Ai traditi: cosa vi ha fatto più male?

Diletta

Utente di lunga data
Sienne ha riassunto in maniera esemplare la devastazione che si prova ad essere traditi.
E' vero che ciascuno di noi ha la sua storia e le variabili sono tante, ma quella voragine con tanti volti credo sia una costante.

Quanto al fatto di chiudere o no il 3D credo che trovandoci in un Forum, ciascuno può voler argomentare sugli aspetti più diversi, chi si sente troppo toccato, troppo coinvolto può anche non partecipare alla discussione.
Per quanto mi riguarda, questo 3D non riaccende il mio dolore, che vive purtroppo ancora con me ogni giorno, né riapre ferite...perché sono ancora sanguinanti. Leggere le vostre risposte, potermi confrontarmi con voi, anzi in un certo senso mi fa sentire meno sola con il mio dolore.

E lo è anche per me!
:)
 
A parte le cose solite e comuni a tutti, le bugie, il tempo che io recuperavo ovunque per stare con lui e lui invece buttava con l'altra, una delle cose che ancora adesso non ho superato è stato il sentirmi dire da lei le giustificazioni che lui le dava per il suo tradimento. Anche dal punto di vista prettamente sessuale, che per me andava alla grande, lui le avrebbe detto che con me si annoiava mentre con lei era fantastico (lei mi ha detto questo, lui ovviamente nega, ma...)
Questa cosa mi ha cambiato come persona, e mi ha reso molto insicura. Poteva evitarmela.
 

Diletta

Utente di lunga data
Anche secondo me non devi chiuderlo. E ho capito perfettamente che non si tratta di far pettegolezzi o di opporre traditori versus traditi.

Io credo di aver capito perfettamente la tua motivazione, non te ne faccio una colpa.

Vorrei che però ti interrogassi di più tu :), come immagino starai facendo nel corso della terapia.

Una delle cose che mi porto dentro è proprio il fatto che mio marito più di una volta ha detto: non credevo di farti così male.

Lo avrei preso a sberle tutte le volte che lo diceva...

Capisco che rendersi pienamente conto del male che si è fatto ad una persona che avresti dovuto amare può essere brutto da metabolizzare.

Ecco io credo che si dovrebbe essere tutti un po' più responsabili nei confronti degli altri. Anche questa cosa di lanciare il sasso e ritirare la mano dicendo "ops, non credevo, scusate...."

Lo dico per te, davvero, e anche con affetto. Tu sei il mio spauracchio più grande.

Mio marito è con me, l'ho perdonato e siamo felici, forse più di prima, anche se abbiamo perso l'innocenza, ma del resto io non l'ho mai avuta, dai 25 anni in avanti (sono stata tradita e lasciata, mi sono sposata e ho divorziato, il tutto concentrato in 10 anni di vita, quindi parlare di innocenza mi sembra eccessivo).

Poi ogni tanto penso: e se un giorno (tra un anno, tra due, tra cinque?) scoprisse che non mi ama? Che mi ha tradito senza sapere perché ed è tornato perché non sapeva affrontare il suo senso di colpa, mi ha chiesto perdono e lo ha ottenuto , ma non basta a restare dandomi ciò che gli ho chiesto, cioè amore?
Se scoprisse che non credeva che quello che mi aveva dato era un calcio nelle gengive e che credeva bastasse il rispetto e lo star bene insieme a far funzionare un matrimonio, per scoprire invece che l'amore è un'altra cosa?

Ecco un po' ho paura, cosa che forse ti spiega perché le tue domande mi fanno preoccupare :eek:

Il dolore del tradimento cambia solo il tradito? O cambia anche il traditore?

Puoi dirmi quanto tempo è passato da quando lo hai saputo?
Ti invidio tanto perché sei riuscita a perdonare.
 

Diletta

Utente di lunga data
A parte le cose solite e comuni a tutti, le bugie, il tempo che io recuperavo ovunque per stare con lui e lui invece buttava con l'altra, una delle cose che ancora adesso non ho superato è stato il sentirmi dire da lei le giustificazioni che lui le dava per il suo tradimento. Anche dal punto di vista prettamente sessuale, che per me andava alla grande, lui le avrebbe detto che con me si annoiava mentre con lei era fantastico (lei mi ha detto questo, lui ovviamente nega, ma...)
Questa cosa mi ha cambiato come persona, e mi ha reso molto insicura. Poteva evitarmela.

