Amori Virtuali. Puó funzionare??

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Bruja

Utente di lunga data
va beh..

In tutti questi post avevo perso di vista che lo avevi già visto, almeno come impatto.
Il fatto è che tu hai più paura che voglia di metterti in pista, questo è evidente e non c'è attrazione che tenga.
Forse stare calma e lasciare che le cose si quietino non sarebbe male, ed anche lui, proprio perchè ha i suoi problemi dovrebbe essere comprensivo e lasciarti i tuoi tempi.
Farsi una famiglia ed avere intenzioni impegnative è cosa che verrà se e quando riterrai che la persona, quella che sarà, ne avrà i numeri ed i titoli.
Bruja
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Amo mia moglie?

Ho cenato e nel frattempo ho riflettuto. La domanda me la sono posta molte volte anch'io, non perchè abbia dei dubbi, ma perchè dopo oltre vent'anni di convivenza la vita di coppia è molto diversa, niente è più come prima quindi sei spaesato anche se hai avuto tanto tempo per abituarti alla nuova realtà che cambiava.

Non sapevo se risponderti o se lasciar cadere il discorso, non perchè reputassi la domanda troppo personale, ma perchè ogni volta che mi trovo a dover rispondere a me stesso a domande così interiori, non sempre voglio entrare così a fondo.

Alla fine posso dirti che amo ancora mia moglie, la amo con tutti i suoi difetti, con tutte le sue manchevolezze, con tutte le sue storture e brutture. Perchè faccio un elenco così negativo? Solitamente quando si instaura una famiglia lo fai per il bello della famiglia, ma dovreste sapere che la convivenza ti porta a dover affrontare tutti i problemi più difficili della vita: i debiti, le delusioni del lavoro e delle amicizie, le malattie, i parenti, i figli, i lutti.

A tutto questo aggiungi che il tuo cuore si irrigidisce perchè passando il tempo sei sempre più attento agli obiettivi materiali (razionalità) e perdi di vista quelle passioni (irrazionalità) che ti hanno portato alle scelte che hai fatto.

Arrivare dunque dopo tutto questo tempo, dopo aver superato tutti questi ostacoli più altri neanche elencati, vedendo che gli anni stendono un velo di polvere sempre più spesso, ma avendo ancora il desiderio di raccontarti tutti i giorni le tue scoperte, capisci che il rapporto è ancora vivo.

Se vivi e vedi le cose più brutte, puoi solo amare perchè il resto è solo bello.

Perchè allora questa reticenza a raccontarsi???

In un rapporto così lungo tra due persone che hanno una forte individualità come io e mia moglie, che hanno passioni diverse e per certi versi opposte (musica, libri, interessi, divertimento, impegno sociale), senza che te ne accorgi perdi quella complicità affettuosa e quella voglia di scherzare perchè quegli spazi sono sostituiti dalle discussioni inutili dei problemi quotidiani.

Per spiegarmi meglio voglio dirti cos'è per me la famiglia.

Io sono sempre stata una persona sana dal punto di vista sanitario, in vent'anni ho avuto una sola volte la febbre ed è stato un principio di bronco polmonite. Quindi non avendo mai problemi di salute ed essendo molto attivo, ho spesso abusato del mio fisico arrivando ad accumulare stanchezze o delibitazioni fisiche da stress. Tutte le volte che ho avuto questi malori, il mio unico desiderio era tornare a casa. La mia casa, la mia famiglia è sempre stato il luogo dove potevo rigenerarmi. Accumulando gli anni però si diventa più esigenti, ci si aspetta sempre di più dal partner, si spera che certe cose siano automatiche, quindi, per farti un esempio inventato, se il tuo compagno lascia aperto il tubetto del dentifricio e la cosa ti fa incazzare, i primi tempi lo chiudi tu, poi poco alla volta glielo fai notare, poi deridi scherzosamente il fatto, arrivi alla fine che ti incazzi ogni volta che lo trovi aperto. Questo esempio vale per l'ordine in casa, per la cucina, per gli orari, per l'uso della televisione, insomma per tutto ciò che si condivide.

