Da parte del marito non c'è stato, e mi sembra esagerato ora pensare che il percorso lo debba fare solo lei e sulla sola fiducia di una parola. Il colpevole della situazione non è lei.
E c'è una famiglia e dei figli di mezzo, quindi, sebbene ci possa essere la volontà di lasciare una persona che non merita, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Che deve fare? Lasciar correre? E' suo marito, non può vivere con un estraneo al fianco. Solo per amore di una famiglia. E che è, la pecora sacrificale?
Se lei lo ama e vuole tornare alla vita che desiderava, penso che abbia il diritto di conoscere bene chi ha sposato, visto che finora questo aspetto è mancato, per la furbizia dell'altro...
Se qualcuno ha commesso un errore, e quell'errore deve essere perdonato, il perdono non va dato mai a prescindere, ma ha un prezzo: da parte sua il dubbio, da parte del marito la consapevolezza di non avere più chance. E lei lo deve fare sapere: se a lui non va bene, perchè non ci tiene, dovrebbe prendere la sua strada per rispetto della persona che ha tradito.
Troppo bello pensare: ok, ti ho scoperto, parliamone, litighiamo, colloquiamo, ma ti perdono, portiamo avanti questo nostro amore che è più grande, perchè tu ti fai le altre ma ami solo me. Dalla parte del tradito spesso non funziona così. C'è gente che al primo accenno ti lascia in mutande per la strada, e fa bene, è una forza, la forza di guardare in faccia la realtà.
Ciliegina sembra non stimare affatto suo marito? E che dovrebbe fare, chiudere ancora gli occhi e lasciarsi cadere sapendo (o sperando) che lui stia lì a prenderla? Mi sembra un sentimento legittimo dopo quello che è successo e non la si può incolpare. Il marito la stima la deve riconquistare, e non il contrario...[/QUOTE
Tutto vero, non sono io che devo rinconquistare lui, invece adesso a casa mia sembra proprio che sia così.