Uhm lo hanno sempre fatto.
Ho conosciuto uno, ora famoso cantautore da decenni (che ora chiamano maestro) prima che incidesse il primo disco. Non poteva nemmeno tagliarsi i capelli quando voleva lui. Ma lui aveva già una “immagine“ coerente con la sua musica e si è sempre vestito come si vestiva nella vita.
Anche Pierangelo Bertoli, pur su una sedia a rotelle, lamentava che i discografici pretendevano di imporgli un modo di vestire e pure Guccini.
La musica nel tempo della riproducibilità è anche oggetto di consumo.
Io ho solo rilevato che adesso si esagera. Oh secondo me. Anche perché l’immagine è uno degli aspetti più divertenti di Sanremo da commentare con gli amici e parenti. Si è sempre fatto. Poi restano le canzoni.
Certo che se a un cantante (maschile sovraesteso) propongono di indossare i capi di una determinata azienda e per questo lo pagano come per cento serate di un tempo, mi pare normale che accetti. Mica sono tutti Bertoli o Guccini.