Senza amore

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Old Ari

Guest
Forse la questione però era: come si può vivere senza amore?
Mi sembra una questione "classista".
Mi spiego.
Allo stesso modo potresti domandarti: come si può vivere senza poter camminare? Oppure anche solo: come si può vivere senza capelli o senza denti?
Presupponi che una cosa importante e bella sia indispensabile e inoltre ritieni che quella cosa sia "vera" solo come l'hai sperimentata tu.
Io non mi permetto di dire che il tuo non era Amore, eppure se immagini la tua storia raccontata da un'altra, troveresti tu stessa elementi per poter definirla "una banale storia di un'amante". Chissà di quante storie lette qui l'hai pensato e hai invece pensato che la tua era un'altra cosa, era una cosa speciale e meritava la "A".
Non dire che non è vero, perché so che è così. Noi tutti pensiamo che la nostra storia sia speciale. E questo è vero: ogni storia è unica perché unici sono i protagonisti e la situazione in cui si trovano a vivere.
Ho pensato molto a te da ieri.
Perché con questa discussione tu hai realmente e sinceramente fatto uno sforzo per uscire dalla tua vicenda, ma tutti ti hanno risposto su un piano personale o chi lo ha fatto su un piano generale l'ha fatto comunque tenendo conto della tua storia, anche se non la ricordava o non la conosceva, per il modo in cui tu l'hai posta.
Ho pensato molto a te e vlevo scriverti privatamente per raccontarti storie simili alla tua ormai vecchie di trentanni e più, ma poi ho pensato che era inutile perché non vi avresti trovato alcun conforto perché sei ancora immersa in un dolore che ti accerchia con un buio da cui non vedi ancora spiragli verso cui dirigerti.
Ma volevo solo dirti che io credo che la tua fosse un Amore e lo credo perché lo credi tu e solo tu sai il sentimento che hai provato e provi.
Ma proprio per questo dovresti fare uno sforzo per non pensare di poter attribuire il tuo Amore sperimentato il valore di amore universale perfetto e di considerare gli altri modi squallidi adattamenti di qualità inferiore.
Cerca di avere più rispetto nei confronti delle vite degli altri, credo che ne ricaveresti anche un po' di speranza per la tua.
Bacio, piccola!


P.S. Per quanto riguarda le esperienze di cui ti volevo parlare e di cui resto dispnibile a raccontarti...si sta male e nel buio per almeno uno o due anni.
Caspita, bella prospettiva uno o due anni....
A parte gli scherzi...sai, proprio ieri un'amica mi ha detto che il suo lui è finalmente uscito di casa per stare con lei e ora stanno insieme....a parte il come andrà o il come non andrà, il punto è che lui 8 mesi fa aveva detto che sarebbe rimasto con la moglie.
Non ce l'ah fatta ed è uscito. Però i primi mesi stava con la moglie e ne sembrava veramente convinto...ovvio non era per il sentimento che provava verso di lei, ma per le seie di condizionamenti ecc.
Proprio ieri quindi ho rafforzato la mia domanda. Lui nei mesi precedenti si raccontava che stava bene e che poteva andare avanti così....e che gli bastava....
E un'altra amica (quella da cui è partita la riflessione) vive da separta in casa, senza trovare il coraggio di lasciare il marito...amore? E per sopravvivere si racconta un sacco di balle....sul suo resistere.... Ecco queste santissime balle le vorrei anche io, la mia Persa, è tanta invidia per le loro capacità, non mancanza di rispetto....ripeto che vorrei trovare quella forza, mentre invece scalpito...
 
O

Old chensamurai

Guest
Neanche tu hai letto con attenzione.
La questione posta era un'altra.
E' chiaro che ogni persona cerca di stare meglio che può, o meno peggio.
Ma se esistono psicoterapeuti (tu ne conosci?) è perché non sempre le persne scelgono libere, non solo dai condizionamenti contingenti pratici, ma soprattutto dai condizionamenti interni e proprio per questo chiedono un sostegno psicologico che gratifica economicamente chi svolge questo mestiere.
Quello che dici riferito all'ex di Ari dovrebbe essere valido anche per lei? Anche lei dovrebbe scegliere quello che la fa star meglio, o no?
E allora perché sceglie di soffrire?
...brava, amica mia... Ari sceglie... anche di soffrire... si sceglie quel "ruolo"... perchè non se ne hanno altri a disposizione... e non si può vivere senza giocare un ruolo con le altre persone... senza relazione... e allora si "gioca" il ruolo che si ha a disposizione in quel momento... fosse anche un ruolo d'aiuto... qualsiasi altra soluzione, in quel momento, sarebbe peggiore... scopo della psicoterapia è favorire la costruzione di "ruoli" alternativi... diversi... che in quel preciso momento, la persona, non ha a disposizione... il discorso è molto complesso... ho cercato di semplificare... ma spero di essere riuscito a farmi capire...
 