Queste piccole cose esasperano sempre di più e arrivi alla fine che il "ti amo" poco alla volta diventa una frase che non sei più capace di dire e non ne capisci la ragione, la senti dentro, ma non riesci ad esprimerla. Persino il "ti voglio bene" diventa un pagliativo, quando lo dici ti senti un idiota perchè pensi "ma io amo quella persona, perchè devo dire solo ti voglio bene", ma dato che non superi l'ostacolo, arrivi che non dici nemmeno più "ti voglio bene". In questa catena di eventi poco alla volta perdi anche il contatto fisico, le carezze a volte le senti rifiutare o te le senti richiedere quando tu senti il bisogno di riceverle.

Insomma si crea quell'incomunicabilità che senti, la vedi, ma non sai da che parte iniziare per tornare indietro anche perchè dentro di te nel frattempo hai coltivato quel rancore non verso il partner, ma verso gli eventi che ti sono contro e non riesci a vivere. A quel punto i mille impegni che ti sei creato, da gioia che dovevano darti, sono diventati un ostacolo perchè ti rubano il tempo necessario a fare chiarezza dentro a te e dentro la tua unione.

E' una spirale continua e nella quale non riesci a trovare un appiglio per risalire.

Amo mia moglie, la amo perchè non voglio vivere senza di lei, perchè ancora oggi la proteggo e la difendo, amo mia moglie perchè desidero essere presente ogni volta che ha bisogno o un desiderio da soddisfare anche se per esserci devo mandare a monte i miei programmi, amo mia moglie perchè sono sempre qui e ho scelto di stare qui.

Non è autoconvincimento e non è una risposta razionale o dettata dal fatto che voglio fare "bella figura" in questo forum, quanto ho scritto è tanto criticabile, quanto apprezzabile, però soltanto io so che nonostante i miei errori passati, presenti e futuri, nonostante i suoi difetti, voglio la sua felicità.

Ho passato con lei momenti bellissimi e paradisiaci, ma ho conosciuto anche l'inferno, so che in un rapporto vero ci sta tutto, non so come finirà questa storia, quando ci siamo messi insieme, l'ho fatto con questo motto:
può durare un giorno, un mese, un anno o tutta la vita, comunque sarà, sarà valsa la pena di averlo vissuto!

Come detto sono passati oltre vent'anni e ancora oggi questo motto è sempre valido, anche se non le dico più "ti amo", anche se mi incazzo tutti i giorni per delle cazzate (di cui lei spesso non ne è neppure la causa), anche se.........
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
rifletti

Già..perchè mi è piaciuto nonostante sto popò di roba??

Per chè mi fa ridere per quel poco che conosco..è imprevedibile...è assolutamente .....fuori di testa!


Mah...forse sono io fuori di testa..come è possibile che non mi piacciano le relazioni tranquille...quelle ...NORMALI...quelle che dovrebbero garantirmi serenità e una vita...TRANQUILLA.....

SONO IN CRISI:::
Non si può avere intuito che componente importante del rapporto precedente era oltre alla persona oggetto del nostro interesse anche residui di problemi familiari e un desiderio di rivaleggiare con un'altra donna e ...conoscere uno che ha problemi con le donne precedenti con cui cerca di mantenere legami e ....domandarsi perché mi intriga?

Ovvero ..rifletti bene su cosa è più importante per te...di cosa senti veramente bisogno...
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
carissssssimo

Ho cenato e nel frattempo ho riflettuto. La domanda me la sono posta molte volte anch'io, non perchè abbia dei dubbi, ma perchè dopo oltre vent'anni di convivenza la vita di coppia è molto diversa, niente è più come prima quindi sei spaesato anche se hai avuto tanto tempo per abituarti alla nuova realtà che cambiava.

