Certo! Compromesso vuol dire rinuncia.
E ogni rapporto umano implica compromessi. E se uno rompe un rapporto dovrà in certi casi scendere a compromessi anche pesantissimi al di fuori del rapporto. Come nel caso di coniugi con prole, stare accanto al proprio figlio ogni giorno, se questo è ancora considerato un valore.
Non è cosi. Il compromesso serve a pareggiare eventuali interessi comuni quando per il resto sussistono solo divergenze che richiedono una rinuncia. Favorire determinati interessi a scapito di altri che si sceglie di sacrificare o di buttare serenamente nel cesso.
Significa che il compromesso nel caso del tuo amico sarebbe stato quello di poter vedere la figlia in egual misura di tempo con la moglie. Cioè ottenere un trattamento parimenti dignitoso per quanto riguarda l'oggetto conteso (che viceversa, nel caso dei figli, è solo manipolazione e strumentalizzazione quando non vi sono particolari controindicazioni).
Nel caso del tuo amico, lui non ha ottenuto un compromesso, ha abbassato la testa ed ha rinunciato all'unica cosa cui teneva e che, favorendo proprio il compromesso, avrebbe voluto ottenere dalla moglie. Perché da lei, è evidente, non voleva altro e se non fosse stato per la figlia se ne sarebbe liberato senza tanti preamboli andandosene beatamente tra le braccia della donna che amava.
Perciò mi chiedo quale sia l'essenza del compromesso, fatto per se, di cui parla kikko. Quello di kikko è un escamotage non un compromesso. Tant'è che se la moglie riformulerebbe le sue scelte sul sesso (molto strane e curiose per i pregressi) lui rivedrebbe tutta la sua posizione e quel carpe diem sarebbe solo una fase della sua vita è non più una convinzione filosofica. Kikko, per carità, con tutto il rispetto...si sta solo discutendo. Se pensi che io sia inopportuno dillo pure.