O

Old chensamurai

Guest
Caspita, bella prospettiva uno o due anni....
A parte gli scherzi...sai, proprio ieri un'amica mi ha detto che il suo lui è finalmente uscito di casa per stare con lei e ora stanno insieme....a parte il come andrà o il come non andrà, il punto è che lui 8 mesi fa aveva detto che sarebbe rimasto con la moglie.
Non ce l'ah fatta ed è uscito. Però i primi mesi stava con la moglie e ne sembrava veramente convinto...ovvio non era per il sentimento che provava verso di lei, ma per le seie di condizionamenti ecc.
Proprio ieri quindi ho rafforzato la mia domanda. Lui nei mesi precedenti si raccontava che stava bene e che poteva andare avanti così....e che gli bastava....
E un'altra amica (quella da cui è partita la riflessione) vive da separta in casa, senza trovare il coraggio di lasciare il marito...amore? E per sopravvivere si racconta un sacco di balle....sul suo resistere.... Ecco queste santissime balle le vorrei anche io, la mia Persa, è tanta invidia per le loro capacità, non mancanza di rispetto....ripeto che vorrei trovare quella forza, mentre invece scalpito...
...hai scoperto l'acqua calda... ovvero che tu sei tu... e gli altri sono gli altri... costrutti diversi... valori diversi... vissuti diversi... e ognuno si racconta le sue "balle"... tu le tue... e gli altri... le loro... capisci?... hi, hi, hi...
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Mah

Caspita, bella prospettiva uno o due anni....
A parte gli scherzi...sai, proprio ieri un'amica mi ha detto che il suo lui è finalmente uscito di casa per stare con lei e ora stanno insieme....a parte il come andrà o il come non andrà, il punto è che lui 8 mesi fa aveva detto che sarebbe rimasto con la moglie.
Non ce l'ah fatta ed è uscito. Però i primi mesi stava con la moglie e ne sembrava veramente convinto...ovvio non era per il sentimento che provava verso di lei, ma per le seie di condizionamenti ecc.
Proprio ieri quindi ho rafforzato la mia domanda. Lui nei mesi precedenti si raccontava che stava bene e che poteva andare avanti così....e che gli bastava....
E un'altra amica (quella da cui è partita la riflessione) vive da separta in casa, senza trovare il coraggio di lasciare il marito...amore? E per sopravvivere si racconta un sacco di balle....sul suo resistere.... Ecco queste santissime balle le vorrei anche io, la mia Persa, è tanta invidia per le loro capacità, non mancanza di rispetto....ripeto che vorrei trovare quella forza, mentre invece scalpito...
Uno, due anni sono pochi nell'arco di una vita, credimi...
Quanto credi che ci metterà la moglie del tipo della tua amica a riprendersi?
Ti sembra una provocazione? Lo è.
Ma tu cosa sai di cosa provava e e prova quella donna? Tu la vedi una vittoria dell'amore. A me ha dato tristezza.
Vedi basta cambiare prospettiva...
Se guardi sempre dalla stessa non vedi gli altri lati e puoi non vedere le parti che possono farti stare meglio.
 

Nobody

Utente di lunga data
...hai scoperto l'acqua calda... ovvero che tu sei tu... e gli altri sono gli altri... costrutti diversi... valori diversi... vissuti diversi... e ognuno si racconta le sue "balle"... tu le tue... e gli altri... le loro... capisci?... hi, hi, hi...
Caro Chen, una domanda. Mi spieghi perchè ultimamente metti sempre quell' hi hi hi? Irride l'nterlocutore, e cosa forse peggiore, concentra l'attenzione su questo dettaglio allontanandola dai concetti che asserisci.
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Finalmente!

