E' la fuori...

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Rebecca

Utente di lunga data
Onestamente Rita,quanto credi che ti abbia fatto bene?
Mi ha fatto bene lentamente, nel senso che sono uscita da una depressione uscita dopo che il mio fidanzato storico mi ha lasciata... ho sempre pensato che mi abbia aiutata, anche perchè dopo le sedute mi sentivo meglio e alcune cose si sono "sistemate". Però a volte penso che non so come sarebbe andata senza la terapia, voglio dire, forse non è stata quella, ma il tempo, chissà. Ora vado una volta al mese, ma mi strozzo lo stesso per pagare...
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
in generale...

Mi ha fatto bene lentamente, nel senso che sono uscita da una depressione uscita dopo che il mio fidanzato storico mi ha lasciata... ho sempre pensato che mi abbia aiutata, anche perchè dopo le sedute mi sentivo meglio e alcune cose si sono "sistemate". Però a volte penso che non so come sarebbe andata senza la terapia, voglio dire, forse non è stata quella, ma il tempo, chissà. Ora vado una volta al mese, ma mi strozzo lo stesso per pagare...
Certe terapie prolungate nel tempo mi fanno pensare se non abbiano, in tempi più lunghi, gli stessi risultati che avrebbe una bella vacanza (durante la quale magari si conosce qualcuno carino...) ...ma forse è quel che pensa la terapeuta ...che di vacanze se ne fa tante a spese dei pazienti/clienti
 

Rebecca

Utente di lunga data
Tenere una riserva di sentimento, di fiducia, di investimento emotivo, di aspettative...
Una riserva nell'illusione di non rimanere a secco, ma che viene percepita dall'altro e scambiata per un'incapacità di lasciarsi andare nel sentimento.
Del resto anche in tutti i rapporti che ci descrivi (sia amicali, sia sessual/sentimentali) non hai mai parlato di quanto hai investito, ma di quanto pensavi di avere...
Chiarisco ulteriormente che non parlo di egoismo o di aridità, ma di paura di soffrire, di un tentativo di evitare un dolore già sofferto e che in questo modo invece riesci a reiterare confermandoti che la colpa risiede in te...per poter assolvere chi ti ha procurato la prima ferita...


P.S. A questo punto dovrebbe averti fatto arrivare una terapeuta...
Non ho davvero ben capito. Ma sicome di solito ci azzecchi sempre, mi sa che hai ragione anche questa volta. Io ho sempre paura di spaventare gli altri, di farmi vedere, che so, pesante, pressante, appiccicosa. Quindi mi trattengo parecchio, sì, questo è vero.
 
Ultima modifica:

Rebecca

Utente di lunga data
Freud, mon amour

Certe terapie prolungate nel tempo mi fanno pensare se non abbiano, in tempi più lunghi, gli stessi risultati che avrebbe una bella vacanza (durante la quale magari si conosce qualcuno carino...) ...ma forse è quel che pensa la terapeuta ...che di vacanze se ne fa tante a spese dei pazienti/clienti
Allora. Riassiumiamo 6 anni di terapia?
La conclusione è che ho una madre (sempre loro....
) depressa, possessiva, ipercritica che mi adora ma che mi soffoca.
Della serie che sa sempre usare le parole che mi fanno più male quando litighiamo e vuole ferirmi.
Della serie che le si può dire tutto, è aperta mentalmente, ma alla prima litigata usa quello che le hai confidato contro di te. Esempio? Le dici he ti senti sola. La sera si litiga e ti dice "tanto c'hai un carattere tale che nessuno ti ha voluta". Le dici che ti senti grassa. Lei nega. La sera si litiga e ti dice "Guardati là come sei..." E via così.
Io non ero mai abbastanza brava, abbastanza buona, c'era sempre qualcuno migliore di me.
All'università ero andata fuori corso e mia madre raccontava in giro che stavo facendo la tesi quando invece mi mancavano ancora 5 esami.
Mi sono laureata con 110, la migliore del mio corso, e lei raccontava in giro che mi avevano dato anche la lode. Come se il 110 non bastasse, non so se mi spiego. Mi sono fatta due master dopo l'università, poi mi sono iscritta a una seconda facoltà, lavorando, ho dato qualche esame con ottimi voti, poi ho deciso, senza sensi di colpa, che non avevo voglia di continuare, che tanto quello che dovevo fare l'ho fatto, e mia madre, che aveva sbandierato ai quattro venti che stavo per laurearmi di nuovo, si scocciava a dire che sua figlia si era ritirata... non perchè non ce la facessi, ma solo perchè con una laurea e due master non ne avevo più voglia....
Quando cercavo di stare a dieta, mi cucinava dosi industriali delle cose che sapeva che mi piacevano.
Quando mi ha mollato il mio ex, la prima cosa che ha detto è: "ecco, adesso quello va a divertirsi e tu rimani da sola". Ha cercato di mandarmi a uomini e donne della defilippi per trovarmi un fidanzato
.

