96,99,92

Nicky

Utente di lunga data
Non credo proprio che abbasserebbero le tasse ad altri; ma si evita di aumentare ad altri, almeno si spera. Perché anche loro hanno un costo sanitario, sociale, usano le infrastrutture, mandano figli a scuola… o sono forse persone invisibili per la società, salvo poi pesare su tutti voi ? Mi sembra che il beneficio non è da parte tua, ma al contrario.
Delle scuole o degli ospedali usufruiscono anche ladri e delinquenti, che vuoi farci. La società avrà sempre delle marginalità, dell'illecito, dei soldi che sfuggono alla tassazione.
So che il mondo non è perfetto e capisco anche la frustrazione di stare nelle regole e vedere chi prospera e sta bene senza rispettarle, credimi.
Ma non mi va di contribuire al pensiero che sia giusto comprare qualunque cosa.
 

Lara3

Utente di lunga data
Mi chiedo come fai.
Tu hai aspettative di comprensione per te stessa.
Come puoi prescindere da pregressi che non conosci per le altre?
Guarda qualche documentario in merito o leggi qualche libro di inchiesta. Almeno leggi I Miserabili!
Io capisco che la tua esperienza ti ha reso dura. Ma esageri con il disprezzo.
Voler equiparare la loro professione a tutte le altre e di conseguenza pagare le tasse, per te significa disprezzo ?
È questo il punto e sinceramente a me non cambia niente se altrove la si pensa diversamente; c’è di mezzo una mentalità diversa, una cultura diversa, un’empatia diversa e una giustizia sociale diversa.
Concludo ( e questa volta veramente il discorso è chiuso per quanto mi riguarda) che mi ha fatto veramente male sentir parlare delle paghe da 3,50 all’ora, di pensioni da 370 euro al mese e gente trapiantata costretta a lavorare. Mi preoccuperei più di queste persone, perché mi sembrano dimenticati da tutti. E purtroppo sono quasi la regola.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Non credo che diventi qualcosa di eticamente perfetto solo perché fiscalmente rilevabile. In Svizzera le lavoratrici dei casini restano comunque sempre puttane, né più né meno delle ragazze in vetrina di Amsterdam.
Nulla che possa essere invidiabile, anche se soggette al pagamento dei tributi.
Ma sicuramente meno penoso della nigeriana della Paullese, totalmente privata della dignità che ogni essere umano dovrebbe avere.
La regolarizzazione dovrebbe infatti comportare la contemporanea messa al bando perché illegale della prostituzione in aree pubbliche, come le strade, e l'obbligo di esercizio in aree apposite soggette a controlli e verifiche, in maniera da limitare per quanto possibile l'afflusso di esseri umani sottoposti a minaccia, tortura o solo ridotti in clandestinità.
In pratica la regolarizzazione non comporta come dici tu l'elevazione etica del mestiere di puttana, ma evita che le persone che esercitino tale professione lo facciano in condizioni di schiavitù, violenza, sopraffazione e rischio per la vita.
Perché dopo anni di minorenni per le strade, di donne, perché le prostitute sono DONNE, sono esseri umani, private della dignità, relegate nel rango inferiore del rispetto che ogni essere umano merita, mi sarei anche stufato di tollerare tutto questo perché si stabilisce per abitudine da decenni che lo stato perde la sua dignità a fare il pappone.
No, lo stato l'ha già persa la dignità trattando persone come fa con i genitori di Rebecca e lasciando che donne stiamo nelle condizioni più umilianti per strada, con tutti i rischi per la propria incolumità che tra l'altro questo comporta.
E non capisco cosa ci sia di più etico nel continuare a tollerare che ragazzetti vendano il culo in via Trento così come ragazzine lo facciano ai margini della Val Tidone.
Ma d'altronde, lo stato non protegge nemmeno la dignità del senzatetto che vive e dorme a 200 metri dal mio balcone, tra i cartoni.
Cosa mi posso aspettare?
Io non ce l'ho con i clienti e nemmeno mi sento di offendere chi sceglie di fare la puttana liberamente, ma mi attengo nella mia visione a ciò che dice la costituzione.
Che è stata scritta per cittadini come Meloni, Schlein, Sala, Salvini e i residenti della zona 1, ma anche e sicuramente per le puttane, i barboni, i disoccupati, i senzatetto.
Fare la puttana o vendere il culo è un lavoro di merda e tale resterà anche dopo, ma che almeno chi lo esercita lo faccia nel rispetto della sua dignità di cittadino ed essere umano.
Da quello che traspare regolarizzando diventa come una libera scelta, al pari del fare il concorso per netturbini.
Che miseria.
 

