Dopo qualche giorno di silenzio, ho riletto le vostre risposte e ci tengo ad aggiornarvi.
Non è successo nulla di che con lui. Nulla di diverso da prima. Un giorno scrive scrive scrive, dice che lo interesso, che lo eccito mentalmente, il giorno dopo due parole fredde. Non lo conosco, questo no, qualcosa per sentito dire dal fratello (che ovviamente non sa che io sono in contatto con lui), e da quello che ho capito si sente un po' il fratello non capito, quello spesso sopra le righe... Magari l'ho beccato in un periodo di stress e non sa come comportarsi o cosa fare.
Quello che continua a darmi fastidio nelle vostre risposte è la leggerezza nel giudicare un approccio femminile, un caffè, come uguale per forza a sesso.
Vi dico anche che se avessi cercato quello non avrei avuto problemi, ho un ex che da 4 anni ogni tot di mesi ribussa, e un ragazzo della stessa età di questo che mi ha tranquillamente chiesto una notte di sesso. Entrambi molto carini, entrambi non mi interessano.
Io sinceramente questa persona volevo davvero conoscerla davanti ad un caffè, senza pensare al dopo caffè. Mi piace conoscere gente, vado d'accordo con gli uomini e non con le donne, mi interessava come "testa" come "vissuto" come "Hobbies" in primis. Poi magari sarebbe anche capitato qualcosa se la situazione fosse andata oltre, questo si. Ma non necessariamente. Era il comportamento che volevo capire. Era ed è, che non capisco che non gliene frega nulla, oppure questi continui sbalzi d'umore verso di me sono solo il frutto della paura di quello che potrebbe portare una relazione con una donna sposata con figli.
Per quanto riguarda mio marito non so cosa dirvi. Sono anni che tento di fargli capire che il rapporto andava via via spegnendosi, che il lavoro, i figli, gli impegni non devono creare un muro tra il rapporto tra uomo e donna. L'ho amato, certo, ma francamente mi trovo in una situazione che vedo senza via d'uscita. Ogni volta mi dice "si hai ragione, ti amo ma non te lo dimostro" e ogni volta si rintana ancora in se stesso. Ho parlato 100 volte e 100 volte non è cambiato nulla. Ora, sinceramente, da un paio di anni io non ne soffro più, non mi manca quando se ne va per lavoro, non mi arrabbio più se non mi da una carezza, un bacio anche solo di sfuggita, se dimentica un compleanno o qualcosa che gli ho detto di comprarmi, non sento più il dolore dell'abbandono.
Non lo lascio? Avete ragione, ma non voglio una battaglia, non voglio parlare di soldi, di figli, di casa. Non voglio portargli via la casa che con fatica ha costruito e che sarebbe di sicuro lasciata a me (che sono disoccupata) e per tanti altri motivi che una separazione comporta.
Sono in un momento di stasi, di difficoltà emotiva. Non sono una assetata di sesso, posso non farlo per anni senza sentirne la mancanza.
Forse in quel ragazzo cercavo solo un sorriso, uno sfogo, anche solo il parlare dei suoi interessi, simili ai miei, mi avrebbe distratta. E non ho solo capito un comportamento che al di là di un rapporto sessuale, continuo a considerare da cafone, ma che, illudendomi, sento come dovuto alla sua paura.
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