il dolore innaturale

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Old giobbe

Guest
No. Una donna non lo supera. Impara a vivere con il dolore.
Ma non si supera.
Forse un uomo ci riesce, ma una donna no.

A volte chi soffre di più è proprio il padre.
La madre deve farsi forza per pensare agli altri figli e molte volte esce prima dalla depressione.
Qualche decada fa la mortalità infantile era molta alta.
Una gran parte delle donne conviveva con la perdita di uno o più figli.
Ma forse a quel tempo la morte aveva un volto meno drammatico.
 

Bruja

Utente di lunga data
...

Non concordo... si sà che la morte è certa...quindi nessun tradimento...non ci illudiamo ;-)

si potrebbe parlare di tradimento...della morte...se di punto in bianco non si muore più :)

L'argomento era la vita negata..... l'aspettativa di vita ipotizzabile e non concessa contrariamente alla quasi totalità delle persone, almeno in percentuale.
Poi il fato é fato e non si discute....e il destino non é lana caprina...
Gabry
 

Grande82

Utente di lunga data
Ciao a tutti,
con tutto il rispetto per chi ha problemi più grandi e gravi dei miei...non penso a chi sta peggio di me. Inoltre visto che non siamo tutti uguali...per esempio c'è chi tradisce e chi non tradisce :) ...non si pùò classificare in maniera univoca la sofferenza di una persona.
C'è chi per esempio "soffre" perchè è morta la formica e chi per esempio non gli frega niente se ti muore davanti una persona. Quello che voglio dire che per me la sofferenza è oggettiva e ognuno deve avere rispetto di quella altrui sensa pensare che sia meno "sofferta".
A me mi rode chi mi dice di pensare a chi sta peggio di me, perchè il mio dolore magari oggettivamente non ha paragoni con il dolore di chi sta peggio di me, è troppo facile così.
Apprezzo invece chi mi ascolta, mi aiuta vedere pro e contro e mi da consigli oggettivi .

un bacio a tutti :)
non si parla solo di confrontare il proprio dolore con chi soffre la fame nel mondo o la morte di un figlio. Forse invece si parla di rendersi conto che , certo, stiamo male, da cani, da non saper respirare, ma potremmo alzarci domani e scoprire di stare male. Potremmo tornare a casa stasera e scoprire che chi amiamo sta male. O non c'è più. Il dolore si può dire sia grande sempre, temo, pure quando hai 8anni e il cane viene dato all'agriturismo perchè in casa non entra più. Ma il dolore assoluto, il dolore della morte, il dolore dell'ineluttabile e definitivo.... quello ha un'altra gradazione.
 
O

Old Airforever

Guest
Piangiamo per la moglie che ci tradisce.
Piangiamo per il marito che ci lascia.
Piangiamo per l'amante che non prende decisioni.
Piangiamo perchè non troviamo l'amore.
Piangiamo per un divorzio.
Piangiamo per la distanza di un amore
Piangiamo, piangiamo, piangiamo.. e ci sembra che nessuna sofferenza sia più grande.

Poi così.. poco fa vengo a sapere che è in fin di vita una bimba che conosco, tre anni, tumore. Pochi giorni di vita.
Finchè qualcosa non ci tocca crediamo che sia sempre cosi distante da noi e non potrà mai accaderci, ed invece è tutto possibile.
E se c'è una cosa che vi insegnano a psicologia. è che qualsiasi dolore può esser superato, eccetto quello della morte di un figlio perchè è una morte innaturale.

Nessuna confessione, nessun tradimento. Forse un tread fuori tema. O forse no, perchè i mali elencati sopra sono tutti superabili, e dovremmo davvero seguire il consiglio ( non ricordo chi me l'ha dato) di pensare a chi sta peggio di noi.

