Acqua passata non macina più?

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sienne

lucida-confusa
Si sono spinoso, colpa tua e della lordosi che sogno. :D

Pensi che non abbia riflettuto cara sienne? E' un discorso fatto e rifatto no?

"Purtroppo" sono fuori da certe dinamiche che mettono in relazione il dolore col tradimento, questo non significa assolutamente dimenticarlo, non accadrà mai. Significa semplicemente averlo metabolizzato per dare priorità alla bellezza della vita. In qualsiasi caso bisognerebbe dare priorità alla belleza della vita, uno dei miei limiti credo sarebbe l'esempio esagerato che feci del figlio. Ma ognuno ha i suoi limiti, chi ha il tradimento come limite chi ha altro.

Ciao


sono un sogno ... una vera fata morgana ... :D

Diletta, ha da combattere con anni di vita.
Il tradimento lo vedo nel suo caso,
e per come né scrive, secondario ...

Trovare una nuova memoria, retorica ...
ci vuole tanto tempo, se comprende una vita.
E lei, è una donna, che ama vivere ... e bene pure.
Le piace la qualità ... ed ha ragione.
Ma tutto deve solo maturare ... trovare pace ...


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si sono spinoso, colpa tua e della lordosi che sogno. :D

Pensi che non abbia riflettuto cara sienne? E' un discorso fatto e rifatto no?

"Purtroppo" sono fuori da certe dinamiche che mettono in relazione il dolore col tradimento, questo non significa assolutamente dimenticarlo, non accadrà mai. Significa semplicemente averlo metabolizzato per dare priorità alla bellezza della vita. In qualsiasi caso bisognerebbe dare priorità alla belleza della vita, uno dei miei limiti credo sarebbe l'esempio esagerato che feci del figlio. Ma ognuno ha i suoi limiti, chi ha il tradimento come limite chi ha altro.
Guarda che qui scrivono traditori che irridono i traditi ma la rabbia che riesci a causarmi tu è unica.
Che cavolo c'entra la morte di fronte al dolore del tradimento? Una beata minchia!
Tutti dovremo morire e pure i nostri figli e il fatto che accadrà dopo la nostra morte (ci auguriamo) non cambia il dolore esistenziale che dando la vita abbiamo dato anche la morte.
Allora quando ti rompi una gamba non devi soffrire e smadonnare perché al confronto del dolore di anni di una malattia degenerativa è nulla?
Tu riporti tutto alla tua lodevole capacità di superare e perdonare. Sai che sforzo? Tu hai mai letto qui qualcuno che abbia rivangato per mesi o anni un tradimento di una volta?!
E dai! Diletta parla di 10 anni di tradimenti! Dieci anni capisci? Ti rendi conto che ogni sorr9iso, ogni carezza, ogni delicatezza, ogni rapporto sessuale, ogni caffè in quegli anni ora ha un altro sapore? E non c'è verso, nonostante tutti gli sforzi che fa Diletta, di superarlo?
Infatti nessuno sa dirle come fare, le si dice di nasconderlo sotto il tappeto, un tappeto di pietra. Ma non si tratta neppure della morte di un caro parente perché la morte rientra negli eventi naturali e inevitabili e se avviene all'età giusta viene accettato. Si tratta di una serie di atti compiuti per libera scelta che erano in stridente contraddizione con il suo vissuto e i significati che lei gli attribuiva.
E che cazzo! Almeno datele ragione!! Che possa, almeno qui, dire che ha un coltello piantato che non riesce a togliere e le dà dolore! Senza che nessuno le dica che c'è di peggio. Certo che c'è di peggio. Che consolazione!
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao


sono un sogno ... una vera fata morgana ... :D

Diletta, ha da combattere con anni di vita.
Il tradimento lo vedo nel suo caso,
e per come né scrive, secondario ...

Trovare una nuova memoria, retorica ...
ci vuole tanto tempo, se comprende una vita.
E lei, è una donna, che ama vivere ... e bene pure.
Le piace la qualità ... ed ha ragione.
Ma tutto deve solo maturare ... trovare pace ...


sienne
:up:
 

Diletta

Utente di lunga data
Si sono spinoso, colpa tua e della lordosi che sogno. :D

Pensi che non abbia riflettuto cara sienne? E' un discorso fatto e rifatto no?

