BIG LUCIANO

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@lex

Escluso
Mi sembra giusto..... come tutte le cose "all'italiana" !!!
Tanto valeva chiamare uno dei colleghi: Domingo o Carreras o..... uno qualunque della "Corale Rossini" di Modena ....
Bruja
Tanto valeva un corno...sarebe stato più rispettoso.....meno male che non canta la Ricciarelli..........
OT: oggi l'ho sentita in una manifetazione letteraria, mi veniva dapiagere non per la commozione, ma a pensare alla sofferenza dei poveri astanti che dovevano anche applaudire.

e per tua informazione ha steccato!!!
 

@lex

Escluso
E bisogna anche sciropparsi cose di questo genere!!

di Paolo Isotta sul Corriere
Vorremmo ricordare il tenore emiliano com'era ai suoi esordi, rimuovendo i detriti limacciosi accumulatisi con gli anni. Da tenore «di grazia », emulo di Tito Schipa, il quale è ovviamente irraggiungibile, cantava nel «mezzo carattere» dell'Elisir d'amore e della Sonnambula. Possedeva un timbro delizioso ch'era immagine di giovinezza, fiati lunghi e sani e quella splendida chiarezza di dizione che non l'ha abbandonato mai.
Sotto quest'ultimo profilo, anche nei periodi meno felici, Pavarotti restava esempio d'una vecchia scuola italiana gloriosa: quando cantava si capiva ogni parola. Contemporaneamente praticò con lo stesso successo il repertorio «lirico»: a esempio, il duca di Mantova del Rigoletto. Lo si volle accostare a Beniamino Gigli e, ripeto, per bellezza di timbro e chiara dizione ne era un erede. Ho un prezioso ricordo d'un testimone oculare quanto autorevole. Interpretava questo ruolo al Massimo di Palermo sotto la bacchetta del grande e burbero Antonino Votto. Rientrando il Maestro in camerino dopo la recita, borbottava: «Nunn' è ccosa!».
Perché un direttore di tal calibro era scontento d'un delizioso tenore? Pavarotti possedeva in radice difetti da definirsi in radice che i pregi della giovinezza dissimulavano ma non potevano cancellare. Egli era un analfabeta musicale, nel senso che non aveva mai appreso a leggere la notazione musicale: le opere doveva impararle a fatica nota per nota con un tapeur paziente. Questo è ancora il meno. Egli era a-ritmico per natura, non era possibile inculcargli se non in modo vago la nozione della durata delle note e dei rapporti di durata.

L'Opera lirica non è il canto del muezzin, è prodotto di accompagnamento orchestrale e richiede voci che s'accordino fra loro. S'immagini Pavarotti nel Sestetto della Lucia di Lammermoor...
Per avere quest'eccezionale cantante si doveva passar sopra a molte, a troppe cose, e così si ricorreva a direttori d'orchestra abili nel «riacchiappare » il tutto quanto pronti a chiudere tutti e due gli occhi sul rispetto della partitura musicale. Questo difetto è con gli anni aumentato, giacché Pavarotti, il suo vero torto, non aveva e non voleva avere coscienza dei propri limiti.
Col crescergli un ego caricaturalmente ipertrofico diventava sempre più insofferente delle critiche, anche solo degli avvertimenti affettuosi, come affrontava zone del repertorio che gli erano precluse dalla natura e dall'arte.
Da qui alle adunate oceaniche nei continenti, cantando egli con amplificazione, alle manifestazioni miste con artisti leggeri, magari più musicali di lui, alle canzoni napoletane detestabilmente eseguite, al suo abbigliamento carnevalesco, ai prodigi di cattivo gusto, è stato tutto un descensus Averni: ogni passo ti tira il successivo. E pensare che aveva cantato col maestro Karajan.

MA CHE SCHIFO!!!!!!!!
 