Non sapevo se risponderti o se lasciar cadere il discorso, non perchè reputassi la domanda troppo personale, ma perchè ogni volta che mi trovo a dover rispondere a me stesso a domande così interiori, non sempre voglio entrare così a fondo.

Alla fine posso dirti che amo ancora mia moglie, la amo con tutti i suoi difetti, con tutte le sue manchevolezze, con tutte le sue storture e brutture. Perchè faccio un elenco così negativo? Solitamente quando si instaura una famiglia lo fai per il bello della famiglia, ma dovreste sapere che la convivenza ti porta a dover affrontare tutti i problemi più difficili della vita: i debiti, le delusioni del lavoro e delle amicizie, le malattie, i parenti, i figli, i lutti.

A tutto questo aggiungi che il tuo cuore si irrigidisce perchè passando il tempo sei sempre più attento agli obiettivi materiali (razionalità) e perdi di vista quelle passioni (irrazionalità) che ti hanno portato alle scelte che hai fatto.

Arrivare dunque dopo tutto questo tempo, dopo aver superato tutti questi ostacoli più altri neanche elencati, vedendo che gli anni stendono un velo di polvere sempre più spesso, ma avendo ancora il desiderio di raccontarti tutti i giorni le tue scoperte, capisci che il rapporto è ancora vivo.

Se vivi e vedi le cose più brutte, puoi solo amare perchè il resto è solo bello.

Perchè allora questa reticenza a raccontarsi???

In un rapporto così lungo tra due persone che hanno una forte individualità come io e mia moglie, che hanno passioni diverse e per certi versi opposte (musica, libri, interessi, divertimento, impegno sociale), senza che te ne accorgi perdi quella complicità affettuosa e quella voglia di scherzare perchè quegli spazi sono sostituiti dalle discussioni inutili dei problemi quotidiani.

Per spiegarmi meglio voglio dirti cos'è per me la famiglia.

Io sono sempre stata una persona sana dal punto di vista sanitario, in vent'anni ho avuto una sola volte la febbre ed è stato un principio di bronco polmonite. Quindi non avendo mai problemi di salute ed essendo molto attivo, ho spesso abusato del mio fisico arrivando ad accumulare stanchezze o delibitazioni fisiche da stress. Tutte le volte che ho avuto questi malori, il mio unico desiderio era tornare a casa. La mia casa, la mia famiglia è sempre stato il luogo dove potevo rigenerarmi. Accumulando gli anni però si diventa più esigenti, ci si aspetta sempre di più dal partner, si spera che certe cose siano automatiche, quindi, per farti un esempio inventato, se il tuo compagno lascia aperto il tubetto del dentifricio e la cosa ti fa incazzare, i primi tempi lo chiudi tu, poi poco alla volta glielo fai notare, poi deridi scherzosamente il fatto, arrivi alla fine che ti incazzi ogni volta che lo trovi aperto. Questo esempio vale per l'ordine in casa, per la cucina, per gli orari, per l'uso della televisione, insomma per tutto ciò che si condivide.

Queste piccole cose esasperano sempre di più e arrivi alla fine che il "ti amo" poco alla volta diventa una frase che non sei più capace di dire e non ne capisci la ragione, la senti dentro, ma non riesci ad esprimerla. Persino il "ti voglio bene" diventa un pagliativo, quando lo dici ti senti un idiota perchè pensi "ma io amo quella persona, perchè devo dire solo ti voglio bene", ma dato che non superi l'ostacolo, arrivi che non dici nemmeno più "ti voglio bene". In questa catena di eventi poco alla volta perdi anche il contatto fisico, le carezze a volte le senti rifiutare o te le senti richiedere quando tu senti il bisogno di riceverle.

Insomma si crea quell'incomunicabilità che senti, la vedi, ma non sai da che parte iniziare per tornare indietro anche perchè dentro di te nel frattempo hai coltivato quel rancore non verso il partner, ma verso gli eventi che ti sono contro e non riesci a vivere. A quel punto i mille impegni che ti sei creato, da gioia che dovevano darti, sono diventati un ostacolo perchè ti rubano il tempo necessario a fare chiarezza dentro a te e dentro la tua unione.

