Amanti e scrupoli

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Tebe

Egocentrica non in incognito
Ragionare a compartimenti stagni non fa per me. Ho una visione più "olistica" della vita, quindi finora ho risposto in questi termini. Estirpare ed isolare un singolo particolare da un contesto ampio come quello dei rapporti umani mi pare non solo limitativo, ma pure inutile.
Può sembrarti quello che vuoi ma di fatto nessuno l'ha messo in discussione il fatto dell'essere opportuno o meno dimostrando che siamo d'accordo quindi non capisco perchè insistere su una cosa su cui c'è accordo.

E non è a comportamenti stagni questo ragionamento perchè abbiamo toccato quasi tutto lo scibile in 40 pagine di post non trovandoci d'accordo solo sulla domanda del post, che non è sull'opportunità ma su tutt'altro.

Se poi vogliamo continuare a fare dei minestroni su tutto va bene
 

Cattivik

Utente di lunga data

Tebe

Egocentrica non in incognito
Ciao,

riprendo questo post, perché c'è qualcosa che non quadra ...

essere empatici - come dici di essere - significa tra l'altro anche cercare di vedere le cose con gli occhi dell'altro.

tu parti per quello che secondo te è il matrimonio ... non per quello che è per me.

ho convissuto per 18 anni, creando una famiglia ... a livello di sentimento non ci vedo nessuna differenza tra essere sposati o conviventi (parlo per me, per come ho vissuto quei 18 anni).

i motivi per cui mi sono sposata poi, sono tanti ... tra l'altro anche perché in quel momento ci volevo credere. e tra l'altro era per me, come un nuovo inizio ... un ripartire ... un idea che avevamo già preso prima che io mi ammalassi ...

cera la voglia di entrambi di cancellare quella parentesi sgradevole ...
lui alla fine ci è riuscito ... io no ...
ma nel momento del matrimonio ero convinta che con un po' di pazienza si supera tutto ...


sienne

Come vedi Sienne, non tutte le cose sono bianche o nere e ognuno di noi ha le proprie "scusanti" o i propri limiti.

ma nessuno è migliore di nessuno in sostanza, siamo tutti nella merda per una cosa o per l'altra.
E gli unici giudici alla fine, siamo solo noi stessi.

Anche se il mondo ne è pieno.
Ah, è pieno anche di pissicologi che tutto sanno e tutto vedono.
 

Monsieur Madeleine

Utente di lunga data
Può sembrarti quello che vuoi ma di fatto nessuno l'ha messo in discussione il fatto dell'essere opportuno o meno dimostrando che siamo d'accordo quindi non capisco perchè insistere su una cosa su cui c'è accordo.

E non è a comportamenti stagni questo ragionamento perchè abbiamo toccato quasi tutto lo scibile in 40 pagine di post non trovandoci d'accordo solo sulla domanda del post, che non è sull'opportunità ma su tutt'altro.

Se poi vogliamo continuare a fare dei minestroni su tutto va bene
No, non si tratta di minestroni, ma di ricerca di regole base cui poggiarsi. Il minestrone esce quando si voglion spiegar le nuvole senza parlar del mare......
 

Sbriciolata

Escluso
Gente come manager tradisce perchè a casa non è felice.
Colpa sua ? Colpa della moglie?
Non mi interessa.
Il tradimento è un pacco regalo che la coppia si confeziona tutta da sola, quando si parla di fedeli.

Se non ero io, forse sarebbe stata un altra o forse no.

e il terreno fertile al tradimento non l'ho lavorato io.
Ma loro.
Attenzione ragazza: affermazione molto pericolosa. Perchè è un attimo confondere la felicità con l'euforia, ma la felicità ciascuno riesce a misurarla bene solo quando l'ha persa purtroppo. Era quella copertina calda che rimpiangiamo quando abbiamo freddo. E nessun altro può dirci se siamo o meno felici, perchè spesso non lo sappiamo neppure noi... a malapena sappiamo di essere infelici, perchè a volte pensiamo di esserlo e poi, quando l'infelicità arriva davvero, capiamo che eravamo solo annoiati. Ecco perchè non è saggio provare a misurare la felicità altrui...
 

Cattivik

Utente di lunga data
sei consapevole di essere entrato inopportunamente in un rapporto consolidato ?:D
... o era il rapporto ad essere consolidato in modo inopportuno...

... o il rapporto era inopportuno anche se consolidato...

Cattivik
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
No, non si tratta di minestroni, ma di ricerca di regole base cui poggiarsi. Il minestrone esce quando si voglion spiegar le nuvole senza parlar del mare......
E va bè.
Continuo a non capire ma mi adeguo.