A tre anni si compra al figlio il primo gembriule per la scuola, i primi giochi per bimbi più grandi, si inzia a farci una vera e propria conversazione. Ci si spaventa per quanto crescono, si pensa a come sarà fra qualche anno.
Io non oso immaginare una mamma che torna a casa senza il figlio e trova le sue cose in giro per la casa.. non ce la faccio nemmeno a pensarlo.
Fatanera, cerco d'intervenire anch'io su un delicato argomento quale è questo che hai postato, sperando di non sparare qualche baggianata.
Anch'io penso che bisognerebbe pensare a chi sta peggio per capire la fortuna che abbiamo e quanto la facciamo lunga per questioni che sono una briciolina a confronto dei problemi che hanno gli altri.
Però, a questo punto, scusate tutti il paragone, sto digitando da un pc acquistato recentemente a 1.200euri quando in africa muoiono di fame. Posso essere solidale per la madre che piange per la prematura scomparsa del figlioletto, che di per se è una pessima cosa e non oso immaginare lo stato d'animo...cazzolina, mi vengono i brividi. Ma permettetemi d'aggiungere che io vado avanti a piangere per essere stato tradito.
So di per certo che voi siete tutti intelligenti e che avete capito, percepito il morale della favola di questo mio intervento ma sono della serie: "Ognuno pianga i propri mali", nonostante sia giusto e doveroso guardare appunto chi ha davvero problemi con la "p" maiuscola e che versa lacrime amare per problemi davvero pesanti.
Marco
 
O

Old Anna

Guest
Piangiamo per la moglie che ci tradisce.
Piangiamo per il marito che ci lascia.
Piangiamo per l'amante che non prende decisioni.
Piangiamo perchè non troviamo l'amore.
Piangiamo per un divorzio.
Piangiamo per la distanza di un amore
Piangiamo, piangiamo, piangiamo.. e ci sembra che nessuna sofferenza sia più grande.

Poi così.. poco fa vengo a sapere che è in fin di vita una bimba che conosco, tre anni, tumore. Pochi giorni di vita.
Finchè qualcosa non ci tocca crediamo che sia sempre cosi distante da noi e non potrà mai accaderci, ed invece è tutto possibile.
E se c'è una cosa che vi insegnano a psicologia. è che qualsiasi dolore può esser superato, eccetto quello della morte di un figlio perchè è una morte innaturale.

Nessuna confessione, nessun tradimento. Forse un tread fuori tema. O forse no, perchè i mali elencati sopra sono tutti superabili, e dovremmo davvero seguire il consiglio ( non ricordo chi me l'ha dato) di pensare a chi sta peggio di noi.

