Sulla presunta mancanza di partecipazione delle mogli traditrici al dolore dei mariti. Pensando anche a ... oddio, come si chiama... vabbè, pazienza.
Mio marito mi rimproverò varie volte di non averlo abbracciato dopo la scoperta del tradimento, per fargli sentire che ero vicina. Ma io mi ricordo... lo guardavo soffrire, sapevo che ero io la causa, come potevo toccarlo, sapendo che lui in quel momento mi avrebbe pensato toccata da un altro? Che schifo gli avrei fatto? Come avrei potuto permettermi quel gesto di amore e confidenza quando ero io ad averlo fatto stare male? Io, consolarlo di un dolore causato da me? Non mi sentivo degna di poterlo fare, non credevo di potermelo permettere.
Mio marito pure si tolse la fede -qua penso al post di... porca miseria come si chiama...- e la gettò a terra davanti a me. Fece cinque rimbalzi, finì dietro alcuni sacchetti appoggiati alla libreria. Posso disegnare il percorso, ogni singolo tratto, ogni "tin". Il primo più lungo perchè con il braccio lo lanciò dall'alto in basso, con forza. Credo dovesse essere contro di me, ma lo lanciò più verso la mia sinistra.
Ma non ho detto nulla. COme potevo? Aveva ogni diritto. Il suo disprezzo l'ho sentito eccome. Non potevo esprimere a parole il dolore che mi dava il suo gesto, il suo disprezzo, poichè ne aveva tutti i diritti.