Le maschere che indossiamo

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Fabry

Utente di lunga data
Ma alla fine della fiera la vedo dura quando due persone non parlano la stessa lingua.
Nausicaa ha fatto uno sforzo enorme per imparare la sua, al punto da perdere la propria.
Questo è stato il suo errore fatale...la scelta lessicale.
A volte la durezza e la crudezza del linguaggio sono necessari.
Pince ma guarda che è quello che ho detto anche io, quando ci si chiarisce si dice tutto senza se e senza ma e poi se ne traggono le conseguenze, positive o negative che siano, in particolare io mi riferivo alle coppie che saltano perché non hanno le palle per parlarsi/chiarirsi, quello per me è da suicidio...a volte la soluzione del problema è dietro l'angolo ma noi la vediamo lontana mille miglia...
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
E allora lascialo crollare no?
Ti sfugge un piccolissimo particolare...
Tutti boni a parlare quando riguarda gli altri e dire ah se fossi io farei così...a io non ci starei in quella situazione lì...poi invece quando ci si trova...le cose cambiano eh?

E te lo dice uno che è riuscito a furia di calci in culo e violenze inaudite sua moglie a lottare per la sua vita con i risultati che ora sono sotto gli occhi di tutti...un minimo cedimento da parte mia sarebbe stato fatale....

Se lo lasci crollare in quel modo che dici tu...io lo trovo un modo molto poco corretto...
Perchè un conto è dire è crollato perchè debole o per mancanza di manutenzione o perchè vecchio e arruginito...un conto è dire...ok è crollato perchè lo abbiamo attraversato con un carico troppo pesante...

Per esempio se penso ad una coppia molto innamorata e che ha visto passare sul loro ponte carichi veramente pesantissimi penso sempre al signor Alce Veloce...eppure loro due in un modo o nell'altro sono ancora là a parlarsi...oddio magari Alce non ha tanta voglia di ascoltare...ma intanto
.

Ma ricorda che siamo tutti capaci a dare soluzioni agli altri...e tutti siamo aggrediti dalla paura quando ci tocca agire in prima persona.
Il primo grassetto: non credo che tu ti riferisca a me, ho sempre detto che il non confessare il non essere onesti è una mancanza di coraggio, mancanza che mi riconosco ampiamente.
Secondo grassetto: Il carico pesante è confessargli il mio tradimento. O non ho capito o ti contradici.
Terzo grassetto: mi perdonerà Alce, ma non mi sembra che la sua sia una coppia innamorata e se devo essere sincera in parte mi ritrovo con lo stato d'animo che vive lui.....
Quarto grassetto: sono sempre certa che non parli di mai. Mai dato soluzioni ma consigli, consigli che accolgo volentieri quando vengono dati a me e che cerco di fare miei....
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Siamo molto bravi a raccontarci le balle che ci servono, quindi l'immagine nello specchio è facile che se anche magari non ci piace al massimo, troveremo il modo di farcela andar bene. Un gran risparmio di specchio, ma soprattutto di introspezione, autocritica e responsabilità di coscienza.
ecco forse non sono più capace di farmele andare bene. non mi voglio più accontentare perchè so di aver molto ma molto da dare e sono stanca di gettarlo nel vuoto

Ti ho già detto bentornato

:bacio:
 

free

Escluso
il sorriso e per quelli fuori dalla coppia e anche un anestetico
per i figlio il sorriso è sincero, sono due raggi di sole in questo periodo grigio cupo
tra noi due faccio vedere i denti affilati, spesso e volentieri senza pensarci proprio per niente
l'altro giorno però c'erano i figli in giro e ho dovuto mascherarmi per non far vedere a loro l'incazzatura che avevo dentro ma a lei è arrivata forte e chiara
tanto per far capire che le maschere servono anche per rendere esplicito quello che c'è dietro
i sorrisi possono nascondere tanto (a parte i denti cariati)
forse si vuole evitare di essere compatiti
va tutto bene, madama la marchesa:)
 

Ultimo

Escluso
quoto un scritto del conte (spero non ti arrabbi) che mi ha fatto rilfettere.