Con la terapia sono prima uscita dalla depressione, poi sono uscita di casa e sono andata a vivere per conto mio, sono calata un paio di decine di chili, ho riacquistato un po' di autostima. Con mia madre chiacchiero molto, ma non le racconto più niente di me, nè di quello che accade, nè di quello che sento. Lei se ne accorge e ne soffre, ma almeno litighiamo meno e i suoi giudizi non sono più fendenti allo stomaco per me. Secondo la terapeuta ho però ancora bisogno di conferme e ho spostato il "soggetto" della mia dipendenza da mia madre a questi uomini, e agli altri in generale. Da cui ho bisogno di sentirmi dire che sono bella e che sono brava, e che sono desiderabile. Anche questa come dipendenza non va bene, ma comunque meglio questa dell'altra.

Però per pagare la terapia mi sto svenando e a volte penso:
1) che non ho la prova matematica che non mi sarei tirata fuori da quel pantano lo stesso
2) che però adesso sono in un empasse, nel senso che avrò forse in parte risolto i problemi con mia madre, ma non è che sono diventata una persona serena
A volte penso di smetterla là o di provare altrove.
Anche perchè qualche volta questa tizia non mi è piaciuta molto. Come quella volta che ero angosciata per i soldi (avevo anche un piccolo debito) e lei proprio al termine di quella seduta mi ha detto che la tariffa aumentava. Dicendomelo c'ha pure scherzato sopra... "a proprosito di quello che dicevi prima, Rita,..."

O quella volta che mi ha fatto notare quanto fosse brava una sua paziente che le ha fatto un regalo a natale.
O quella volta che ha fatto davanti a me una critica sull'altro paziente che le ha detto che la terapia costava più di quello che si aspettava.
O quella volta che dopo aver passsato un'ora a demolire Cialtry, m'ha detto che comunque c'ha avuto a che fare per lavoro e si è dimostrato molto professionale
.....
 

Rebecca

Utente di lunga data
Allora. Riassiumiamo 6 anni di terapia?
La conclusione è che ho una madre (sempre loro....
) depressa, possessiva, ipercritica che mi adora ma che mi soffoca.
Della serie che sa sempre usare le parole che mi fanno più male quando litighiamo e vuole ferirmi.
Della serie che le si può dire tutto, è aperta mentalmente, ma alla prima litigata usa quello che le hai confidato contro di te. Esempio? Le dici he ti senti sola. La sera si litiga e ti dice "tanto c'hai un carattere tale che nessuno ti ha voluta". Le dici che ti senti grassa. Lei nega. La sera si litiga e ti dice "Guardati là come sei..." E via così.
Io non ero mai abbastanza brava, abbastanza buona, c'era sempre qualcuno migliore di me.
All'università ero andata fuori corso e mia madre raccontava in giro che stavo facendo la tesi quando invece mi mancavano ancora 5 esami.
Mi sono laureata con 110, la migliore del mio corso, e lei raccontava in giro che mi avevano dato anche la lode. Come se il 110 non bastasse, non so se mi spiego. Mi sono fatta due master dopo l'università, poi mi sono iscritta a una seconda facoltà, lavorando, ho dato qualche esame con ottimi voti, poi ho deciso, senza sensi di colpa, che non avevo voglia di continuare, che tanto quello che dovevo fare l'ho fatto, e mia madre, che aveva sbandierato ai quattro venti che stavo per laurearmi di nuovo, si scocciava a dire che sua figlia si era ritirata... non perchè non ce la facessi, ma solo perchè con una laurea e due master non ne avevo più voglia....
Quando cercavo di stare a dieta, mi cucinava dosi industriali delle cose che sapeva che mi piacevano.
Quando mi ha mollato il mio ex, la prima cosa che ha detto è: "ecco, adesso quello va a divertirsi e tu rimani da sola". Ha cercato di mandarmi a uomini e donne della defilippi per trovarmi un fidanzato
.