Dopo una affermazione del genere, sei ancora con lui?
Non è una provocazione, è solo per confrontarmi.
 

Nicka

Capra Espiatrice
A parte le cose solite e comuni a tutti, le bugie, il tempo che io recuperavo ovunque per stare con lui e lui invece buttava con l'altra, una delle cose che ancora adesso non ho superato è stato il sentirmi dire da lei le giustificazioni che lui le dava per il suo tradimento. Anche dal punto di vista prettamente sessuale, che per me andava alla grande, lui le avrebbe detto che con me si annoiava mentre con lei era fantastico (lei mi ha detto questo, lui ovviamente nega, ma...)
Questa cosa mi ha cambiato come persona, e mi ha reso molto insicura. Poteva evitarmela.
Le giustificazioni sono qualcosa di assolutamente inutile e fuori luogo...e mai nessuno dovrebbe chiedere "ma perchè vieni a letto con me? cosa non va con lei/lui?"
Io quando leggo di gente che si nasconde dietro queste cose per fare sesso con un'altra persona provo davvero fastidio.
 

stellina

Utente di lunga data
che quando lo affrontai per fare una analisi della situazione pacificamente e per risolvere i problemi che avevo notato lui si arrabbiò con me... lui mi aveva tradito...divertente ad oggi all'epoca c'ero rimasta malissimo...
 
Dopo una affermazione del genere, sei ancora con lui?
Non è una provocazione, è solo per confrontarmi.
Eggia'. Difficile anche per me capirlo, figurati spiegarlo.
Ho "perdonato" tutto, ma questa cosa ancora mi gira in
testa, quando avevo deciso di dargli una seconda possibilità
ero piu' concentrata sulle cose che mi apparivano piu' gravi
(cercavo di comprendere piu' che altro cosa era VERO e
cosa no, della storia che pensavo di avere) ed ho sottovalutato
questa cosa, nel calderone di tutte le cattiverie che l'amante mi
ha gentilmente voluto riferire. Mi sono accorta solo dopo anni
di quanto questa cosa in particolare mi avesse turbato. Ormai
avevamo fatto un percorso, eravamo cambiati entrambi e come
coppia. Pero' a volte ancora mi viene voglia di scappare e
ricominciare e vedere se riesco a non sentirmi "noiosa" con
qualcun altro :D
 

Diletta

Utente di lunga data
Eggia'. Difficile anche per me capirlo, figurati spiegarlo.
Ho "perdonato" tutto, ma questa cosa ancora mi gira in
testa, quando avevo deciso di dargli una seconda possibilità
ero piu' concentrata sulle cose che mi apparivano piu' gravi
(cercavo di comprendere piu' che altro cosa era VERO e
cosa no, della storia che pensavo di avere) ed ho sottovalutato
questa cosa, nel calderone di tutte le cattiverie che l'amante mi
ha gentilmente voluto riferire. Mi sono accorta solo dopo anni
di quanto questa cosa in particolare mi avesse turbato. Ormai
avevamo fatto un percorso, eravamo cambiati entrambi e come
coppia. Pero' a volte ancora mi viene voglia di scappare e
ricominciare e vedere se riesco a non sentirmi "noiosa" con
qualcun altro :D
Capisco.
Anche per me ci sono delle cose che sono impresse a caldo nella mia testa e temo che ci resteranno per sempre.
Però, secondo me, non è affatto giusto che ci abbiano regalato anche questi turbamenti.
Io non li voglio avere per colpa sua, e la cosa mi fa incazzare che non ne hai idea...
 

Tessa

Escluso
La rivelazione

Non è morbosità ma desiderio di capire e condividere sul piano della sensibilità nei limiti del possibile.
Nella vostra esperienza quale è stata la ferita più lacerante?
Quale tra i molti profili negativi di un tradimento subito ritenete sia stato il più grave, quello che vi ha cambiato come persone e come coniugi?
Quello che vi ha fatto temere di non uscirne più ?

La rivelazione di avere di fianco uno sconosciuto.
La rivelazione di non conoscermi io stessa.
La mia cecità.
E l'inevitabilità di essere obbligata a "guardare" tutto quello che non avevo voluto vedere. Di me e di lui.
E non sono cose belle.....
 
