Giusto prima di uscire.....

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

La Lupa

Utente di lunga data
Io il motorino o lo scooter ho dovuto aspettare fino a 41 anni per averlo!!! Ma questa è un'altra storia di ingiustizie "famigliari". Ricordo però che già a 11-12 anni fui io a chiedere a mio padre di avere la "mancia" fissa e che mi sarei gestito per i miei sfizi (caramelle, gelati, flipper, calcio balilla, ecc), prendevo 2.000 lire...........
Ma scusa, mi fai la menata sui massimi sistemi, ti rispondo e tu ti colleghi per parlare di scooter?

Dimostrazione lampante che il sondaggio è fallace.
 

Lettrice

Utente di lunga data
Ma scusa, mi fai la menata sui massimi sistemi, ti rispondo e tu ti colleghi per parlare di scooter?

Dimostrazione lampante che il sondaggio è fallace.
Cara Lupa, certe male marciscono al suolo ancora acerbe
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Ma scusa, mi fai la menata sui massimi sistemi, ti rispondo e tu ti colleghi per parlare di scooter?

Dimostrazione lampante che il sondaggio è fallace.

Perdonami...... sono stato interrotto da una telefonata e il forum non mi segnalava più questa discussione come "attiva"......


Ora rileggo e ti commento
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Ma Lanci, scusa, non ti capisco.
Guarda che quello che ho scritto non aveva intenti dissacranti, ero serissima.
Anzi, dissacrante casomai è l'ennesimo sondaggio da rivista da parrucchiere.

Io non capisco perchè non fai lo sforzo di leggere in quello che scrivo, ciò che penso.
Fai finta che parliamo due lingue diverse, ma che l'argomento sia il medesimo, ok?

Quindi, parlando a quello serio... Non sei obbligato a chiedermi nulla.
Nemmeno sono obbligata a dire ciò che penso, perchè non è certo argomento da liquidare in poche righe.

Ci provo?
Ci provo.

Maturità in un essere umano, per me, significa quando il suddetto essere ha acquisito piena coscienza di se stesso.
Quando è in grado di guardare il proprio sè senza sovrastrutture culturali di sorta.
Fatto questo, occupa il proprio spazio nello spazio.
E interagisce con ciò che lo circonda fondendovisi con armonia e mantenendo integro il proprio sè superiore.

A spanne, that's all.
Bellissima descrizione, anche se non so quanto davvero applicabile. Probabilmente con un simile concetto nessuno è davvero maturo. Questa affermazione deriva dal fatto che la sovrastruttura comunque condiziona i nostri pensieri ed inoltre, noi verso noi stessi abbiamo sempre un occhio di riguardo per salvaguadare la nostra integrità.

Faccio un esempio pratico. Io ho imparato a guardarmi dentro fin da giovane perchè la vita mi ha obbligato a scelte importanti. Oggi, con la vista di adesso, mi rendo conto che alcune scelte le ho prese in modo maturo, ma condizionate da valori morali che al tempo credevo migliori di altri. Con la maturità di oggi, avrei operato diversamente.

Da qui posso pensare che fra dieci anni, prenderei scelte ancora diverse.

Poter analizzare se stessi così come leggere un trattato di filosofia davvero è maturità, ma.......

Grazie per aver riportato la mia attenzione a questo post.....
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
E' vero che i sondaggi di questo tipo sono stupidate, ma non riesco a non considerare che la Repubblica sia uno dei quotidiano più venduti e più distribuiti gratuitamente in Italia. Molti considerano l'opinione di Repubblica come importante nel giornalismo italiano, io francamente ho sempre avuto difficoltà a leggerla, ma lo vedo come un mio limite.

Da qui la stranezza che un giornale tanto importante, si perda in un sondaggio simile, pubblicando dei risultati che anch'io trovo discutibili
 

La Lupa

Utente di lunga data
Bellissima descrizione, anche se non so quanto davvero applicabile. Probabilmente con un simile concetto nessuno è davvero maturo. Questa affermazione deriva dal fatto che la sovrastruttura comunque condiziona i nostri pensieri ed inoltre, noi verso noi stessi abbiamo sempre un occhio di riguardo per salvaguadare la nostra integrità.

