, ad una pizza allora l'autopsia è in grado di rilevare le sostanze? Oppure: sarebbe in grado di rilevarle ma probabilmente si limiteranno ad un esame più superficiale in mancanza di indizi che rivelino l'intenzione suicida?
E poi: qual è la dose sicuramente letale del medicinale?

Son problemi, eh...?
Le autopsie non sono obbligatorie.
Ti puoi uccidere anche con la Tachipirina.
On line ci sono tutte le informazioni.
 

danny

Utente di lunga data
Però hai anche tua figlia...
Infatti ho chiesto se tutti qui si fiderebbero davvero del marito tradito, della moglie tradita o traditori nell'ultima fase della vita.
Inscenare un suicidio non è impossibile.
Basta dare la giusta dose di farmaci.
Si fa e non è un mistero.

Il problema non è il diritto, ma la fiducia.

Se non c'è, nello stato, nel coniuge, nei medici, non la si crea.
 

Nicky

Utente di lunga data
Ma appunto si tratta di poche settimane, durante le quali probabilmente non avrebbe nemmeno desiderato la iniezione fatale.
Dipende. Psicologicamente era una situazione dolorosa, anche se fisicamente i dolori non c'erano. Se non fosse riuscita a sopportare l'attesa, l'avrei compresa. Non tutti sono ugualmente forti.
 

Nicky

Utente di lunga data
Infatti ho chiesto se tutti qui si fiderebbero davvero del marito tradito, della moglie tradita o traditori nell'ultima fase della vita.
Inscenare un suicidio non è impossibile.
Basta dare la giusta dose di farmaci.
Si fa e non è un mistero.

Il problema non è il diritto, ma la fiducia.

Se non c'è, nello stato, nel coniuge, nei medici, non la si crea.
Io mi fido, infatti fin dall'inizio ho detto che me mie riserve non sono per timore che qualcuno mi faccia fuori.
E' più il timore di non crederci più io, di non credere più nella vita, nella sua forza.
 
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