E' una spirale continua e nella quale non riesci a trovare un appiglio per risalire.

Amo mia moglie, la amo perchè non voglio vivere senza di lei, perchè ancora oggi la proteggo e la difendo, amo mia moglie perchè desidero essere presente ogni volta che ha bisogno o un desiderio da soddisfare anche se per esserci devo mandare a monte i miei programmi, amo mia moglie perchè sono sempre qui e ho scelto di stare qui.

Non è autoconvincimento e non è una risposta razionale o dettata dal fatto che voglio fare "bella figura" in questo forum, quanto ho scritto è tanto criticabile, quanto apprezzabile, però soltanto io so che nonostante i miei errori passati, presenti e futuri, nonostante i suoi difetti, voglio la sua felicità.

Ho passato con lei momenti bellissimi e paradisiaci, ma ho conosciuto anche l'inferno, so che in un rapporto vero ci sta tutto, non so come finirà questa storia, quando ci siamo messi insieme, l'ho fatto con questo motto:
può durare un giorno, un mese, un anno o tutta la vita, comunque sarà, sarà valsa la pena di averlo vissuto!

Come detto sono passati oltre vent'anni e ancora oggi questo motto è sempre valido, anche se non le dico più "ti amo", anche se mi incazzo tutti i giorni per delle cazzate (di cui lei spesso non ne è neppure la causa), anche se.........
Mi sembri quasi mio marito. La citazione del tappo del dentricio ...è "originalisssssima" tra l'altro mio marito non si era nemmeno accorto che ero io che non sopportavo il suo spremerlo a metà e poi...l'ho accettato e che chi non rimetteva il tappo ..erano i figli che avevano imparato da lui...(non elenco le mille cose irritanti che faceva lui per rispetto..)
Ma sai perché la tua "dichiarazione d'amore" l'ho trovata irritante? Perché non c'è ombra dei motivi per cui tua moglie potrebbe dire ...nonostante ...e si percepisce un atteggiamento da "riposo del guerriero" che va fuori a "combattere la vita" e che vuole trovare rifugio a casa...msa si sente oppresso dall'incomunicabilità (ma chissà se apre bocca...) e dell'idea dell'oppressione di lei non è neanche sfiorato ..che credevo superato trentanni fa e invece ritrovo pure in ragazzini!

P.S.1 Ma gli uomini sono ancora convinti di andare a caccia nella savana ?
Peccato che già quando avevo 5 anni (ovvero cinquantanni fa!) mia madre mi faceva notare in tutti i documentari su qualunque popolazione che le donne si dannavano per riprodurre la vita e garantire la quotidianeità e gli uomini ...si dovevano riposare dopo essere andati a caccia (di vario genere
) e poi quelli stanchi ..erano loro..

P.S. 2 Non prenderla come un fatto personale ..magari tu sei "carino"
...o magari stai solo aspettando la donna meravigliosa che ti ascolta..un'altra
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
dererumnatura

come ti ho detto nel post, il difficile sta proprio nel superare certe barriere che si sono create nel tempo. La batteria è esaurita e l'auto può essere accesa solo per spinta, il fatto è che la pendenza non è favorevole, quindi riuscire a smuovere l'auto non è facile.

Tante volte noi abbiamo preso e ripreso il nostro discorso, tante volte ci siamo confrontati con gli altri e siamo sempre arrivati alla conclusione che noi stiamo bene insieme, però alla fine non riusciamo più a vivere solo di noi stessi.

La vita e tutto l'universo cessa di esistere nel momento in cui si raggiungerà l'equilibrio termico, perchè è la differenza di temperatura che fa muovere le cose più calde verso il freddo. Nel momendo in cui la temperatura è costante, tutto si ferma. La dilatazione dello spazio (spazio inflazionistico) porta ad abbassare la temperatura di tutto l'universo che oggi è mediamente intorno ai -260 gradi centigradi (grado più, grado meno), quando l'espansione avrà portato la temperatura allo zero assoluto (-273 e decimali) e tutte e reazioni termonucleari delle stelle saranno esaurite, tutto sarà immobile perchè a quella temperatura anche gli elettroni saranno privi di energia.

