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Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Non devono continuare sulla via degli ennesimi voti di fiducia. Non servono a questo scopo. Devono governare e basta!

Io tifo per chi governa bene, non per i nullafacenti oppositori di qualunque direzione senza alcuna idea produttiva.
 
Non devono continuare sulla via degli ennesimi voti di fiducia. Non servono a questo scopo. Devono governare e basta!

Io tifo per chi governa bene, non per i nullafacenti oppositori di qualunque direzione senza alcuna idea produttiva.

e ma qui senza fiducia non si va avanti
 

MK

Utente di lunga data
Io tifo per il popolo italiano, che si è risvegliato e spero continui a farlo. Basta che non arrivi qualche altro imbonitore a promettere parole parole e parole. Governo tecnico e concreto, poi si cambia la legge elettorale e si va ad elezioni, con leader scelto tramite le primarie. Però se il leader vincente è Renzi vado a fare l'eremita in Tibet :(
 
E

elena_

Guest
Io tifo per il popolo italiano, che si è risvegliato e spero continui a farlo. Basta che non arrivi qualche altro imbonitore a promettere parole parole e parole. Governo tecnico e concreto, poi si cambia la legge elettorale e si va ad elezioni, con leader scelto tramite le primarie. Però se il leader vincente è Renzi vado a fare l'eremita in Tibet :(
Vengo con te...
 

Hirohito

Utente di lunga data
Vengo con te...
Vincerà il terzo polo.... è la naturale evoluzione di Monti. Il PD lo ha capito benissimo, infatti è in fibrillazione sommersa. Un ennesimo bivio: con Di Pietro e Vendola o con la storia interrotta ? Secondo me la tentazione di riprendere dove la storia si era fermata (e cioè al sequestro Moro) è fortissima. L'Italia ha 2 anime: una cattolica, una comunista. E' tempo che trovino una sintesi per governare insieme.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
e ma qui senza fiducia non si va avanti
Se il governo opera per il bene del popolo e i membri del parlamento sono interessati nel benessere delle persone che rappresentano, non è difficile ottenere il consenso dall'opposizione.

Qualora sia necessario elemosinare per ogni voto, allora il parlamento è marcio e va sostituito per intero.
 

Hirohito

Utente di lunga data
Il bene del popolo significa che tutti si contribuisca a risanare il debito.
Lo accetteranno tutti ? Su lavoro e pensioni la sinistra alla fine capitolerà e non si metterà di traverso. Sulla patrimoniale non sono altrettantro sicuro che la destra farà il suo dovere.

Se il governo opera per il bene del popolo e i membri del parlamento sono interessati nel benessere delle persone che rappresentano, non è difficile ottenere il consenso dall'opposizione.

Qualora sia necessario elemosinare per ogni voto, allora il parlamento è marcio e va sostituito per intero.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Partiamo dal presupposto che per gli ultimi 30 anni la politica non ha lavorato per il bene del pololo, ma solo ed esclusivamente per la tasca propria, salvo qualche piccola eccezione che però non risale nell'insieme e comunque potrebbero essere eventi per nascondere affari loschi.

Se il governo lavorasse per il bene del popolo, non avrebbe ora alcuna difficoltà di recuperare la fiducia degli elettori, ma la cosa non viene fatta, perché 30 anni di abusi politici hanno perpetrato il tessuto di ogni parlamentare e chiunque altro che lavora nel settore della potìlitica, e hanno perso la conoscenza di come fare politica. Pertanto non cambierà nulla, qualunque siano le scelte.

Il rinnovo totale del parlamento e della camera, anche (e soprattutto) con elementi totalmente inesperti ma di buona volontà e conoscenza della materia grezza è assolutamente necessario, ma non potrà essere attuato, perché la costituzione non lo permette. Non in forma diretta. Unica via legale per sostituire completamente il tessuto politico è l'assenteismo totale alle elezioni e la proposta di soluzioni praticabili e di comune consenso in qualunque momento idoneo.

Questo significa soprattutto che ognuno di noi deve gettare la pigrizia e la sottomissione cieca e diventare attivi, ovviamente nel nostro piccolo. Le soluzioni reali all'uscita della crisi non sono da ricercare nei sacrifici che la politica attuale ci chiede, ma nell'applicazione diversa delle risorse esistenti e nell'attività politica di ognuno di noi. Perché se noi non accettiamo nel piccolo le ingiustizie e non le produrremo per mano nostra, allora cambia anche politica nel grande.

