Quali, per esempio, oltre il pene?I miei organi sono buonissimi. Alcuni anche seminuovi
Quali, per esempio, oltre il pene?I miei organi sono buonissimi. Alcuni anche seminuovi
Allora fai una cosa ancora più immediata, ti tatui il nome di un notaio.Si hai perfettamente ragione...
Ma il tatuaggio è molto più visibile e immediato![]()
Beh tatuaggio più... tatuaggio menoAllora fai una cosa ancora più immediata, ti tatui il nome di un notaio.![]()
Boh dipende. Nel volgo comune si pensa all'eutanasia per risparmiare da sofferenze immani una persona malata da anni, che già "le ha tentate tutte", che non avrà alcun ritorno alla vita di prima.e’ stata superata la soglia delle 800.000 firme per indire un referendum sull’eutanasia (Fonte Adnkronos).
penso che non si farà ’ alcun referendum a riguardo, anche se sarebbe solo abrogativo senza normare di fatto alcuna procedura spegnivita.
come vi rapportate a questo tema?
Verrà fuori un’altra porcata italiana.Non ho obiezioni sul merito. Diffido del metodo perché non ho fiducia nei proponenti
Er fegatoQuali, per esempio, oltre il pene?![]()
Sono perplesso, molto perplesso.
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Si lascia morire a 17 anni assistita da medici e parenti: il caso di Noa Pothoven scuote l'Olanda
Dopo anni di sofferenze psichiche seguite a uno stupro, la ragazza ha scelto il suicidio assistito in casa. Secondo i media olandesi la richiesta di eutanasia …www.repubblica.it
Il punto del mio ragionamento non è il caso in sè, è il fatto che il modello sociale che si sta affermando è quello che non riesce a motivare una adolescente alla vita ma ben sa come farla morire.![]()
Familie Noa (17) vraagt buitenlandse pers om rust: ‘Please respect our privacy’
ARNHEM - De familie van de 17-jarige Noa Pothoven uit Arnhem wil met rust gelaten worden. De familie vraagt daar om in een Engelstalige persverklaring. De Gelderlander is gevraagd het bericht te verspreiden. Het statement is gericht aan buitenlandse media en is zojuist verschenen.www.gelderlander.nl
Secondo quanto dichiarato dalla madre aveva smesso di mangiare e di bere, e soffrisse da anni di disturbi post-traumatici da stress, depressione e anoressia. Era stata anche costretta all'alimentazione forzata dopo averla indotta a coma farmacologico, ma non ho capito se ci sono stati rischi che morisse per i farmaci e quindi l'hanno svegliata, e le hanno detto che se rifiutava l'alimentazione, si agitava, la legavano al letto, pare sia stato un ulteriore trauma. Aveva avuto diversi ricoveri forzati (una ventina e un internamento giudiziario). Pare i genitori avessero chiesto di farle l'elettroshock ma era stato negato per la giovane età . Non andava più a scuola. Dicono che delle violenze che aveva subito non ne avesse parlato in casa, ma poi la madre invece avesse trovato delle sue lettere a 11 anni dove scriveva di voler morire.
La richiesta per l'eutanasia le era stata negata, e l'aveva fatta in segreto dai genitori.
I trattamenti che era stata costretta a subire contro la sua volontà li aveva sentiti come un'ulteriore violazione, era stata costretta a misure contenitive, e si era sentita violata anche davanti ai giudici durante le udienze. Tutto quello che aveva dovuto subire nel venire classificata malata dai medici era sentito da lei come una ulteriore violenza, una coercizione, come se l'avessero inghiottita.
Non è stata fatta eutanasia, ma pare compiuti i 17 anni abbia potuto rifiutare l'alimentazione forzata.
In un certo senso, anche la distorsione della notizia della sua morte, come è stata usata a livello mondiale, è un abuso.
Sedarti e lasciarti andare è comunque un velocizzare un processo che non sai quando si sarebbe concluso. Comunque è un decidere della propria vita. Quel tipo di sedazione velocizza la morte.Il punto del mio ragionamento non è il caso in sè, è il fatto che il modello sociale che si sta affermando è quello che non riesce a motivare una adolescente alla vita ma ben sa come farla morire.