A tre anni si compra al figlio il primo gembriule per la scuola, i primi giochi per bimbi più grandi, si inzia a farci una vera e propria conversazione. Ci si spaventa per quanto crescono, si pensa a come sarà fra qualche anno.
Io non oso immaginare una mamma che torna a casa senza il figlio e trova le sue cose in giro per la casa.. non ce la faccio nemmeno a pensarlo.
Semplicemente terribile....Non so aggiungere altro!
Ti sono vicina
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
Fatanera, cerco d'intervenire anch'io su un delicato argomento quale è questo che hai postato, sperando di non sparare qualche baggianata.
Anch'io penso che bisognerebbe pensare a chi sta peggio per capire la fortuna che abbiamo e quanto la facciamo lunga per questioni che sono una briciolina a confronto dei problemi che hanno gli altri.
Però, a questo punto, scusate tutti il paragone, sto digitando da un pc acquistato recentemente a 1.200euri quando in africa muoiono di fame. Posso essere solidale per la madre che piange per la prematura scomparsa del figlioletto, che di per se è una pessima cosa e non oso immaginare lo stato d'animo...cazzolina, mi vengono i brividi. Ma permettetemi d'aggiungere che io vado avanti a piangere per essere stato tradito.
So di per certo che voi siete tutti intelligenti e che avete capito, percepito il morale della favola di questo mio intervento ma sono della serie: "Ognuno pianga i propri mali", nonostante sia giusto e doveroso guardare appunto chi ha davvero problemi con la "p" maiuscola e che versa lacrime amare per problemi davvero pesanti.
Marco
Il problema non è quello di piangere il proprio dolore piuttosto che quello degli altri, ma di non fare carico a chi ci sta intorno dei propri piagnistei, o quantomeno ammetterne la relatività rispetto ad altre disgrazie.
Quando mi chiedono "come va?" rispondo spesso: "Per quanto possa andare male, c'è sempre chi sta peggio", e con questo comunico due cose: che non sto bene, e che però ammetto che i miei problemi non sono al centro dell'universo pur apparendomi tali in quel momento.
Se anche si cerca consolazione da un amico o dal partner, non si può però pretendere di fare carico ad essi del proprio dolore come se fosse universale, esclusivo ed unico. E' necessario ammettere che lo stesso amico, lo stesso partner potrebbe provare dolori ancora più profondi, quindi bisogna rispettare tanto loro quanto lo sconosciuto vicino che ha appena subito una disgrazia di qualsiasi genere.
Indubbiamente il dolore è soggettivo, ed ognuno vive una disgrazia in funzione della propria maturità emotiva, della propria cultura, della propria esperienza di vita, ma non sta a noi, che soffriamo per le nostre cose, dare la misura del dolore altrui.
Liberissimi di soffrire, dovremmo quindi avere l'umiltà di ammettere la sofferenza altrui e rispettarla. I paragoni del genere "io soffro più di te" sono sintomo di grande immaturità, e non possono fare altro che generare ulteriore dolore.
Per quanto si possa occasionalmente appoggiarci ad una spalla amica, dovremmo comunque imparare a conservare il nostro dolore dentro di noi, non usarlo come arma contro il dolore altrui.
E,' questa, una visione maturata allorchè mia moglie ha perduto due bambini, entrambi a quasi sette mesi di gravidanza e a distanza di un anno uno dall'altro. Nello stesso periodo una nostra vicina si è vista morire il figlio di sei mesi! Cosa facciamo, i paragoni?!!
Ho scritto al volo perchè sto lavorando, ma spero di essere stato comprensibile.
Un abbraccio a tutti per consolarvi ognuno del vostro piccolo o grande dolore
 

ranatan

Utente di lunga data
Piangiamo per la moglie che ci tradisce.
Piangiamo per il marito che ci lascia.
Piangiamo per l'amante che non prende decisioni.
Piangiamo perchè non troviamo l'amore.
Piangiamo per un divorzio.
Piangiamo per la distanza di un amore
Piangiamo, piangiamo, piangiamo.. e ci sembra che nessuna sofferenza sia più grande.

Poi così.. poco fa vengo a sapere che è in fin di vita una bimba che conosco, tre anni, tumore. Pochi giorni di vita.
Finchè qualcosa non ci tocca crediamo che sia sempre cosi distante da noi e non potrà mai accaderci, ed invece è tutto possibile.
E se c'è una cosa che vi insegnano a psicologia. è che qualsiasi dolore può esser superato, eccetto quello della morte di un figlio perchè è una morte innaturale.

Nessuna confessione, nessun tradimento. Forse un tread fuori tema. O forse no, perchè i mali elencati sopra sono tutti superabili, e dovremmo davvero seguire il consiglio ( non ricordo chi me l'ha dato) di pensare a chi sta peggio di noi.

A tre anni si compra al figlio il primo gembriule per la scuola, i primi giochi per bimbi più grandi, si inzia a farci una vera e propria conversazione. Ci si spaventa per quanto crescono, si pensa a come sarà fra qualche anno.
Io non oso immaginare una mamma che torna a casa senza il figlio e trova le sue cose in giro per la casa.. non ce la faccio nemmeno a pensarlo.
Si può sopravvivere a tutto ma non alla morte o alla sofferenza di un figlio.
Ormai è da molto che la penso così, da quando sono diventata madre.
La sua salute e la sua felicità vengono prima di me...di noi.
Hai ragione, tutto il resto andrebbe ridimensionato
 

La Lupa

Utente di lunga data
Io penso che la maggior parte delle persone non si separerebbe mai dalla sua dose di dolore.
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
Io penso che la maggior parte delle persone non si separerebbe mai dalla sua dose di dolore.
Indubbiamente. Proprio in questo caso il dolore personale è visto come un patrimonio proprio da usare come scudo verso quello degli altri. E'qui l'inganno, il problema!
Ognuno si gratti il suo! O quantomeno eviti di sbatterlo in faccia agli altri come se fosse un titolo nobiliare.
Poi sarebbe dovere di ognuno tentare di alleviare il dolore di chi ci sta vicino, ma questa è un'altra storia.
 