Con la terapia sono prima uscita dalla depressione, poi sono uscita di casa e sono andata a vivere per conto mio, sono calata un paio di decine di chili, ho riacquistato un po' di autostima. Con mia madre chiacchiero molto, ma non le racconto più niente di me, nè di quello che accade, nè di quello che sento. Lei se ne accorge e ne soffre, ma almeno litighiamo meno e i suoi giudizi non sono più fendenti allo stomaco per me. Secondo la terapeuta ho però ancora bisogno di conferme e ho spostato il "soggetto" della mia dipendenza da mia madre a questi uomini, e agli altri in generale. Da cui ho bisogno di sentirmi dire che sono bella e che sono brava, e che sono desiderabile. Anche questa come dipendenza non va bene, ma comunque meglio questa dell'altra.

Però per pagare la terapia mi sto svenando e a volte penso:
1) che non ho la prova matematica che non mi sarei tirata fuori da quel pantano lo stesso
2) che però adesso sono in un empasse, nel senso che avrò forse in parte risolto i problemi con mia madre, ma non è che sono diventata una persona serena
A volte penso di smetterla là o di provare altrove.
Anche perchè qualche volta questa tizia non mi è piaciuta molto. Come quella volta che ero angosciata per i soldi (avevo anche un piccolo debito) e lei proprio al termine di quella seduta mi ha detto che la tariffa aumentava. Dicendomelo c'ha pure scherzato sopra... "a proprosito di quello che dicevi prima, Rita,..."

O quella volta che mi ha fatto notare quanto fosse brava una sua paziente che le ha fatto un regalo a natale.
O quella volta che ha fatto davanti a me una critica sull'altro paziente che le ha detto che la terapia costava più di quello che si aspettava.
O quella volta che dopo aver passsato un'ora a demolire Cialtry, m'ha detto che comunque c'ha avuto a che fare per lavoro e si è dimostrato molto professionale
.....
Preciso che lui si è dimostrato molto professionale, ai suoi occhi, perchè per gestire una situazione di lavoro, invece di far da solo, si è rivolto a lei come consulente....
 

Rebecca

Utente di lunga data
Dimenticavo di dire che con al terapia sono uscita dalla depressione e ho fatto dei periodi in cui obiettivamente mi sono sentita bene, felice, sicura, ottimista. E' dall'evento con Cialtry, dal suo voltafaccia, che sono di nuovo piombata giù.
 

dererumnatura

Utente di lunga data
Certe terapie prolungate nel tempo mi fanno pensare se non abbiano, in tempi più lunghi, gli stessi risultati che avrebbe una bella vacanza (durante la quale magari si conosce qualcuno carino...) ...ma forse è quel che pensa la terapeuta ...che di vacanze se ne fa tante a spese dei pazienti/clienti

purtroppo bisogna dire che il successo di una terapia dipende dallo specialista che incontri.La mia sosteneva che per avere effetto occorresse tenere sedute 2 volte alla settimana, altrimenti perde di significato.
bisogna pagare le sedute, perchè anche il fatto che questa terapia abbia un costo è..terapeutico' ma in momenti di difficoltà aiutava.mi ricordo che diceva: non ti preoccupare, se non puoi ora me li darai in un altro momento, quando lavorerai ( visto che ai tempi studiavo).io non ho mai utilizzato questo favore perchè alla fine i miei genitori mi hanno aiutata a fare questo sacrificio per 3 anni, ma la tariffa era di certo diversa da quella che faceva pagare ad un professionista o ad un ingnegnere ( ehm..)
per tre lunghi anni e per 2 volte alla settimana sono andata agli incontri.se ne saltavo uno pagavo anche per quella seduta, perchè c'è anche chi si inventa ( inventa anche a sè stesso inconsciamente) scuse assurde per non andare: sto male...devo lavorare....


ricordo benissimo che era specializzata a curare anche bambini.ebbene, una volta ha consigliato ai genitori di questa bimba di interrompere le sedute con lei per permettersi di pagare un corso per la bimba con dei cavalli.sosteneva che il contatto con l'animale l'avrebbe aiutata più di qualsiasi altra cosa.