Il mio è un ragionamento del tutto personale, riguarda me stesso, ho visto morire i miei genitori, qualche anno fa, mio papà si è spento cosciente di morire, per mia mamma abbiamo fatto tutto il possibile, finchè il medico ci ha detto di lasciarla andare, e così abbiamo fatto.
Per me stesso auspico come tutti una morte rapida e possibilmente senza sofferenza ma purtroppo non possiamo sciegliere, ho chiesto ai miei figli che alla bisogna mi si sedi e mi si lasci andare. L'accanimento terapeutico, le forzature, non stanno bene nemmeno a me.
Filosoficamente non ritengo che la mia vita mi appartenga, so di essere controcorrente, appartiene a quel quel qualcosa che ha fatto si che io esista, chiamatelo dio, chiamatela natura, chiamatela come cavolo vi pare, ma pensare come l'andazzo comune ritiene che la nostra vita ci appartenga non è nelle mie corde, è una illusione la nostra. La nostra vita è governata perlopiù da forze che stanno fuori dal nostro controllo.
E non è nelle mie corde nemmeno pensare ad un modello sociale che stabilisca quali siano gli standard minimi perchè una vita debba essere vissuta, così facendo si rischia di spallancare le porte all' eugenetica, che viene spacciata per un progresso del genere umano ma che personalmente ritengo una aberrazione contronatura. (E la natura prima o poi si vendica della nostra supponenza).
Si parlava di eutanasia, e a quanto mi risulta non è lasciare andare. Altrimenti non capisco per cosa sia necessaria una legge, visto che questo si puo chiedere anche adesso, quanto a decidere non hai capito cosa ho detto.Sedarti e lasciarti andare è comunque un velocizzare un processo che non sai quando si sarebbe concluso. Comunque è un decidere della propria vita. Quel tipo di sedazione velocizza la morte.
Io ero molto favorevole. Poi dopo aver conosciuto la merda che ha espiantato le cornee a mia cognata, ho cambiato idea.Sulla donazione degli organi ho un bigliettino in tasca che mi era arrivato a casa da non so quale ministero in cui autorizzo la donazione. Spero ci guardino nel mio portafogli se capita.
Esattamente.Basta iscriversi all'aido.
Non serve fare niente altro, ci sono degli uffici di competenza in ospedale che si occupano di questo.
E comunque il "dono organi" non è così comune, non per mancanza di donatori, è che ci sono dei parametri precisi.
Poi non è che vadano diretti a qualcuno, vengono usati anche per la ricerca scientifica, dipende dalle valutazioni post mortem.
Qui il dibattito è ampio.![]()
Familie Noa (17) vraagt buitenlandse pers om rust: ‘Please respect our privacy’
ARNHEM - De familie van de 17-jarige Noa Pothoven uit Arnhem wil met rust gelaten worden. De familie vraagt daar om in een Engelstalige persverklaring. De Gelderlander is gevraagd het bericht te verspreiden. Het statement is gericht aan buitenlandse media en is zojuist verschenen.www.gelderlander.nl
Secondo quanto dichiarato dalla madre aveva smesso di mangiare e di bere, e soffrisse da anni di disturbi post-traumatici da stress, depressione e anoressia. Era stata anche costretta all'alimentazione forzata dopo averla indotta a coma farmacologico, ma non ho capito se ci sono stati rischi che morisse per i farmaci e quindi l'hanno svegliata, e le hanno detto che se rifiutava l'alimentazione, si agitava, la legavano al letto, pare sia stato un ulteriore trauma. Aveva avuto diversi ricoveri forzati (una ventina e un internamento giudiziario). Pare i genitori avessero chiesto di farle l'elettroshock ma era stato negato per la giovane età . Non andava più a scuola. Dicono che delle violenze che aveva subito non ne avesse parlato in casa, ma poi la madre invece avesse trovato delle sue lettere a 11 anni dove scriveva di voler morire.
La richiesta per l'eutanasia le era stata negata, e l'aveva fatta in segreto dai genitori.
I trattamenti che era stata costretta a subire contro la sua volontà li aveva sentiti come un'ulteriore violazione, era stata costretta a misure contenitive, e si era sentita violata anche davanti ai giudici durante le udienze. Tutto quello che aveva dovuto subire nel venire classificata malata dai medici era sentito da lei come una ulteriore violenza, una coercizione, come se l'avessero inghiottita.