La terra di nessuno è il nostro io.
Lo vedi ogni mattina quando sei solo al cesso e ti guardi allo specchio no?
Fallo domani mattina.
Guardati allo specchio, nessuno è lì che ti vede...
Guarda dentro i tuoi occhi...e lo vedrai.

Il tuo io...nudo e crudo come la natura lo ha fatto.

Poi mettiti pure su la tua armatura ed esci per la strada.

Per me è importantissimo quel momento.

tutti abbiamo delle maschere 8o armatura) che ci mettiamo su a seconda di quale parte di vogliamo mostrare e di chi abbiamo di fronte.
ve le togliete mai? cioè c'è qualcuno con cui le maschere le posate per essere voi, con le vostre fragilità e paure? con le vostre imperfezioni?
se sì con chi? e perchè con quella-e persone?
grazie delle risposte in anticipo
In uno dei passi più famosi dell'Umorismo, Pirandello analizza la tendenza dell'uomo a fissare in una forma stabile le fluttuazioni della coscienza, per lanecessità che ognuno ha di trovare una sua stabilità psichica, un'identità con laquale mettersi in rapporto con gli altri. Tuttavia la mutevolezza dei sentimenti e del flusso vitale nell'animo umano spesso ci costringono ad assumere ruoli canonici e irrigiditi, che diventano solo maschere di ciò che siamo.
La nostra vita, quella che respiriamo ogni giorno, quella che ci accompagna in ogni nostro naturale gesto, nel nostro naturale sviluppo, quanto siamo sicuri che sia così naturale? Quanto possiamo essere soddisfatti del ruolo che ricopriamo quando ci scopriamo diversi da come ci sentiamo veramente? Noi tutti nasciamo e veniamo cresciuti nell'edonismo e nell'egoismo di questa nostra società, immenso spot pubblicitario dell'uomo, ma per Pirandello, è la vita stessa che ci impone la maschera. Pirandello non intende focalizzarsi su una semplice accusa della società, ma anzi afferma sia una cosa naturale nell'uomo, peculiare ad esso, e dalla quale non si può davvero fuggire. L'uomo nasce con la consapevolezza di esistere, e questo lo pone in una condizione diversa da qualsiasi altro essere vivente. E nel momento in cui si vede vivere, qualcosa cambia in lui.Tutto può cominciare in un momento di silenzio interiore, nel quale un'epifania angosciante di pensieri e dubbi sovrasta la sua coscienza, e lascia spazio all'insoddisfazione ed al suo sentimento di oppressione nei confronti della sua quotidianità. Nel momento in cui l'uomo s'affaccia alla sua condizione, staccandosi dalla forma, ha la limpida percezione di aver vissuto una non vita. Di aver filtrato i suoi desideri e persino le sue illusioni tramite schemi precisi e assunti a seconda delle situazioni. La maschera che teneva unita la sua sicurezza, le sue certezze, si frantuma in mille pezzi e in mille speculazioni che lo portano a conoscersi, a morire. Perché per Pirandello conoscersi è morire, vederela propria forma dall'esterno significa che quella non gli appartiene più, che tutto ciò che aveva ora è permeato da un alone di futilità, inconsistenza, tutto ciò che era la sua vita ora è solo un insieme di maschere nude. Nel momento in cui la vita appare come una catena di convenzioni priva di contenuto, allora la si cerca di rompere, per evitare il suo peso opprimente, con un gesto fuori dall'ordinario e liberatorio, che alla fine risulterà comunque illusorio. L'autoconsapevolezza alla quale un uomo perviene dopo l'accettazione della maschera lo porta inevitabilmente alla solitudine, per via dell'impossibilità di comunicare agli altri le sue considerazioni. Infatti, di solito gli uomini vivono all'interno della loro forma e vanno avanti senza accorgersi di nulla, i più si sono formati un'idea della realtà che credono obbiettiva, ma che invece si fonda su illusioni ed autoinganno. Non comunicano realmente tra di loro, ciascuno è chiuso nella propria monade, nella propria verità. Pirandello crede inoltre che neanche tra coloro che si elevano a un livello superiore di autocoscienza ci sia vera comunicazione. La consapevolezza della fallacia del mondo è incomunicabile, imperscrutabile agli uomini.Inoltre l'uomo che tenta di fuggire dalle sue maschere non ha alternativa a questa situazione. Non esiste una soluzione pacificante alla solitudine esistenziale. L'uomo non può tornare a vivere come prima e le cose più consuete gli appaiono prive di senso. Persino la riflessione impedisce di vivere la vita in quanto chi si sofferma ad analizzare la vita non può viverla davvero, e rimane passivo spettatore di se stesso e del mondo. Per l'uomo che ha visto l'assurdità della vita essa rimane un groviglio di contraddizioni, un enigma insolubile. Non resta che prendere atto che al di fuori della compagine sociale non c'è alternativa. La maschera esercita un ruolo vincolante, non ci si può sottrarre all'ordine fittizio delle cose, o tentare un dialogo con gli altri esseri umani, la società rimane dunque un agglomerato di monadi.Come abbiamo visto, le convenzioni sociali soffocano il vero essere dell'uomo, l'eterno pulsare esplodere e contrarsi della sua essenza e lo costringono alla finzione. Sapere questo può portare alla pazzia o alla morte, comunque alla morte psicologica dell'individuo.Il fulcro della tragedia dell'uomo pirandelliano, è sapere che altro non è se non centomila differenti maschere diverse per tutte le persone che lo circondano, e che dietro questi atteggiamenti, non c'è nulla, perchéla costrizione nella forma ha ucciso il divenire della vita.