...brava, amica mia... Ari sceglie... anche di soffrire... si sceglie quel "ruolo"... perchè non se ne hanno altri a disposizione... e non si può vivere senza giocare un ruolo con le altre persone... senza relazione... e allora si "gioca" il ruolo che si ha a disposizione in quel momento... fosse anche un ruolo d'aiuto... qualsiasi altra soluzione, in quel momento, sarebbe peggiore... scopo della psicoterapia è favorire la costruzione di "ruoli" alternativi... diversi... che in quel preciso momento, la persona, non ha a disposizione... il discorso è molto complesso... ho cercato di semplificare... ma spero di essere riuscito a farmi capire...
Sì, ho capito.
Grazie!
E' vero. Oggi ho bisogno di questo.
 
O

Old chensamurai

Guest
Uno, due anni sono pochi nell'arco di una vita, credimi...
Quanto credi che ci metterà la moglie del tipo della tua amica a riprendersi?
Ti sembra una provocazione? Lo è.
Ma tu cosa sai di cosa provava e e prova quella donna? Tu la vedi una vittoria dell'amore. A me ha dato tristezza.
Vedi basta cambiare prospettiva...
Se guardi sempre dalla stessa non vedi gli altri lati e puoi non vedere le parti che possono farti stare meglio.
...amica mia... ti adoro!... sei una costruttivista nata!...
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
O

Old Ari

Guest
Uno, due anni sono pochi nell'arco di una vita, credimi...
Quanto credi che ci metterà la moglie del tipo della tua amica a riprendersi?
Ti sembra una provocazione? Lo è.
Ma tu cosa sai di cosa provava e e prova quella donna? Tu la vedi una vittoria dell'amore. A me ha dato tristezza.
Vedi basta cambiare prospettiva...
Se guardi sempre dalla stessa non vedi gli altri lati e puoi non vedere le parti che possono farti stare meglio.
Ma no Persa, non mi fraintendere.
Non parlo del dolore mio della moglie o che ne so, è evidente che chiunque (lasciato e se ancora innamorato) soffre, lo so bene.
Ma tralasciamo la questione in particolare, il punto è che a volte quando uno non sta bene perchè non è soddisfatto comunque si racconta un sacco di storie fingendo di avere tutto quello che può avere e io non capisco come ci si riesca.
Per farti un esempio: il mio lavoro non mi piace un gran che (per niente direi) eppure per moltissimi mesi ho cercato di raccontarmi le stesse balle per dire che stavo bene e per crederci...solo che a me non è riuscito e non ne posso più. Vedi ho cercato di fare quello che molti fanno anche in coppia....eppure casspita, per me è un flop questa cosa e per altri no....e vorrei capire come si fa quando è evidente il contrasto con quello che vivi e quello che vorresti.
 

Bruja

Utente di lunga data
Ari

Scusa se quello che dirò potrà sembrarti una fiala di veleno...... mi riferisco alla tua amica; io aspetterei altri 6/8 mesi per stabilire se lui ha fatto una scelta oculata.
Sai, quando si sceglie fra due tipi di vita, la moglie com la copertura che le si vuole comunque bene e che si deve essere resaponsabili e poi si cambia idea dopo un po' di mesi e si torna da chi si era detto che non poteva diventare una comopagna.... io un filino di prudenza scettica sulla riuscita di quello che sta impiantando come sua architettura esistenziale lo avrei! Se andrà bene tanto di cappello, ma sarà la provvidenza a dover essere ringraziata non il suo essere improvvido! Queste scelte si fanno sulla pelle degli altri e i ripensamenti s0ono leciti ma dolorosi e andrebbero fatti collegando il buon senso.
Quel tipo ha bisogno di stare solo per un po', non di saltare da una coppia ad un'altra!
Bruja
 

Iris

Utente di lunga data
Le motivazioni per cui si privilegia ( non sempre si sceglie) un ruolo, sono molto più complesse. Chen lo dovrebbe sapere bene.

Quando in realtà si riesce a scegliere un ruolo in maniera consapevole, la psicoterapia non serve .
 
O

Old chensamurai

Guest
Scusa se quello che dirò potrà sembrarti una fiala di veleno...... mi riferisco alla tua amica; io aspetterei altri 6/8 mesi per stabilire se lui ha fatto una scelta oculata.
Sai, quando si sceglie fra due tipi di vita, la moglie com la copertura che le si vuole comunque bene e che si deve essere resaponsabili e poi si cambia idea dopo un po' di mesi e si torna da chi si era detto che non poteva diventare una comopagna.... io un filino di prudenza scettica sulla riuscita di quello che sta impiantando come sua architettura esistenziale lo avrei! Se andrà bene tanto di cappello, ma sarà la provvidenza a dover essere ringraziata non il suo essere improvvido! Queste scelte si fanno sulla pelle degli altri e i ripensamenti s0ono leciti ma dolorosi e andrebbero fatti collegando il buon senso.
Quel tipo ha bisogno di stare solo per un po', non di saltare da una coppia ad un'altra!
Bruja
...Bruja/Nous... io ti amo!... quello che hai esposto, si chiama, tecnicamente, "ciclo dell'esperienza"... scelte, anticipazioni e conseguenze... altro che mondo dei sogni... sposami!
 
