tante cose da dire, tanti errori forse, ma...
Devo dire che sono rimasto commosso da alcuni commenti scritti da voi, altri mi hanno fatto sorridere, alcuni, invece, pensare.
Risponde il mio cuore e poi la mente a tante cose, di cui sono certo, aver sbagliato, ma tanto felice di averlo fatto.
Solo un appunto prima del monologo: in molti avete rimarcato come a 22 anni sia troppo presto per sposarsi, che a quest'età non si conosce l'amore, che sono troppo giovane per sapere cosa cerco in una donna. Credo che non sia nulla di più falso, o quantomeno inopportuno. Affermo questo non perchè io mi senta un dio, o sminuendo (magari non capendo) le vostre considerazioni, quanto, ritengo, l'amore non abbia un età calcolabile con il carbonio. Mi spiego.
L'amore, o almeno così penso, evolve dentro di noi, cambia, si trasforma con il passare degli anni, si migliora, o peggiora, a seconda della nostra vita, in seguito a quello che abbiamo passato. L'amore che prova un quindicenne per una sua coetanea, non è paragonabile a quello di una coppia sposata da 30 anni con 5 figli e nipoti, ma di sicuro è amore. Amore fatto da coccole, tenerezza e scoperta di se che prescindono dall'età. Così come l'amore di un ventenne è diverso da quello di un "primo amore" di un adolescente, fatto da più "responsabilità" e coscienza delle proprie emozioni e sentimenti.
Io credo fermamente che il formicolio allo stomaco, il star male al sol pensiero di una persona, il voler vivere alla fine amando non sia giudicabile in base all'età clinica, quanto alla maturità della coppia, della persona singola, dall'educazione fornita dalla famiglia, dalla cultura, da tanti fattori. Ma è sempre amore. Un amore diverso, ovvio; perchè mancano tante cose, come il matrimonio, dei figli, della responsabilità di una vita insieme che a ventanni non si hanno; tuttavia diverso non significa nullo. Ha solo un significato non paragonabile. Amare vuol dire darsi all'altro, vuol dire sacrificarsi per l'altro, significa avere come unico centro del mondo l'altra persona e questo vale a quindici, venti, trenta e sessanta anni; in modo diverso per ovvie motivazioni, ma sempre con un unico risultato. Certo che è presto per sposarsi a 22 anni, infatti io non mi sposo, perchè il matrimonio non è una baggianata, non è un contratto fra un uomo e una donna. Non mi sposo perchè non mi sento sicuro del futuro, non mi sposo perchè, anche se so di amare la mia donna, visti gli accaduti recenti non mi sembra il caso di mentirle.
La mia collega ha passato 4 ore la mattina a casa mia, e non ci voleva un genio a capire che sarebbe andata come doveva andare, o come volevamo andasse. La complicità raggiunta in intimità con lei mi ha sorpreso e divertito, ed ha acuito i miei dubbi e le mie perplessità che nutro nei miei 4 anni di storia con la mia ragazza.
Perchè era palese avessi dei dubbi, altrimenti, se tutto fosse stato "rose e fiori" non avrei avuto motivo di provare qualcosa di diverso. Mi era già capitato in passato di declinare proposte di ragazze anche carine e simpatiche perchè non ne avevo nè bisogno nè voglia di fare del male alla mia ragazza. Ma questa volta era diverso.
Non è solo il tradimento di per se, perchè fosse stato solo fisico forse avrei potuto ignorarlo, facendo del male ugualmente alla mia ragazza, ma forse meno a me. Il problema di cui parlo si è manifestato dopo, quando sia la mia collega, sia io ci siamo ritrovati con un sentimento che non credevamo dovesse saltare fuori, con un "qualcosa" di diverso, di mentale che va oltre il mero "sesso".
Questo fa male; il sapere, anzitempo, che proseguire un rapporto, qualsiasi credo, con la mia collega ci porterà alla tortura al voler avere quello che, difatti, non è raggiungibile nemmeno nei sogni.
La differenza di età qui si che conta, le scelte, vincolanti, ad una vita stretta contano. La mia voglia di vivere, di scoprire il mondo e quindi di non legarmi ai miei monti, questo conta.
Ora sto vivendo nel limbo, dove da una parte ho una donna che mi ama tantissimo, ignara completamente di amare una persona che non la merità. Dall'altra ho una donna straordinaria che mi ha letteralmente avvelenato il cevello, che potrebbe essere un ottima amante, fino a quando i problemi che ne seguono non diventeranno insormontabili.
Libertà di scelta ovviamente, ma fino ad un certo punto. Fino a quando, ritengo, non faccia troppo male agli altri, fino a quando reggerò la cosa.
Grazie, ancora, della vostra pazienza nel leggere i miei poemi.
Andrea