Minerva :rotfl:
 

lunaiena

Scemo chi legge
Comunque è molto più reale l'immagine di una foto
che l'immagine dello specchio...
Nello specchio non notiamo i nostri cambiamenti,
e neanche notiamo i cambiamenti delle persone che ci stanno accanto ogni giorno....
Ma una foto ti mette di fronte a tutto il cambiamento che c'è stato e non solo esteticamente.....
 
Il primo grassetto: non credo che tu ti riferisca a me, ho sempre detto che il non confessare il non essere onesti è una mancanza di coraggio, mancanza che mi riconosco ampiamente.
Secondo grassetto: Il carico pesante è confessargli il mio tradimento. O non ho capito o ti contradici.
Terzo grassetto: mi perdonerà Alce, ma non mi sembra che la sua sia una coppia innamorata e se devo essere sincera in parte mi ritrovo con lo stato d'animo che vive lui.....
Quarto grassetto: sono sempre certa che non parli di mai. Mai dato soluzioni ma consigli, consigli che accolgo volentieri quando vengono dati a me e che cerco di fare miei....
No non mi riferisco a te in particolare...ma mi riferisco ad un comportamento abbastanza comune tra le persone no?
Un conto sono le cose quando capitano agli altri, un conto è quando capitano a noi.
Come si dice...sempre pronti a farsi le meraviglie del comportamento altrui...per cui si dice...ah io al suo posto non starei assieme un minuto di più con una donna che mi ha tradito...poi un brutto giorno scopri che anche la tua donna ti tradito....ed è lì che capisci che non è così semplice come sembra fanculizzare una persona che bene o male ha costruito qualcosa di molto forte e concreto con te. Cominci a dirti...ok la mando a cagare...e dopo?

Si il carico pesante è quello...
Ma pensa se invece il ponte regge...