Minchia riesci ad essere contro anche quando ti dico che sono d'accordo.

Scopare?
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
Attenzione ragazza: affermazione molto pericolosa. Perchè è un attimo confondere la felicità con l'euforia, ma la felicità ciascuno riesce a misurarla bene solo quando l'ha persa purtroppo. Era quella copertina calda che rimpiangiamo quando abbiamo freddo. E nessun altro può dirci se siamo o meno felici, perchè spesso non lo sappiamo neppure noi... a malapena sappiamo di essere infelici, perchè a volte pensiamo di esserlo e poi, quando l'infelicità arriva davvero, capiamo che eravamo solo annoiati. Ecco perchè non è saggio provare a misurare la felicità altrui...
No, hai ragione...ma devo spiegare meglio, l'avevo già spiegato in qualche post prima.

vedo manager un fedele come Mattia, ovvero uno che ha tradito perchè con me non era felice.

Ho fatto questa supposizione per distinguerlo dal mio modo di tradire...il tutto era sugli scrupoli che eventualmente manager potrebbe farsi su Mattia in quanto due fedeli....

Oddio sono stata chiara?

Poi a me non fotte nulla se lui a casa è felice o meno, non cambia niente perchè è una parte sua e solo sua in cui non voglio entrare.
Le motivazioni del perchè lui tradisce non mi interessano minimamente
 
Ultima modifica:

Kid

Utente un corno
Ieri una mia pagina di blog ha aperto una discussione interessante, o almeno io l'ho giudicata così.
Per chi ne ha voglia..http://www.tradimento.net/entries/480-Caffè-con-Manager

Minerva scriveva insieme ad Eliade e Monsieur che comunque io dovrei pormi qualche scrupolo (essendo amante) verso la moglie di Manager (di cui non so e non voglio sapere nulla) e sentirmi responsabile del fatto che lo stesso manager essendo stato un fedele, stia tradendo con me.

Monsieur ha scritto nei commenti che se una persona sposta limiti all'altra ( e in questo caso io a Manager ne ho spostato qualcuno) appunto me ne devo sentire responsabile.
E così anche Eliade e Minerva.
Con questo esempio per fare capire.
Se ho un amico diabetico e gli offro dolci e lui magna come un porco, minimo va in coma glicemico e quindi la colpa è anche mia o almeno mi dovrei sentire responsabile una minima del suo ricovero.

Posto che se io sono diabetica so esattamente cosa posso o non posso mangiare, sta a me decidere se farmi del male o no, libero arbitrio, quindi anche in questo caso non mi sentirei responsabile ( a meno che non lo costringa a magnarsi una torta intera)

L'esempio è un pò stiracchiato ma per macro aree fa capire.

Geko e Chiara Matraini la pensano come me, ovvero che visto che nessuno costringe nessuno a tradire, non si capisce perchè io mi debba sentire responsabile del tradimento messo in atto da altri.

Che ne pensate?

p.s. Aggiungo.
Io e Manager siamo un esempio, ma la domanda è.

Gli amanti si devono fare scrupoli nei confronti dei compagni ufficiali degli altri?

Nooo ma che scherzi? Ma chissenefrega, basta che ci divertiamo noi, giusto? :D
 

lothar57

Utente di lunga data
Attenzione ragazza: affermazione molto pericolosa. Perchè è un attimo confondere la felicità con l'euforia, ma la felicità ciascuno riesce a misurarla bene solo quando l'ha persa purtroppo. Era quella copertina calda che rimpiangiamo quando abbiamo freddo. E nessun altro può dirci se siamo o meno felici, perchè spesso non lo sappiamo neppure noi... a malapena sappiamo di essere infelici, perchè a volte pensiamo di esserlo e poi, quando l'infelicità arriva davvero, capiamo che eravamo solo annoiati. Ecco perchè non è saggio provare a misurare la felicità altrui...
:up::up::up::up::up::up::up:


:(anch'io sono tanto infelice a casa...lo dico spesso sai...liti tutte le sere..povero Lothar..mica tradirebbe se no..:rotfl::rotfl::rotfl:..il mondo e'pieno di fagiane amica mia....
 

Tebe

Egocentrica non in incognito
:up::up::up::up::up::up::up:


:(anch'io sono tanto infelice a casa...lo dico spesso sai...liti tutte le sere..povero Lothar..mica tradirebbe se no..:rotfl::rotfl::rotfl:..il mondo e'pieno di fagiane amica mia....
Lothar ho già risposto.
Era solo un esempio. Io non so la situazione di manager e non la voglio nemmeno sapere.
Non ho mai voluto saperla da nessun mio amante.
Me ne frego delle motivazioni per cui l'altro tradisce.