Poter analizzare se stessi così come leggere un trattato di filosofia davvero è maturità, ma.......

Grazie per aver riportato la mia attenzione a questo post.....
Prego,

Ma?
Ma... Faticoso? Difficile? Antipatico? Impegnativo? Irreversibile???

Faccio un esempio pratico. Io ho imparato a guardarmi dentro fin da giovane perchè la vita mi ha obbligato a scelte importanti. Oggi, con la vista di adesso, mi rendo conto che alcune scelte le ho prese in modo maturo, ma condizionate da valori morali che al tempo credevo migliori di altri. Con la maturità di oggi, avrei operato diversamente.

Da qui posso pensare che fra dieci anni, prenderei scelte ancora diverse.
A meno che tu non sia un fossile.

Mi pare normale che le nostre scelte e il nostro sentire si adeguino al presente vissuto.
Il nostro corpo fisico muta, il nostro sè con lui, in armonia.

Se quello che ti perplime, detto in soldoni, è che avverti alcuni mutamenti che per sovrastruttura la gente tende a chiamare rinnegamenti, trovo che ciò sia appunto frutto di condizionamenti culturali.

Ci si ripiega su se stessi e ci si rinnega se NON si procede con questi mutamenti.

Quello credo sia negarsi la maturità, il processo di crescita.

Impedire a noi stessi di mutare continuamente grazie all'elaborazione degli stimoli interni ed esterni per tramutarli nel benessere del nostro sè.
 

Fedifrago

Utente di lunga data
Lancy...

Meno male però che almeno il pannilino te lo cambi da sola......... (anche se....)

Immagino che sia una cosa personale la crescita, io come ho già raccontato in un altro post, già a 15 anni sono rimasto in campeggio da solo per quasi 20 giorni, mi sono arrangiato a fare tutto, facevo la spesa, cucinavo, lavavo i piatti, la biancheria e tenevo in ordine roulotte, gabbiotto e veranda. Alla fine di quei giorni, quando era nata mia nipote (motivo per cui mi avevano lasciato solo sul lago), sono andato a prendermi il treno e sono tornato a Milano. Devo dire che oltre ad essere fuori dalle statistiche di età, anche per quelle delle motivazioni con me non ci hanno preso per nulla......

Però tu quattro passi a gattoni potresti anche farli.....
Una domanda mi sorge spontanea (e non solo per questo post, ovviamente) e mi scuso fin da ora se la troverai molto personale e forse invadente.

Ma tu sei mai stato un bambino/ragazzino spensierato? Di quelli che passano le ore a caxxeggiare senza chiedersi perchè? Che saltava nelle pozzanghere o andava nei fossi in mezzo al fango a prendere i pesci gatto??Che lasciava la propria camera come un campo di battaglia, tanto ci pensa mamma?


Te lo chiedo in relazione anche all'altro post dove parli della tua crisi coniugale perchè mi dai quasi l'impressione di aver saltato qualche passaggio nella tua formazione che ti ha portato forse anche in quella relazione a ricercare il gioco, la spensieratezza che mi pare ti sia un pò mancata. Troppo responsabile, troppo serio, troppo impegnato fin da giovane... (mi perdonerà lettrice per l'analisi da Selezione..
)

Scusa ma mi è venuta così....
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Prego,

Ma?
Ma... Faticoso? Difficile? Antipatico? Impegnativo? Irreversibile???



A meno che tu non sia un fossile.

Mi pare normale che le nostre scelte e il nostro sentire si adeguino al presente vissuto.
Il nostro corpo fisico muta, il nostro sè con lui, in armonia.

Se quello che ti perplime, detto in soldoni, è che avverti alcuni mutamenti che per sovrastruttura la gente tende a chiamare rinnegamenti, trovo che ciò sia appunto frutto di condizionamenti culturali.

Ci si ripiega su se stessi e ci si rinnega se NON si procede con questi mutamenti.

Quello credo sia negarsi la maturità, il processo di crescita.

Impedire a noi stessi di mutare continuamente grazie all'elaborazione degli stimoli interni ed esterni per tramutarli nel benessere del nostro sè.