Questo esempio assurdo mi serve per dire che stranamente tutti cercano stabilità ed equilibrio, ma drasticamente questo è la morte del tutto. Infatti se pensi ad un rapporto perchè nasce e perchè si esaurisce ti rendi conto che è in funzione di quanto devi scoprire dell'altro. Più scambio di informazioni hai con il partner e più mantieri viva quella differenza di potenziale che mantiene vivo il rapporto. Quando arrivi a non aver più nulla da dire, oppure quello che devi dire non è di interesse di chi ti ascolta, lo scambio e il rinnovamento cessa. Ecco perchè molte volte alcune coppie si rinsaldano (anche solo temporaneamente) dopo un tradimento, perchè la "novità" per negativa che sia, introduce un nuovo argomento, uno nuovo ostacolo. Ecco perchè le famiglie più disagiate spesso vivono più unite di quelle che non hanno problemi, ecco perchè solitamente sono più duraturi i rapporti tra persone completamente diverse rispetto a quelle che hanno le stesse passioni.

Il problema di una coppia è il rinnovamento costante, trovare ogni volta qualcosa da dare all'altro e che sia di suo interesse.

In questi ultimi anni io e lei ci siamo appassionati di cose che sono solo di interesse personale e non condiviso, inoltre ci sono altre cose che ci impediscono di coltivare invece gli interessi comuni. Da qui questo disagio che, pur non intaccando l'amore che è rimasto latente, ha reso ruvidi i rapporti.

Mi spiego meglio altrimenti diventa difficile comprendere cosa intendo. Come invecchiamo noi, così invecchiano i genitori. Negli ultimi 5 anni ci siamo ritrovati a gestire un cambio strutturale della famiglia, in parte anche causato da lutti, quindi oggi la nostra famiglia è allargata e questo ci ha obbligato ad una convivenza forzata. Io e lei per vari motivi abbiamo assimilato diversamente questo obbligo e questo spesso è motivo di attrito che non può essere scaricato sulla vera causa del problema.

Queste cose gliele dico, purtroppo non abbastanza spesso perchè il tempo è sempre tiranno e poi perchè quando parli a metà di un discorso ti salta in mente che non hai preso quella cosa al supermarlet, o che non hai pagato un bollettino, oppure che dovevi fare una telefonata, o peggio ancora squilla il telefono. Quindi i discorsi li abbandoni, li riprendi, li riabbandoni e via così perchè la vita prosegue e siamo sempre li a rincorrerla.

Forse li sto scrivendo qui ora perchè magari mia moglie possa leggerli direttamente e capire davvero il mio pensiero, senza interruzioni, senza intralci, con la possibilità di rileggere le mie parole più e più volte, chissà, magari senza volerlo, per rispondere ad una domanda, ho trovato la soluzione................
 

Bruja

Utente di lunga data
Lancy

Sono certa che le leggerà e le terrà in debito conto................ d'altronde solo lei può stabilire la tua onestà, la buonafede e le mancanze che autodenunci. Tu non stai discutendo a copertura di un inganno, stai esternando le normali difficoltà che la vita distribuisce a piene mani ad ogni coppia.
E' vero, come dice Persa, che spesso queste giustificazioni sono parificabili a molte delle scuse che cercano i mariti, specie quelli di cui non è facile andare fiere, ma confido che chi riesca a mettersi in discussione per vera analisi interiore e non per le solite scuse da "lamentazioni e geremiadi" autoassolventi possa avere ancora molto da condividere.
Se i vostri interessi sono differenti, personalmente la vedo come una chance. E' più facile provare a capire interessi diversi che esaurirli in una condivisione che, alla fine, diventerebbe routine come qualunque altra cosa.
L'ho sempre detto che la convivenza è un'arte, ma esattamemente come per i dipinti accade che esistano i capolavori, la buona scuola e le croste, pur essendo fatti con lo stesso materiale, (per parafrasare delle stesse argomentazioni), è la mano, l'estro individuale, che fa la differenza.
Auspico che tu abbia una una mano talentosa