Ma hai ragione.
Il mondo è davvero pieno di fagiane ma anche fagiani purtroppo
 

lothar57

Utente di lunga data
Lothar ho già risposto.
Era solo un esempio. Io non so la situazione di manager e non la voglio nemmeno sapere.
Non ho mai voluto saperla da nessun mio amante.
Me ne frego delle motivazioni per cui l'altro tradisce.

Ma hai ragione.
Il mondo è davvero pieno di fagiane ma anche fagiani purtroppo
ti ho pestato la coda di paglia???
 

Sbriciolata

Escluso
non sono riuscita a leggere tutto...

... quindi può essere che ripeta concetti già espressi da altri, scusate.
Il discorso delle responsabilità è ovviamente molto soggettivo perchè ciascuno riconosce le proprie in maniera diversa. Io condivido ad esempio il pensiero di Luna, di base. Ma volevo aggiungere: se noi non siamo responsabili delle azioni compiute da altri come reazione ad una nostra azione, potremmo dire che la corruzione non esiste, infatti se io offro dei soldi ad una persona perchè questa compia un illecito nel mio interesse, che colpa posso avere io se questa accetta? Però la società civile ha sancito che anche indurre in tentazione è una colpa. Non parliamo della religione... e mi viene in mente anche la domanda che feci ad un teologo tanto tempo fa: perchè dopo il peccato originale Adamo ed Eva furono cacciati dal paradiso e al serpente non successe nulla? In fondo era stato lui a tentare Eva... Mi fu risposto : perchè il serpente, che rappresenta il proibito, il male, fa parte della vita, il suo lavoro è quello di tentare, il nostro quello di riconoscere quello che è giusto nonostante le sue proposte, lui non ha punizione perchè per sua natura non ha colpa, svolgendo il ruolo che è suo. Quindi ognuno ha la responsabilità delle sue azioni, chi tradisce ha quella del tradimento, chi ha fatto la proposta ha la responsabilità della tentazione, non sarà cacciato dall'Eden... ma ha scelto di ricoprire un ruolo che, per la mia coscienza, è piuttosto scomodo.
 

Monsieur Madeleine

Utente di lunga data
E va bè.
Continuo a non capire ma mi adeguo.

Minchia riesci ad essere contro anche quando ti dico che sono d'accordo.

Scopare?

Dai, non essere cattiva, lo sai che io in questo periodo sono ridotto al bricolage :mad: Non girare il coltello nella piaga! :(
 

Rabarbaro

Escluso
Gli amanti si devono fare scrupoli nei confronti dei compagni ufficiali degli altri?
Gli amanti, per loro stessa natura, sono oggetti morali, sono strumenti di malafede ed al contempo sono anche funzionali di etica, di etica altrui, sempre e comunque.
Il ruolo di amante si ritaglia nell'illegittimità, nell'immoralità e nell'illogicità.
Per questo è qualcosa di più di un'obliteratrice meccanica e qualcosa meno di un operatore di sollievo.
Solitamente vittima del luddismo del legittimo consorte, il povero amante, si agita tra mille vaneggimenti che sono tanto più umilianti quanto deformata è la considerazione di sè stesso che, da carne da macello del piacere, si autoproclama legittimo compagno di giochi sentimentali.
Tali pretese sono da considerarsi non solo palesemente infondate, ma anche ridicole oltre ogni forma e dimensione.
Una persona che sia così ebete da farsi toccare con diffusa lascivia da un carcamano, le cui stesse carezze sono le croci sul golgota di ogni dignità e limpidezza, ed al contempo usare più cura per gl'altrui congiunti di quanta non ne dimostri il sui compagnuccio di soffregamenti, diviene non solo buffo come un ministro di culto che bestemmia, ma anche disfunzionale per il proprio benessere, come un pagliaccio che non sa più far ridere neppure i bambini più stupidi.
E tutto perchè il tradimento rende la menzogna necessaria così come l'immoralità virale.
Chiunque entri nel lotto delle scapezzolate segrete, diviene un verme di fango, un ilota ed un paria che non potrà cambiare mai più casta, non fino alle prossime reincarnazioni, molte, molte reincarnazioni.
Gente che non bisognerebbe toccare neppure con una bastone lungo due metri va a sfregare dove il corpo è più umido, molle e facilmente contagiabile, una lebbra senza penicillina che senza igiene si moltiplica come escherichia su un succosso agar agar da cultura, e un marchio che resta eterno e brucia sul cuore, sempre che si abbia un cuore dove apporlo ed occhi per volgersi a lui.
E la fede è come quel gattino nero, servo e famiglio delle streghe che mangiavano segale ammuffita, che si trova nella macchina infernale di Schroedinger, ed è sempre mezzo vivo e mezzo morto finchè non lo si guarda, ma guardandolo lo si uccide se è ancora vivo ed allora tanto meglio non farlo, mai.
E pensare che non ci si deve interessare di nessuno, che tanto nessuno lo merita, e se lo meritasse non sarebbe certo compito nostro dirgli che ha il gatto morto, o la moglie che misera l'aspetta a casa od il marito che lavora dodici ore al giorno per dare da mangiare a lei ed ai suoi figli.
Certo, il gatto morirebbe solo a guardarlo, poverino...
E i gatti morti sanno un cattivo odore, soprattutto quando comuncia a far caldo e viene la bella stagione.
E noi non vogliamo mica puzzare di gatto morto, no?
Meglio non guardare allora.
Meglio non sapere chi c'è oltre quella donna che viene da noi in segreto o quell'uomo che dice così tante bugie a tutti pur di togliersi i pantaloni in quel lurido motel.
Sì quel motel era proprio lurido!
Un po' come chi non guarda.
Però il gatto è felice.
E mezzo morto.
Per sempre.
 

