Sono d'accordo con te sulla campana di vetro. Infatti non sono ben vista tra le mamme dei miei figli proprio perché non sono iperprotettiva.Dobbiamo però prendere in considerazione che anche il pentimento è parte della crescita.
Più che insegnare ai nostri figli quello che è giusto e sbagliato e più che indicare la via per non rovinarsi non possiamo fare secondo me. A prescindere dal fatto che un genitore debba sempre essere presente per quanto possibile.
Il fatto di non pentirsi è la fine di un percorso di educazione che è fondamentalmente funzionato, se hai avuto una buona educazione hai quegli strumenti che ti permettono di vivere le cose nella maniera migliore possibile e ti porta a fare scelte delle quali non ti potrai mai pentire, anche se sono scelte sbagliate.
Io vorrei solo dire che sono figlia di genitori molto severi e con un'impostazione d'altri tempi.
Già solo il fatto che io vada a convivere li sta mettendo in difficoltà perchè per loro educazione e cultura il passo sarebbe il matrimonio. E ho ormai una certa eh, resto però la loro bambina!
Non ho mai avuto modo di parlare di sesso coi miei, le mie esperienze sono sempre state scelte personali ed intime, il mio sapere è sempre stato ricerca personale, ma mi hanno sempre insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato nei rapporti con le persone. Ed errori ne ho fatti per carità, ma in maniera consapevole.
E' sbagliando che si impara, non vivendo sotto una campana di vetro.
Il piccolo sta per andare in gita a barcellona, leggo delle cose nella chat di gruppo delle mamme della classe che mi fanno cadere le palle a terra.
Ho sempre fatto la raptesentNte e quest'anno ho rinunciato perché capisco che non riesco a portare avanti idee che non mi appartengono.
Quello che intendevo è che non credo che necessariamente bisogna avere esperienze negative per crescere o imparare.
Io credo di non averne avute e se le ho avute non le ricordo. In qualche situazione mi ci sono cacciata volontariamente ma valutando gli ipotetici rischi e soprattutto se sarei stata in grado di gestire il pentirmene