O

Old chensamurai

Guest
Le motivazioni per cui si privilegia ( non sempre si sceglie) un ruolo, sono molto più complesse. Chen lo dovrebbe sapere bene.

Quando in realtà si riesce a scegliere un ruolo in maniera consapevole, la psicoterapia non serve .
...amica mia... si sceglie... credimi... ed è quella scelta che può portarti allo scontro con la realtà ontologica... e allora si finisce dallo psicoterapeuta... perchè non "vedi" più i possibili ruoli alternativi...
 

Bruja

Utente di lunga data
Chen

...Bruja/Nous... io ti amo!... quello che hai esposto, si chiama, tecnicamente, "ciclo dell'esperienza"... scelte, anticipazioni e conseguenze... altro che mondo dei sogni... sposami!
Io imparo dai miei errori..... sono divorziata!

Beh è vero che convivo ma con la clausola imperativa di stare insieme finchè "vita" non ci separi

Bruja
 

Lettrice

Utente di lunga data
Io imparo dai miei errori..... sono divorziata!

Beh è vero che convivo ma con la clausola imperativa di stare insieme finchè "vita" non ci separi

Bruja
Questa me la segno
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
Esempio centrato

Ma no Persa, non mi fraintendere.
Non parlo del dolore mio della moglie o che ne so, è evidente che chiunque (lasciato e se ancora innamorato) soffre, lo so bene.
Ma tralasciamo la questione in particolare, il punto è che a volte quando uno non sta bene perchè non è soddisfatto comunque si racconta un sacco di storie fingendo di avere tutto quello che può avere e io non capisco come ci si riesca.
Per farti un esempio: il mio lavoro non mi piace un gran che (per niente direi) eppure per moltissimi mesi ho cercato di raccontarmi le stesse balle per dire che stavo bene e per crederci...solo che a me non è riuscito e non ne posso più. Vedi ho cercato di fare quello che molti fanno anche in coppia....eppure caspita, per me è un flop questa cosa e per altri no....e vorrei capire come si fa quando è evidente il contrasto con quello che vivi e quello che vorresti.
Anni fa avevo una collega che lavorava come se "cosa mi tocca fa' pe' campa'" , aveva rapporti con le colleghe esclusivamente formali e neanche improntati a un minimo di ipocrita cortesia (..alla mia proposta: "..magari un giorno facciamo un giro insieme in centro o andiamo a prenderci un tè" aveva risposto: "Non ho alcun interesse a conoscerti meglio") e i rapporti con i bambini basati su una fredda professionalità che glieli faceva trattare come adulti da istruire ...vedendola mi faceva pensare a "La vita è adesso" !
All'epoca non ricordavo bene le parole della meravigliosa canzone di Baglioni, ma era la frase che mi trasmetteva un'idea.
L'idea che bisogna vivere al meglio quello che ci tocca di vivere: il lavoro, i rapporti umani, il tramonto e il vento di oggi, il profumo del pane frsco e dell'erba tagliata...tutto.
Chiaro che non tutto va bene e spesso ci si trova a fare un lavoro che non è proprio il nostro ideale e a dover lavorare con persone ottuse...ma qualcosa di valido bisogna sempre trovarlo in quello che vivi ora.
Il tuo tempo è quello che vivi ora: la vita è adesso!
 
Ultima modifica:
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Old chensamurai

Guest
Io imparo dai miei errori..... sono divorziata!

Beh è vero che convivo ma con la clausola imperativa di stare insieme finchè "vita" non ci separi

Bruja
...divorziata?... ma chi è quel pazzo che si è fatto sfuggire una come te?... adesso, dove cavolo la trova un'altra in grado di sostituirti degnamente?... quel "vita" non ci separi... è semplicemente delizioso!
 