---

Ognuno di noi sa, che risparmiare non produce lavoro, e senza lavoro non c'è crescita. La soluzione sarebbe spendere di più, ma non possiamo, perché quel che avevamo non c'è più. Quindi non abbiamo i mezzi per migliorare la situazione e ogni genere di inasprimento per via di tasse o IVA non porta a nessun miglioramento.

La soluzione deve quindi venire da altrove. Chi conosce SimCity, sa che abbassando le tasse, il benessere cresce, perché c'è lavoro e la gente guadagna, e quindi può pagare le tasse. E' un gioco vecchio come la vita. Quindi, lo Stato, non avendo soldi, può soltanto sperare nel versamento delle tasse, se riduce il peso fiscale. Lo potrebbe fare con una sostanziosa riduzione dell'accise sul petrolio e riduzione dell'importazione del gregge, utilizzando le proprie risorse invece di lasciarli per tempi peggiori.

Parlando di una riduzione del 12% dell'accise sul petrolio, lenergia costerebbe meno e le aziende possono investire più nei prodotti, quindi assumere più persone. Ma, per uscire dalla crisi, sono necessari 20%. Il 10% sparisce nelle tasche dei disonesti, ma un 5% abbondante arriva nelle tasche del popolo, che poi ripagherà, con gli interessi, questi 20% e si tradurrebbe in una crescita del 5-6%. E quanto mai abbiamo avuto una crescita del genere? Anni 60? Vi si accende una lampadina?
 

Hirohito

Utente di lunga data
Si, quella che mi dice che tu non sei tra quelli che ritengono giusta una più equa distribuzione del reddito.
Non la penso come te, e credo che la tua ricetta sia solo fantasia.
Che si versi tutti una quota di quanto si possiede. Per due-tre anni. Chi ha 1000 euro da parte versi 10 euro all'anno, chi ne ha 10.000 ne versi 100, chi ha 1 milione di euro ne versi 10.000. Sono cifre ridicole se versate da tutti. CHE NON IMPATTANO SUI CONSUMI. Basta solo rimuovere le frasi fatte e i pregiudizi di principio, ed usciamo una volta per tutte dal tunnel.
Spero che si accendi invece la lampadina a te, che cerchi soluzioni teoriche e impossibili.
IMHO
Partiamo dal presupposto che per gli ultimi 30 anni la politica non ha lavorato per il bene del pololo, ma solo ed esclusivamente per la tasca propria, salvo qualche piccola eccezione che però non risale nell'insieme e comunque potrebbero essere eventi per nascondere affari loschi.

Se il governo lavorasse per il bene del popolo, non avrebbe ora alcuna difficoltà di recuperare la fiducia degli elettori, ma la cosa non viene fatta, perché 30 anni di abusi politici hanno perpetrato il tessuto di ogni parlamentare e chiunque altro che lavora nel settore della potìlitica, e hanno perso la conoscenza di come fare politica. Pertanto non cambierà nulla, qualunque siano le scelte.

Il rinnovo totale del parlamento e della camera, anche (e soprattutto) con elementi totalmente inesperti ma di buona volontà e conoscenza della materia grezza è assolutamente necessario, ma non potrà essere attuato, perché la costituzione non lo permette. Non in forma diretta. Unica via legale per sostituire completamente il tessuto politico è l'assenteismo totale alle elezioni e la proposta di soluzioni praticabili e di comune consenso in qualunque momento idoneo.

Questo significa soprattutto che ognuno di noi deve gettare la pigrizia e la sottomissione cieca e diventare attivi, ovviamente nel nostro piccolo. Le soluzioni reali all'uscita della crisi non sono da ricercare nei sacrifici che la politica attuale ci chiede, ma nell'applicazione diversa delle risorse esistenti e nell'attività politica di ognuno di noi. Perché se noi non accettiamo nel piccolo le ingiustizie e non le produrremo per mano nostra, allora cambia anche politica nel grande.

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Ognuno di noi sa, che risparmiare non produce lavoro, e senza lavoro non c'è crescita. La soluzione sarebbe spendere di più, ma non possiamo, perché quel che avevamo non c'è più. Quindi non abbiamo i mezzi per migliorare la situazione e ogni genere di inasprimento per via di tasse o IVA non porta a nessun miglioramento.