danny

Utente di lunga data
Da quello che traspare regolarizzando diventa come una libera scelta, al pari del fare il concorso per netturbini.
Che miseria.
Da quello che traspare regolarizzando diventa come una libera scelta, al pari del fare il concorso per netturbini.
Che miseria.
La mia sensazione è che si voglia continuare a punire chi per scelta o per necessità si trova a fare la prostituta.
A questo punto sarebbe meno ipocrita renderla illegale del tutto.
Punendo anche i clienti, ovvero rendendo reato il consumo e la pratica del meretricio.
Perché la soluzione attuale è quella di chi volta lo sguardo dall'altra parte, senza prendere posizione, dato che la prostituzione è esercitata ovunque.
Come se le puttane fossero esseri umani inferiori, non degni della nostra pietà, vanno bene finché non contano niente, finché non li si equipara alle donne oneste. Rispettabili.

Vabbè, tanto sono straniere, tanto sono troie. Non si può più dire frocio, negro, ma troia, puttana si'. Non sono forse donne anche loro?


Fare la puttana è un lavoro di merda.
Ma è anche, ed è questo il problema, pericoloso. Se non si vede il problema, quello che almeno, tra i tanti, si dovrebbe risolvere...
O forse è giusto che chi fa la puttana possa rischiare la sua vita?
Ah, già. Se l'è voluto, certo, come no.
Chissà come era vestita...
Bisogna stare attenti, perché certi concetti, se applicati solo a persone selezionate, ritornano, prima o poi.

No, non è un problema fiscale, non è un problema di equiparare la prostituzione a un lavoro, non è un problema di etica.

È un problema di dare dignità di esseri umani come noi a queste persone, a questa donne.
Ci avete fatto caso che nei titoli non sono più donne, ma solo prostitute?

Ah, beh, si. Erano solo puttane. Le hanno uccise. Niente di importante.



 
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hammer

Utente di lunga data
La mia sensazione è che si voglia continuare a punire chi per scelta o per necessità si trova a fare la prostituta.
A questo punto sarebbe meno ipocrita renderla illegale del tutto.
Punendo anche i clienti, ovvero rendendo reato il consumo e la pratica del meretricio.
Perché la soluzione attuale è quella di chi volta lo sguardo dall'altra parte, senza prendere posizione, dato che la prostituzione è esercitata ovunque.
Come se le puttane fossero esseri umani inferiori, non degni della nostra pietà, vanno bene finché non contano niente, finché non li si equipara alle donne oneste. Rispettabili.

Vabbè, tanto sono straniere, tanto sono troie. Non si può più dire frocio, negro, ma troia, puttana si'. Non sono forse donne anche loro?


Fare la puttana è un lavoro di merda.
Ma è anche, ed è questo il problema, pericoloso. Se non si vede il problema, quello che almeno, tra i tanti, si dovrebbe risolvere...
O forse è giusto che chi fa la puttana possa rischiare la sua vita?
Ah, già. Se l'è voluto, certo, come no.
Chissà come era vestita...
Bisogna stare attenti, perché certi concetti, se applicati solo a persone selezionate, ritornano, prima o poi.

No, non è un problema fiscale, non è un problema di equiparare la prostituzione a un lavoro, non è un problema di etica.

È un problema di dare dignità di esseri umani come noi a queste persone, a questa donne.
Ci avete fatto caso che nei titoli non sono più donne, ma solo prostitute?

Ah, beh, si. Erano solo puttane. Le hanno uccise. Niente di importante.



Hai perfettamente ragione.
L'ipocrisia regna sovrana anche da parte di chi sembrerebbe avere una visione del sesso aperta, promiscua e disinvolta.
Cosa che comunque non mi sorprende.
 