Capisco.
Anche per me ci sono delle cose che sono impresse a caldo nella mia testa e temo che ci resteranno per sempre.
Però, secondo me, non è affatto giusto che ci abbiano regalato anche questi turbamenti.
Io non li voglio avere per colpa sua, e la cosa mi fa incazzare che non ne hai idea...

Sai, il tradimento è sempre mancanza di rispetto. Poi c'è chi ha mancato di piu' e chi di meno...
 

Fantastica

Utente di lunga data
Se scoprisse che non credeva che quello che mi aveva dato era un calcio nelle gengive e che credeva bastasse il rispetto e lo star bene insieme a far funzionare un matrimonio, per scoprire invece che l'amore è un'altra cosa?

Il dolore del tradimento cambia solo il tradito? O cambia anche il traditore?
Vorrei dire... che l'amore non è mai un'altra cosa... che tutto dipende solo e soltanto dalla maturità dell'individuo, non tanto che lo prova, ma piuttosto della sua maturità complessiva di persona, dipende da che scelte ha fatto fino a lì.
L'amore "coniugale" che sa perdonare è per me la più alta manifestazione possibile dell'amore. E se le due persone sono sufficientemente mature non possono che riconoscerlo. Quindi, alla tua prima domanda risponderei: conosci tuo marito, indipendentemente da ciò che ha fatto, lo conosci.
Non è vero che il tradimento dell'altro lo rende un estraneo. Si sente questa cosa (anche il traditore percepisce il suo compagno come "estraneo", nel mentre in cui tradisce), ma non è reale.
Riuscire a perdonare significa proprio ricordarsi chi si ha di fronte, fare memoria, meglio.
Tradire è un gesto, una manifestazione, ma non di un'essenza, ma di una fase della vita di una persona. La persona è sempre di più, molto di più, del gesto che compie, quale che esso sia.
Fissarsi sul gesto significa cessare di guardare l'altro per guardare se stessi, ed è azione uguale e contraria a quella che fa il traditore quando tradisce. E' smemoratezza colpevole, in entrambi i casi.
A chi perdona serve la lucidità, chi si sente tradito e ama, deve amare. E per amare, deve trascendere la propria ferita, che è comunque una ferita narcisistica.

Alla seconda domanda, invece, direi sì. Sì, il dolore del tradimento cambia anche chi tradisce, se chi ha tradito non è persona assolutamente superficiale. Cambia il traditore, ma non perché egli conservi memoria nostalgica della "storia" diversa che ha avuto altrove, ma perché mette in discussione in profondità le sue certezze. Chi ha tradito ha molto bisogno di aiuto, non di sospetti. Ha bisogno di ritrovare fiducia in se stesso, sempre se ha una morale, come credo tuo marito, come io pure ho. E provando a mettermi nei panni di un uomo che l'ha fatto una sola volta e non per amore dell'altra, credo che l'amarezza per essersi scoperto diverso da quello che credeva sia tanta.
 

zanna

Utente di lunga data
Vorrei dire... che l'amore non è mai un'altra cosa... che tutto dipende solo e soltanto dalla maturità dell'individuo, non tanto che lo prova, ma piuttosto della sua maturità complessiva di persona, dipende da che scelte ha fatto fino a lì.
L'amore "coniugale" che sa perdonare è per me la più alta manifestazione possibile dell'amore. E se le due persone sono sufficientemente mature non possono che riconoscerlo. Quindi, alla tua prima domanda risponderei: conosci tuo marito, indipendentemente da ciò che ha fatto, lo conosci.
Non è vero che il tradimento dell'altro lo rende un estraneo. Si sente questa cosa (anche il traditore percepisce il suo compagno come "estraneo", nel mentre in cui tradisce), ma non è reale.
Riuscire a perdonare significa proprio ricordarsi chi si ha di fronte, fare memoria, meglio.
Tradire è un gesto, una manifestazione, ma non di un'essenza, ma di una fase della vita di una persona. La persona è sempre di più, molto di più, del gesto che compie, quale che esso sia.
Fissarsi sul gesto significa cessare di guardare l'altro per guardare se stessi, ed è azione uguale e contraria a quella che fa il traditore quando tradisce. E' smemoratezza colpevole, in entrambi i casi.
A chi perdona serve la lucidità, chi si sente tradito e ama, deve amare. E per amare, deve trascendere la propria ferita, che è comunque una ferita narcisistica.