La soluzione deve quindi venire da altrove. Chi conosce SimCity, sa che abbassando le tasse, il benessere cresce, perché c'è lavoro e la gente guadagna, e quindi può pagare le tasse. E' un gioco vecchio come la vita. Quindi, lo Stato, non avendo soldi, può soltanto sperare nel versamento delle tasse, se riduce il peso fiscale. Lo potrebbe fare con una sostanziosa riduzione dell'accise sul petrolio e riduzione dell'importazione del gregge, utilizzando le proprie risorse invece di lasciarli per tempi peggiori.

Parlando di una riduzione del 12% dell'accise sul petrolio, lenergia costerebbe meno e le aziende possono investire più nei prodotti, quindi assumere più persone. Ma, per uscire dalla crisi, sono necessari 20%. Il 10% sparisce nelle tasche dei disonesti, ma un 5% abbondante arriva nelle tasche del popolo, che poi ripagherà, con gli interessi, questi 20% e si tradurrebbe in una crescita del 5-6%. E quanto mai abbiamo avuto una crescita del genere? Anni 60? Vi si accende una lampadina?
 

MK

Utente di lunga data
Questo significa soprattutto che ognuno di noi deve gettare la pigrizia e la sottomissione cieca e diventare attivi, ovviamente nel nostro piccolo. Le soluzioni reali all'uscita della crisi non sono da ricercare nei sacrifici che la politica attuale ci chiede, ma nell'applicazione diversa delle risorse esistenti e nell'attività politica di ognuno di noi. Perché se noi non accettiamo nel piccolo le ingiustizie e non le produrremo per mano nostra, allora cambia anche politica nel grande.
Sono d'accordo. La rivoluzione deve partire da noi, le scelte etiche devono essere in primis le nostre. Altrimenti sarà sempre la solita storia, predicare bene e razzolare male.
 

Quibbelqurz

Heroiken Sturmtruppen
Si, quella che mi dice che tu non sei tra quelli che ritengono giusta una più equa distribuzione del reddito.
Non la penso come te, e credo che la tua ricetta sia solo fantasia.
Che si versi tutti una quota di quanto si possiede. Per due-tre anni. Chi ha 1000 euro da parte versi 10 euro all'anno, chi ne ha 10.000 ne versi 100, chi ha 1 milione di euro ne versi 10.000. Sono cifre ridicole se versate da tutti. CHE NON IMPATTANO SUI CONSUMI. Basta solo rimuovere le frasi fatte e i pregiudizi di principio, ed usciamo una volta per tutte dal tunnel.
Spero che si accendi invece la lampadina a te, che cerchi soluzioni teoriche e impossibili.
IMHO
Vediamo allora la tua strada, a titolo di prova.

Assumiamo che, come realtà di molti, abbiamo zero soldi in banca, decine di migliaia di Euro di debiti personali (mutuo, macchina, mancato pagamento degli stipendi ecc), minaccia di perdere lavoro entro pochi giorni e altre minacce all'esistenza (e rimandato volta in volta). Questo insieme di fattori raggruppo in un solo termine, molto approssimativo e superficiale: incertezze.

A questo punto, il governo propone la medicina al debito pubblico e alla crisi, che consiste nel versamento di una piccola percentuale in base al possesso o al guadagno. Mi sai dire come fanno a pagare anche solo 10 Euro se non hanno nulla?

In aggiunta, il governo alza l'IVA a 23, 24 o 25%, percependo così per ogni 1000 Euro spesi, 20, 30 o 40 Euro in più (in rispetto ad oggi, 21%). Mi sai dire come fanno a trovare questi soldi, se già non arrivano a fine mese (riguarda 6 milioni di abitanti)?

In seguito all'aumento dell'IVA, il costo di vita non aumenta del 2, 3 o 4%, ma circa 5-6 volte tanto, perché non prendiamo la materia grezza e la trasformiano a ciò che ci serve, ma dobbiamo prendere prodotti elaborati. Ad esempio il pane richiede almeno una quantità di questi prodotti e servizi: coltivazione, semina, concimazione, raccolta, macinazione, impasto, cottura, trasporto, ingrosso, vendita al dettaglio, affitti, luce, petrolio. A tutte queste voci si aggiunge in tutto o in parte questa percentuale, in quanto i produttori finali (operai) devono percepire quella percentuale in più. Nessuno lavora a spese sue per gli altri e paga anche il balzello. Tu?