"Purtroppo" sono fuori da certe dinamiche che mettono in relazione il dolore col tradimento, questo non significa assolutamente dimenticarlo, non accadrà mai. Significa semplicemente averlo metabolizzato per dare priorità alla bellezza della vita. In qualsiasi caso bisognerebbe dare priorità alla belleza della vita, uno dei miei limiti credo sarebbe l'esempio esagerato che feci del figlio. Ma ognuno ha i suoi limiti, chi ha il tradimento come limite chi ha altro.

No, no, anch'io non ho assolutamente questo limite e sono d'accordo con te.
Amo la vita e mi commuovo davanti alle sue bellezze in cui mi faccio umile.
La mia è una voce interiore che riemerge dal profondo dell'anima e vuole ancora farsi ascoltare, ma io non vorrei affatto ascoltarla perché mi distoglie da ciò che è davvero importante e che è la vita stessa.
Il mio è soltanto uno sfogo di chi ha creduto tanto, troppo, nell'amore, in un amore pulito e splendente.
Un amore che fa sentire al sicuro, protetti e forti.
E' anche vero che ora non ne ho più il bisogno perché forte lo sono diventata lo stesso e questo è il solo lato positivo che vedo in tutta la faccenda, ma forse non è poco...
 

sienne

lucida-confusa
Guarda che qui scrivono traditori che irridono i traditi ma la rabbia che riesci a causarmi tu è unica.
Che cavolo c'entra la morte di fronte al dolore del tradimento? Una beata minchia!
Tutti dovremo morire e pure i nostri figli e il fatto che accadrà dopo la nostra morte (ci auguriamo) non cambia il dolore esistenziale che dando la vita abbiamo dato anche la morte.
Allora quando ti rompi una gamba non devi soffrire e smadonnare perché al confronto del dolore di anni di una malattia degenerativa è nulla?
Tu riporti tutto alla tua lodevole capacità di superare e perdonare. Sai che sforzo? Tu hai mai letto qui qualcuno che abbia rivangato per mesi o anni un tradimento di una volta?!
E dai! Diletta parla di 10 anni di tradimenti! Dieci anni capisci? Ti rendi conto che ogni sorr9iso, ogni carezza, ogni delicatezza, ogni rapporto sessuale, ogni caffè in quegli anni ora ha un altro sapore? E non c'è verso, nonostante tutti gli sforzi che fa Diletta, di superarlo?
Infatti nessuno sa dirle come fare, le si dice di nasconderlo sotto il tappeto, un tappeto di pietra. Ma non si tratta neppure della morte di un caro parente perché la morte rientra negli eventi naturali e inevitabili e se avviene all'età giusta viene accettato. Si tratta di una serie di atti compiuti per libera scelta che erano in stridente contraddizione con il suo vissuto e i significati che lei gli attribuiva.
E che cazzo! Almeno datele ragione!! Che possa, almeno qui, dire che ha un coltello piantato che non riesce a togliere e le dà dolore! Senza che nessuno le dica che c'è di peggio. Certo che c'è di peggio. Che consolazione!

Ciao

mi hai commossa, tanto tanto ...

un abbraccio ...


:up::up::up: ....


sienne
 

Brunetta

Utente di lunga data
No, no, anch'io non ho assolutamente questo limite e sono d'accordo con te.
Amo la vita e mi commuovo davanti alle sue bellezze in cui mi faccio umile.
La mia è una voce interiore che riemerge dal profondo dell'anima e vuole ancora farsi ascoltare, ma io non vorrei affatto ascoltarla perché mi distoglie da ciò che è davvero importante e che è la vita stessa.
Il mio è soltanto uno sfogo di chi ha creduto tanto, troppo, nell'amore, in un amore pulito e splendente.
Un amore che fa sentire al sicuro, protetti e forti.
E' anche vero che ora non ne ho più il bisogno perché forte lo sono diventata lo stesso e questo è il solo lato positivo che vedo in tutta la faccenda, ma forse non è poco...
E sì adesso è colpa tua che sei stata ingenua!!!
Se è questa la strada che stai percorrendo non ne uscirai.
 

sienne

lucida-confusa
E sì adesso è colpa tua che sei stata ingenua!!!
Se è questa la strada che stai percorrendo non ne uscirai.