Alla seconda domanda, invece, direi sì. Sì, il dolore del tradimento cambia anche chi tradisce, se chi ha tradito non è persona assolutamente superficiale. Cambia il traditore, ma non perché egli conservi memoria nostalgica della "storia" diversa che ha avuto altrove, ma perché mette in discussione in profondità le sue certezze. Chi ha tradito ha molto bisogno di aiuto, non di sospetti. Ha bisogno di ritrovare fiducia in se stesso, sempre se ha una morale, come credo tuo marito, come io pure ho. E provando a mettermi nei panni di un uomo che l'ha fatto una sola volta e non per amore dell'altra, credo che l'amarezza per essersi scoperto diverso da quello che credeva sia tanta.
E se invece fosse stato per amore dell'altra?
 

Horny

Utente di lunga data
Vorrei dire... che l'amore non è mai un'altra cosa... che tutto dipende solo e soltanto dalla maturità dell'individuo, non tanto che lo prova, ma piuttosto della sua maturità complessiva di persona, dipende da che scelte ha fatto fino a lì.
L'amore "coniugale" che sa perdonare è per me la più alta manifestazione possibile dell'amore. E se le due persone sono sufficientemente mature non possono che riconoscerlo. Quindi, alla tua prima domanda risponderei: conosci tuo marito, indipendentemente da ciò che ha fatto, lo conosci.
Non è vero che il tradimento dell'altro lo rende un estraneo. Si sente questa cosa (anche il traditore percepisce il suo compagno come "estraneo", nel mentre in cui tradisce), ma non è reale.
Riuscire a perdonare significa proprio ricordarsi chi si ha di fronte, fare memoria, meglio.
Tradire è un gesto, una manifestazione, ma non di un'essenza, ma di una fase della vita di una persona. La persona è sempre di più, molto di più, del gesto che compie, quale che esso sia.
Fissarsi sul gesto significa cessare di guardare l'altro per guardare se stessi, ed è azione uguale e contraria a quella che fa il traditore quando tradisce. E' smemoratezza colpevole, in entrambi i casi.
A chi perdona serve la lucidità, chi si sente tradito e ama, deve amare. E per amare, deve trascendere la propria ferita, che è comunque una ferita narcisistica.

Alla seconda domanda, invece, direi sì. Sì, il dolore del tradimento cambia anche chi tradisce, se chi ha tradito non è persona assolutamente superficiale. Cambia il traditore, ma non perché egli conservi memoria nostalgica della "storia" diversa che ha avuto altrove, ma perché mette in discussione in profondità le sue certezze. Chi ha tradito ha molto bisogno di aiuto, non di sospetti. Ha bisogno di ritrovare fiducia in se stesso, sempre se ha una morale, come credo tuo marito, come io pure ho. E provando a mettermi nei panni di un uomo che l'ha fatto una sola volta e non per amore dell'altra, credo che l'amarezza per essersi scoperto diverso da quello che credeva sia tanta.
non capisco tanto di tradimenti sessuali, ma quello che scrivi, fantastica si potrebbe
applicare a tanti tipi di tradimenti, o quando chi amiamo ci delude profondamente.
mi sento di quotare, in senso lato, la prima parte.
e penso ad esempio al matrimonio dei miei genitori, in cui non ci sono stati tradimenti fisici,
ma delusione profonda da parte di mia madre, che non poteva perdonare.
mia madre e' patologicamente narcisista.
e non ha mai superato una terribile ferita della sua infanzia.
cercava forse in mio padre, e nei figli,
la riparazione di questo dolore.
 

stellina

Utente di lunga data
e magari ci sono mancanze di rispetto anche più devastanti?
non condividere certi dolori, ad esempio?
non so, me lo chiedo.
eh già...
ci sono tradimenti sessuali e tradimenti di altro genere...ma sempre tradimenti li senti sulla pelle. poi li analizzi con calma e razionalità e capisci (magari, a volte) che quel tradimento, quello che tu hai sentito come un tradimento, è stato un loro modo di reagire alla cosa. non ti ferisce meno accedere logicamente a tale concetto te lo fa digerire un po'...come la coca cola dopo la peperonata..:eek:
 

sienne

lucida-confusa
Perdonatemi, sono stato indelicato e inopportuno e vigliacco e anche crudele.
Certe cose non si chiedono e certe risposte possiamo darcele solo noi stessi.
Grazie per i vostri interventi e, lo ripeto, come al solito, come mi capita anche nella vita, mollo all'improvviso calci in bocca e poi mi scuso, meravigliandomi del dolore causato: spero di non avervi fatto troppo male, mi scuso di cuore.
Comunque non lo chiudo: non si può provocare una reazione e poi tirarsi indietro.
Non è giusto: che ognuno dica la sua, anche sull'inopportunità del 3d.
E che cazzo H7, un minimo di coerenza.