Considerato che il valore reale dei prodotti oggi sta attorno ai 4.5%, l'aumento di un punto di IVA diminuisce questo valore di mezzo punto, quindi avremmo 4, 3.5 o 3% del valore reale, mentre tutto il resto affluisce nelle casse dello Stato. In altre parole, abbiamo un margine di circa 9% di IVA o altri aumenti finché sia raggiunto il zero assoluto del valore di qualunque prodotto in vendita.

Io spero che hai fatto i calcoli necessari prima di dare il benvenuto agli aumenti di qualunque entità e valutato molto bene le opzioni alternative che abbiamo. In tal caso sarei felice contribuire con 10, 100 o anche 1000 Euro, purché sia risolto il problema alla radice.
 
Ultima modifica:

Daniele

Utente orsacchiottiforme
Allora, io sono contrario del tutto alla frse "Ridistribuzione del reddito", perchè p mtanto banale quanto populista, la realtà per quanto brutta è che chi ridistribuisce il reddito lo fa secondo le proprie idee di giustizia, che sono falsate da:
1) pregiudizi
2) ideologie
3) Amicizie (il più grosso dei tre punti).

Realmente è giusto aiutare i più deboli, ma dagli anni 80 in poi si è prelevato dove maggiormente si può avere (cioè sulla fascia media e bassa) creando un abbassamento della possibilità di risparmio di queste fasce che ora sono la povera e la bassa.
Realmente non si può attuare meccanismi di tasse aggiuntive per il debito sovrano, sono solo pezze che non servono a nulla e semplicistico modo per affossare l'italia solo 5 anni più in avanti, semplicemente con i soldi che si prendono bisognerebbe dare più servizi ottimizzando il tutto (cosa non possibile, ma possibilissima in Italia), passando da una sforbiciata di leggi idiote, da una sforbiciata a una burocrazia inutile che serve solo a sostenere sè stessa e una bella sforbiciata a quelle usanze politiche che tutti considerano normali.
I politici devono avere una paga giusta, ma non devono avere nulla più, tutti i benefit dovrebbero andare a quel paese e i vitalizi dovrebbero diventare un aggiunta alla pensione per un certo valore comunque non elevatissimo.
Ottimizzando il tutto e segando ramni inutili ed improduttivi riallocando quelle risorse sia economiche che umane dove servono l'italia andrebbe, ora zoppica sulle sue consuetudini.
 

Hirohito

Utente di lunga data
Ovviamente quei 6 milioni di persone in difficoltà vanno assolutamente lasciate in pace, ci mancherebbe altro !!!!
La restante parte, però, ti ricordo che possiede oltre 8.500 miliardi di euro di ricchezze, riferiti alle sole proprietà immobiliari. Aggiungendovi tutte le forme di liquidità varie, escludendo ovviamente i titoli di stato, (il prelievo forzoso sui c/c, all'1 % e non di più, va assolutamente fatto, ed io per primo son disposto a pagare), si arriva almeno al doppio. Parliamo, dunque di circa 200 miliardi di euro all'anno che, se pagati ad esempio per 3 anni, consentono di abbattere il debito al 70 % del PIL !!!! Tenendo conto che in passato si riteneva virtuoso un paese con il debito al 60% del PIL, fai un pò tu.....

Vediamo allora la tua strada, a titolo di prova.

Assumiamo che, come realtà di molti, abbiamo zero soldi in banca, decine di migliaia di Euro di debiti personali (mutuo, macchina, mancato pagamento degli stipendi ecc), minaccia di perdere lavoro entro pochi giorni e altre minacce all'esistenza (e rimandato volta in volta). Questo insieme di fattori raggruppo in un solo termine, molto approssimativo e superficiale: incertezze.

A questo punto, il governo propone la medicina al debito pubblico e alla crisi, che consiste nel versamento di una piccola percentuale in base al possesso o al guadagno. Mi sai dire come fanno a pagare anche solo 10 Euro se non hanno nulla?