Nicky

Utente di lunga data
La mia sensazione è che si voglia continuare a punire chi per scelta o per necessità si trova a fare la prostituta.
A questo punto sarebbe meno ipocrita renderla illegale del tutto.
Punendo anche i clienti, ovvero rendendo reato il consumo e la pratica del meretricio.
Perché la soluzione attuale è quella di chi volta lo sguardo dall'altra parte, senza prendere posizione, dato che la prostituzione è esercitata ovunque.
Non mi riconosco in questa impostazione.
In Svezia è vietata, con punizioni serie per i clienti, ma la Svezia è, per molti aspetti, uno stato etico. Anche sugli alcolici, ad esempio, o sul sistema fiscale. Si vive bene, ma non è facile, perché chi è ai margini, ci resta di più.
Punendo la prostituzione, invece che lo sfruttamento, si otterrebbe ancora più marginalizzazione.
Io credo, invece, che le persone possano anche decidere di vendere qualcosa, senza che lo stato debba riconoscere come valida e tutelabile la transazione, lasciando uno spazio per la decisione individuale, ma non dando un valore giuridico a questa transazione.
Se si vogliono dirigere le risorse, possono essere messe nel combattere il racket, che è quello che danneggia le prostitute, non nel legalizzarlo, rendendo chi guadagna su queste transazioni un normale datore di lavoro.
 

hammer

Utente di lunga data
Non mi riconosco in questa impostazione.
In Svezia è vietata, con punizioni serie per i clienti, ma la Svezia è, per molti aspetti, uno stato etico. Anche sugli alcolici, ad esempio, o sul sistema fiscale. Si vive bene, ma non è facile, perché chi è ai margini, ci resta di più.
Punendo la prostituzione, invece che lo sfruttamento, si otterrebbe ancora più marginalizzazione.
Io credo, invece, che le persone possano anche decidere di vendere qualcosa, senza che lo stato debba riconoscere come valida e tutelabile la transazione, lasciando uno spazio per la decisione individuale, ma non dando un valore giuridico a questa transazione.
Se si vogliono dirigere le risorse, possono essere messe nel combattere il racket, che è quello che danneggia le prostitute, non nel legalizzarlo, rendendo chi guadagna su queste transazioni un normale datore di lavoro.

Nessuno propone di legalizzare il racket.
Nella mia visione, è fondamentale offrire alle prostitute la possibilità di esercitare esclusivamente in forma individuale.
Proprio come già fanno diverse professioniste che ho avuto modo di ascoltare in interviste: donne che hanno scelto consapevolmente di svolgere questa attività.
Quindi: no ai bordelli, no a forme associative, e soprattutto no a qualsiasi forma di sfruttamento.
Solo libere professioniste, che operano come ditte individuali.
Con partita IVA, naturalmente.
 

Nicky

Utente di lunga data
Nessuno propone di legalizzare il racket.
Nella mia visione, è fondamentale offrire alle prostitute la possibilità di esercitare esclusivamente in forma individuale.
Proprio come già fanno diverse professioniste che ho avuto modo di ascoltare in interviste: donne che hanno scelto consapevolmente di svolgere questa attività.
Quindi: no ai bordelli, no a forme associative, e soprattutto no a qualsiasi forma di sfruttamento.
Solo libere professioniste, che operano come ditte individuali.
Con partita IVA, naturalmente.
Capisco.
Temo che non eviteresti il sottobosco della prostituzione illegale e organizzata, ma giustamente potrebbe essere repressa, mettendoci più risorse di quelle attualmente spese.
Sono senza dubbio d'accordo sulla punizione dello sfruttamento e sul vietare che venga fatto in locali appositi.
A questo punto il discrimine sarebbe solo se tassare o no qualcosa che già può essere fatto in modo individuale, ma che non è oggetto di tassazione.
E qui rientra solo il come si considera questa attività, per alcuni è normale come vendere qualunque servizio e per altri no. Su questo, chiaramente, resta la differenza di visione sull'attività, ma direi che è normale che ci sia e non è "ricomponibile" trattandosi di una questione etica, in cui è giusto che ognuno abbia il proprio modo di vedere.
 

