le pareti sono umide, provi ad arrampicarti di nuovo, mano, piede, mano, piede, piccoli spostamenti per cercare di non sovraccaricare di peso le estremità e scivolare nuovamente. piccoli appigli, i primi ormai li ricordi a memoria, ma più ti inerpichi e più non ricordi il buio opprimente nebbia gelida confusione lievi momenti di stordimento.
fa un po' freddo, lembi consunti di tessuto coprono sommariamente il tuo corpo.
controlli il respiro, centellini le energie, sarebbe un peccato arrivare stanca in cima e ricadere giù senza forze, sul più bello.
scorgi un nuovo appiglio che non avevi notato, guadagni qualche metro. tossisci e il rimbombo nasce dalle profondità e risale investendoti lieve. sei viva dopotutto. guardi verso l'alto, intravedi qualche stella, deve essere bello fuori, deve esserci una bella brezzolina, e un bel prato dove distendersi. e una fattoria magari vicino dove puoi trovare una fontanella e del formaggio fuso con la polenta e funghi. qua, in questo punto, prima eri caduta. fai più attenzione, ti reggi bene, uno sforzo intenso e passi oltre. piede, mano, quasi ci siamo
piede, mano, ti aggrappi agli ultimi mattoncini, l'ultimo sforzo di braccia, appoggi il petto orizzontalmente, poi scivoli lateralmente per far uscire le gambe, fuori un ginocchio, fuori l'altro è fatta. cadi da circa mezzo metro sull'erba fresca, rotoli ancora per godere appieno di tutte le sensazioni, il fresco odore della libertà guadagnata. ti guardi attorno e nell'oscurità tutto è persino meglio di come lo avevi immaginato. è una collinetta e si vedono le luci di un paese, è sul mare, c'è un piccolo porto con le barchette di pescatori che vanno e vengono, ci sono dei focolari accesi e in paese una gioiosa festa si spegne con uomini alticci che accompagnano a casa dame dalle guance rosso porpora sognando di un letto dove unirsi liberi da ogni preoccupazione.
ti alzi in piedi, fai qualche passo verso quelle luci, poi d'un tratto ti fermi. la brezza non soffia più, gli alberi della pineta sembrano scuri e minacciosi giù dal pendio, non c'è il sentiero, laggiù un cane guaisce, odi un tuono in lontananza ti assale la paura ti giri e percorri a ritroso i tuoi passi,
mano, piede, mano piede, ti lasci cadere e senti il puzzo umido attorno a te, casa dolce casa. ti è mancata, dopotutto