Amo mia moglie?
Ho cenato e nel frattempo ho riflettuto. La domanda me la sono posta molte volte anch'io, non perchè abbia dei dubbi, ma perchè dopo oltre vent'anni di convivenza la vita di coppia è molto diversa, niente è più come prima quindi sei spaesato anche se hai avuto tanto tempo per abituarti alla nuova realtà che cambiava.
Non sapevo se risponderti o se lasciar cadere il discorso, non perchè reputassi la domanda troppo personale, ma perchè ogni volta che mi trovo a dover rispondere a me stesso a domande così interiori, non sempre voglio entrare così a fondo.
Alla fine posso dirti che amo ancora mia moglie, la amo con tutti i suoi difetti, con tutte le sue manchevolezze, con tutte le sue storture e brutture. Perchè faccio un elenco così negativo? Solitamente quando si instaura una famiglia lo fai per il bello della famiglia, ma dovreste sapere che la convivenza ti porta a dover affrontare tutti i problemi più difficili della vita: i debiti, le delusioni del lavoro e delle amicizie, le malattie, i parenti, i figli, i lutti.
A tutto questo aggiungi che il tuo cuore si irrigidisce perchè passando il tempo sei sempre più attento agli obiettivi materiali (razionalità) e perdi di vista quelle passioni (irrazionalità) che ti hanno portato alle scelte che hai fatto.
Arrivare dunque dopo tutto questo tempo, dopo aver superato tutti questi ostacoli più altri neanche elencati, vedendo che gli anni stendono un velo di polvere sempre più spesso, ma avendo ancora il desiderio di raccontarti tutti i giorni le tue scoperte, capisci che il rapporto è ancora vivo.
Se vivi e vedi le cose più brutte, puoi solo amare perchè il resto è solo bello.
Perchè allora questa reticenza a raccontarsi???
In un rapporto così lungo tra due persone che hanno una forte individualità come io e mia moglie, che hanno passioni diverse e per certi versi opposte (musica, libri, interessi, divertimento, impegno sociale), senza che te ne accorgi perdi quella complicità affettuosa e quella voglia di scherzare perchè quegli spazi sono sostituiti dalle discussioni inutili dei problemi quotidiani.
Per spiegarmi meglio voglio dirti cos'è per me la famiglia.
Io sono sempre stata una persona sana dal punto di vista sanitario, in vent'anni ho avuto una sola volte la febbre ed è stato un principio di bronco polmonite. Quindi non avendo mai problemi di salute ed essendo molto attivo, ho spesso abusato del mio fisico arrivando ad accumulare stanchezze o delibitazioni fisiche da stress. Tutte le volte che ho avuto questi malori, il mio unico desiderio era tornare a casa. La mia casa, la mia famiglia è sempre stato il luogo dove potevo rigenerarmi. Accumulando gli anni però si diventa più esigenti, ci si aspetta sempre di più dal partner, si spera che certe cose siano automatiche, quindi, per farti un esempio inventato, se il tuo compagno lascia aperto il tubetto del dentifricio e la cosa ti fa incazzare, i primi tempi lo chiudi tu, poi poco alla volta glielo fai notare, poi deridi scherzosamente il fatto, arrivi alla fine che ti incazzi ogni volta che lo trovi aperto. Questo esempio vale per l'ordine in casa, per la cucina, per gli orari, per l'uso della televisione, insomma per tutto ciò che si condivide.
Queste piccole cose esasperano sempre di più e arrivi alla fine che il "ti amo" poco alla volta diventa una frase che non sei più capace di dire e non ne capisci la ragione, la senti dentro, ma non riesci ad esprimerla. Persino il "ti voglio bene" diventa un pagliativo, quando lo dici ti senti un idiota perchè pensi "ma io amo quella persona, perchè devo dire solo ti voglio bene", ma dato che non superi l'ostacolo, arrivi che non dici nemmeno più "ti voglio bene". In questa catena di eventi poco alla volta perdi anche il contatto fisico, le carezze a volte le senti rifiutare o te le senti richiedere quando tu senti il bisogno di riceverle.
Insomma si crea quell'incomunicabilità che senti, la vedi, ma non sai da che parte iniziare per tornare indietro anche perchè dentro di te nel frattempo hai coltivato quel rancore non verso il partner, ma verso gli eventi che ti sono contro e non riesci a vivere. A quel punto i mille impegni che ti sei creato, da gioia che dovevano darti, sono diventati un ostacolo perchè ti rubano il tempo necessario a fare chiarezza dentro a te e dentro la tua unione.
E' una spirale continua e nella quale non riesci a trovare un appiglio per risalire.
Amo mia moglie, la amo perchè non voglio vivere senza di lei, perchè ancora oggi la proteggo e la difendo, amo mia moglie perchè desidero essere presente ogni volta che ha bisogno o un desiderio da soddisfare anche se per esserci devo mandare a monte i miei programmi, amo mia moglie perchè sono sempre qui e ho scelto di stare qui.
Non è autoconvincimento e non è una risposta razionale o dettata dal fatto che voglio fare "bella figura" in questo forum, quanto ho scritto è tanto criticabile, quanto apprezzabile, però soltanto io so che nonostante i miei errori passati, presenti e futuri, nonostante i suoi difetti, voglio la sua felicità.
Ho passato con lei momenti bellissimi e paradisiaci, ma ho conosciuto anche l'inferno, so che in un rapporto vero ci sta tutto, non so come finirà questa storia, quando ci siamo messi insieme, l'ho fatto con questo motto:
può durare un giorno, un mese, un anno o tutta la vita, comunque sarà, sarà valsa la pena di averlo vissuto!
Come detto sono passati oltre vent'anni e ancora oggi questo motto è sempre valido, anche se non le dico più "ti amo", anche se mi incazzo tutti i giorni per delle cazzate (di cui lei spesso non ne è neppure la causa), anche se.........