Insomma...non era affatto attaccata al mero denaro.

quando ho interrotto la terapia, ormai sentivo di essere arrivata al termine del mio percorso.
Ma uno dei miei problemi è sempre sato il distacco: riuscire ad accettare la separazione da chi si ama.quindi ad un certo punto ho ritentato di riavvicinarmi, mi risentivo in crisi all'idea di perdere quel riferimento..mi tornavano un sacco di sintomi assurdi.andai da lei, le chiesi di riprendermi e lei mi disse: lei ora ha bisogno di VIVERE.non le serve continuare a fare terapia.vada fuori a vivere.a fare esperienze.ora lei sa che potrà anche fare degli sbagli, ma è consapevole del fatto che lei in persona subirà le sue conseguenze.e da persona adulta riuscirà a superarle.non c'è scuola migliore della vita.io non la riprenderò più.e si ricordi: è un continuo esercizio, come andare in palestra.a volte le torneranno certi pensieri, ma ora lei ha le armi per riconoscere 'li'inganno'..e per lottare contro.

E' stata una delle esperienze più importanti della mia vita.

Ed è vero che è un continuo esercizio.non si smette mai perchè la tentazione di ricadere è forte: il nido caldo e accogliente è una tentazione grandissima.peccato che sia un suicidio da un certo punto di vista.

Un abbraccio forte.
 

dererumnatura

Utente di lunga data
Allora. Riassiumiamo 6 anni di terapia?
La conclusione è che ho una madre (sempre loro....
) depressa, possessiva, ipercritica che mi adora ma che mi soffoca.
Della serie che sa sempre usare le parole che mi fanno più male quando litighiamo e vuole ferirmi.
Della serie che le si può dire tutto, è aperta mentalmente, ma alla prima litigata usa quello che le hai confidato contro di te. Esempio? Le dici he ti senti sola. La sera si litiga e ti dice "tanto c'hai un carattere tale che nessuno ti ha voluta". Le dici che ti senti grassa. Lei nega. La sera si litiga e ti dice "Guardati là come sei..." E via così.
Io non ero mai abbastanza brava, abbastanza buona, c'era sempre qualcuno migliore di me.
All'università ero andata fuori corso e mia madre raccontava in giro che stavo facendo la tesi quando invece mi mancavano ancora 5 esami.
Mi sono laureata con 110, la migliore del mio corso, e lei raccontava in giro che mi avevano dato anche la lode. Come se il 110 non bastasse, non so se mi spiego. Mi sono fatta due master dopo l'università, poi mi sono iscritta a una seconda facoltà, lavorando, ho dato qualche esame con ottimi voti, poi ho deciso, senza sensi di colpa, che non avevo voglia di continuare, che tanto quello che dovevo fare l'ho fatto, e mia madre, che aveva sbandierato ai quattro venti che stavo per laurearmi di nuovo, si scocciava a dire che sua figlia si era ritirata... non perchè non ce la facessi, ma solo perchè con una laurea e due master non ne avevo più voglia....
Quando cercavo di stare a dieta, mi cucinava dosi industriali delle cose che sapeva che mi piacevano.
Quando mi ha mollato il mio ex, la prima cosa che ha detto è: "ecco, adesso quello va a divertirsi e tu rimani da sola". Ha cercato di mandarmi a uomini e donne della defilippi per trovarmi un fidanzato
.

Con la terapia sono prima uscita dalla depressione, poi sono uscita di casa e sono andata a vivere per conto mio, sono calata un paio di decine di chili, ho riacquistato un po' di autostima. Con mia madre chiacchiero molto, ma non le racconto più niente di me, nè di quello che accade, nè di quello che sento. Lei se ne accorge e ne soffre, ma almeno litighiamo meno e i suoi giudizi non sono più fendenti allo stomaco per me. Secondo la terapeuta ho però ancora bisogno di conferme e ho spostato il "soggetto" della mia dipendenza da mia madre a questi uomini, e agli altri in generale. Da cui ho bisogno di sentirmi dire che sono bella e che sono brava, e che sono desiderabile. Anche questa come dipendenza non va bene, ma comunque meglio questa dell'altra.