Se ho interpretato correttamente il tuo pensiero, sono d'accordo, ovvero anch'io sono convinto che la crescita sia anche cambiare e adeguare il nostro pensiero alla nostra mutata consapevolezza, anche se questo mutamento è in contraddizione a ciò che si è sempre professato precedentemente, è quello che si dice "ravvedimendo" o accettazione di ciò che è mutato o la correzione di un'idea ritenuta errata o fallace.

Il mio precedente intervento però sottolineava che affermare
"Quando è in grado di guardare il proprio sè senza sovrastrutture culturali di sorta.
Fatto questo, occupa il proprio spazio nello spazio."

lo reputo impossibile perchè ogni nostro pensiero è necessariamente condizionato da fattori esterni.

Trovo in impeccabile invece
"E interagisce con ciò che lo circonda fondendovisi con armonia e mantenendo integro il proprio sè superiore."
 

Lettrice

Utente di lunga data
Una domanda mi sorge spontanea (e non solo per questo post, ovviamente) e mi scuso fin da ora se la troverai molto personale e forse invadente.

Ma tu sei mai stato un bambino/ragazzino spensierato? Di quelli che passano le ore a caxxeggiare senza chiedersi perchè? Che saltava nelle pozzanghere o andava nei fossi in mezzo al fango a prendere i pesci gatto??Che lasciava la propria camera come un campo di battaglia, tanto ci pensa mamma?


Te lo chiedo in relazione anche all'altro post dove parli della tua crisi coniugale perchè mi dai quasi l'impressione di aver saltato qualche passaggio nella tua formazione che ti ha portato forse anche in quella relazione a ricercare il gioco, la spensieratezza che mi pare ti sia un pò mancata. Troppo responsabile, troppo serio, troppo impegnato fin da giovane... (mi perdonerà lettrice per l'analisi da Selezione..
)

Scusa ma mi è venuta così....

Ci devo pensare
....


Comunque e' vero che da quella impressione li'...

PS: Ma Feddy, tu che sei esperto
, Selezione lo pubblicano ancora?
 

Bruja

Utente di lunga data
Mi rifaccio a trottolino.........

................detto fra noi, ne conoscete tanti di uomini maturi che sembrano aver superato il salto della pozzanghera e la fionda per i barattoli?................. o non è ravvisabile nel vivere di molti, l'amare, il tradire ed il rapportarsi col mondo con la stessa gogliardìa, esuberanza e........... immaturità della gaia infanzia!
Io un po' di nomi li ho già in mente.................ma siccome non si dice il peccato.............transeat !
Comunque giusto per citare uno che della maturità aveva una concezione originale............"La vita se ne frega di quelli che la prendono sul serio e prende maledettamente sul serio quelli che di lei se ne fregano". (André Malraux)
Bruja
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Una domanda mi sorge spontanea (e non solo per questo post, ovviamente) e mi scuso fin da ora se la troverai molto personale e forse invadente.

Ma tu sei mai stato un bambino/ragazzino spensierato? Di quelli che passano le ore a caxxeggiare senza chiedersi perchè? Che saltava nelle pozzanghere o andava nei fossi in mezzo al fango a prendere i pesci gatto??Che lasciava la propria camera come un campo di battaglia, tanto ci pensa mamma?


Te lo chiedo in relazione anche all'altro post dove parli della tua crisi coniugale perchè mi dai quasi l'impressione di aver saltato qualche passaggio nella tua formazione che ti ha portato forse anche in quella relazione a ricercare il gioco, la spensieratezza che mi pare ti sia un pò mancata. Troppo responsabile, troppo serio, troppo impegnato fin da giovane... (mi perdonerà lettrice per l'analisi da Selezione..
)

Scusa ma mi è venuta così....
Giusto per farti un piccolo riepilogo della mia vita posso dirti che fino a 10 anni non ricordo molto, tranne che io e mio fratello (13 anni più grande) dormivamo in due divani letto nella sala. Più o meno a 11 lui si è sposato e io ho avuto un periodo io cui ho dormito solo nella sala (ma non ricordo molto ancora). Poi a 12 anni morì mio padre!!

Nel giro di poco mi ritrovai a dormire in stanza con mia madre che nel frattempo era morta con lui, mio fratello e sua moglie occuparono la sala perchè lasciarono la casa in affitto per accantonare i soldi per l'acquisto della nuova casa, nel frattempo dicevano che "accudivano" mia madre.

