Se agisci con buonsenso al cuore comandi eccomeMa certo! Poi bisogna saper agire con buonsenso, rispondo anche a spleen, ma al cuore che batte non si comanda.
Se agisci con buonsenso al cuore comandi eccomeMa certo! Poi bisogna saper agire con buonsenso, rispondo anche a spleen, ma al cuore che batte non si comanda.
Bisogna pero’ anche capire perche’ a volte il cuore batta anche se non dovrebbe . A volte il rumore che si sente non è quello del proprio cuore che batte , ma a far rumore sono le proprie insicurezze attenuate da belle parole d’amore (soprattutto nelle donne).Ma certo! Poi bisogna saper agire con buonsenso, rispondo anche a spleen, ma al cuore che batte non si comanda.
A parte il fatto che se anche tuo marito stesse rivivendo questa fase,dovresti sparare al lui e non a te ,Intanto bentrovati.
Sono latitante da tanto, ma non ho mai dimenticato nulla degli anni trascorsi sul forum nè del prezioso aiuto/conforto ricevuto; mi affaccio spesso e pur non scrivendo per mancanza di argomenti, consigli e/o considerazioni, il forum ormai è parte del mio vissuto e come tale, per la stima che nutro per tanti degli utenti, spesso mi viene in mente di chiedervi pareri su cose che accadono intorno a me (io vivo in uno stato di quiete emotiva che ora mi fa stare bene così com'è).
Dunque.
Dopo il lockdown pare che un sacco di gente si ritrovi a vivere situazioni più o meno clandestine; nel mio piccolo almeno 6 delle persone a me più care (spero mio marito no, sennò mi sparo) stanno concretizzando relazioni non propriamente ufficiali con una certa veemenza. Ecco, appunto: dicono che al cuore non si comanda. Tutte. Non si conoscono tra loro, sono miei amici e amiche/parenti di cui raccolgo le confidenze e che sembrano essere tornate ai tempi felici dell'adolescenza. Di già l'espressione "al cuore non si comanda" a me fa cagare d'emblée perchè presuppone una certa superficialità, probabilmente di comodo, nell'approccio alle cose che accadono o che si lasciano accadere, ma tant'è, sò innamorati, passamogliela. Il resto è come da manuale che conosciamo bene, anche se le età e lo status sono diversi; l'incedere pare, almeno per me, privo di ogni sorta di sussulto o sorpresa.
Ora.
Ditemi se sono rincoglionita io o se il mio ragionamento a riguardo ha un qualche fondamento. Io dico che questa gente si ficca in certi casini che poi non riesce a gestire, che sta male in continuazione per un appuntamento saltato o anche per una mancata risposta ad un messaggio: fiumi di parole, di lacrime e quant'altro. Perchè al cuore non si comanda, dicono.
Ecco la domanda: siamo animali istintivi o persone senzienti, dotati di ragione, capacità di elaborazione, astrazione, lungimiranza e compagnia cantante? Perchè abdichiamo a tutte le nostre belle qualità a favore di un'unica voce, quella del cuore? Pur avendo fatto scelte in passato dettate solo da essa, oggi come oggi, almeno a questa età, userei tutto il ventaglio di possibilità intellettive, percettive etc che il mio vissuto e le mie conoscenze mi consentono, di certo non mi butterei a peso morto in balia degli eventi. Difatti così ho fatto quando mi sono trovata a gestire situazioni anomale, non pentendomene mai, anzi, provando una punta di orgoglio (cosa rara per me che mi denigro spesso e volentieri).
Loro mi parlano, mi raccontano e chiedono consigli (ah ah). In realtà non gli interessa nulla o poco nulla di quanto gli viene rimandato, ciò che conta è parlare parlare parlare dell'amato/a. Diciamo che mi sono un po' rotta. Gli voglio un sacco di bene, ma sono una figura inutile; cioè rivestire le forme dello sfogatoio proprio non mi va, ma di interazioni poco e niente, salvo con l'amica del cuore.
