Brunetta
Utente di lunga data
Mi dispiace ma io non confondo apertura di idee e rispetto degli altri con un relativismo in cui tutto va bene o vince la maggioranza.Una volta una mia amica stava per baciare sulla guancia il papà egiziano di un compagno di classe di mia figlia. Lui la fermò subito e sua moglie spiegò la cosa dicendo che "una donna è impura e non può toccare o sfiorare un uomo nel periodo del Ramadan".
Ognuno ha i suoi valori e soprattutto oggi non esistono valori riconosciuti da tutte le persone con cui veniamo a contatto. Si deve necessariamente imparare a convivere e accettare persone che la pensano diversamente da noi, pensando che nulla che sia argomentabile oggi può determinare una superiorità del nostro pensiero rispetto a quello di altri e che l'alternativa è lo scontro.
Quando l'Italia era cattolica la maggioranza determinava degli assoluti, che chi non condivideva trasgrediva di nascosto. Oggi tutto è relativo: la mamma cattolica che hai citato aveva dei valori diversi rispetto ai tuoi, nondimeno nessuno dei due può affermare la superiorità anche solo in termini numerici dei propri. Il tuo giudizio e il suo pertanto sono solamente soggettivi, non assoluti, pertanto confutabili in qualsiasi argomentazione di tipo dialettico.
La democrazia è uno strumento di libertà per cui non esiste un progresso delle idee, ma un continuo flusso delle stesse, in cui il relativismo è vinto solo da valutazioni di ordine numerico.
Sulla base di queste uniche possibili valutazioni, mi sento di affermare che alla maggior parte degli individui di sesso maschile e femminile intorno ai 40 anni interessa fare sesso e l'esercizio dello stesso è parte di una vita che considerano appagante. Altri metodi di giudizio o sistemi di valutazioni li considero inadeguati in quanto espressione della soggettività.
In pratica, non stiamo esponendo cosa è meglio per "noi", ma cosa sarebbe meglio "in generale", tenendo conto quindi di quello che è il pensiero più diffuso senza la necessità di esprimere giudizi di valore ogni volta che rispecchiano soltanto il nostro sentire.
Che non è meglio né peggio di quello di altri.
E l’hanno spiegato in tanti.