Old geisha

Utente di lunga data
Piangiamo per la moglie che ci tradisce.
Piangiamo per il marito che ci lascia.
Piangiamo per l'amante che non prende decisioni.
Piangiamo perchè non troviamo l'amore.
Piangiamo per un divorzio.
Piangiamo per la distanza di un amore
Piangiamo, piangiamo, piangiamo.. e ci sembra che nessuna sofferenza sia più grande.

Poi così.. poco fa vengo a sapere che è in fin di vita una bimba che conosco, tre anni, tumore. Pochi giorni di vita.
Finchè qualcosa non ci tocca crediamo che sia sempre cosi distante da noi e non potrà mai accaderci, ed invece è tutto possibile.
E se c'è una cosa che vi insegnano a psicologia. è che qualsiasi dolore può esser superato, eccetto quello della morte di un figlio perchè è una morte innaturale.

Nessuna confessione, nessun tradimento. Forse un tread fuori tema. O forse no, perchè i mali elencati sopra sono tutti superabili, e dovremmo davvero seguire il consiglio ( non ricordo chi me l'ha dato) di pensare a chi sta peggio di noi.

A tre anni si compra al figlio il primo gembriule per la scuola, i primi giochi per bimbi più grandi, si inzia a farci una vera e propria conversazione. Ci si spaventa per quanto crescono, si pensa a come sarà fra qualche anno.
Io non oso immaginare una mamma che torna a casa senza il figlio e trova le sue cose in giro per la casa.. non ce la faccio nemmeno a pensarlo.
tesoro è la vita ..... niente di nuovo e niente di vecchio........
io mi sento una merda quando penso alle mie amiche che soffrono e magari son felice per poco o niente.
io mi sento male quando penso di lamentarmi per il lavoro che gira male e so' che qualcuno l'ha perso, o qualcuno non ha di che mangiare.
e mi incazzo quando io soffro e le amiche perchè son felici si defilano ...... pero' appena si sentono male fanno solo il mio numero di telefono.
io impazzisco per un otite di mia figlia e mi vergogno quando so' che una persona a me vicino ha un figlio allo stato vegetale per una malattia ereditaria, in 20 anni solo due casi in italia.
ma sai alle volte ognuno guarda solo nel suo giardino, è triste ma è la verità.
forse è lo spirito di sopravvivenza, che ti devo dire o forse è solo stupidità.
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
tesoro è la vita ..... niente di nuovo e niente di vecchio........
io mi sento una merda quando penso alle mie amiche che soffrono e magari son felice per poco o niente.
io mi sento male quando penso di lamentarmi per il lavoro che gira male e so' che qualcuno l'ha perso, o qualcuno non ha di che mangiare.
e mi incazzo quando io soffro e le amiche perchè son felici si defilano ...... pero' appena si sentono male fanno solo il mio numero di telefono.
io impazzisco per un otite di mia figlia e mi vergogno quando so' che una persona a me vicino ha un figlio allo stato vegetale per una malattia ereditaria, in 20 anni solo due casi in italia.
ma sai alle volte ognuno guarda solo nel suo giardino, è triste ma è la verità.
forse è lo spirito di sopravvivenza, che ti devo dire o forse è solo stupidità.
Buona la prima, non ti crucciare
 