Gaia

Utente di lunga data
Mi rifiuto di ragionare secondo quanto posso trarre o risparmiare con la regolarizzazione del meretricio.
E non mi frega se devo pagarne i costi. Li pago già per quelli meno abbienti e fragili.indipendentemente da quello che posso pensare io delle loro scelte di vita, sono persone e in una società ci si fa carico di chi è più fragile, anche solo emotivamente.
Non credo che esistano donne o uomini che fanno sesso a pagamento per puro piacere. Se scelgono di guadagnare su quello, anche se liberamente, temo ci siano altre fragilità nascoste.
 

danny

Utente di lunga data
Non mi riconosco in questa impostazione.
In Svezia è vietata, con punizioni serie per i clienti, ma la Svezia è, per molti aspetti, uno stato etico. Anche sugli alcolici, ad esempio, o sul sistema fiscale. Si vive bene, ma non è facile, perché chi è ai margini, ci resta di più.
Punendo la prostituzione, invece che lo sfruttamento, si otterrebbe ancora più marginalizzazione.
Io credo, invece, che le persone possano anche decidere di vendere qualcosa, senza che lo stato debba riconoscere come valida e tutelabile la transazione, lasciando uno spazio per la decisione individuale, ma non dando un valore giuridico a questa transazione.
Se si vogliono dirigere le risorse, possono essere messe nel combattere il racket, che è quello che danneggia le prostitute, non nel legalizzarlo, rendendo chi guadagna su queste transazioni un normale datore di lavoro.
Diciamo che l'obiettivo è quello.
Qualunque sia il modo per raggiungerlo non importa.
A mio parere vanno tutelate le vittime e combattute le organizzazioni mafiose, rendendo al contempo più sicura la vita per le donne di strada.
Sarebbe già un successo arrivare ad avere la sensibilità a livello di popolazione per porsi questi obiettivi e cercare soluzioni.
Se poi il mestiere continuerà dopo a restare in nero, poco importa, a me.
Il dilemma è lo stesso relativo allo spaccio di droga: può la legalizzazione essere una soluzione? Anche in questo la Svizzera può presentare la sua esperienza mostrandone i limiti.
Per me no, come non lo è la proibizione.
Arrivare però già a considerarlo un problema 'umano' è già qualcosa.
Peccato che la soluzione a livello politico dopo questi bei discorsi non arrivi e nel frattempo lo spaccio nella parte finale sia passato quasi ovunque in mano straniera, arrivando ad aumentare come effetto secondario, e giustamente, anche l'intolleranza verso gli extracomunitari e la loro divaricazione dalla società.
I nostri discorsi, i miei, sono parole già ascoltate da decenni.
La sensazione è però che tutto ciò che è in mano mafiosa sia destinato a perdurare qualsiasi sia la nostra opinione in merito.
E ritorno all'inizio, a ciò che dissi al principio.
Tutto ciò che è polarizzato è destinato a non mutare.
La politica se ne cura solo per cercare schieramenti, non soluzioni.
 
Ultima modifica:

hammer

Utente di lunga data
Capisco.
Temo che non eviteresti il sottobosco della prostituzione illegale e organizzata, ma giustamente potrebbe essere repressa, mettendoci più risorse di quelle attualmente spese.
Sono senza dubbio d'accordo sulla punizione dello sfruttamento e sul vietare che venga fatto in locali appositi.
A questo punto il discrimine sarebbe solo se tassare o no qualcosa che già può essere fatto in modo individuale, ma che non è oggetto di tassazione.
E qui rientra solo il come si considera questa attività, per alcuni è normale come vendere qualunque servizio e per altri no. Su questo, chiaramente, resta la differenza di visione sull'attività, ma direi che è normale che ci sia e non è "ricomponibile" trattandosi di una questione etica, in cui è giusto che ognuno abbia il proprio modo di vedere.
Quando si parla di sesso, bisogna stare attenti a tirare in ballo l’etica, perché è un concetto molto soggettivo. Per esempio, un cattolico ortodosso potrebbe vedere una donna che ha una relazione fuori dal matrimonio come una "puttana", e allo stesso modo chiamare "puttaniere" un uomo che fa la stessa cosa. Sono argomenti delicati, sui quali dovrebbe comunque prevalere il concetto di libertà individuale per cui ognuno è libero di disporre del proprio corpo come desidera. E questo è un principio oggettivo e non discutibile.
 

