Abbiamo tutti accesso alla rete e ci si può informare un pochino, volendo.
Confondete BES, DSA e PEI.
Ma soprattutto intuisco una idea della formazione scolastica, identica dalla Primaria all’università, come percorso che porta a traguardi meritati attraverso la fatica e il desiderio che questo percorso sia faticoso.
È proprio l’opposto di quello che ha elaborato la teoria e la pratica pedagogica dagli anni Cinquanta e poi Sessanta.
Già Dewey negli Stati Uniti ha teorizzato una scuola che consentisse a tutti di raggiungere alti risultati.
Il principio a cui si ispira sempre la scuola è coerente con le idee del tempo, filosofia e idee politiche e sociali, agganciati alla economia.
Lo sviluppo economico industriale ha richiesto sempre più una scuola che desse una formazione adeguata a inserirsi nel mondo del lavoro. Una battuta diffusa tra insegnanti, per scaricare la frustrazione, è “braccia rubate all’agricoltura”, quando ormai l’agricoltura richiedeva poche braccia e gli imprenditori agricoli sono oggi laureati.
La scuola perciò deve essere efficiente ed efficace con tutti.
Non capisco come non si sia capita questa cosa che era già patrimonio teorico della scuola quando siete entrati alle elementari.
Non capisco perché percepite come ingiustizia che ogni alunno e poi studente abbia i mezzi per studiare.
Se uno è miope, trovate che gli occhiali siano una ingiustizia?
Chi ha disturbi specifici di apprendimento, i dsa, è una persona come le altre, quindi più o meno intelligente, in un campo o in un altro, e come le altre ha diritto di essere messo in condizione di imparare, non per regalare titoli di studio, ma per contribuire alla società oltre che alla economia. È come un miope, ha bisogno di strumenti, che, nel caso di dsa, non sono semplici occhiali.
Ho avuto una bambina con la mamma che chiedeva “gli strumenti compensativi”, ma non sapeva cosa fossero.