Bruja

Utente di lunga data
@lex

Tanto valeva un corno...sarebe stato più rispettoso.....meno male che non canta la Ricciarelli..........
OT: oggi l'ho sentita in una manifetazione letteraria, mi veniva dapiagere non per la commozione, ma a pensare alla sofferenza dei poveri astanti che dovevano anche applaudire.

e per tua informazione ha steccato!!!
Mi pare che non ci sia niente di nuovo, rassegnati ...è la solita manfrina delle cariatidi sfiatate che non vogliono mollare.
Pare che con Bocelli ci sarà la Kabaivanska, speriamo bene.
Bruja
 

@lex

Escluso
Mi pare che non ci sia niente di nuovo, rassegnati ...è la solita manfrina delle cariatidi sfiatate che non vogliono mollare.
Pare che con Bocelli ci sarà la Kabaivanska, speriamo bene.
Bruja
ho letto qualche minuto fa anche io qesta notizia....non so come canti desso...non mi è mai particolarmente piaciuta. avrà una settantina d'anni adesso?
 

Rebecca

Utente di lunga data
certo che in italia siamo dei peracottari.... spero che sia una notizia falsa anche se la fonte è il Corriere della Sera.
Domani in chiesa canterà Andrea Bocelli....come ne fosse l'erede.....
ma era lui che ci aveva voluto cantare insieme, non dimenticatelo....
 

Miciolidia

Utente di lunga data
E bisogna anche sciropparsi cose di questo genere!!

di Paolo Isotta sul Corriere
Vorremmo ricordare il tenore emiliano com'era ai suoi esordi, rimuovendo i detriti limacciosi accumulatisi con gli anni. Da tenore «di grazia », emulo di Tito Schipa, il quale è ovviamente irraggiungibile, cantava nel «mezzo carattere» dell'Elisir d'amore e della Sonnambula. Possedeva un timbro delizioso ch'era immagine di giovinezza, fiati lunghi e sani e quella splendida chiarezza di dizione che non l'ha abbandonato mai.
Sotto quest'ultimo profilo, anche nei periodi meno felici, Pavarotti restava esempio d'una vecchia scuola italiana gloriosa: quando cantava si capiva ogni parola. Contemporaneamente praticò con lo stesso successo il repertorio «lirico»: a esempio, il duca di Mantova del Rigoletto. Lo si volle accostare a Beniamino Gigli e, ripeto, per bellezza di timbro e chiara dizione ne era un erede. Ho un prezioso ricordo d'un testimone oculare quanto autorevole. Interpretava questo ruolo al Massimo di Palermo sotto la bacchetta del grande e burbero Antonino Votto. Rientrando il Maestro in camerino dopo la recita, borbottava: «Nunn' è ccosa!».
Perché un direttore di tal calibro era scontento d'un delizioso tenore? Pavarotti possedeva in radice difetti da definirsi in radice che i pregi della giovinezza dissimulavano ma non potevano cancellare. Egli era un analfabeta musicale, nel senso che non aveva mai appreso a leggere la notazione musicale: le opere doveva impararle a fatica nota per nota con un tapeur paziente. Questo è ancora il meno. Egli era a-ritmico per natura, non era possibile inculcargli se non in modo vago la nozione della durata delle note e dei rapporti di durata.

L'Opera lirica non è il canto del muezzin, è prodotto di accompagnamento orchestrale e richiede voci che s'accordino fra loro. S'immagini Pavarotti nel Sestetto della Lucia di Lammermoor...
Per avere quest'eccezionale cantante si doveva passar sopra a molte, a troppe cose, e così si ricorreva a direttori d'orchestra abili nel «riacchiappare » il tutto quanto pronti a chiudere tutti e due gli occhi sul rispetto della partitura musicale. Questo difetto è con gli anni aumentato, giacché Pavarotti, il suo vero torto, non aveva e non voleva avere coscienza dei propri limiti.
Col crescergli un ego caricaturalmente ipertrofico diventava sempre più insofferente delle critiche, anche solo degli avvertimenti affettuosi, come affrontava zone del repertorio che gli erano precluse dalla natura e dall'arte.
Da qui alle adunate oceaniche nei continenti, cantando egli con amplificazione, alle manifestazioni miste con artisti leggeri, magari più musicali di lui, alle canzoni napoletane detestabilmente eseguite, al suo abbigliamento carnevalesco, ai prodigi di cattivo gusto, è stato tutto un descensus Averni: ogni passo ti tira il successivo. E pensare che aveva cantato col maestro Karajan.

MA CHE SCHIFO!!!!!!!!
evvabbè...mica tutti possono essere Mila, Celletti...
 