Bruja
 

dererumnatura

Utente di lunga data
c'è molta lucidità di analisi nelle tue parole
Non è facile trovare un uomo così attento ad analizzare le proprie emozioni.il proprio quotidiano.
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Persa/Ritrovata

Non ho ben capito il tuo messaggio e ti prego di essere più esplicita.

Confesso che non sono entrato qui per confessarmi, ho da sempre preso le mie decisioni autonomamente sulla base delle mie esperienze e cercando il bene delle persone a me care, spesso sacrificando i miei desideri.

So però che quello che ognuno vede di se stesso, non è quasi mai quello che vedono gli altri, quindi adesso che mi sono raccontato e che ho descritto parte della mia vita, non ho problemi a sentire le sensazioni che ho trasmesso.

Ho capito anni fa come il mandare un messaggio a qualcuno non è detto che dall'altra parte il messaggio sia arrivato (vedere post di NADAMAS), così come non è detto che il messaggio arrivi con lo stesso significato con cui è stato espresso.

Io so quello che sento e quello che voglio dire, voi potete dirmi quello che avete capito, alla fine saprò correggere il tiro.

Per quanto penso di aver intuito dal tuo appunto io non ho considerato mia moglie come la donna che aspettava il guerriero anche se per molti versi abbiamo vissuto così. Il mio tornare a casa era riferito solo a quando non stavo bene, che fortunamente non è capitato spesso. Solitamente lo stress uccide la volontà delle persone, io ho sempre usato lo stress per aumentare la mia capacità produttiva, un gioco al massacro, ma solo quando sono davvero sotto pressione riesco a dare il meglio di me. Ovvio che una caldaia che funziona sempre con la pressione in zona rossa prima o poi ha le saldature che partono e sfiatano.

Solo in quelle occasioni io dovevo ritrovare chi mi aspettava e mi coccolava, che poi il coccolarmi era soltanto lasciarmi dormire 24 ore tirate..............

Con questo non dico che mia moglie non mi abbia viziato, anzi, lo ha fatto anche troppo, ma sempre per sua volontà e io mi sono crogiolato in quelle dolci sensazioni.

Non credo di aver mai fatto fare a mia moglie qualcosa che lei non avesse desiderato fare, se così non fosse, sarebbe per me un brutto risveglio da un incubo, vent'anni senza esserme accorto.

So che in vita mia ho preso due decisioni che lei non ha gradito, però so anche che ha compreso che avevo delle scelte obbligate, quindi il suo rammarico è solo per il fatto di come ho deciso, senza cioè coinvolgerla e mettendola di fronte al fatto compiuto. Per il resto penso di essere stato abbastanza neutrale ed imparziale.

Ovvio che negli ultimi anni, cercando una forma di rivalsa per i sacrifici fatti da entrambi un tutto questo tempo, si tendiamo tuttu e due a sentirci in credito e fatichiamo a riconoscere l'imparzialità dell'altro. Qui però non sono un buon giudice per dire se lei ha più ragioni di me anche perchè il peso della vita non è uguale per tutti, ma è in funzione di come lo si percepisce. Quando sei in una stanza a 20 gradi c'è chi ha freddo e si deve coprire, chi invece sta bene e rimane in maglietta di cotone, questo vale anche per la capacità di sopportazione dei problemi della vita.

Dimmi però tu a cosa ti riferivi, altrimenti rischio di parlare a vuoto
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data
nulla in particolare...

Non ho ben capito il tuo messaggio e ti prego di essere più esplicita.

Confesso che non sono entrato qui per confessarmi, ho da sempre preso le mie decisioni autonomamente sulla base delle mie esperienze e cercando il bene delle persone a me care, spesso sacrificando i miei desideri.