Ciao Bruni,

è quel dannato bisogno, di trovare una propria parte attiva.
Sicuramente, questa non è la parte giusta.
L'antidoto cosa sarebbe? Che insegnamento ne esce per i
propri figli? ... Da qui, le dovrebbe risultare chiaro ...


sienne
 

Caciottina

Escluso
E sì adesso è colpa tua che sei stata ingenua!!!
Se è questa la strada che stai percorrendo non ne uscirai.
Guarda Brunetta che sono peniseri del tutto normali naturali e anche sani. la negazione e' una fase.
il senso di colpa totale cosi come il senso di responsabilita parziale in un tradimento non e' un sentire che elimini con bidibibodibibu'... ci devi arrivare. e' un percorso secondo me direttamente proporzionale alla grandezza del rapporto, all more investito in esso.
altrimenti "guarirebbero" tutti in zero due.
anzi secondo me at the end of the day e' utile rendersi conto, pensare, capire di avere avuto una certa responsabilita' (qualora ci fosse, non dico tutti). delegare il 100% di colpa ad un solo forse non e' sempre saggio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao Bruni,

è quel dannato bisogno, di trovare una propria parte attiva.
Sicuramente, questa non è la parte giusta.
L'antidoto cosa sarebbe? Che insegnamento ne esce per i
propri figli? ... Da qui, le dovrebbe risultare chiaro ...


sienne
Il bisogno di trovare una parte attiva è fortissimo.
Ma dichiarandosi "colpevole" per aver creduto a quello che ti faceva credere chi amavi è un'assurdità.
Pensare di averlo riscelto perché si considera quell'aspetto accettabile e facente parte della natura umana (Diletta insiste maschile) è più produttivo.
Se ci crede davvero.
 

Diletta

Utente di lunga data
E sì adesso è colpa tua che sei stata ingenua!!!
Se è questa la strada che stai percorrendo non ne uscirai.

Anzitutto ti ringrazio per il tuo bellissimo post prima di questo.
NO, non mi sento affatto "colpevole", se mai il mio caratterino, ben poco malleabile, non mi permette, per ora, di sedare la rabbia per tutte le prese per il culo che mi ha fatto.
C'è anche questo: l'orgoglio, o amor proprio.
Non se lo doveva permettere...non a me.
E poi, di nuovo...ha avuto una "ricaduta", poverino!
Bisogna capirlo...succede no?
Scusa, ma stamani sono fuori di me, oggi prevedo fuochi d'artificio e divertimento per i vicini...(mi dovrebbero pagare)
 
Ultima modifica:

sienne

lucida-confusa
Il bisogno di trovare una parte attiva è fortissimo.
Ma dichiarandosi "colpevole" per aver creduto a quello che ti faceva credere chi amavi è un'assurdità.
Pensare di averlo riscelto perché si considera quell'aspetto accettabile e facente parte della natura umana (Diletta insiste maschile) è più produttivo.
Se ci crede davvero.

Ciao Bruni,

era proprio questo che intendevo tanti posti fa,
quando ho riportato, che ci ritorna anche perché
qualcosa a lei stessa non quadra, non trova un suo posto.

Credo ... non lo so, così è stato per me, di dissolvere il noi,
e di sapere, che sono stata fedele verso me stessa e verso il partner.
La mia parte di storia rimane intoccabile. Ed il noi, perde il suo valore.
Cosa poi uno né fa ... è estremamente personale.
Perché da parte propria ... ogni carezza data, ogni pensiero era
vissuta con il proprio rispetto verso se e gli altri!
Questo nessuno ce lo può prendere!


sienne
 

Diletta

Utente di lunga data
Guarda Brunetta che sono peniseri del tutto normali naturali e anche sani. la negazione e' una fase.
il senso di colpa totale cosi come il senso di responsabilita parziale in un tradimento non e' un sentire che elimini con bidibibodibibu'... ci devi arrivare. e' un percorso secondo me direttamente proporzionale alla grandezza del rapporto, all more investito in esso.
altrimenti "guarirebbero" tutti in zero due.
anzi secondo me at the end of the day e' utile rendersi conto, pensare, capire di avere avuto una certa respons
abilita' (qualora ci fosse, non dico tutti). delegare il 100% di colpa ad un solo forse non e' sempre saggio.

