Palladiano
utente d'altri tempi
Il relativismo è una forma di dogmatismo laico, perché affermare che non esiste una verità assoluta equivale ad affermare una verità assoluta. (Giuliano Ferrara)
Parto da qui per lanciare una riflessione. Quindi iniziamo dal concetto di relativismo e delineamolo a grandi linee giusto per intenderci di parlare del medesimo concetto:Ciao
Tutto è relativo in questo mondo.
Chiedi un po' alle oche e ai tacchini la loro opinione sul Natale.
Peter Willforth
sienne
Parte da pressuposti falsi: nega la storia e i rapporti tra comunità... chè non siamo tribù sperdute nel Borneo.Parto da qui per lanciare una riflessione. Quindi iniziamo dal concetto di relativismo e delineamolo a grandi linee giusto per intenderci di parlare del medesimo concetto:
individui diversi, o culture o popoli diversi, hanno credenze morali irriducibilmente diverse; dunque, si deve ritenere che i giudizi morali non siano oggettivamente veri o falsi, ma siano veri o falsi solo in relazione a un insieme di credenze morali fondamentali adottato da un individuo o da una cultura o da un popolo ecc. (oppure, si deve dunque ritenere che i giudizi morali non siano veri né falsi); dunque, ognuno deve seguire le regole della propria cultura o comunità senza interferire nelle attività delle altre culture o comunità.
Cosa ne pensate di questa affermazione? Quali ne sono le possibili conseguenze?
Parto da qui per lanciare una riflessione. Quindi iniziamo dal concetto di relativismo e delineamolo a grandi linee giusto per intenderci di parlare del medesimo concetto:
individui diversi, o culture o popoli diversi, hanno credenze morali irriducibilmente diverse; dunque, si deve ritenere che i giudizi morali non siano oggettivamente veri o falsi, ma siano veri o falsi solo in relazione a un insieme di credenze morali fondamentali adottato da un individuo o da una cultura o da un popolo ecc. (oppure, si deve dunque ritenere che i giudizi morali non siano veri né falsi); dunque, ognuno deve seguire le regole della propria cultura o comunità senza interferire nelle attività delle altre culture o comunità.
Cosa ne pensate di questa affermazione? Quali ne sono le possibili conseguenze?
Infatti. chi ritiene privati i giudizi morali è portato a non interessarsi di quelli degli altri e delle motivazioni che li sorreggono.Parte da pressuposti falsi: nega la storia e i rapporti tra comunità... chè non siamo tribù sperdute nel Borneo.
Parto da qui per lanciare una riflessione. Quindi iniziamo dal concetto di relativismo e delineamolo a grandi linee giusto per intenderci di parlare del medesimo concetto:
individui diversi, o culture o popoli diversi, hanno credenze morali irriducibilmente diverse; dunque, si deve ritenere che i giudizi morali non siano oggettivamente veri o falsi, ma siano veri o falsi solo in relazione a un insieme di credenze morali fondamentali adottato da un individuo o da una cultura o da un popolo ecc. (oppure, si deve dunque ritenere che i giudizi morali non siano veri né falsi); dunque, ognuno deve seguire le regole della propria cultura o comunità senza interferire nelle attività delle altre culture o comunità.
Cosa ne pensate di questa affermazione? Quali ne sono le possibili conseguenze?
In teoria il relativista non è tollerante.Ciao
come è stato scritto, non viviamo isolati gli uni dagli altri, ma persino in società multiculturali,
e visto anche che il relativismo si presenta in modo forte anche all'interno di un gruppo culturale,
il relativismo, credo, propone solo quell'aspetto di non sovranità di una concezione ecc. sull'altra, e così
allora il principio di tolleranza / rispetto verso l'altro. Ma allo stesso tempo, escludendo una verità,
nega profondamente la possibilità di aspetti trans-culturali uguali ... la ricerca di un minimo comune,
per costruire una convivenza tra i non simili ...
sienne
In teoria il relativista non è tollerante.
se, infatti, per il relativismo ogni opinione morale è valida in base ai principi e valori del singolo individuo ( o gruppi di individui) esso dà validità alle regole di ogni possibile cultura ( perché quelle regole sono il portato dei principi e dei valori degli individui che appartengono a quella cultura), a prescindere dalla questione se queste garantiscano o no la libertà di pensiero, la libertà di associazione, la libertà religiosa o ogni altra libertà che conosciamo.
Per fare un esempio
Il relativista potrebbe arrivare a sostenere che la subordinazione del ruolo della donna in certe culture mediorientali sia valida perchè è valida per il gruppo culturale che esprime tale visione. ( è un esempio eh!)
Quindi la tolleranza non è un valore proprio o conseguente al relativismo ( spero di essermi spiegato)
Sienne sono totalmente d'accordo con la tua affermazione che il relativismo non aiuta all'incontro e alla costruzione di quel "minimo comune" per una convivenza tra dissimili.
Credo che il perché sia contenuto in quanto ho scritto sopra
Mi sono riletto. Che pippone che ho scritto.
Colpa del lagavulin . Giuro che non scrivo più nulla. Stop
Infatti.Esistono dei valori e dei principi che vanno custoditi e rispettati a prescindere dal relativismo.Basta ricordarsi di questo.
Non può essere una filosofia della tolleranza. Se postula che non esistono valori assoluti ne consegue che la tolleranza, che è un valore "universale", non esiste.Ciao
È vero. Giusto.
Ora semplifico molto ... se no, diventa un delirio ...![]()
Ma c'è un filone, che sostiene che il relativismo sia una filosofia della tolleranza.
In quanto non esistono valori assoluti, così il relativismo impedisce di imporre agli altri ecc. ecc.
Allora, se non sussiste la possibilità di un giudizio morale che tocchi altre culture,
perché esse sono da considerare espressioni proprie di un certo contesto ecc.
come si pone il relativismo difronte al nazismo? O certe forme di sottomissione delle donne? Ecc.?
Non si pone proprio. Anzi. Perché vale ciò, che in una cultura è stato stabilito come giusta o sbagliata.
E così, il tutto lo si potrebbe descrivere come una forma di determinismo ... andando oltre.
Un determinismo che ci assolve di prendere una responsabilità ... sia individuale che di gruppo.
Ecc. ecc.
E qui mi chiedo ... a volte o spesso, e lo leggiamo anche qui, il relativismo non viene un po' usato
per ingannarci e per raccontarcela? In quanto lo si prende come spunto per occultare un fallimento o errore?
E così, ci liberiamo di dover prendere una decisione o posizione ... cioè essere responsabili ...
sienne
Buongiorno.Stavo facendo una considerazione senza riferimenti personali.Infatti.
Tant'è che tanto sienne quanto io nn siamo relativisti
non so in inglese (lingua che ignoro) clem.translator, traitor
(traduttore, traditore)
Non può essere una filosofia della tolleranza. Se postula che non esistono valori assoluti ne consegue che la tolleranza, che è un valore "universale", non esiste.
Sul tuo finale ( dal cell nn posso mettere il grassetto) sono d'accordo. Secondo me è proprio così.
QuotoCiao
allora, si potrebbe arrivare a dire che il relativismo ci offre un'isola
su qui pararci da verità indesiderate o scomode.
sienne