So però che quello che ognuno vede di se stesso, non è quasi mai quello che vedono gli altri, quindi adesso che mi sono raccontato e che ho descritto parte della mia vita, non ho problemi a sentire le sensazioni che ho trasmesso.

Ho capito anni fa come il mandare un messaggio a qualcuno non è detto che dall'altra parte il messaggio sia arrivato (vedere post di NADAMAS), così come non è detto che il messaggio arrivi con lo stesso significato con cui è stato espresso.

Io so quello che sento e quello che voglio dire, voi potete dirmi quello che avete capito, alla fine saprò correggere il tiro.

Per quanto penso di aver intuito dal tuo appunto io non ho considerato mia moglie come la donna che aspettava il guerriero anche se per molti versi abbiamo vissuto così. Il mio tornare a casa era riferito solo a quando non stavo bene, che fortunamente non è capitato spesso. Solitamente lo stress uccide la volontà delle persone, io ho sempre usato lo stress per aumentare la mia capacità produttiva, un gioco al massacro, ma solo quando sono davvero sotto pressione riesco a dare il meglio di me. Ovvio che una caldaia che funziona sempre con la pressione in zona rossa prima o poi ha le saldature che partono e sfiatano.

Solo in quelle occasioni io dovevo ritrovare chi mi aspettava e mi coccolava, che poi il coccolarmi era soltanto lasciarmi dormire 24 ore tirate..............

Con questo non dico che mia moglie non mi abbia viziato, anzi, lo ha fatto anche troppo, ma sempre per sua volontà e io mi sono crogiolato in quelle dolci sensazioni.

Non credo di aver mai fatto fare a mia moglie qualcosa che lei non avesse desiderato fare, se così non fosse, sarebbe per me un brutto risveglio da un incubo, vent'anni senza esserme accorto.

So che in vita mia ho preso due decisioni che lei non ha gradito, però so anche che ha compreso che avevo delle scelte obbligate, quindi il suo rammarico è solo per il fatto di come ho deciso, senza cioè coinvolgerla e mettendola di fronte al fatto compiuto. Per il resto penso di essere stato abbastanza neutrale ed imparziale.

Ovvio che negli ultimi anni, cercando una forma di rivalsa per i sacrifici fatti da entrambi un tutto questo tempo, si tendiamo tuttu e due a sentirci in credito e fatichiamo a riconoscere l'imparzialità dell'altro. Qui però non sono un buon giudice per dire se lei ha più ragioni di me anche perchè il peso della vita non è uguale per tutti, ma è in funzione di come lo si percepisce. Quando sei in una stanza a 20 gradi c'è chi ha freddo e si deve coprire, chi invece sta bene e rimane in maglietta di cotone, questo vale anche per la capacità di sopportazione dei problemi della vita.

Dimmi però tu a cosa ti riferivi, altrimenti rischio di parlare a vuoto
Mi è venuto solo il dubbio che tu ...fossi lui.... UGUALEEEEEE !!!!

Poi il discorso sull'equibrio termico.... Sei tu?
 

Old lancillotto

Utente di lunga data
Persa/Ritrovata

Dipende, tu sei mia moglie?????


Però non coincide la tua età e il tuo racconto. Oppure potrebbe essere che conosco tuo marito e lui mi ha raccontato la storia. Magari semplicemente mi prendi in giro........


Non è possibile ci siano un altro uguale a me in giro
 

Persa/Ritrovata

Utente di lunga data

Verena67

Utente di lunga data
L'entropia...