Però per pagare la terapia mi sto svenando e a volte penso:
1) che non ho la prova matematica che non mi sarei tirata fuori da quel pantano lo stesso
2) che però adesso sono in un empasse, nel senso che avrò forse in parte risolto i problemi con mia madre, ma non è che sono diventata una persona serena
A volte penso di smetterla là o di provare altrove.
Anche perchè qualche volta questa tizia non mi è piaciuta molto. Come quella volta che ero angosciata per i soldi (avevo anche un piccolo debito) e lei proprio al termine di quella seduta mi ha detto che la tariffa aumentava. Dicendomelo c'ha pure scherzato sopra... "a proprosito di quello che dicevi prima, Rita,..."

O quella volta che mi ha fatto notare quanto fosse brava una sua paziente che le ha fatto un regalo a natale.
O quella volta che ha fatto davanti a me una critica sull'altro paziente che le ha detto che la terapia costava più di quello che si aspettava.
O quella volta che dopo aver passsato un'ora a demolire Cialtry, m'ha detto che comunque c'ha avuto a che fare per lavoro e si è dimostrato molto professionale
.....
Rita,
un'altra cosa che mi disse la teraeuta: i figli finiscono dal terapeuta perchè non ci sono andati a loro tempo i genitori.Nessuno meglio di me può capire le tue parole, anche se abbiamo storie un po' diverse il succo è quello.però alla fine mi disse anche: ad un certo punto, l'alibi dei genitori non vale più.nell'età adulta bisogna iniziare ad essere responsabili di sè stessi.siccome si è in grado di fare delle scelta occorre sforzarsi di maturare e di prendere decisioni per il proprio bene.insomma...se si continua ad agire secondo certe dinamiche distruttive è comprensibile che sia dovuto al passato ma una volta riconosciuto questo non è più accettabile che si usi il passato come alibi per non reagire.bisogna trovare il modo di tirarsi su le maniche, bloccare questo loop e ricominciare.più facile a dirsi che a farsi, ma la consapevolezza come diceva Micia è già un passo avanti enorme!
 

dererumnatura

Utente di lunga data
Allora. Riassiumiamo 6 anni di terapia?
La conclusione è che ho una madre (sempre loro....
) depressa, possessiva, ipercritica che mi adora ma che mi soffoca.
Della serie che sa sempre usare le parole che mi fanno più male quando litighiamo e vuole ferirmi.
Della serie che le si può dire tutto, è aperta mentalmente, ma alla prima litigata usa quello che le hai confidato contro di te. Esempio? Le dici he ti senti sola. La sera si litiga e ti dice "tanto c'hai un carattere tale che nessuno ti ha voluta". Le dici che ti senti grassa. Lei nega. La sera si litiga e ti dice "Guardati là come sei..." E via così.
Io non ero mai abbastanza brava, abbastanza buona, c'era sempre qualcuno migliore di me.
All'università ero andata fuori corso e mia madre raccontava in giro che stavo facendo la tesi quando invece mi mancavano ancora 5 esami.
Mi sono laureata con 110, la migliore del mio corso, e lei raccontava in giro che mi avevano dato anche la lode. Come se il 110 non bastasse, non so se mi spiego. Mi sono fatta due master dopo l'università, poi mi sono iscritta a una seconda facoltà, lavorando, ho dato qualche esame con ottimi voti, poi ho deciso, senza sensi di colpa, che non avevo voglia di continuare, che tanto quello che dovevo fare l'ho fatto, e mia madre, che aveva sbandierato ai quattro venti che stavo per laurearmi di nuovo, si scocciava a dire che sua figlia si era ritirata... non perchè non ce la facessi, ma solo perchè con una laurea e due master non ne avevo più voglia....
Quando cercavo di stare a dieta, mi cucinava dosi industriali delle cose che sapeva che mi piacevano.
Quando mi ha mollato il mio ex, la prima cosa che ha detto è: "ecco, adesso quello va a divertirsi e tu rimani da sola". Ha cercato di mandarmi a uomini e donne della defilippi per trovarmi un fidanzato
.

