Mi fa piacere che c'intendiamo. Non diventi un'abitudine, però.
Mh.
I pensieri sì. Lo sono. Tuttavia non è impossibile.
Ad ogni buon conto, ciò che io intendevo era qualcosa che va più in profondità dei pensieri.
I pensieri sono la parte superficiale di noi. Ci sei?
Sono il frutto appunto dell'elaborazione mentale.
Ma questo lavoro di elaborazione su cosa poggia? Qual'è il terreno dal quale poi nascono i pensieri?
Qual'è la base non contaminata dalla struttura cognitiva sulla quale lavorare per poi sviluppare un'interfaccia che interagisca con il mondo esterno attraverso, appunto, la mente?
Non me ne vogliano eventuali lettori terapeuti o analisti dell'ultima ora ma, la psicanalisi così come la conosciamo sicuramente ha dato prima di me dei nomi a questo ma io, che sono labile, non me li ricordo.
Qualcuno, me compresa, chiama questo eden incontaminato, il sè superiore.
Mi segui Lanci?
Lì non c'è niente, ci sei solo tu e ciò che i tuoi sensi possono percepire.
Come saresti tu?
Pensaci un pò.
Chi sei tu veramente?
Non tu con il tuo nome, non nel posto dove vivi, non con la tua famiglia, il tuo lavoro...
Ma tu nello spazio.
Con il tuo corpo. E basta.
Hai idea di che pensieri avresti? Quale sarebbe la qualità dei tuoi pensieri? Ne avresti?
Quanti ne avresti in un giorno?
Bella forza, mi dirai, ma tanto io qua sono!
Sì, però, forse così è più semplice capire che il nostro pensiero è possibile che si dissoci da strutture gnostiche* ed imposte.
Uffff... ora mi fermo un'attimo perchè è faticosissimo....
E soprattutto, credo di essere la sola a capire cosa c'entra con la maturità.
*da leggersi come vocabolo italiano e non pensiero filosofico, non me ne venivano altre!