Come la vedete? In generale, ma anche la mia posizione. Considerate che quando sono stata io nei casini loro c'erano, mi hanno sopportata e supportata, chi più chi meno e gli sarò sempre riconoscente, ma anche che per me tutte le loro vicende sono questioni trite e ritrite. Non mi annoio ad ascoltarli, ma mi scoccia non essere ascoltata. Non nel senso che debbano prendere per oro colato le mie riflessioni o muoversi come farei io, ma quantomeno dare un peso e valutare i miei punti di vista. Invece vanno dritti come treni verso lo sfracello![]()
Condivido.Tempo fa ho avuto modo di passare per caso attraverso un. corposo e assurdo blog di amanti donne, tutte disperate perche il loro uomo sposato non lasciava la moglie. Alcune con rapporti ventennali.. Tutte perplesse riguardo al fatto che “per amore” si dovrebbero lasciare figli, famiglia, casa ..e incredule del fatto che il lui di turno non avesse amcora fatto il salto, nonostante fossero convinte dell’amore ricambiato... Alla fomanda : “perche sopporti una situazione che non ti va piu’ da tempo ? Perche’ sei delusa e arrabbiata anche se lui non ti ha mai promesso nulla ? ” . Risposta: perche’ il mio e’ amore vero.
Molto vero. Quelli rari che descrivi tu, secondo me, sono anche il risultato di un modello genitoriale e stile di vita tramandati in maniera costante e tenace, dove anche il senso del dovere è visto come valore e non come costrizione e dove anche il maschile e Il femminile (per esempio) sono definiti e dotati di un senso profondo che va oltre le imposizioni culturali. Il resto, secondo me, è il risultato dell’eco delle proprie insicurezze e destabilizzazioni sociali che non fanno atro che creare vuoti da riempire grazie al potere effimero e illusorio del nuovo.Condivido.
Secondo me quello che non viene spesso valutato appieno in una relazione è quanto ci sia di autoillusorio nel sentimento che si pensa di provare.
Questo del resto secondo me è il vero punto di tutta questa discussione.
Sono sempre più convinto, negli anni che mi passano addosso che quello che manca a tante relazioni sia la consapevolezza di quel che si è e di quello che è l'altro.
Con questo non intendo dire che non ci siano amori veri o amori riusciti, ma i pochi che vedo hanno il loro comune denominatore nel progetto, nella relilienza, nella cura che non viene mai meno, nella costanza.
E sono purtroppo sempre più rari, proprio perchè viene amplificata e solleticata anche dal nostro modo di vivere invece l' autoillusione e l'egocentrismo.
Appunto, sono eccezioni.Posso dirti che non sempre è così,la differenza la fanno sempre gli individui pensanti, i modelli contano, ma i fiori nascono anche nel deserto.
Hai ragione, per un verso, perché la consapevolezza dei limiti può sostituire, con la stessa o maggiore rigidità, una morale tradizionale che impone di non tradire.Sono finito in un forum di nichilisti amorosi
Che va tutto bene, non abbiamo vent'anni e le nostre esperienze/batoste le abbiamo fatte e avute. Poi non posso non condividere il ragionamento sulla consapevolezza dei rapporti ad una certa età. Quello che vedo spesso però è la paura delle emozioni, la paura che si trasforma in autodifesa, l'autodifesa che diventa muro e il muro che è un muro.
Non sono esente da questo meccanismo (brunetta non sto proiettando), lo conosco bene. Ma conosco bene anche la sensazione quando si arriva alla consapevolezza di essere stati ligi ai propri principi (credenze?) e ok, per cosa? ho la coscenza pulita, e adesso? Il mio agire "retto" ha contribuito alla felicità di qualcuno (compresa la mia)?
Dubito che possa battere il cuore per chi ci disprezza.Se sto con una persona che:
Mi trascura
Mi disprezza
È assente
È tirchio fino all'osso
Con cui in sintesi-
Non ho nulla in comune.
Allora continuare con il cuore che batte a mille per lui,è masochismo puro.