ranatan

Utente di lunga data
tesoro è la vita ..... niente di nuovo e niente di vecchio........
io mi sento una merda quando penso alle mie amiche che soffrono e magari son felice per poco o niente.
io mi sento male quando penso di lamentarmi per il lavoro che gira male e so' che qualcuno l'ha perso, o qualcuno non ha di che mangiare.
e mi incazzo quando io soffro e le amiche perchè son felici si defilano ...... pero' appena si sentono male fanno solo il mio numero di telefono.
io impazzisco per un otite di mia figlia e mi vergogno quando so' che una persona a me vicino ha un figlio allo stato vegetale per una malattia ereditaria, in 20 anni solo due casi in italia.
ma sai alle volte ognuno guarda solo nel suo giardino, è triste ma è la verità.
forse è lo spirito di sopravvivenza, che ti devo dire o forse è solo stupidità.
Lo credo anche io.
Altrimenti a pensare a tutte le brutture che ci sono al mondo o che potrebbero succedere impazziremmo letteralmente.
 

La Lupa

Utente di lunga data
Indubbiamente. Proprio in questo caso il dolore personale è visto come un patrimonio proprio da usare come scudo verso quello degli altri. E'qui l'inganno, il problema!
Ognuno si gratti il suo! O quantomeno eviti di sbatterlo in faccia agli altri come se fosse un titolo nobiliare.
Poi sarebbe dovere di ognuno tentare di alleviare il dolore di chi ci sta vicino, ma questa è un'altra storia.
Più che altro "soffrire tanto" è una buona scusa per non fare un passo avanti.
 
O

Old Anna

Guest
tesoro è la vita ..... niente di nuovo e niente di vecchio........
io mi sento una merda quando penso alle mie amiche che soffrono e magari son felice per poco o niente.
io mi sento male quando penso di lamentarmi per il lavoro che gira male e so' che qualcuno l'ha perso, o qualcuno non ha di che mangiare.
e mi incazzo quando io soffro e le amiche perchè son felici si defilano ...... pero' appena si sentono male fanno solo il mio numero di telefono.
io impazzisco per un otite di mia figlia e mi vergogno quando so' che una persona a me vicino ha un figlio allo stato vegetale per una malattia ereditaria, in 20 anni solo due casi in italia.
ma sai alle volte ognuno guarda solo nel suo giardino, è triste ma è la verità.
forse è lo spirito di sopravvivenza, che ti devo dire o forse è solo stupidità.
è la vita?? Forse..ma pensare che questo debba toccare ad un piccoletto di soli 3 anni che questa vita non l'ha ancora assaporata...è terribilmente ingiusto
 

ranatan

Utente di lunga data
Più che altro "soffrire tanto" è una buona scusa per non fare un passo avanti.
Credo dipenda molto dall'entirà della sofferenza.
E' vero che ogni dolore è unico e personale.
Però veramente...credo che un genitore che vede per anni la sofferenza fisica del proprio figlio, la vive quotidianamente senza poter fare nulla...non potrebbe e non avrebbe la forza di fare nessun passo avanti.
Un dolore simile ti annienta.
 

La Lupa

Utente di lunga data
Credo dipenda molto dall'entirà della sofferenza.
E' vero che ogni dolore è unico e personale.
Però veramente...credo che un genitore che vede per anni la sofferenza fisica del proprio figlio, la vive quotidianamente senza poter fare nulla...non potrebbe e non avrebbe la forza di fare nessun passo avanti.
Un dolore simile ti annienta.
Sissi... ma infatti quello è l'estremo esempio e non sento di dire.

Ma parlando del dolore in generale (escludiamo a priori quello della perdita di un figlio) trovo che in molti lo usino come comoda scusa per non "faticare" la vita.
 
O

Old Anna

Guest
E' per questo che purtroppo non riesco a credere a Dio
Mi trovi completamente d'accordo...Non voglio iniziare una discussione su questo delicatissimo tema che potrebbe infastidire la fede di qualcuno (gente che rispetto tantissimo), è solo che mi chiedo...come può Lui voltarsi da un'altra parte?
 
O

Old latriglia

Guest
Sissi... ma infatti quello è l'estremo esempio e non sento di dire.

Ma parlando del dolore in generale (escludiamo a priori quello della perdita di un figlio) trovo che in molti lo usino come comoda scusa per non "faticare" la vita.
vero


anche se non capisco questo crogiolarsi


e guai a dir qualcosa a queste persone
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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