Brunetta
Utente di lunga data
Il primo grassetto è ciò che intendevo.Non è questione di prova. Almeno da un punto di vista tecnico.
Basterebbe filmare o intercettare la fase della negoziazione (telefonica o per via telematica), scoprire il luogo di consumazione del rapporto mercenario, fermare il cliente appena uscito e fare irruzione dove si trova la prostituta per trovare i pagamenti. Tutto sommato, non sarebbe difficile, assolutamente no.
E' proprio che il comportamento del concedersi dietro corrispettivo, ove sia frutto di libera scelta, non è facilmente distinguibile nella realtà dei comportamenti sociali "normali" . E' stata una constatazione pratica di buon senso.
Quindi, viene sanzionato solo l'incitamento e lo sfruttamento organizzato della prostituzione.
Nei paesi del centro e del nord Europa, la prostituzione veniva tranquillamente ammessa come modalità di finanziarsi i corsi di studio, ad esempio e, come attività lavorativa comporta l'osservanza di controlli sanitari di routine.
E usavano studiare in sedi distanti dall'area di provenienza familiare, così da non avere problemi di reputazione.
Poi, ci sono casi nei quali la prostituzione discende dal bisogno, il marito carcerato e l'esigenza di far crescere i figli, ecc.
Certo, potrebbero fare le pulizie in case private. Ma è meno remunerativo, più faticoso... E si può fare quando per l'incalzare inclemente del tempo non si rimane nel mercato.
E perseguire un comportamento che non danneggia gli altri solo quando è fatto dai poveracci non è opportuno.
Come invece avviene per il furto, che danneggia gli altri, e che si trova più inaccettabile chi ruba il portafogli di chi ruba in grande accumulando patrimoni, apparentemente senza danneggiare i singoli, perché non direttamente.
Il secondo grassetto fa pensare a che “tutti sono… con il culo degli altri.” Sai benissimo che esiste un mercato anche per i maschi, eppure tu non l’hai fatto, credo, non vedo perché considerare meno faticosa la violazione del proprio corpo, della normale fatica fisica.