Nicky

Utente di lunga data
Quando si parla di sesso, bisogna stare attenti a tirare in ballo l’etica, perché è un concetto molto soggettivo. Per esempio, un cattolico ortodosso potrebbe vedere una donna che ha una relazione fuori dal matrimonio come una "puttana", e allo stesso modo chiamare "puttaniere" un uomo che fa la stessa cosa. Sono argomenti delicati, sui quali dovrebbe comunque prevalere il concetto di libertà individuale per cui ognuno è libero di disporre del proprio corpo come desidera. E questo è un principio oggettivo e non discutibile.
Certo, ma se resta un giudizio, direi che si può lasciare che esista, proprio in nome della libertà di pensiero.
So, ad esempio, che il mio comportamento è per molti eticamente contestabile e che questo giudizio coinvolge tutta la mia persona. Non ho dubbi che ci sia chi userebbe quella parola per definirmi o che mi reputa inaffidabile anche in generale, sulla base di quel giudizio.
Ma è un esercizio di libertà.
D'altra parte il tradimento è potenzialmente punito nell'ambito del matrimonio, con possibili conseguenze economiche di vario genere, proprio perché per la società è eticamente sbagliato.
Se volessero punire il tradimento penalmente, oltre che dal punto di vista matrimoniale, mi opporrei, perché lo troverei troppo costrittivo.
Stessa cosa sulla prostituzione, non sarei d'accordo sul vietarla o punirla penalmente. Ma, visto che eticamente la trovo discutibile (per ragioni non legate al sesso, ma alla concezione del denaro), non la vedo come un lavoro.
So che sono differenze sottili, ma io purtroppo ho una mente analitica e faccio mille distinzioni!
Poi non so, anche in ambito femminista certe cose sono discusse, non tutti sono contrari alla prostituzione, che per alcune femministe è esercizio di potere. Quindi è chiaro che le visioni sono varie.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
La mia sensazione è che si voglia continuare a punire chi per scelta o per necessità si trova a fare la prostituta.
A questo punto sarebbe meno ipocrita renderla illegale del tutto.
Punendo anche i clienti, ovvero rendendo reato il consumo e la pratica del meretricio.
Perché la soluzione attuale è quella di chi volta lo sguardo dall'altra parte, senza prendere posizione, dato che la prostituzione è esercitata ovunque.
Come se le puttane fossero esseri umani inferiori, non degni della nostra pietà, vanno bene finché non contano niente, finché non li si equipara alle donne oneste. Rispettabili.

Vabbè, tanto sono straniere, tanto sono troie. Non si può più dire frocio, negro, ma troia, puttana si'. Non sono forse donne anche loro?


Fare la puttana è un lavoro di merda.
Ma è anche, ed è questo il problema, pericoloso. Se non si vede il problema, quello che almeno, tra i tanti, si dovrebbe risolvere...
O forse è giusto che chi fa la puttana possa rischiare la sua vita?
Ah, già. Se l'è voluto, certo, come no.
Chissà come era vestita...
Bisogna stare attenti, perché certi concetti, se applicati solo a persone selezionate, ritornano, prima o poi.

No, non è un problema fiscale, non è un problema di equiparare la prostituzione a un lavoro, non è un problema di etica.

È un problema di dare dignità di esseri umani come noi a queste persone, a questa donne.
Ci avete fatto caso che nei titoli non sono più donne, ma solo prostitute?

Ah, beh, si. Erano solo puttane. Le hanno uccise. Niente di importante.