Non so io non credo di aver paura dei sentimenti, anzi li provo eccomeSono finito in un forum di nichilisti amorosi
Che va tutto bene, non abbiamo vent'anni e le nostre esperienze/batoste le abbiamo fatte e avute. Poi non posso non condividere il ragionamento sulla consapevolezza dei rapporti ad una certa età. Quello che vedo spesso però è la paura delle emozioni, la paura che si trasforma in autodifesa, l'autodifesa che diventa muro e il muro che è un muro.
Non sono esente da questo meccanismo (brunetta non sto proiettando), lo conosco bene. Ma conosco bene anche la sensazione quando si arriva alla consapevolezza di essere stati ligi ai propri principi (credenze?) e ok, per cosa? ho la coscenza pulita, e adesso? Il mio agire "retto" ha contribuito alla felicità di qualcuno (compresa la mia)?
Non so io non credo di aver paura dei sentimenti, anzi li provo eccome
Però do loro quello che per me è il corretto significato.
sulla coscienza pulita credo che nel momento che si fanno certe scelte si smette di averla. Forse per questo molte persine ammantano tutto di sentimenti importanti, proprio per avere la sensazione di averla meno sporca
Forse alla nostra età (tu sei più vecchio ma facciamo finta che non sia così) sarebbe ora di guardarsi allo specchio e prendere coscienza
Hai perfettamente ragione!Resto sempre perplesso di fronte queste affermazioni. Ci sono donne che in nome del loro cuore si fanno torturare, picchiare, subiscono ogni sorta di violenze e umiliazioni.
Perchè loro - amano -
Ecco, bisognerebbe definire cosa sia l'amore, sono abbastanza sicuro però che non sia una specie di divinità moderna verso la quale compiere sacrifici umani.
Per il primo grassettato non mi viene in mente nulla, soprattutto nulla che non venga inquadrato storicamente come fenomeno culturale.Hai perfettamente ragione!
Purtroppo c'è tutto un corollario di romanzi e film che fa passare un concetto di amore tutto sbagliato. L'amore che è tormento, uragano... Molti li studiamo persino a scuola, ci vorrebbe qualche professore che dicesse "ma sappiate che questa era una cretina, non era mica amore il suo..."
L'innamoramento è in effetti un "uragano" di emozioni nella nostra vita, solo che è parte di un processo che nel tempo porta verso un sentimento di certezza e tranquillità. Avevo letto un articolo scientifico che spiegava proprio come si seguono dei processi nel nostro cervello, che ad un certo punto ci portano a scendere dalla "nuvoletta". Questo è necessario per poter seguire e concentrarsi in altre attività.
In alcune situazioni il meccanismo si ingrippa, in un certo senso. Subentra un tormento che porta a prolungare e si confonde con lo stato di innamoramento, che viene confuso con l'amore perchè ad una certa comunque il nostro cervello impone un cambiamento. Se non chiudi subito avvengono quei processi che portano alla dipendenza, dove sposti la stima di te nell'altro.
@Brunetta la facocera per quanto ho scritto sopra e quanto hai appena scritto tu alla fine risponde ad un processo normale. Mi sembra una situazione di comodo pretendere che una persona blocchi la propria vita mentre si porta avanti la propria. Quello che spesso qui non viene detto è che il traditore, a meno che la moglie non scopra, ci mette il suo bel carico per far rimanere la persona nel ruolo di amante. Quello che poi racconta per "pararsi il culo" a fronte della scoperta è una versione di comodo, poi non dico che in quel momento non sia sincero, ma è una presa di coscienza del momento.
Ma perché si da la colpa al traditore?Hai perfettamente ragione!
Purtroppo c'è tutto un corollario di romanzi e film che fa passare un concetto di amore tutto sbagliato. L'amore che è tormento, uragano... Molti li studiamo persino a scuola, ci vorrebbe qualche professore che dicesse "ma sappiate che questa era una cretina, non era mica amore il suo..."