Non è stata fatta eutanasia, ma pare compiuti i 17 anni abbia potuto rifiutare l'alimentazione forzata.
In un certo senso, anche la distorsione della notizia della sua morte, come è stata usata a livello mondiale, è un abuso.
In effetti in qualche modo è un’ eutanasia legalizzata. Certo fatta su persone che comunque ci avrebbero lasciato a breve ma sicuramente un velocizzare di molto la dipartita.Si parlava di eutanasia, e a quanto mi risulta non è lasciare andare. Altrimenti non capisco per cosa sia necessaria una legge, visto che questo si puo chiedere anche adesso, quanto a decidere non hai capito cosa ho detto.
Come tutti ho una mia posizione personale nei confronti della vita, potrei dire che la mia educazione sia stata irrilevante ma non sarebbe vero, non pretendo in ogni modo che venga condivisa, sia chiaro.In effetti in qualche modo è un’ eutanasia legalizzata. Certo fatta su persone che comunque ci avrebbero lasciato a breve ma sicuramente un velocizzare di molto la dipartita.
Mi spiace se non ho capito il resto se non ti è di troppo disturbo potresti rispiegarmelo
Ecco io farei leggere questa tua risposta ad un qualunque malato terminale di osteosarcoma, uno dei più dolorosi in assoluto, oggetto della terapia del dolore a base di fiale di morfina ogni 6 ore. Per sapere giustappunto cosa ne pensa di questa sacralità .Come tutti ho una mia posizione personale nei confronti della vita, potrei dire che la mia educazione sia stata irrilevante ma non sarebbe vero, non pretendo in ogni modo che venga condivisa, sia chiaro.
Ho un senso di mistero e di sacralità della cosa che sicuramente non è di moda. Oggi si preferisce pensare di essere i proprietari in toto della nostra esistenza, e si pensa che la proprietà ci consenta anche di mettere fine al dolore che la vita ci provoca.
Io la vedo in un altro modo, dal momento del mio concepimento ho lottato come tutti, rendendomi conto che per me lottare per essere vivo, la mia epopea personale, erano e sono tutto ciò che avevo e che ho ma che forse il senso è proprio la lotta.
Penso che come tutti sono nato per vivere, interpretare me stesso anche in frangenti estremamenti avversi e negativi sarà la cifra da pagare per avere avuto questa opportunità .
Non so se ha parole sono riuscito a rendere l'idea, spero di si. In sostanza è più una cosa interiore, un senso di gratitudine alla natura e al mondo per esserci, ed il prezzo per me, come per tutti sarà la sofferenza.
Quella sofferenza che è il vero tabù della società in cui si vive.
Per capirsi.
Spero di aver capitoCome tutti ho una mia posizione personale nei confronti della vita, potrei dire che la mia educazione sia stata irrilevante ma non sarebbe vero, non pretendo in ogni modo che venga condivisa, sia chiaro.
Ho un senso di mistero e di sacralità della cosa che sicuramente non è di moda. Oggi si preferisce pensare di essere i proprietari in toto della nostra esistenza, e si pensa che la proprietà ci consenta anche di mettere fine al dolore che la vita ci provoca.
Io la vedo in un altro modo, dal momento del mio concepimento ho lottato come tutti, rendendomi conto che per me lottare per essere vivo, la mia epopea personale, erano e sono tutto ciò che avevo e che ho ma che forse il senso è proprio la lotta.
Penso che come tutti sono nato per vivere, interpretare me stesso anche in frangenti estremamenti avversi e negativi sarà la cifra da pagare per avere avuto questa opportunità .
Non so se ha parole sono riuscito a rendere l'idea, spero di si. In sostanza è più una cosa interiore, un senso di gratitudine alla natura e al mondo per esserci, ed il prezzo per me, come per tutti sarà la sofferenza.
Quella sofferenza che è il vero tabù della società in cui si vive.
Per capirsi.
In casa mia vige un’altra legge.Qui il dibattito è ampio.
Pensiamo a una anoressica.