A suo tempo io ho visto pochi uomini innamorati della propria moglie quanto alce veloce...forse la conoscenza reale con Alce mi tradisce, MA mi ricordo bene con che toni di voce lui ha sempre parlato di sua moglie...e delle vicende incresciose a cui bene o male lui ha fatto fronte...in maniera eroica!
 
Comunque è molto più reale l'immagine di una foto
che l'immagine dello specchio...
Nello specchio non notiamo i nostri cambiamenti,
e neanche notiamo i cambiamenti delle persone che ci stanno accanto ogni giorno....
Ma una foto ti mette di fronte a tutto il cambiamento che c'è stato e non solo esteticamente.....
Wovl molto bella sta idea della foto...hai ragione!
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
No non mi riferisco a te in particolare...ma mi riferisco ad un comportamento abbastanza comune tra le persone no?
Un conto sono le cose quando capitano agli altri, un conto è quando capitano a noi.
Come si dice...sempre pronti a farsi le meraviglie del comportamento altrui...per cui si dice...ah io al suo posto non starei assieme un minuto di più con una donna che mi ha tradito...poi un brutto giorno scopri che anche la tua donna ti tradito....ed è lì che capisci che non è così semplice come sembra fanculizzare una persona che bene o male ha costruito qualcosa di molto forte e concreto con te. Cominci a dirti...ok la mando a cagare...e dopo?

Si il carico pesante è quello...
Ma pensa se invece il ponte regge...

A suo tempo io ho visto pochi uomini innamorati della propria moglie quanto alce veloce...forse la conoscenza reale con Alce mi tradisce, MA mi ricordo bene con che toni di voce lui ha sempre parlato di sua moglie...e delle vicende incresciose a cui bene o male lui ha fatto fronte...in maniera eroica!
Appunto. Anch'io a suo tempo......
 

Ultimo

Escluso
No non mi riferisco a te in particolare...ma mi riferisco ad un comportamento abbastanza comune tra le persone no?
Un conto sono le cose quando capitano agli altri, un conto è quando capitano a noi.
Come si dice...sempre pronti a farsi le meraviglie del comportamento altrui...per cui si dice...ah io al suo posto non starei assieme un minuto di più con una donna che mi ha tradito...poi un brutto giorno scopri che anche la tua donna ti tradito....ed è lì che capisci che non è così semplice come sembra fanculizzare una persona che bene o male ha costruito qualcosa di molto forte e concreto con te. Cominci a dirti...ok la mando a cagare...e dopo?

Si il carico pesante è quello...
Ma pensa se invece il ponte regge...

A suo tempo io ho visto pochi uomini innamorati della propria moglie quanto alce veloce...forse la conoscenza reale con Alce mi tradisce, MA mi ricordo bene con che toni di voce lui ha sempre parlato di sua moglie...e delle vicende incresciose a cui bene o male lui ha fatto fronte...in maniera eroica!
Ma infatti conte, quello che alla mia coppia può andare bene, mica è detto che ad un'altra va bene uguale! sono tante le variabili, come sono tante le personalità ed i modi di agire e pensare, o no ?
Ecco perchè personalmente non mi stupisce nulla. O perlomeno, quasi nulla.
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
ecco forse non sono più capace di farmele andare bene. non mi voglio più accontentare perchè so di aver molto ma molto da dare e sono stanca di gettarlo nel vuoto

Ti ho già detto bentornato

:bacio:
Ciao tesoro bello :forza:

Riguardo la faccia allo specchio, purtroppo il mio discorso vuole andare molto più nel sottile di quello a cui ti riferisci e di cui abbiamo parlato spesso. Arriva a giocare con le ragioni stesse di quello che hai appena detto. Davvero difficile riconoscere certi segnali. Di solito si capisce qualcosa in superficie solo a cose fatte.
Ma ci possiamo provare :up:
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
...........A suo tempo io ho visto pochi uomini innamorati della propria moglie quanto alce veloce...forse la conoscenza reale con Alce mi tradisce, MA mi ricordo bene con che toni di voce lui ha sempre parlato di sua moglie...e delle vicende incresciose a cui bene o male lui ha fatto fronte...........
Conte, forse dovresti ricordarti anche la poesia che scrissi riguardo la mia storia.......

