Allora. Riassiumiamo 6 anni di terapia?
La conclusione è che ho una madre (sempre loro....
) depressa, possessiva, ipercritica che mi adora ma che mi soffoca.
Della serie che sa sempre usare le parole che mi fanno più male quando litighiamo e vuole ferirmi.
Della serie che le si può dire tutto, è aperta mentalmente, ma alla prima litigata usa quello che le hai confidato contro di te. Esempio? Le dici he ti senti sola. La sera si litiga e ti dice "tanto c'hai un carattere tale che nessuno ti ha voluta". Le dici che ti senti grassa. Lei nega. La sera si litiga e ti dice "Guardati là come sei..." E via così.
Io non ero mai abbastanza brava, abbastanza buona, c'era sempre qualcuno migliore di me.
All'università ero andata fuori corso e mia madre raccontava in giro che stavo facendo la tesi quando invece mi mancavano ancora 5 esami.
Mi sono laureata con 110, la migliore del mio corso, e lei raccontava in giro che mi avevano dato anche la lode. Come se il 110 non bastasse, non so se mi spiego. Mi sono fatta due master dopo l'università, poi mi sono iscritta a una seconda facoltà, lavorando, ho dato qualche esame con ottimi voti, poi ho deciso, senza sensi di colpa, che non avevo voglia di continuare, che tanto quello che dovevo fare l'ho fatto, e mia madre, che aveva sbandierato ai quattro venti che stavo per laurearmi di nuovo, si scocciava a dire che sua figlia si era ritirata... non perchè non ce la facessi, ma solo perchè con una laurea e due master non ne avevo più voglia....
Quando cercavo di stare a dieta, mi cucinava dosi industriali delle cose che sapeva che mi piacevano.
Quando mi ha mollato il mio ex, la prima cosa che ha detto è: "ecco, adesso quello va a divertirsi e tu rimani da sola". Ha cercato di mandarmi a uomini e donne della defilippi per trovarmi un fidanzato
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Con la terapia sono prima uscita dalla depressione, poi sono uscita di casa e sono andata a vivere per conto mio, sono calata un paio di decine di chili, ho riacquistato un po' di autostima. Con mia madre chiacchiero molto, ma non le racconto più niente di me, nè di quello che accade, nè di quello che sento. Lei se ne accorge e ne soffre, ma almeno litighiamo meno e i suoi giudizi non sono più fendenti allo stomaco per me.
Secondo la terapeuta ho però ancora bisogno di conferme e ho spostato il "soggetto" della mia dipendenza da mia madre a questi uomini, e agli altri in generale. Da cui ho bisogno di sentirmi dire che sono bella e che sono brava, e che sono desiderabile. Anche questa come dipendenza non va bene, ma comunque meglio questa dell'altra.
Però per pagare la terapia mi sto svenando e a volte penso:
1) che non ho la prova matematica che non mi sarei tirata fuori da quel pantano lo stesso
2) che però adesso sono in un empasse, nel senso che avrò forse in parte risolto i problemi con mia madre, ma non è che sono diventata una persona serena
A volte penso di smetterla là o di provare altrove.
Anche perchè qualche volta questa tizia non mi è piaciuta molto. Come quella volta che ero angosciata per i soldi (avevo anche un piccolo debito) e lei proprio al termine di quella seduta mi ha detto che la tariffa aumentava. Dicendomelo c'ha pure scherzato sopra... "a proprosito di quello che dicevi prima, Rita,..."
O quella volta che mi ha fatto notare quanto fosse brava una sua paziente che le ha fatto un regalo a natale.
O quella volta che ha fatto davanti a me una critica sull'altro paziente che le ha detto che la terapia costava più di quello che si aspettava.
O quella volta che dopo aver passsato un'ora a demolire Cialtry, m'ha detto che comunque c'ha avuto a che fare per lavoro e si è dimostrato molto professionale
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