NO, Miss
Non ho nessuna responsabilità e lo afferma anche lui.
Era semplicemente un libertino...e ha avuto tanta tanta fortuna dalla sua parte.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Guarda Brunetta che sono peniseri del tutto normali naturali e anche sani. la negazione e' una fase.
il senso di colpa totale cosi come il senso di responsabilita parziale in un tradimento non e' un sentire che elimini con bidibibodibibu'... ci devi arrivare. e' un percorso secondo me direttamente proporzionale alla grandezza del rapporto, all more investito in esso.
altrimenti "guarirebbero" tutti in zero due.
anzi secondo me at the end of the day e' utile rendersi conto, pensare, capire di avere avuto una certa responsabilita' (qualora ci fosse, non dico tutti). delegare il 100% di colpa ad un solo forse non e' sempre saggio.
Ma l'ingenuità è una responsabilità?
Se vado a casa di un'amica e lascio la borsa nell'ingresso è colpa mia che mi sono fidata se lei mi sfila la carta di credito?!
Per diletta sono passati anni, non è una fase.
Se è ancora nella fase in cui ci si dà dell'ingenua-sciocca-cretina-cieca per non aver visto i segnali è perché ha scelto una strada sbagliata che non può portarla fuori dal labirinto.

A volte (non dico che sia questo il caso di Diletta perché non ho ancora capito quale sia) ci sono altre considerazioni che portano a scegliere di cercare di digerire il rospo o il coccodrillo (di ardua digestione). C'è chi dopo il tradimento vivrebbe una separazione come un abbandono, proprio perché derivato dal tradimento e non da una situazione difficile di coppia che, essendo frutto di corresponsabilità, sarebbe una vera scelta. C'è chi lo vivrebbe come una sconfitta privata e intima e pubblica. C'è chi si sentirebbe umiliato pubblicamente perché renderebbe appunto pubblico il tradimento che considera segno di un'invalidazione di sé.
Queste sono ragioni che portano a continuare a masticare la pelle coriacea. Ma chi può digerirla senza essere un coccodrillo?
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ciao Bruni,

era proprio questo che intendevo tanti posti fa,
quando ho riportato, che ci ritorna anche perché
qualcosa a lei stessa non quadra, non trova un suo posto.

Credo ... non lo so, così è stato per me, di dissolvere il noi,
e di sapere, che sono stata fedele verso me stessa e verso il partner.
La mia parte di storia rimane intoccabile. Ed il noi, perde il suo valore.

Cosa poi uno né fa ... è estremamente personale.
Perché da parte propria ... ogni carezza data, ogni pensiero era
vissuta con il proprio rispetto verso se e gli altri!
Questo nessuno ce lo può prendere!


sienne
:up: è durissimo per chi si è formata il senso del suo sé adulto in quella relazione di coppia :unhappy:
 

Ultimo

Escluso
Guarda che qui scrivono traditori che irridono i traditi ma la rabbia che riesci a causarmi tu è unica.
Che cavolo c'entra la morte di fronte al dolore del tradimento? Una beata minchia!
Tutti dovremo morire e pure i nostri figli e il fatto che accadrà dopo la nostra morte (ci auguriamo) non cambia il dolore esistenziale che dando la vita abbiamo dato anche la morte.
Allora quando ti rompi una gamba non devi soffrire e smadonnare perché al confronto del dolore di anni di una malattia degenerativa è nulla?
Tu riporti tutto alla tua lodevole capacità di superare e perdonare. Sai che sforzo? Tu hai mai letto qui qualcuno che abbia rivangato per mesi o anni un tradimento di una volta?!
E dai! Diletta parla di 10 anni di tradimenti! Dieci anni capisci? Ti rendi conto che ogni sorr9iso, ogni carezza, ogni delicatezza, ogni rapporto sessuale, ogni caffè in quegli anni ora ha un altro sapore? E non c'è verso, nonostante tutti gli sforzi che fa Diletta, di superarlo?
Infatti nessuno sa dirle come fare, le si dice di nasconderlo sotto il tappeto, un tappeto di pietra. Ma non si tratta neppure della morte di un caro parente perché la morte rientra negli eventi naturali e inevitabili e se avviene all'età giusta viene accettato. Si tratta di una serie di atti compiuti per libera scelta che erano in stridente contraddizione con il suo vissuto e i significati che lei gli attribuiva.
E che cazzo! Almeno datele ragione!! Che possa, almeno qui, dire che ha un coltello piantato che non riesce a togliere e le dà dolore! Senza che nessuno le dica che c'è di peggio. Certo che c'è di peggio. Che consolazione!