Finché è minorenne un genitore ha facoltà di poter intervenire e dare l'assenso all'alimentazione forzata.
Nel caso di una maggiorenne no.
Secondo voi una anoressica ha facoltà di poter scegliere?
Questo sarebbe il caso invece di introdurre un TSO.
Io credo di aver compreso, e sono piuttosto d'accordo con te.Come tutti ho una mia posizione personale nei confronti della vita, potrei dire che la mia educazione sia stata irrilevante ma non sarebbe vero, non pretendo in ogni modo che venga condivisa, sia chiaro.
Ho un senso di mistero e di sacralità della cosa che sicuramente non è di moda. Oggi si preferisce pensare di essere i proprietari in toto della nostra esistenza, e si pensa che la proprietà ci consenta anche di mettere fine al dolore che la vita ci provoca.
Io la vedo in un altro modo, dal momento del mio concepimento ho lottato come tutti, rendendomi conto che per me lottare per essere vivo, la mia epopea personale, erano e sono tutto ciò che avevo e che ho ma che forse il senso è proprio la lotta.
Penso che come tutti sono nato per vivere, interpretare me stesso anche in frangenti estremamenti avversi e negativi sarà la cifra da pagare per avere avuto questa opportunità .
Non so se ha parole sono riuscito a rendere l'idea, spero di si. In sostanza è più una cosa interiore, un senso di gratitudine alla natura e al mondo per esserci, ed il prezzo per me, come per tutti sarà la sofferenza.
Quella sofferenza che è il vero tabù della società in cui si vive.
Per capirsi.
Chiarimento: nell’altro post ho scritto che la natura si vendica, in effetti è una frase infelice. In realtà intendevo che la natura che noi consideriamo madre benigna stile walt disney, stile mulino bianco, in pratica può operare cose estremamente crudeli e cruente, in modo del tutto indifferente.Io credo di aver compreso, e sono piuttosto d'accordo con te.
In particolare riguardo la visione della lotta con quel che ne consegue a diversi livelli.
C'è però un aspetto che ritengo importante.
La medicina opera cercando un miglioramento.
A volte semplicemente fallisce e il suo operato anzichè essere percorso di miglioramento diviene percorso di peggioramento.
Portando a condizioni che in natura dubito potrebbero verificarsi.
Credo che il ruolo della medicina, i suoi limiti in particolare, sia una tematica parecchio scabrosa.
E mi chiedo spesso cosa sia naturale e cosa non lo sia.
Questa è una intervista che ho trovato interessante.
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...-a-creare-situazioni-che-non-esistev/6298975/
Mi piace la questione della lotta, ne ho sempre fatto un punto di Onore, per me.
In natura, chi non lotta, è morto.
Anche questo è un punto centrale per me.
La nostra società può permettersi di mantenere in vita persone che in uno stato non dico naturale, ma appena appena meno artificiale di quello in cui viviamo noi, morirebbero.
Un altro grande tabù umano, che in natura è affrontato semplicemente, è l'esser adatti alla vita.
Chi non è adatto...muore.
EDIT: leggevo nell'altro post, della natura che si vendica...ecco, su questo invece non mi trovo molto.
Non penso che alla natura interessi qualcosa della specie umana in particolare, ma anche delle altre specie in generale.
Penso che semplicemente il sistema "aggiusti" se stesso nel mantenimento di un suo equilibrio. (di cui conosciamo solo in termini infinitesimali)
Quando una delle sue parti è di troppo...la lascia andare. Estinzione. Riduzione. Selezione. Speciazione.
Trovo affascinante (e consolante, soprattutto) esattamente il fatto di non riconoscere nessun tipo di coscienza.
E' Vita all'opera.
E quindi Morte.
Sofferenza e crudeltà .
A volte estrema dolcezza.
Non ho capito il neretto, scusa.Spero di aver capito
Questo non è ok contraddizione con il fatto che vorresti essere sedato e accompagnato
Seguendo il tuo discorso mi aspetterei che tu volessi affrontare la morte per come la natura vorrÃ
Si non sono scemaNon ho capito il neretto, scusa.
E non ho capito un'altra cosa: Ti è chiara, la differenza tra stop all'accanimento terapeutico ed eutanasia?