Monsieur Madeleine

Utente di lunga data
Gli amanti, per loro stessa natura, sono oggetti morali, sono strumenti di malafede ed al contempo sono anche funzionali di etica, di etica altrui, sempre e comunque.
Il ruolo di amante si ritaglia nell'illegittimità, nell'immoralità e nell'illogicità.
Per questo è qualcosa di più di un'obliteratrice meccanica e qualcosa meno di un operatore di sollievo.
Solitamente vittima del luddismo del legittimo consorte, il povero amante, si agita tra mille vaneggimenti che sono tanto più umilianti quanto deformata è la considerazione di sè stesso che, da carne da macello del piacere, si autoproclama legittimo compagno di giochi sentimentali.
Tali pretese sono da considerarsi non solo palesemente infondate, ma anche ridicole oltre ogni forma e dimensione.
Una persona che sia così ebete da farsi toccare con diffusa lascivia da un carcamano, le cui stesse carezze sono le croci sul golgota di ogni dignità e limpidezza, ed al contempo usare più cura per gl'altrui congiunti di quanta non ne dimostri il sui compagnuccio di soffregamenti, diviene non solo buffo come un ministro di culto che bestemmia, ma anche disfunzionale per il proprio benessere, come un pagliaccio che non sa più far ridere neppure i bambini più stupidi.
E tutto perchè il tradimento rende la menzogna necessaria così come l'immoralità virale.
Chiunque entri nel lotto delle scapezzolate segrete, diviene un verme di fango, un ilota ed un paria che non potrà cambiare mai più casta, non fino alle prossime reincarnazioni, molte, molte reincarnazioni.
Gente che non bisognerebbe toccare neppure con una bastone lungo due metri va a sfregare dove il corpo è più umido, molle e facilmente contagiabile, una lebbra senza penicillina che senza igiene si moltiplica come escherichia su un succosso agar agar da cultura, e un marchio che resta eterno e brucia sul cuore, sempre che si abbia un cuore dove apporlo ed occhi per volgersi a lui.
E la fede è come quel gattino nero, servo e famiglio delle streghe che mangiavano segale ammuffita, che si trova nella macchina infernale di Schroedinger, ed è sempre mezzo vivo e mezzo morto finchè non lo si guarda, ma guardandolo lo si uccide se è ancora vivo ed allora tanto meglio non farlo, mai.
E pensare che non ci si deve interessare di nessuno, che tanto nessuno lo merita, e se lo meritasse non sarebbe certo compito nostro dirgli che ha il gatto morto, o la moglie che misera l'aspetta a casa od il marito che lavora dodici ore al giorno per dare da mangiare a lei ed ai suoi figli.
Certo, il gatto morirebbe solo a guardarlo, poverino...
E i gatti morti sanno un cattivo odore, soprattutto quando comuncia a far caldo e viene la bella stagione.
E noi non vogliamo mica puzzare di gatto morto, no?
Meglio non guardare allora.
Meglio non sapere chi c'è oltre quella donna che viene da noi in segreto o quell'uomo che dice così tante bugie a tutti pur di togliersi i pantaloni in quel lurido motel.
Sì quel motel era proprio lurido!
Un po' come chi non guarda.
Però il gatto è felice.
E mezzo morto.
Per sempre.
Spero che finché ci sarai, Rabarbaro, non manchino mai i muri cui volger le terga per prostrarmi a te :D
 
Stato
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