Io ho perso ogni cosa, obbligo di andare a letto presto, spazio per il gioco e il divertimento, attenzioni perchè erano tutti impegnati a badare alle loro cose. Cos'altro può chiedere un bambino di quell'età???

Al termine della scuola dell'obbligo che ormai odiavo per una serie di "sfighe" legate al continuo cambio di insegnanti (alle elementari ho avuto 5 maestre diverse, che ho amato e che non ho più ritrovato dovendo quindi rinnovare il rapporto con la nuova maestra, stessa cosa alle medie fino a quando trovai un insegnante stronza!!! Quella mi restò per due anni!!), dovetti scegliere il mio indirizzo, in una casa dove non c'erano soldi per studiare, dove non c'era la "cultura" dello studio", dove alla fine si badava al pratico. Mi sottoposero un corso professionale, e li presi la prima decisione importante della mia vita!!! Avevo solo 13 anni!

Scelsi io quella scuola, scelsi io quell'indirizzo e lottai molto per portarlo a termine...... Li incotrai un professore che ha saputo darmi la consapevolezza: avevo da poco compiuto 14 anni!!!!!! Mentre scrivo queste parole sto soffrendo come un cane bastonato.........

Sono rimasto "solo" nel mio mondo fino a 18 anni, quando qualcuno si è accorto di me.....

(meno male che è arrivata una telefonata e ho cambiato pensieri))
 

Lettrice

Utente di lunga data
................detto fra noi, ne conoscete tanti di uomini maturi che sembrano aver superato il salto della pozzanghera e la fionda per i barattoli?................. o non è ravvisabile nel vivere di molti, l'amare, il tradire ed il rapportarsi col mondo con la stessa gogliardìa, esuberanza e........... immaturità della gaia infanzia!
Io un po' di nomi li ho già in mente.................ma siccome non si dice il peccato.............transeat !
Comunque giusto per citare uno che della maturità aveva una concezione originale............"La vita se ne frega di quelli che la prendono sul serio e prende maledettamente sul serio quelli che di lei se ne fregano". (André Malraux)
Bruja
A te i miei parenti non ti fanno venire neanche un leggero prurito!!!


Mi sa che l'irritazione gliela fai venire tu
 

Bruja

Utente di lunga data
Letty

A te i miei parenti non ti fanno venire neanche un leggero prurito!!!


Mi sa che l'irritazione gliela fai venire tu
Caspita.................dici che si sono riconosciuti?.......... roba da creare un incidente diplomatico fra l'Isola e il Continente

Bruja
 

La Lupa

Utente di lunga data
Se ho interpretato correttamente il tuo pensiero, sono d'accordo, ovvero anch'io sono convinto che la crescita sia anche cambiare e adeguare il nostro pensiero alla nostra mutata consapevolezza, anche se questo mutamento è in contraddizione a ciò che si è sempre professato precedentemente, è quello che si dice "ravvedimendo" o accettazione di ciò che è mutato o la correzione di un'idea ritenuta errata o fallace.

Trovo in impeccabile invece
"E interagisce con ciò che lo circonda fondendovisi con armonia e mantenendo integro il proprio sè superiore."
Mi fa piacere che c'intendiamo. Non diventi un'abitudine, però.


Il mio precedente intervento però sottolineava che affermare
"Quando è in grado di guardare il proprio sè senza sovrastrutture culturali di sorta.
Fatto questo, occupa il proprio spazio nello spazio."

lo reputo impossibile perchè ogni nostro pensiero è necessariamente condizionato da fattori esterni.
Mh.
I pensieri sì. Lo sono. Tuttavia non è impossibile.

Ad ogni buon conto, ciò che io intendevo era qualcosa che va più in profondità dei pensieri.

I pensieri sono la parte superficiale di noi. Ci sei?
Sono il frutto appunto dell'elaborazione mentale.

Ma questo lavoro di elaborazione su cosa poggia? Qual'è il terreno dal quale poi nascono i pensieri?
Qual'è la base non contaminata dalla struttura cognitiva sulla quale lavorare per poi sviluppare un'interfaccia che interagisca con il mondo esterno attraverso, appunto, la mente?

