Quindi tu supponi, come diceva
@ParmaLetale , che è il costo e la riconoscibilità dell’oggetto di cui tutti sanno il prezzo elevato (per la Kelly e la Birkin Hermès aggiunge la lista di attesa) che fa sentire di appartenere al mondo dei privilegiati?
Ma tanto continuano a fare le parrucchiere o le impiegate.
Il mistero resta quando sono personaggi famosi a ricercare gli oggetti.
Si, non è un caso che certi oggetti abbiano i marchi a vista, proprio per essere riconoscibili e trasmettere benessere economico.
I personaggi famosi che ricercano certi oggetti secondo me sono i più sfigati, perché se anche loro cadono vittime di un certo meccanismo pur non dovendo dimostrare uno status che tutti conoscono, vuol dire che qualche irrisolutezza c'è. Ovviamente escludo quelli che di denaro ne hanno talmente tanto da buttarlo come capita.
Proprio ieri sera guardavo uno di quei video che stanno diffondendo i cinesi in questo periodo post dazi, e si parlava, per esempio, di una Birkin venduta a 38.000 euro. Hanno fatto vedere il costo di ogni singolo materiale impiegato, dalla pelle al filo francese e della manodopera: 1.400 euro. Senza logo. Quello, 36.600, fa schizzare la base al prezzo finale. Se non ho capito male le vendono anche; se ci si accontenta dell'assenza del marchio in bellavista si può avere un prodotto di altissima qualità, un pezzo pregiato, per appagare magari una passione.
Io ho la fortuna di avere un aggancio che che mi vende abiti firmati usati come capi campione o da sfilata (la taglia aiuta) a prezzi stracciatissimi. Spesso li prendo anche se non corrispondono esattamente ai miei gusti (tipo non amo molto Pucci) e me li faccio modificare dalla mia sarta. Quando vado in internet a vedere il prezzo al negozio divento scema e mi chiedo sempre chi diavolo spenda centinaia, se non migliaia di euro per certi straccetti.
Ad ogni cambio di stagione vendo parecchio in un grosso mercatino dell'usato; col ricavato del mese scorso, meno di 100 euro, ho preso sempre da loro un Woolrich originale praticamente perfetto. È vero che la qualità della roba di marca è diversa e dura nel tempo, ma si ha voglia anche di cambiare.