Comunque ti sono sempre debitore per la grande considerazione che hai di me :)
 

Sole

Escluso
quoto un scritto del conte (spero non ti arrabbi) che mi ha fatto rilfettere.

La terra di nessuno è il nostro io.
Lo vedi ogni mattina quando sei solo al cesso e ti guardi allo specchio no?
Fallo domani mattina.
Guardati allo specchio, nessuno è lì che ti vede...
Guarda dentro i tuoi occhi...e lo vedrai.

Il tuo io...nudo e crudo come la natura lo ha fatto.

Poi mettiti pure su la tua armatura ed esci per la strada.

Per me è importantissimo quel momento.

tutti abbiamo delle maschere 8o armatura) che ci mettiamo su a seconda di quale parte di vogliamo mostrare e di chi abbiamo di fronte.
ve le togliete mai? cioè c'è qualcuno con cui le maschere le posate per essere voi, con le vostre fragilità e paure? con le vostre imperfezioni?
se sì con chi? e perchè con quella-e persone?
grazie delle risposte in anticipo
Penso che le maschere più difficili da togliere siano quelle di cui nemmeno siamo consapevoli. Difficile conoscersi davvero, forse più che conoscere gli altri. E spesso un giudizio obiettivo su di noi, magari non gradito, ci fa riflettere su quanto abbiamo da imparare da noi stessi.
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
Penso che le maschere più difficili da togliere siano quelle di cui nemmeno siamo consapevoli. Difficile conoscersi davvero, forse più che conoscere gli altri. E spesso un giudizio obiettivo su di noi, magari non gradito, ci fa riflettere su quanto abbiamo da imparare da noi stessi.
Tu ben sai che la Storia insegna quanto l'ignoranza del popolo, nelle sue forme più varie, sia stata il perno sul quale molti dittatori hanno poggiato saldamente il loro potere.
La stessa cosa avviene in noi stessi, e per lo stesso motivo. Per lo stesso motivo per cui cadono i dittatori, a volte ci scontriamo con il nostro vero io, ed è tragedia.
 

Sole

Escluso
Tu ben sai che la Storia insegna quanto l'ignoranza del popolo, nelle sue forme più varie, sia stata il perno sul quale molti dittatori hanno poggiato saldamente il loro potere.
La stessa cosa avviene in noi stessi, e per lo stesso motivo. Per lo stesso motivo per cui cadono i dittatori, a volte ci scontriamo con il nostro vero io, ed è tragedia.
E' una tragedia, sì. Ma è anche cambiamento, evoluzione.
 

Alce Veloce

Utente di lunga data
E' una tragedia, sì. Ma è anche cambiamento, evoluzione.
Dipende dal soggetto. Molti si lasciano travolgere, altri........ sono curiosi.........:rolleyes:
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
quoto un scritto del conte (spero non ti arrabbi) che mi ha fatto rilfettere.

La terra di nessuno è il nostro io.
Lo vedi ogni mattina quando sei solo al cesso e ti guardi allo specchio no?
Fallo domani mattina.
Guardati allo specchio, nessuno è lì che ti vede...
Guarda dentro i tuoi occhi...e lo vedrai.

Il tuo io...nudo e crudo come la natura lo ha fatto.

Poi mettiti pure su la tua armatura ed esci per la strada.