Non me ne vogliano eventuali lettori terapeuti o analisti dell'ultima ora ma, la psicanalisi così come la conosciamo sicuramente ha dato prima di me dei nomi a questo ma io, che sono labile, non me li ricordo.


Qualcuno, me compresa, chiama questo eden incontaminato, il sè superiore.

Mi segui Lanci?
Lì non c'è niente, ci sei solo tu e ciò che i tuoi sensi possono percepire.

Come saresti tu?
Pensaci un pò.
Chi sei tu veramente?
Non tu con il tuo nome, non nel posto dove vivi, non con la tua famiglia, il tuo lavoro...
Ma tu nello spazio.
Con il tuo corpo. E basta.

Hai idea di che pensieri avresti? Quale sarebbe la qualità dei tuoi pensieri? Ne avresti?
Quanti ne avresti in un giorno?

Bella forza, mi dirai, ma tanto io qua sono!

Sì, però, forse così è più semplice capire che il nostro pensiero è possibile che si dissoci da strutture gnostiche* ed imposte.


Uffff... ora mi fermo un'attimo perchè è faticosissimo....

E soprattutto, credo di essere la sola a capire cosa c'entra con la maturità.




*da leggersi come vocabolo italiano e non pensiero filosofico, non me ne venivano altre!
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Mi fa piacere che c'intendiamo. Non diventi un'abitudine, però.




Mh.
I pensieri sì. Lo sono. Tuttavia non è impossibile.

Ad ogni buon conto, ciò che io intendevo era qualcosa che va più in profondità dei pensieri.

I pensieri sono la parte superficiale di noi. Ci sei?
Sono il frutto appunto dell'elaborazione mentale.

Ma questo lavoro di elaborazione su cosa poggia? Qual'è il terreno dal quale poi nascono i pensieri?
Qual'è la base non contaminata dalla struttura cognitiva sulla quale lavorare per poi sviluppare un'interfaccia che interagisca con il mondo esterno attraverso, appunto, la mente?

Non me ne vogliano eventuali lettori terapeuti o analisti dell'ultima ora ma, la psicanalisi così come la conosciamo sicuramente ha dato prima di me dei nomi a questo ma io, che sono labile, non me li ricordo.


Qualcuno, me compresa, chiama questo eden incontaminato, il sè superiore.

Mi segui Lanci?
Lì non c'è niente, ci sei solo tu e ciò che i tuoi sensi possono percepire.

Come saresti tu?
Pensaci un pò.
Chi sei tu veramente?
Non tu con il tuo nome, non nel posto dove vivi, non con la tua famiglia, il tuo lavoro...
Ma tu nello spazio.
Con il tuo corpo. E basta.

Hai idea di che pensieri avresti? Quale sarebbe la qualità dei tuoi pensieri? Ne avresti?
Quanti ne avresti in un giorno?

Bella forza, mi dirai, ma tanto io qua sono!

Sì, però, forse così è più semplice capire che il nostro pensiero è possibile che si dissoci da strutture gnostiche* ed imposte.


Uffff... ora mi fermo un'attimo perchè è faticosissimo....

E soprattutto, credo di essere la sola a capire cosa c'entra con la maturità.




*da leggersi come vocabolo italiano e non pensiero filosofico, non me ne venivano altre!
Guarda che ti comprendo perchè a 16 anni i miei amici mi dicevano che mi facevo delle seghe mentali perchè passeggiavo fino alle 3 di notte parlando di queste cose..... Pensa te come ero messo!!!!

Molte volte ho vissuto la sensazione di entrare in "trans", la speculazione del pensiero era talmente spinta che mi sentivo senza peso, quasi sospeso in aria. Ovvio che è solo una sensazione, ma ricordo che quando volevo approfondire un concetto, scrivevo e nello scrivere ogni tanto mi sembrava di vedere il mondo intorno a me girare. Credo che il pensiero sia davvero fuori da ogni cosa, e che il limite fisico della nostra realtà quotidiana ci obblighi ad imbrigliarlo.

Probabilmente potendo vivere di solo pensiero, non avremmo bisogno di tutti quei surrogati di cui ci nutriamo quotidianamente......