Ciao

no, certe cose si chiedono, per trovare una via di avvicinamento e per capirsi.
Però, certe domande rendono evidente ... quanto si sia lontani dal sentire di un tradito.
Tutto qua.


sienne
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Non è morbosità ma desiderio di capire e condividere sul piano della sensibilità nei limiti del possibile.
Nella vostra esperienza quale è stata la ferita più lacerante?
Quale tra i molti profili negativi di un tradimento subito ritenete sia stato il più grave, quello che vi ha cambiato come persone e come coniugi?
Quello che vi ha fatto temere di non uscirne più ?
Per me il dover sentire delle 'spiegazioni' l'una peggio dell'altra.
Un tradimento ci può anche stare (uno, eh ?!?), è la gestione 'post' da parte del traditore che conta...
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Vorrei dire... che l'amore non è mai un'altra cosa... che tutto dipende solo e soltanto dalla maturità dell'individuo, non tanto che lo prova, ma piuttosto della sua maturità complessiva di persona, dipende da che scelte ha fatto fino a lì.
L'amore "coniugale" che sa perdonare è per me la più alta manifestazione possibile dell'amore. E se le due persone sono sufficientemente mature non possono che riconoscerlo. Quindi, alla tua prima domanda risponderei: conosci tuo marito, indipendentemente da ciò che ha fatto, lo conosci.
Non è vero che il tradimento dell'altro lo rende un estraneo. Si sente questa cosa (anche il traditore percepisce il suo compagno come "estraneo", nel mentre in cui tradisce), ma non è reale.
Riuscire a perdonare significa proprio ricordarsi chi si ha di fronte, fare memoria, meglio.
Tradire è un gesto, una manifestazione, ma non di un'essenza, ma di una fase della vita di una persona. La persona è sempre di più, molto di più, del gesto che compie, quale che esso sia.
Fissarsi sul gesto significa cessare di guardare l'altro per guardare se stessi, ed è azione uguale e contraria a quella che fa il traditore quando tradisce. E' smemoratezza colpevole, in entrambi i casi.
A chi perdona serve la lucidità, chi si sente tradito e ama, deve amare. E per amare, deve trascendere la propria ferita, che è comunque una ferita narcisistica.

Alla seconda domanda, invece, direi sì. Sì, il dolore del tradimento cambia anche chi tradisce, se chi ha tradito non è persona assolutamente superficiale. Cambia il traditore, ma non perché egli conservi memoria nostalgica della "storia" diversa che ha avuto altrove, ma perché mette in discussione in profondità le sue certezze. Chi ha tradito ha molto bisogno di aiuto, non di sospetti. Ha bisogno di ritrovare fiducia in se stesso, sempre se ha una morale, come credo tuo marito, come io pure ho. E provando a mettermi nei panni di un uomo che l'ha fatto una sola volta e non per amore dell'altra, credo che l'amarezza per essersi scoperto diverso da quello che credeva sia tanta.
Non conosco la tua storia, non so se hai tradito o sei stato/a tradito/a.
Ma ti leggo e capisco che - forse con l'aiuto di qualcuno - ne sei venuto/a fuori, e bene anche.
Buon per te, complimenti.
 

disincantata

Utente di lunga data
Ciao

dopo una bomba atomica, c'è tanto da fare ... per ricostruire ...

ricostruire la fiducia, in sé e negli altri ...
ricostruire l'autostima ...
ricostruire il nesso tra pensieri e percezione ...
ricostruire un sistema di valori ...
ricostruire punti di riferimento ...
ecc. ecc. ecc.
ricostruirsi proprio ... perché tradire sgretola tutto ...

Senza dimenticare che ... la sfiducia che si crea, è la solitudine più assoluta e buia che esista ...

Il percorso di ricostruzione è lunga ... basta pensare che ci vogliono mesi, se non anni ...
E non si ritorna ad essere, quelli che si era ...


sienne

Posso quotarti una TANTUM!

Non posso mai darti un verde, Misteri!
 
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