Per me è importantissimo quel momento.

tutti abbiamo delle maschere 8o armatura) che ci mettiamo su a seconda di quale parte di vogliamo mostrare e di chi abbiamo di fronte.
ve le togliete mai? cioè c'è qualcuno con cui le maschere le posate per essere voi, con le vostre fragilità e paure? con le vostre imperfezioni?
se sì con chi? e perchè con quella-e persone?
grazie delle risposte in anticipo
è da un po' di tempo che non la metto più e grazie alla mancanza dello "scudo" la gente non riesce più a inquadrarmi. per me è di vantaggio, anche se molte volte è fastidioso non sapere cosa penso o voglio e soprattutto scoprire che non lo so nemmeno io :mrgreen:
 
Ultima modifica:

stellina

Utente di lunga data
In uno dei passi più famosi dell'Umorismo, Pirandello analizza la tendenza dell'uomo a fissare in una forma stabile le fluttuazioni della coscienza, per lanecessità che ognuno ha di trovare una sua stabilità psichica, un'identità con laquale mettersi in rapporto con gli altri. Tuttavia la mutevolezza dei sentimenti e del flusso vitale nell'animo umano spesso ci costringono ad assumere ruoli canonici e irrigiditi, che diventano solo maschere di ciò che siamo.
La nostra vita, quella che respiriamo ogni giorno, quella che ci accompagna in ogni nostro naturale gesto, nel nostro naturale sviluppo, quanto siamo sicuri che sia così naturale? Quanto possiamo essere soddisfatti del ruolo che ricopriamo quando ci scopriamo diversi da come ci sentiamo veramente? Noi tutti nasciamo e veniamo cresciuti nell'edonismo e nell'egoismo di questa nostra società, immenso spot pubblicitario dell'uomo, ma per Pirandello, è la vita stessa che ci impone la maschera. Pirandello non intende focalizzarsi su una semplice accusa della società, ma anzi afferma sia una cosa naturale nell'uomo, peculiare ad esso, e dalla quale non si può davvero fuggire. L'uomo nasce con la consapevolezza di esistere, e questo lo pone in una condizione diversa da qualsiasi altro essere vivente. E nel momento in cui si vede vivere, qualcosa cambia in lui.Tutto può cominciare in un momento di silenzio interiore, nel quale un'epifania angosciante di pensieri e dubbi sovrasta la sua coscienza, e lascia spazio all'insoddisfazione ed al suo sentimento di oppressione nei confronti della sua quotidianità. Nel momento in cui l'uomo s'affaccia alla sua condizione, staccandosi dalla forma, ha la limpida percezione di aver vissuto una non vita. Di aver filtrato i suoi desideri e persino le sue illusioni tramite schemi precisi e assunti a seconda delle situazioni. La maschera che teneva unita la sua sicurezza, le sue certezze, si frantuma in mille pezzi e in mille speculazioni che lo portano a conoscersi, a morire. Perché per Pirandello conoscersi è morire, vederela propria forma dall'esterno significa che quella non gli appartiene più, che tutto ciò che aveva ora è permeato da un alone di futilità, inconsistenza, tutto ciò che era la sua vita ora è solo un insieme di maschere nude. Nel momento in cui la vita appare come una catena di convenzioni priva di contenuto, allora la si cerca di rompere, per evitare il suo peso opprimente, con un gesto fuori dall'ordinario e liberatorio, che alla fine risulterà comunque illusorio. L'autoconsapevolezza alla quale un uomo perviene dopo l'accettazione della maschera lo porta inevitabilmente alla solitudine, per via dell'impossibilità di comunicare agli altri le sue considerazioni. Infatti, di solito gli uomini vivono all'interno della loro forma e vanno avanti senza accorgersi di nulla, i più si sono formati un'idea della realtà che credono obbiettiva, ma che invece si fonda su illusioni ed autoinganno. Non comunicano realmente tra di loro, ciascuno è chiuso nella propria monade, nella propria verità. Pirandello crede inoltre che neanche tra coloro che si elevano a un livello superiore di autocoscienza ci sia vera comunicazione. La consapevolezza della fallacia del mondo è incomunicabile, imperscrutabile agli uomini.Inoltre l'uomo che tenta di fuggire dalle sue maschere non ha alternativa a questa situazione. Non esiste una soluzione pacificante alla solitudine esistenziale. L'uomo non può tornare a vivere come prima e le cose più consuete gli appaiono prive di senso. Persino la riflessione impedisce di vivere la vita in quanto chi si sofferma ad analizzare la vita non può viverla davvero, e rimane passivo spettatore di se stesso e del mondo. Per l'uomo che ha visto l'assurdità della vita essa rimane un groviglio di contraddizioni, un enigma insolubile. Non resta che prendere atto che al di fuori della compagine sociale non c'è alternativa. La maschera esercita un ruolo vincolante, non ci si può sottrarre all'ordine fittizio delle cose, o tentare un dialogo con gli altri esseri umani, la società rimane dunque un agglomerato di monadi.Come abbiamo visto, le convenzioni sociali soffocano il vero essere dell'uomo, l'eterno pulsare esplodere e contrarsi della sua essenza e lo costringono alla finzione. Sapere questo può portare alla pazzia o alla morte, comunque alla morte psicologica dell'individuo.Il fulcro della tragedia dell'uomo pirandelliano, è sapere che altro non è se non centomila differenti maschere diverse per tutte le persone che lo circondano, e che dietro questi atteggiamenti, non c'è nulla, perchéla costrizione nella forma ha ucciso il divenire della vita.
in un periodo buio della mia vita mi guardai riflessa in uno specchio e capii che non ero diventata quello che volevo essere che a furia di mettere le maschere ....mi disgustava vedere quella donna riflessa. non ero io. avevo soffocato i miei sogni e i miei desideri e non ero io.
da quel giorno è riiniziata la mia ricostruzione. ad oggi come dice mia sorella sono una gran attrice e le mie maschere mi difendono dagli altri. faccio vedere solo quello che voglio a chi voglio. la me più vera la conosce solo mia sorella.
per tutti sono quella signora sempre sorridente e solare ma solo mia sorella sa quante lacrime non ho pianto, quanto dolore ho ricacciato in fondo allo stomaco.
 