...dell'universo, la tendenza alla dispersione anziché all'equilibrio, è nota
Sono ahimè ormai assati i tempi newtoniani in cui si credeva ad alchimie matematiche che alla perfezione disegnassero i moti dei corpi.
Questo è il secolo del SE, della riscoperta del proprio io, non si sta in un matrimonio cinque anni (salvo guerre e carestie e malattie incurabili) o al massimo 20 come un tempo, oggi ci si sta anche 50 anni o 60 anni...o sei mesi


Non credo all'equilibrio matrimoniale: basta una cavolata somma per far precipitare il tutto, figuriamoci quando "terzi incomodi" entrano nel quadro.
Non credo alle persone che restano "uguali a se stesse" nei secoli!
Si cambia, e si cambia anche contemporaneamente e su traiettorie diverse quando non addirittura opposte.

E' naturale avere una certa resistenza all'idea di "cambiare", di riscoprire interessi e passioni, di voltare pagina. Ma se questa resistenza diventa ossessione patologica, che tipo di "serenità" si può costruire con l'altro se non si è sinceri in primis con noi stessi?


Baci!
 

Bruja

Utente di lunga data
Verena

...dell'universo, la tendenza alla dispersione anziché all'equilibrio, è nota
Sono ahimè ormai assati i tempi newtoniani in cui si credeva ad alchimie matematiche che alla perfezione disegnassero i moti dei corpi.
Questo è il secolo del SE, della riscoperta del proprio io, non si sta in un matrimonio cinque anni (salvo guerre e carestie e malattie incurabili) o al massimo 20 come un tempo, oggi ci si sta anche 50 anni o 60 anni...o sei mesi

Non credo all'equilibrio matrimoniale: basta una cavolata somma per far precipitare il tutto, figuriamoci quando "terzi incomodi" entrano nel quadro.
Non credo alle persone che restano "uguali a se stesse" nei secoli!
Si cambia, e si cambia anche contemporaneamente e su traiettorie diverse quando non addirittura opposte.
E' naturale avere una certa resistenza all'idea di "cambiare", di riscoprire interessi e passioni, di voltare pagina. Ma se questa resistenza diventa ossessione patologica, che tipo di "serenità" si può costruire con l'altro se non si è sinceri in primis con noi stessi?


Baci!

Ti parrà strana la mia domanda ma ha una sua concomitanza con pensieri che mi sono sorti in queste letture........... il tuo post è generico o mirato ad un argomento esposto?

Comunque condivido in queste diatribe la massima di Wilde: " 20 anni di clandestinità fanno di una donna una rovina, 20 anni di matrimonio ne fanno un monumento!"
 

Verena67

Utente di lunga data
Ti parrà strana la mia domanda ma ha una sua concomitanza con pensieri che mi sono sorti in queste letture........... il tuo post è generico o mirato ad un argomento esposto?
Diciamo che è semi generico
Traeva spunto dalla "confessione" di (Sir, per la signorilità sempre espressa!) Lancillotto su come vede il suo rapporto con la moglie dopo tanti anni, e da altre considerazioni sul matrimonio in generale che faccio io - tarate sulla mia esperienza e su alcune letture Made in Usa che sto facendo
-

Ma lo sai, grandi menti pensano uguale o....è tutto l'inconscio collettivo di Jung


Baci!
 
O

Old Fa.

Guest
Lilith 666, sarai guarita solo quando smetterai d’insultarlo, non che non se lo meriti. Una volta che pensi a lui senza farti venire in mente una parolaccia credo sia il momento in cui sarai davvero libera.

Virtuale o reale, le relazioni sono uguali: cerchiamo sempre la stessa cosa che ci hanno incasinato la vita dalla nostra prima relazione. Abbiamo l’illusione (anche con una nuova prudenza) di sperare di poter trovare la nostra idea di compagno/a.

Inutile dire che è totalmente utopico. La cosa migliore da fare non la conosco, … se no, forse, non sarei in questo forum.
 

Miciolidia

Utente di lunga data
E se non puoi la vita che desideri
cerca almeno questo
per quanto sta in te: non sciuparla
nel troppo commercio con la gente
con troppe parole in un viavai frenetico.

Non scuparla portandola in giro
in balia del quotidiano
gioco balordo degli incontri
e degli inviti,
fino a farne una stucchevole estranea.



Costantinos Kavafis
 
Stato
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