In aggiunta, il governo alza l'IVA a 23, 24 o 25%, percependo così per ogni 1000 Euro spesi, 20, 30 o 40 Euro in più (in rispetto ad oggi, 21%). Mi sai dire come fanno a trovare questi soldi, se già non arrivano a fine mese (riguarda 6 milioni di abitanti)?

In seguito all'aumento dell'IVA, il costo di vita non aumenta del 2, 3 o 4%, ma circa 5-6 volte tanto, perché non prendiamo la materia grezza e la trasformiano a ciò che ci serve, ma dobbiamo prendere prodotti elaborati. Ad esempio il pane richiede almeno una quantità di questi prodotti e servizi: coltivazione, semina, concimazione, raccolta, macinazione, impasto, cottura, trasporto, ingrosso, vendita al dettaglio, affitti, luce, petrolio. A tutte queste voci si aggiunge in tutto o in parte questa percentuale, in quanto i produttori finali (operai) devono percepire quella percentuale in più. Nessuno lavora a spese sue per gli altri e paga anche il balzello. Tu?

Considerato che il valore reale dei prodotti oggi sta attorno ai 4.5%, l'aumento di un punto di IVA diminuisce questo valore di mezzo punto, quindi avremmo 4, 3.5 o 3% del valore reale, mentre tutto il resto affluisce nelle casse dello Stato. In altre parole, abbiamo un margine di circa 9% di IVA o altri aumenti finché sia raggiunto il zero assoluto del valore di qualunque prodotto in vendita.

Io spero che hai fatto i calcoli necessari prima di dare il benvenuto agli aumenti di qualunque entità e valutato molto bene le opzioni alternative che abbiamo. In tal caso sarei felice contribuire con 10, 100 o anche 1000 Euro, purché sia risolto il problema alla radice.
 

Hirohito

Utente di lunga data
Caro Daniele, sei stato purtroppo banale e populista, in questo post.
Sostanza poca. Solo frasi alla Calderoli.
IMHO

Allora, io sono contrario del tutto alla frse "Ridistribuzione del reddito", perchè p mtanto banale quanto populista, la realtà per quanto brutta è che chi ridistribuisce il reddito lo fa secondo le proprie idee di giustizia, che sono falsate da:
1) pregiudizi
2) ideologie
3) Amicizie (il più grosso dei tre punti).

Realmente è giusto aiutare i più deboli, ma dagli anni 80 in poi si è prelevato dove maggiormente si può avere (cioè sulla fascia media e bassa) creando un abbassamento della possibilità di risparmio di queste fasce che ora sono la povera e la bassa.
Realmente non si può attuare meccanismi di tasse aggiuntive per il debito sovrano, sono solo pezze che non servono a nulla e semplicistico modo per affossare l'italia solo 5 anni più in avanti, semplicemente con i soldi che si prendono bisognerebbe dare più servizi ottimizzando il tutto (cosa non possibile, ma possibilissima in Italia), passando da una sforbiciata di leggi idiote, da una sforbiciata a una burocrazia inutile che serve solo a sostenere sè stessa e una bella sforbiciata a quelle usanze politiche che tutti considerano normali.
I politici devono avere una paga giusta, ma non devono avere nulla più, tutti i benefit dovrebbero andare a quel paese e i vitalizi dovrebbero diventare un aggiunta alla pensione per un certo valore comunque non elevatissimo.
Ottimizzando il tutto e segando ramni inutili ed improduttivi riallocando quelle risorse sia economiche che umane dove servono l'italia andrebbe, ora zoppica sulle sue consuetudini.
 

MK

Utente di lunga data
Hiro perchè ce l'hai tanto con le proprietà immobiliari? E le macchine? E le barche? E i conti correnti nei paradisi fiscali? E i soldi che i nostri amministratori a livello locale e regionale e statale hanno buttato per nani e ballerine e consultenti fasulli?
 

Hirohito

Utente di lunga data
E chi ti dice che ce l'ho con queste cose ? Tutt'altro, io stesso un pò di questa roba ne ho....

:)

Hiro perchè ce l'hai tanto con le proprietà immobiliari? E le macchine? E le barche? E i conti correnti nei paradisi fiscali? E i soldi che i nostri amministratori a livello locale e regionale e statale hanno buttato per nani e ballerine e consultenti fasulli?
 
Stato
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