Persa/Ritrovata
Utente di lunga data
Eh???????????????????????????????????
Eh ?????????????????????????????????????????????????????????????????????????Dato che sono per l'ennesima volta citato ad esempio (non è un appunto cara Bruja), voglio intervenire per dare il mio personale contributo.
Intelligenza, furbizia, astuzia......... In fondo, tutti e tre sono caratteristiche di un grande condottiero. Bruja tu citi Ulisse, ma sappiamo che Ulisse oltre che astuto era anche furbo, se non vado errato persino Giulo Cesare era noto per essere intelligente, astuto e furbo!
Trovo che la furbizia senza intelligenza sia effettivamente un "arte povera", ma se abbini intelligenza e/o astuzia, il mix diventi esplosivo.
Mia moglie è una persona molto intelligente, nella vita ha più volte dato dimostrazione di esserlo. L'intelligenza però è una cosa strana, si manifesta in molti modi, puoi essere un grandissimo fisico come Einstain, ma essere un inetto nel rapporti umani, puoi essere un grande politico come Hitler, ma dimostrarsi paranoico e incapace nel scegliere le strategie di guerra. Nella storia è stato dimostrato che i geni non lo sono stati in senso assoluto, ma sempre e solo in uno specifico settore, l'unico che ha strabilato tutti è stato Leonardo Da Vinci.
Questa premessa è servita solo per affermare che noi riconosciamo l'intelligenza delle persone soprattutto se è affine a noi, mentre tendiamo ad ignorarla quando si manifesta in campi a noi ostici. Con mia moglie ci siamo trovati in disaccordo sulla valutazione di alcune persone perchè non avevamo lo stesso metro di giudizio.
Reputo mia moglie astuta, ma poco furba perchè l'astuzia ti permette di pianificare un progetto e di attuarlo seguendo le tue linee di condotta, mentre la furbizia serve a raggiungere lo scopo anche con compromessi e metodi scorretti. Si usa dire "quello è furbo" quando sai che sta facendo qualcosa di sbagliato per raggiungere il suo scopo, mentre affermi "quello è astuto" se ti rendi conto che sta attuando una strategia.
Ma torniamo ad oggi, al perchè probabilmente non ci troviamo più.
Da sempre io e lei abbiamo creduto nell'individualità e nel rispetto della nostra stessa libertà. In tutti questi anni nessuno dei due ha cercato di prevaricare l'altro e nessuno ha cercato di tarpare le iniziative, enbrambi però abbiamo sempre vissuto con il desiderio di stare vicini SEMPRE. Ricordo che quando mi capitava di essere fuori a casa e sentirmi male, l'unico desiderio era tornare a casa per stare tra le sue braccia, per me quello era il mio porto, il mio attracco, l'unico posto dove potevo abbandonarmi. La nostra condizione mai scritta o detta, ma sempre applicata, era che potevamo sempre fare tutto ciò che era nostro desiderio fare!
Ancora oggi questa cose sono vere però ciò che è venuto a mancare è la tolleranza e la sopportazione a quelli che sono i nostri difetti di fondo.
Per fare un esempio lei spesso mi confida l'intenzione a fare determinate attività per la famiglia, ma dopo aver fatto un piano anche ben congeniato, passa il tempo senza che si muova nulla e quando io chiedo chiarimenti, mi sento sempre rispondere con delle giusticazioni che dopo altre vent'anni, so quanto siano improbabili. Io invece mi ritrovo spesso a iniziare troppi lavori che poi non riesco a portare a termine e mi ritrovo molte volte con 10 lavori lasciati a metà e relativi disagi da risolvere. Il problema fondamentalmente risiede nel fatto di ipotizzare di avere il tempo per terminarli tutti, ma poi le distrazioni, le pause, gli imprevisti, portano a non terminare nulla.
Questi che sono difetti caratteriali, come ho cercato di correggerli io, presumo lei abbia fatto il medesimo sforzo, sono diventati insopportabili. Una volta per noi bastava accetta la buona fede e la buona intenzione, oggi invece non accettiamo di non aver raggiunto l'obiettivo. Credo addirittura che il fatto di non essere riusciti nel raggiungere il proprio obiettivo, ci renda ancor più nervosi nel vedere che nemmeno l'altro lo ha fatto, e più gli obiettivi mancati aumentano, meno si trovano gli stimoli per realizzarne altri.
Per sintetizzare potremmo dire che abbiamo una competizione alla rovescia, si corre per realizzare meno dell'altro.
Ovvio che ci sono altre cose che incidono su tutto questo, ma fondamentalmente la mancanza di tolleranza credo sia il vero muro che ci separa.
Non so più dire se noi due ci amiamo, se proviamo affetto o solo abitudine, di sicuro so che nessuno dei due ha voglia di aprire una breccia in quel muro ed entrambi ci lamentiamo perchè quel muro non sia stato costruito con una porta!!!!