Rebecca

Utente di lunga data
insieme anche a jovanotti però (che per carità mi piace molto, basta vedere la mia firma), che c'entra?
la notizia da tg è sulla morte dell'artista...
il funerale è dell'uomo...
avesse amato cantare con il postino, il postino sarebbe andato bene comunque...
 

@lex

Escluso
la notizia da tg è sulla morte dell'artista...
il funerale è dell'uomo...
avesse amato cantare con il postino, il postino sarebbe andato bene comunque...
peccato che in un personaggio così le due cose si fondono. e, testuali parole "voglio esesere ricordato come un cantante"...
 

@lex

Escluso
x micio

Seeeeeeeee di peggio, di peggio. Anche che non era musicale...
e comunque per essere onesti e completi Celletti rivalutò M.C. nel suo dizonario de "le grandi voci".
Anni prima la criticò anche molto selvaggiamente, cagna l'ho messo io per esprimere la negatività del giudizio.
 

Miciolidia

Utente di lunga data
e comunque per essere onesti e completi Celletti rivalutò M.C. nel suo dizonario de "le grandi voci".
Anni prima la criticò anche molto selvaggiamente, cagna l'ho messo io per esprimere la negatività del giudizio.
avrà criticato severamenre le varie zone d'ombra in quella tessitura che non finiva mai...aveva una estensione eccezionale una agilità da paura, e questo andava probabilmente a discapito di alcune zone ...
 

Fedifrago

Utente di lunga data
certo che in italia siamo dei peracottari.... spero che sia una notizia falsa anche se la fonte è il Corriere della Sera.
Domani in chiesa canterà Andrea Bocelli....come ne fosse l'erede.....
Confermo... lo show deve andare avanti!!
 

Bruja

Utente di lunga data
Ho seguito la funzione....

Insomma, Raina ha sempre una tecnica che la supporta; Bocelli ha cantato un Ave Verum che non l'ha certo impegnato più di tanto e se l'è cavata decentemente.
Ho apprezzato la Freni che ha detto che con la commozione che aveva non poteva certo cantare (era la prima scelta poi hanno ripiegato sulla Kabaivanska). Quella la voce ce l'ha ancora e piaccia o meno come soprano, si è ritirata "in voce"!!!
Quanto a Celletti, avrà anche detto alcune critiche alla Callas, specie quando verso la fine degli anni '50 aveva qualche problema e le vicende seguenti non l'hanno certo aiutata a rimediare... ma non ha mai negato l'assoluta priorità della sua personalità artistica e canora. Celletti può non piacere, di solito non regalava niente a nessuno, ma ci sono stati cantati poco osannati che hanno avuto il suo totale riconoscimento per il rigore, la tecnica e la capacità di rendere la voce bellissima anche se il timbro non era perfetto.
Ad esempio ha sempre detto che la Ricciareli cantava fuori repertorio e fuori dalle sue possibilità, che Domingo benchè sia molto musicale è spesso brado nell'affrontare le tessiture e che Carreras a fronte di un timbro bello, non ha certo perso troppo tempo a mantenerlo grazie alla tecnica che aveva un po' da brigolage
Per la Freni ha avuto sempre parole di elogio, come per Bergonzi, poi chiaramente nella lirica come in ogni altra passione esistono le fazioni, le preferenze, le simpatie........ e le nostalgie. O non sono riuscita da almeno 15 anni a sentire una Forza, un Trovatore, una Norma o un Ballo, tanto per citarne alcune, in cui TUTTI gli interpreti siano all'altezza. Oggi si tende ad avere una star, massimo due e il resto come capita.
Si dice che le voci ci siano ancora....... facessero il favore di farle cantare allora, per ora cantano spesso quelli che starebbero bene nel coro. E' inaccettabile andare a sentire un'opera per un tenore o per un soprano........... o almeno non per quelli di oggi.
Bruja
 

@lex

Escluso

certo che l'ignoranza dilaga....
un giornalista del TG2 ha appena detto che all'uscita della bara dal duomo si sentiva la sua voce nel suo cavallo di battaglia "vincerò" anzichè "Nessun dorma". A me si ritorcono le budella...neanche un pò di serietà e di profesionalità indipendentemente dall'evento che è accaduto....
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
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