in un periodo buio della mia vita mi guardai riflessa in uno specchio e capii che non ero diventata quello che volevo essere che a furia di mettere le maschere ....mi disgustava vedere quella donna riflessa. non ero io. avevo soffocato i miei sogni e i miei desideri e non ero io.
da quel giorno è riiniziata la mia ricostruzione. ad oggi come dice mia sorella sono una gran attrice e le mie maschere mi difendono dagli altri. faccio vedere solo quello che voglio a chi voglio. la me più vera la conosce solo mia sorella.
per tutti sono quella signora sempre sorridente e solare ma solo mia sorella sa quante lacrime non ho pianto, quanto dolore ho ricacciato in fondo allo stomaco.
Ecco perchè è sempre importante avere il proprio camerino no?
Finisce lo spettacolo e cala il sipario.
Ci si ritira nel camerino.
Là mentre ti strucchi e ti togli il costume...ti raggiungono solo gli intimi.

Fidati...
Anche un smargiasso come me...
Ha spalle sicure su cui può contare.

E in definitiva sono la mia unica fortuna e ricchezza!
 

stellina

Utente di lunga data
Ecco perchè è sempre importante avere il proprio camerino no?
Finisce lo spettacolo e cala il sipario.
Ci si ritira nel camerino.
Là mentre ti strucchi e ti togli il costume...ti raggiungono solo gli intimi.

Fidati...
Anche un smargiasso come me...
Ha spalle sicure su cui può contare.

E in definitiva sono la mia unica fortuna e ricchezza!
ciao conte spero non ti sia dispiaciuto che io abbia preso le tue parole per aprire un 3d...è che era un po' che ci pensavo a sta cosa delle maschere e poi mi capita di leggerti!!!!!

vorrei riuscire a togliermele anche con U ma ho troppa paura di mostrare il fianco, con le mie maschere posso reggere senza ho paura di finire sbriciolata in una schiacciasassi emotiva...
 
Stato
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