O

Old Ari

Guest
Scusa se quello che dirò potrà sembrarti una fiala di veleno...... mi riferisco alla tua amica; io aspetterei altri 6/8 mesi per stabilire se lui ha fatto una scelta oculata.
Sai, quando si sceglie fra due tipi di vita, la moglie com la copertura che le si vuole comunque bene e che si deve essere resaponsabili e poi si cambia idea dopo un po' di mesi e si torna da chi si era detto che non poteva diventare una comopagna.... io un filino di prudenza scettica sulla riuscita di quello che sta impiantando come sua architettura esistenziale lo avrei! Se andrà bene tanto di cappello, ma sarà la provvidenza a dover essere ringraziata non il suo essere improvvido! Queste scelte si fanno sulla pelle degli altri e i ripensamenti s0ono leciti ma dolorosi e andrebbero fatti collegando il buon senso.
Quel tipo ha bisogno di stare solo per un po', non di saltare da una coppia ad un'altra!
Bruja
Daccordo su tutta la linea, peccato che se il tipo in questione avesse scelto ancora oggi di stare con la moglie le considerazioni sarebbero differenti.
E poco importa se, comunque, il fatto di stare in casa NON era la sua felicità. E' un dato. Altrimenti non avrebbe chiuso tutto.
Certo nessuno dice che con la mia amica saranno sicuramente rose e fiori, poteva essere lei come anche nessuna....Il punto è che per mesi lui ha scelto di stare dove non era felice. E' quel periodo che mi interessa valutare.
mettiamo che avesse scelto di stare con la moglie e poi se ne fosse andato via per stare da solo, è comunque quel periodo che mi interessa.
Oppure mettiamo che uno sappia di non amare una persona cma ci rimane. Insamma sappiamo tutti che non è la cosa migliore che può avere perchè, naturalmente con tutte le sfumature del caso, si sta con una persona perchè la sia ma in modo maturo o meno che sia...ecco, come si fa allora a convincersi di stare bene in una situazione così?
 
O

Old chensamurai

Guest
Daccordo su tutta la linea, peccato che se il tipo in questione avesse scelto ancora oggi di stare con la moglie le considerazioni sarebbero differenti.
E poco importa se, comunque, il fatto di stare in casa NON era la sua felicità. E' un dato. Altrimenti non avrebbe chiuso tutto.
Certo nessuno dice che con la mia amica saranno sicuramente rose e fiori, poteva essere lei come anche nessuna....Il punto è che per mesi lui ha scelto di stare dove non era felice. E' quel periodo che mi interessa valutare.
mettiamo che avesse scelto di stare con la moglie e poi se ne fosse andato via per stare da solo, è comunque quel periodo che mi interessa.
Oppure mettiamo che uno sappia di non amare una persona cma ci rimane. Insamma sappiamo tutti che non è la cosa migliore che può avere perchè, naturalmente con tutte le sfumature del caso, si sta con una persona perchè la sia ma in modo maturo o meno che sia...ecco, come si fa allora a convincersi di stare bene in una situazione così?
...ripeto, per me sei finta... non puoi esistere...
 

Bruja

Utente di lunga data
Ari

L'analisi non verteva al fatto che lui abbia scelto di essere infelice per un certo periodo ed ora abbia scelto il "sentiero luminoso" della sua felicità, dico solo che la sua scelta di essere temporaneamente infelice ha creato disagi esistenziali a due persone, la moglie che ha alimentato speranze ora deluse e l'altra che si è vista ripescare..... amica mia gli è andata bene che l'altra sia stata in campana, poteva capitarle di trovare una soluzione sentimentale diversa ed a quel punto dove andava il nostro "ripensatore di felicità"?
Il tuo problema è il periodo in cui lui ha deciso di stare male restando in famiglia..... vediamo di cercare di capire la sua scelta; responsabilità verso la famiglia? Incertezza che valesse la pena di fare il grande passo con un'altra? Sensazione che forse quella che lui credeva felicità non l'avrebbe raggiunta anche facendo un'altra scelta?
L'ho detto e lo ripeto, addebito la sua scelta a confusione oggettiva, ha scelto non convinto prima, speriamo abbia scelto convinto adesso, ma il perchè abbia deciso di essere "infelice in famiglia" non lo sa neppure lui; per me si tratta solo di mancanza di decisionalità, e spero che la seconda scelta sia frutto di questa e non di alternativa speranzosa! Fossi io la tua amica non gongolerei per il suo ritorno che somiglia ad una Canossa sentimentale....
Bruja
 
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