Non ho letto molti libri di letteratura, sono una mente più scientifica e leggo trattati di fisica, però uno dei libri che più mi ha segnato è stato "Il Gabbiamo Jonathan Livington", l'ho letto almeno 5-6 volte e ho dovuto pure ricomprarlo. Quel libro mi ha aiutato a formare il mio pensiero

p.s.
Allora ci riesci ogni tanto a rapportarti con questo me.......
 

La Lupa

Utente di lunga data
Guarda che ti comprendo perchè a 16 anni i miei amici mi dicevano che mi facevo delle seghe mentali perchè passeggiavo fino alle 3 di notte parlando di queste cose..... Pensa te come ero messo!!!!

Molte volte ho vissuto la sensazione di entrare in "trans", la speculazione del pensiero era talmente spinta che mi sentivo senza peso, quasi sospeso in aria. Ovvio che è solo una sensazione, ma ricordo che quando volevo approfondire un concetto, scrivevo e nello scrivere ogni tanto mi sembrava di vedere il mondo intorno a me girare. Credo che il pensiero sia davvero fuori da ogni cosa, e che il limite fisico della nostra realtà quotidiana ci obblighi ad imbrigliarlo.

Probabilmente potendo vivere di solo pensiero, non avremmo bisogno di tutti quei surrogati di cui ci nutriamo quotidianamente......

Non ho letto molti libri di letteratura, sono una mente più scientifica e leggo trattati di fisica, però uno dei libri che più mi ha segnato è stato "Il Gabbiamo Jonathan Livington", l'ho letto almeno 5-6 volte e ho dovuto pure ricomprarlo. Quel libro mi ha aiutato a formare il mio pensiero

p.s.
Allora ci riesci ogni tanto a rapportarti con questo me.......
Con questo te, sì.

Però non ci capiamo.


Hai scritto proprio il contrario di quello che ti dicevo io.

Lascia il pensiero.
Il pensiero "supporta" i surrogati che tu nomini. E' lì apposta.

Si nutre di linguaggio, forma, codifica.
E' per forza sovrastrutturato.

Ma torniamo ai condizionamenti esterni... magari se la piglio così mi spiego meglio... ok, ci sono. Siamo d'accordo. Il pensiero è in gran parte l'elaborazione di quelli.

C'è qualcosa che ci permette di scegliere come e cosa elaborare?

Uffff.... 'nattimo.... 'sti qua pretendono anche che lavori....

... arrivo....
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Con questo te, sì.

Però non ci capiamo.


Hai scritto proprio il contrario di quello che ti dicevo io.

Lascia il pensiero.
Il pensiero "supporta" i surrogati che tu nomini. E' lì apposta.

Si nutre di linguaggio, forma, codifica.
E' per forza sovrastrutturato.

Ma torniamo ai condizionamenti esterni... magari se la piglio così mi spiego meglio... ok, ci sono. Siamo d'accordo. Il pensiero è in gran parte l'elaborazione di quelli.

C'è qualcosa che ci permette di scegliere come e cosa elaborare?

Uffff.... 'nattimo.... 'sti qua pretendono anche che lavori....

... arrivo....

Ti attendo, anche se devo uscire e leggerò più tardi, però non capisco perchè affermi che sono fuori dal tuo concetto. Per il libro??? Se è per quello, il libro non è un mattone, ma uno strumento che mi ha permesso di scindere la consapevolezza dai limiti del corpo umano. In quel libro puoi capire che il tuo pensiero e la tua volontà vanno oltre e solo superando i limiti fisici puoi "salire" al gradino superiore.
 

Bruja

Utente di lunga data
????????????

Non per interferire ed anzi, io lascerei la briglia anche più sciolta, ma non stiamo andanto, proprio per destrutturare all'osso..............verso la ridondanza della speculazione per la speculazione?
Torno nel mio cantoncino.
Bruja
 

Lettrice

Utente di lunga data
Non per interferire ed anzi, io lascerei la briglia anche più sciolta, ma non stiamo andanto, proprio per destrutturare all'osso..............verso la ridondanza della speculazione per la speculazione?
Torno nel mio cantoncino.
Bruja
Perche' li hai anche leti i post?
...io mi son persa...sono una mente semplice...non li ho capiti mica tanto tutti sti giri
...ma lo trovo molto immaturo da parte loro tutto questo rigirare...hihihihihih

Buoni, scherzavo
 
Stato
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