e giusto per capire, regolarizzando la prestazione e’ un modo per dare dignità? Se si, non vedo perché alcuni utenti del forum non lo consiglierebbero mai ai propri figli.
Sarebbe dignitoso come fare il geometra o il netturbino.
Eppure, c’è sempre questa inspiegabile reticenza.
Come dicevo, va bene regolarizzare, fa bene dare dignità, va bene che sia una scelta loro, purché non sia una scelta di un nostro famigliare.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Mi rifiuto di ragionare secondo quanto posso trarre o risparmiare con la regolarizzazione del meretricio.
E non mi frega se devo pagarne i costi. Li pago già per quelli meno abbienti e fragili.indipendentemente da quello che posso pensare io delle loro scelte di vita, sono persone e in una società ci si fa carico di chi è più fragile, anche solo emotivamente.
Non credo che esistano donne o uomini che fanno sesso a pagamento per puro piacere. Se scelgono di guadagnare su quello, anche se liberamente, temo ci siano altre fragilità nascoste.
C’è anche chi ritiene l’operatore ecologico un lavoro assimilabile come dignità al meretricio.
Pensa te lo schifo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
e giusto per capire, regolarizzando la prestazione e’ un modo per dare dignità? Se si, non vedo perché alcuni utenti del forum non lo consiglierebbero mai ai propri figli.
Sarebbe dignitoso come fare il geometra o il netturbino.
Eppure, c’è sempre questa inspiegabile reticenza.
Come dicevo, va bene regolarizzare, fa bene dare dignità, va bene che sia una scelta loro, purché non sia una scelta di un nostro famigliare.
La dignità va riconosciuta alla persona, non alla attività.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
La dignità va riconosciuta alla persona, non alla attività.
Parrebbe che regolarizzando il meretricio, si abbia contestualmente anche un riconoscimento della persona.
Come se tutto quello che è legalmente riconosciuto sia anche dignitoso per la persona.
Pure bombardare lo è regolarizzato del resto.
Quindi tutto ciò che è regolarizzato non è più un problema.
Anziche educare le civiltà a non comprare favori sessuali da persone che vendono il proprio corpo per campare e questo vale anche per i bambini che estraggono il cobalto dalle miniere, si legalizza l’attivita‘ lavandosene mani e piedi.
Del resto se e’ legale e’ anche dignitoso, giusto?
Mi fa ridere anche chi parla di controlli.
In Italia.
Non li fanno in Svizzera e in Olanda, figurati qui.
Si controlla per caso che il padre di Rebecca non sia autosufficiente?
Si controlla per caso se le persone non arrivano a fine mese e perché?
Si controlla per caso quante case sono occupate abusivamente al Corvetto?
Certo che si controlla, un caso ogni 224, se ne parla due giorni e poi tutto rimane come prima del controllo.
Pero‘ si riscuotono tributi, iva sulla prestazione, IRPEF sul reddito e via di seguito.
E quindi chi ne beneficia?
La puttana o l’erario?
Io ho come l’impressione che si abbia bisogno di incasellare tutto nelle leggi per sentirsi più puliti.
Poi vai a vedere le statistiche dei consumatori di sesso a pagamento oppure ti guardi una delle tante interviste che girano nel web e scopri, che il consumatore medio è maschio sposato, over 50, con figli, benestante.
Saranno mica gli stessi che non vorrebbero mai far fare il mestiere alle proprie figlie?
Speriamo di no. Ma dubito.
 

Nicky

Utente di lunga data
Anziche educare le civiltà a non comprare favori sessuali da persone che vendono il proprio corpo per campare e questo vale anche per i bambini che estraggono il cobalto dalle miniere, si legalizza l’attivita‘ lavandosene mani e piedi.
E' questo che in effetti a me fa impressione, mi sembra che stiamo tornando indietro, come se si stesse affermando l'idea che, se compri e paghi, sei a posto, come se fosse indifferente quello che compri.
Oltre a ciò, non sempre chi vende è in una condizione di parità rispetto a chi ha il potere di comprare e non è facile stabilire quando sia così. Perciò, il potere di acquistare dovrebbe essere usato con un minimo di senso di responsabilità.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
E' questo che in effetti a me fa impressione, mi sembra che stiamo tornando indietro, come se si stesse affermando l'idea che, se compri e paghi, sei a posto, come se fosse indifferente quello che compri.
Oltre a ciò, non sempre chi vende è in una condizione di parità rispetto a chi ha il potere di comprare e non è facile stabilire quando sia così. Perciò, il potere di acquistare dovrebbe essere usato con un minimo di senso di responsabilità.
Basta aprire una partita iva e sei a posto.
Si rimpicciolisce il cervello e si smette di essere capaci di pensare.
 
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