Condivido il tuo sfogo nei miei confronti, peccato che quello che hai scritto sono parole tue che non centrano nulla con quello che dicevo io. E non si tratta stavolta di capirmi oppure no, si tratta proprio di ampliare le vedute.

Tutto quello che hai scritto è retorico, ma è reale, bisognerebbe prenderne atto e non valorizzarlo per come si fa.
Rispondendo al 3D non rispondevo necessariamente a Diletta, io non sono Diletta, ho dato il mio contributo. essere uscito da un tradimento , IO, non vuol dire mettermi ora ad additare o chissà cosa. Se mi consenti potrei anche farlo e cominciare a scrivere che il mio tradimento è per me importante nella misura della mia soggettività e quindi probabilmente per quello che mi concerne importante nella misura che mi appartiene, ma io non faccio confronti, li fate VOI.
 

Diletta

Utente di lunga data
Ciao Bruni,

era proprio questo che intendevo tanti posti fa,
quando ho riportato, che ci ritorna anche perché
qualcosa a lei stessa non quadra, non trova un suo posto.

Credo ... non lo so, così è stato per me, di dissolvere il noi,
e di sapere, che sono stata fedele verso me stessa e verso il partner.
La mia parte di storia rimane intoccabile. Ed il noi, perde il suo valore.
Cosa poi uno né fa ... è estremamente personale.
Perché da parte propria ... ogni carezza data, ogni pensiero era
vissuta con il proprio rispetto verso se e gli altri!
Questo nessuno ce lo può prendere!
sienne
Hai ragione!
Ho perso il senso del "noi" e dato che avevo incentrato la mia vita sul quel "noi" puoi capire come sia crollato tutto.
Ma questo vivere la coppia in modo fusionale non era sano, a detta dello psicologo.
E sto lavorandoci sopra per ricostruirmi in modo diverso.
Solo che non è affatto facile...
 

Ultimo

Escluso
No, no, anch'io non ho assolutamente questo limite e sono d'accordo con te.
Amo la vita e mi commuovo davanti alle sue bellezze in cui mi faccio umile.
La mia è una voce interiore che riemerge dal profondo dell'anima e vuole ancora farsi ascoltare, ma io non vorrei affatto ascoltarla perché mi distoglie da ciò che è davvero importante e che è la vita stessa.
Il mio è soltanto uno sfogo di chi ha creduto tanto, troppo, nell'amore, in un amore pulito e splendente.
Un amore che fa sentire al sicuro, protetti e forti.
E' anche vero che ora non ne ho più il bisogno perché forte lo sono diventata lo stesso e questo è il solo lato positivo che vedo in tutta la faccenda, ma forse non è poco...

No cara Diletta, non è poco, lo sai almeno se non più di me.

Il tuo sfogo sai bene che se non lo capisco ( m secondo me lo capisco) almeno lo percepisco, e sai anche che se solo virtualmente, ti sono accanto, e che se a volte delle cose che scrivo sembrano dure ( nel tuo caso non credo, anche se Brunetta... ) lo sono nella misura in cui ti sono vicino come persona che ha conosciuto un certo tipo di dolore e di sfogo. Un tuo compagno di disavventure se mi permetti l'associazione a la vicinanza.
 

sienne

lucida-confusa
Ciao

non si tratta di confronti, ma di distinzioni ...

di conseguenza, ci sono aspetti, che vanno oltre alla soggettività,
ma che richiedono altri approcci e vie, di per sé ...

Malattie: Una febbre, ti può far stare male come un cane,
ma la curo differentemente se ho gli orecchioni ...
ma sempre di malattia si tratta ...


sienne
 

Diletta

Utente di lunga data
E sì adesso è colpa tua che sei stata ingenua!!!
Se è questa la strada che stai percorrendo non ne uscirai.


Mi è venuta in mente una cosa che mi ribadiva lo psicologo e che, però, non mi ha mai convinto...
"si ricordi che anche l'ingenuità non è un pregio, ma quasi una colpa..."

No, non sono stata mai d'accordo su questo, ma mi mancano comunque i nostri confronti, anche accesi e coloriti, ma sempre costruttivi.
 
Stato
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