Con la terapia sono prima uscita dalla depressione, poi sono uscita di casa e sono andata a vivere per conto mio, sono calata un paio di decine di chili, ho riacquistato un po' di autostima. Con mia madre chiacchiero molto, ma non le racconto più niente di me, nè di quello che accade, nè di quello che sento. Lei se ne accorge e ne soffre, ma almeno litighiamo meno e i suoi giudizi non sono più fendenti allo stomaco per me. Secondo la terapeuta ho però ancora bisogno di conferme e ho spostato il "soggetto" della mia dipendenza da mia madre a questi uomini, e agli altri in generale. Da cui ho bisogno di sentirmi dire che sono bella e che sono brava, e che sono desiderabile. Anche questa come dipendenza non va bene, ma comunque meglio questa dell'altra.

Però per pagare la terapia mi sto svenando e a volte penso:
1) che non ho la prova matematica che non mi sarei tirata fuori da quel pantano lo stesso
2) che però adesso sono in un empasse, nel senso che avrò forse in parte risolto i problemi con mia madre, ma non è che sono diventata una persona serena
A volte penso di smetterla là o di provare altrove.
Anche perchè qualche volta questa tizia non mi è piaciuta molto. Come quella volta che ero angosciata per i soldi (avevo anche un piccolo debito) e lei proprio al termine di quella seduta mi ha detto che la tariffa aumentava. Dicendomelo c'ha pure scherzato sopra... "a proprosito di quello che dicevi prima, Rita,..."

O quella volta che mi ha fatto notare quanto fosse brava una sua paziente che le ha fatto un regalo a natale.
O quella volta che ha fatto davanti a me una critica sull'altro paziente che le ha detto che la terapia costava più di quello che si aspettava.
O quella volta che dopo aver passsato un'ora a demolire Cialtry, m'ha detto che comunque c'ha avuto a che fare per lavoro e si è dimostrato molto professionale
.....



Magari con quelle parole vuole farti capire qualcosa.perchè non le parli del tuo disappunto e non le chiedi di spiegarti il suo atteggiamento?dille che stai pensando di andare via.dille che non senti che sia efficace, insomma esprimile quello che senti
 

dererumnatura

Utente di lunga data
purtroppo bisogna dire che il successo di una terapia dipende dallo specialista che incontri.La mia sosteneva che per avere effetto occorresse tenere sedute 2 volte alla settimana, altrimenti perde di significato.
bisogna pagare le sedute, perchè anche il fatto che questa terapia abbia un costo è..terapeutico' ma in momenti di difficoltà aiutava.mi ricordo che diceva: non ti preoccupare, se non puoi ora me li darai in un altro momento, quando lavorerai ( visto che ai tempi studiavo).io non ho mai utilizzato questo favore perchè alla fine i miei genitori mi hanno aiutata a fare questo sacrificio per 3 anni, ma la tariffa era di certo diversa da quella che faceva pagare ad un professionista o ad un ingnegnere ( ehm..)
per tre lunghi anni e per 2 volte alla settimana sono andata agli incontri.se ne saltavo uno pagavo anche per quella seduta, perchè c'è anche chi si inventa ( inventa anche a sè stesso inconsciamente) scuse assurde per non andare: sto male...devo lavorare....


ricordo benissimo che era specializzata a curare anche bambini.ebbene, una volta ha consigliato ai genitori di questa bimba di interrompere le sedute con lei per permettersi di pagare un corso per la bimba con dei cavalli.sosteneva che il contatto con l'animale l'avrebbe aiutata più di qualsiasi altra cosa.

Insomma...non era affatto attaccata al mero denaro.

quando ho interrotto la terapia, ormai sentivo di essere arrivata al termine del mio percorso.
Ma uno dei miei problemi è sempre sato il distacco: riuscire ad accettare la separazione da chi si ama.quindi ad un certo punto ho ritentato di riavvicinarmi, mi risentivo in crisi all'idea di perdere quel riferimento..mi tornavano un sacco di sintomi assurdi.andai da lei, le chiesi di riprendermi e lei mi disse: lei ora ha bisogno di VIVERE.non le serve continuare a fare terapia.vada fuori a vivere.a fare esperienze.ora lei sa che potrà anche fare degli sbagli, ma è consapevole del fatto che lei in persona subirà le sue conseguenze.e da persona adulta riuscirà a superarle.non c'è scuola migliore della vita.io non la riprenderò più.e si ricordi: è un continuo esercizio, come andare in palestra.a volte le torneranno certi pensieri, ma ora lei ha le armi per riconoscere 'li'inganno'..e per lottare contro.