L'innamoramento è in effetti un "uragano" di emozioni nella nostra vita, solo che è parte di un processo che nel tempo porta verso un sentimento di certezza e tranquillità. Avevo letto un articolo scientifico che spiegava proprio come si seguono dei processi nel nostro cervello, che ad un certo punto ci portano a scendere dalla "nuvoletta". Questo è necessario per poter seguire e concentrarsi in altre attività.
In alcune situazioni il meccanismo si ingrippa, in un certo senso. Subentra un tormento che porta a prolungare e si confonde con lo stato di innamoramento, che viene confuso con l'amore perchè ad una certa comunque il nostro cervello impone un cambiamento. Se non chiudi subito avvengono quei processi che portano alla dipendenza, dove sposti la stima di te nell'altro.
@Brunetta la facocera per quanto ho scritto sopra e quanto hai appena scritto tu alla fine risponde ad un processo normale. Mi sembra una situazione di comodo pretendere che una persona blocchi la propria vita mentre si porta avanti la propria. Quello che spesso qui non viene detto è che il traditore, a meno che la moglie non scopra, ci mette il suo bel carico per far rimanere la persona nel ruolo di amante. Quello che poi racconta per "pararsi il culo" a fronte della scoperta è una versione di comodo, poi non dico che in quel momento non sia sincero, ma è una presa di coscienza del momento.
Perché piuttosto che niente è meglio piuttosto?Ma perché si da la colpa al traditore?
Ora stabilito che uno si comporta così è uno stronzo, sei tu amante che resti con uno stronzo.
uno può anche riempirti di palle ma se ci credi forse un po’ di autocritica bisognerebbe farsela
Ripeto non siamo ragazzine/i. Uno usa la testa e agisce come meglio crede per se stesso
Resto dell’idea che o si è scemi o se si resta in quel ruolo è perché quel ruolo sta bene
Un giorno capirò perché stare in una storia extra che non porti il 99 % di cose solo positive
Per crederci così, i soldi aiutanoPerché piuttosto che niente è meglio piuttosto?
Tante storie iniziano così per “passatempo“, anche a vent’anni, anche quella della tedesca con il bagnino di Riccione con cui poi resta sposata quarant’anni.
Voglio dire che si può pensare di essere capaci di vedere le cose con realismo, lo sostengo anch’io, e poi farsi trascinare nel sogno di una vita sognata. Poi magari si scopre che erano sogni e la realtà è deludente o un incubo, come ci hanno raccontato @Jim Cain e @stany
Però c’è chi ci crede e alcuni, come Liz Taylor, pure 8/9 volte
Aiutano a crederci, non aiutano a non fare danni.Per crederci così, i soldi aiutano![]()
Si vabè... la storia ha lasciato i suoi bei strascichi. Almeno io nella generazione di mia madre ne ho sentite parecchie di assurdità, e non da uomini, ma da donne!!! Nonostante se prendiamo i libri di storia si legga di leggi sul divorzio, sull'aborto ect. Anche una come te che si è separata sarebbe stata vista come una esagerata, anche se sei stata tradita.Per il primo grassettato non mi viene in mente nulla, soprattutto nulla che non venga inquadrato storicamente come fenomeno culturale.
Per il secondo, ho contestato la definizione di facocera in uno dei mie primi post.
Ma non credo che sia una evoluzione inevitabile quella di avere aspettative di vita comune.
Ci sono molti fattori che contribuiscono a collocare realisticamente una relazione.
Aridai con le colpe... non era mia intenzione tirare fuori le colpe.Ma perché si da la colpa al traditore?
Ora stabilito che uno si comporta così è uno stronzo, sei tu amante che resti con uno stronzo.
uno può anche riempirti di palle ma se ci credi forse un po’ di autocritica bisognerebbe farsela
Ripeto non siamo ragazzine/i. Uno usa la testa e agisce come meglio crede per se stesso
Resto dell’idea che o si è scemi o se si resta in quel ruolo è perché quel ruolo sta bene
Un giorno capirò perché stare in una storia extra che non porti il 99 % di cose solo positive