Complice la lufthansa - che incredibilmente sciopera - ho letto tutto il thread... molto interessante. punti di vista diversi e opinioni diverse. non sono in grado di ergermi a giudice e dire dove stia la verità. certo i punti di vista sono estremi. come indole sono sicuramente più vicino a chiara e lothar ma non sono in grado di scindere così bene le due cose. loro vivono sereni la dissociazione a differenza di chi, come me, lascia sempre un pezzo di cuore in tutto ciò che fa e il cuore, per definizione, credo sia un "oggetto finito". Farei fatica a pensare a una donna che ha condiviso con me dei bei momenti e non poter prendere una sua telefonata, se avesse bisogno di una mano, a non poterla aiutare concretamente in caso di bisogno, a non poter correre da lei, anche di notte, per darle conforto e perchè no, anche semplice sesso e calore umano, a non poter condividere una sensazione o altro.
io credo fermamente in ciò che chiara e lothar dicono perchè ciò che cercano "fuori" non differisce poi molto dai miei 20km di corsa dai tre set che faccio con i miei vecchi amici maestri la domenica. ciò che manca, è la possibilità per i rispettivi compagni di "scegliere". tralascio ogni giudizio morale anche perchè il "relativismo culturale" in cui sono cresciuto mi impone di non dare giudizi. c'è poi la categoria dei "traditi" che stigmatizza, ovviamente, i comportamenti dei rispettivi compagni, che a volte (poche?) si mette in discussione e cerca di capire il perchè una persona decide di allontanarsi, in modo onesto o disonesto. restano però i fatti, se si fosse così perfetti le persone continuerebbero a rimanere con noi, anche in termini di fedeltà sostanziale. Non credo nella "cattiveria" di tutti i traditori nella totale insensibilità o altro. Credo più semplicemente che si debbano "compensare" determinate dinamiche. Quanti di noi vivono la propria vita, con un compagno\a e "pensano" effettivamente all'altro? Quante cose diamo per scontate nel rapporto? Quando è stato il nostro ultimo gesto inaspettato ? Molti, come me, vivono aspettando con trepidazione queste cose, questi gesti che, anche nel vortice quotidiano, devono necessariamente arrivare. E quando mancano, costantemente, ci si resta male...
Sicuramente è vero che chi non è stato tradito non può parlare a ragione completamente veduta. io sono stato tradito sessualmente ma lo sono stato ancor di più "emotivamente", in più occasioni. la sensibilità di ognuno di noi vive i piccoli/grandi tradimenti quotidiani in maniera diversa. personalmente, le prese di posizione preconcette, l'assenza di empatia e di condivisione - a volte - possono essere più gravi, io fermamente li giudico tali, dell'aver "calato la mutanda". L'aver tradito e l'essere stato tradito - emotivamente di recente e sessualmente in passato - mi insegna oggi, con gli "anta" che incombono, che la "ricetta" alla fin fine sembra essere molto meno complicata di ciò che si pensi. donarsi in tutto e per tutto non è garanzia di riuscita di un rapporto, non è un do ut des è bensì una scelta, quotidiana e difficile, di darsi compiutamente e completamente all'altro. Certo, quanto coraggio ci vuole.... e quanto dolore si prova nel caso in cui il nostro sforzo viene vanificato.... l'amore è un pò come il "volontariato" lo devi dare senza aspettarti mai niente indietro..... mentre oggi vale sempre di più la frase di La Rochefoucauld: "ci vergogneremmo se gli altri uomini sapessero la reale ragione delle nostre migliori azioni". Oggi, o forse è sempre stato così, prevale una logica "commerciale" anche nei rapporto In due parole l'amore, quello vero che toglie il fiato, è solo per grandi guerrieri.... e i grandi guerrieri, sono pochi...
bastardo dentro