E' stata una delle esperienze più importanti della mia vita.

Ed è vero che è un continuo esercizio.non si smette mai perchè la tentazione di ricadere è forte: il nido caldo e accogliente è una tentazione grandissima.peccato che sia un suicidio da un certo punto di vista.

Un abbraccio forte.
insomma proprio come ora che mi sento così sola..
 

dererumnatura

Utente di lunga data
Prenditi un cane

Non sto scherzando

ci ho pensato.ma siccome lavoro a 60 km da dove vivo e sono sempre in viaggio penso che lo farei solo soffrire.starebbe solo.o dovrei affidarlo ai miei genitori.

(mi serve qualcosa che mi distragga, perchè in realtà penso che questa solitudine non sia il problema in sè, ma il fatto che mi ricordi il distacco da altro..)
 

Miciolidia

Utente di lunga data
Per Rita

tesora, io immaginavo che ci fosse una figura cosi "impegnativa" come quella di tua madre alle spalle...


ne so un qualcosa cara...stesse dinamiche, stesse risposte, vabbè..lasciamo perdere...ci siamo capite.


Rita, tesora, per conto mio tu la puoi smettere di andare da quella professionista...ma il successivo passo da fare è allontanarti da quel luogo mefitico.


TI DEVI ALLONTANARE!!!! e se non lo fai ora tenera rita, sarà sempre piu' difficile!!!!!

Tu hai bisogno di confrontarti con nuove persone, nuovi ambienti, cambiar pagina...cazzo sei troppo intelligente per buttarti via cosi..non puoi chiedere un trasferimento nel capoluogo vicino?

mammina si dispererà? cavoletti suoi...di danno ne ha già fatto abbastanza.anche la mia si dispero'..e credimi potresti diventare il presidente degli stati uniti che non cambierebbe nulla. e lo sai.

Non ti devi permettere di metterti nelle condizioni di dirti quello che ti dice...
qui le dipendenze sono multiple,e non ultima anche con quella dottoressa.

quindi..taglia la corda .la sua vita l'ha vissuta ( tua madre ) vedi di permetterti di vivere anche la tua!!!l'unica cazzo di vita che hai,che abbiamo.


Rita, organnizza un viaggio...e parti...muoviti...schiodati..la consapevolezza l'hai già acquisita,ora devi usare la VOLONTA', ILCORAGGIO!!!

un viaggio in pulmann...organizzato...o andare in villaggio se non vuoi stare sola..ma uscire da li...e basta svenarti con quel medico...muoviti, ora....hai capito Rita?

Se non ti misuri fuori da quell'ambiente,se non farai esperienze fuori e lontano da tua madre, e da quel cacchio di bar,la tua autostima non la riacquisterai MAI!

Una volta fatta l'università, tu dovevi continuare a stare lontano da casa...o quantomeno non avvicinarti di nuovo.

Tesora, se non si prova..e se non ci si vince...non si va da nessuna parte.

90 euro a seduta...ma ti rendi conto?

Rita,fai sto passo...non c'è tempo da perdere.

con affetto...

micio
 

Miciolidia

Utente di lunga data
ci ho pensato.ma siccome lavoro a 60 km da dove vivo e sono sempre in viaggio penso che lo farei solo soffrire.starebbe solo.o dovrei affidarlo ai miei genitori.

(mi serve qualcosa che mi distragga, perchè in realtà penso che questa solitudine non sia il problema in sè, ma il fatto che mi ricordi il distacco da altro..)

dere,tu un viaggio in un villagggio no eh?

io non li amo particolarmente,preferirei andare in giro da sola, ma forse a te farebbe bene.
o no?
 

Lettrice

Utente di lunga data
dere,tu un viaggio in un villagggio no eh?

io non li amo particolarmente,preferirei andare in giro da sola, ma forse a te farebbe bene.
o no?
.

Saggezza in te leggo

al tuo suggerimento mi accodo
 

Lettrice

Utente di lunga data

Lettrice

Utente di lunga data
Stato
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