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Quale è il modello di società che abbiamo in mente per il futuro? Multietnica, multirazziale, multi cosa? E soprattutto in cosa?
Pensiamo che sia accettabile in una ipotetica Italia del futuro infibulare? lapidare? Vivere dentro nicchie? Società nelle società, nelle società..... E' la banlieu il modello a cui ispirarci?
E' possibile costruire un qualsiasi modello sociale senza partire da valori comuni?
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Solo mescolandosi gli uomini sono migliorati.
Io partirei da questa riflessione.
Ci stiamo davvero mescolando o stiamo vivendo in nicchie?
Quanto ci rapportiamo con chi è diverso da noi?
Con chi ha una differente scolarità, un reddito diverso, cultura differente?
Secondo la mia esperienza, troppo poco.
Chi ha discrete capacità intellettive non viene compreso da chi ne ha meno; solitamente si cerca sempre chi ci assomiglia, chi è in grado di confermare il nostro pensiero senza metterlo in discussione.
Si evita il confronto con chi non si capisce.
Oggi è facilissimo farlo, non è più necessario interagire con chi ci è vicino.
Io abito in un quartiere multietnico, mia figlia ha amici da tutto il mondo.
Io ho sempre avuto bambini in casa.
Ho avuto sempre bambini a cena o alle feste di compleanno, ma quasi mai siamo stati ricambiati. Pochissimi genitori hanno avuto desiderio di interagire con noi, pur ospitando i loro figli. Abbiamo istituito un comitato anche per aggregare persone e ricreare una comunità (perduta nel ricambio di popolazione), ma siamo rimasti in quattro gatti. L'idea di pulire il quartiere dalla spazzatura che lo riempiva l'ho avuta io prima di Renzi, ma non per scopi elettorali, bensì per restituire un po' di (desiderio di) dignità al quartiere dove vivo. Usai la mia auto come camioncino per la spazzatura. Qualcuno ci fece i complimenti (senza però darci alcuna mano), altri manco ci guardarono. in effetti non paga fare qualcosa che i più ritengono degradante, ovvero raccogliere la pattumiera (che loro stessi hanno gettato in giro).
I filippini stanno con i filippini. Gli egiziani con gli egiziani. I meridionali fanno ancora battute sui settentrionali (ed essendo loro la maggioranza noi facciamo finta di non essere milanesi). L'incidenza degli affitti non pagati o delle spese condominiali inevase è altissima. La stessa amica d'infanzia di mia figlia ha avuto genitori che facevano per anni lo stesso giochetto: pagavano l'affitto i primi mesi, per poi smettere. Lo sfratto arriva dopo anni e con difficoltà, avendo figli minori. Al momento opportuno cambiano quartiere. E ricominciano.
Nessuno, che sia italiano o straniero, sa scrivere correttamente il verbo avere. Chat scolastiche e profili Facebook sono al limite della comprensione linguistica.
Io mi son fatto l'idea che non sia possibile mescolarsi avendo di base l'ignoranza (grammaticale ma anche civica, storica, politica) e un'incapacità cronica di assicurare giustizia.
Sinceramente, dopo anni di vita in quartieri ad altissimo tasso di immigrazione in cui ho vissuto da alieno, il desiderio di andare ad abitare in quartieri dove risieda un ceto medio paragonabile a me è molto forte.
Peccato non avere i soldi per poterlo fare.
E' una sconfitta?