Brunetta
Utente di lunga data
Quoto tutti i tuoi interventi.E allora direi che non sono capitati
La buona sorte non é un metodo anticoncezionale
Quoto tutti i tuoi interventi.E allora direi che non sono capitati
La buona sorte non é un metodo anticoncezionale
Be' partiamo da due presupposti diversi così. Io per capitato intendo proprio non cercato e non voluto. Incidente(parola infelice) di percorso nonostante le precauzioni.Guarda i figli capitati sono spesso quelli che "non ero nel periodo fertile" oppure con il coito interrotto ecc ecc
Questi non sono gravidanze capitate
La pillola funziona praticamente al 99.9 % e il restante è per vomito dissenterico dimenticanza. Quindi anche qui basta usare altri metodi.
Il preservativo rotto capita anche se raramente e se lo controlli sai che puoi ricorrere alla pillola del giorno dopo.
Dopodiché la sfida può anche esserci ma direi che si riduce a casi rarissimi mentre la frase mi è capitato io la sento dire spessissimo.
Concordo con te che siano da rispettare sia la decisione di proseguire che di interrompere. Resto anche dell'idea che se un figlio non lo vuoi fai di tutto per non restare incinta e non corri alcun rischio mentre a volte si agisce con leggerezza.
Ripeto ancora una volta che i miei interventi sono totalmente OT rispetto alla storia di Delusa.
Esattamente come il farsi "mantenere" credo sia una scelta assolutamente soggettiva e non giudicabile.
Io non avrei mai fatto un figlio se non fossi stata certa in quel momento di poter continuare a essere indipendente economicamente da mio marito e di avere soluzioni per crescere mio figlio e continuare a lavorare. Idem quando abbiamo iniziato a pensare al secondo.
Infatti ho scritto che é soggettivo. Non smonuivo il lavoro di madre. Anzi.Be' partiamo da due presupposti diversi così. Io per capitato intendo proprio non cercato e non voluto. Incidente(parola infelice) di percorso nonostante le precauzioni.
Sul secondo punto non saprei, io ho scelto di crescermi i figli non delegando, per una serie di circostanze. Non mi sento affatto mantenuta manco virgolettato perché occuparsi dei figli è un lavoro. Non è affatto una scelta di comodo. Mi pesa aver messo da parte provvisoriamente il mio lavoro retribuito.
bo, per me non è questione di donna o uomo, bensì di persone.
poi non ho capito cosa c'entri il fatto che tua figlia è capitata e perché tu la prenda tanto sul personale.
a te sarà capitata. certo. ma qui il discorso era generale.
e statisticamente i figli nascono da rapporti sessuali liberi tra persone fertili, quindi non capitano.
per me dipendere economicamente da un altro (marito o moglie che sia) è un errore, e quindi lo scrivo,
come fai tu su altre cose, non vedo dove stia il problema.
aperta parentesi quadra, per le donne ancora peggio, perché è il perpetuarsi di un circolo vizioso che crea una società in cui il potere decisionale rimane agli uomini, chiusa quadra.
quoto tutto.Guarda i figli capitati sono spesso quelli che "non ero nel periodo fertile" oppure con il coito interrotto ecc ecc
Questi non sono gravidanze capitate
La pillola funziona praticamente al 99.9 % e il restante è per vomito dissenterico dimenticanza. Quindi anche qui basta usare altri metodi.
Il preservativo rotto capita anche se raramente e se lo controlli sai che puoi ricorrere alla pillola del giorno dopo.
Dopodiché la sfida può anche esserci ma direi che si riduce a casi rarissimi mentre la frase mi è capitato io la sento dire spessissimo.
Concordo con te che siano da rispettare sia la decisione di proseguire che di interrompere. Resto anche dell'idea che se un figlio non lo vuoi fai di tutto per non restare incinta e non corri alcun rischio mentre a volte si agisce con leggerezza.
Ripeto ancora una volta che i miei interventi sono totalmente OT rispetto alla storia di Delusa.
Esattamente come il farsi "mantenere" credo sia una scelta assolutamente soggettiva e non giudicabile.
Io non avrei mai fatto un figlio se non fossi stata certa in quel momento di poter continuare a essere indipendente economicamente da mio marito e di avere soluzioni per crescere mio figlio e continuare a lavorare. Idem quando abbiamo iniziato a pensare al secondo.
proprio perché tieni tanto alla tua opinione personale dovresti accordare la medesima libertà alle scelte altrui.
nel caso specifico dei figli è pressoché impossibile fare discorsi generalizzati: le circostanze, le scelte i tempi e i modi sono unici per ogni vita concepita.
uno:è inutile che tenti di atteggiarti a equosolidale parlando di persone dopo un discorso vergognosamente indelicato e discriminatorio come il tuo. in poche parole, con me il salto mortale della frittata non funziona.
le tue non sono state opinioni, ma commenti elargiti con leggerezza e superficialità
due:i figli, UNICI, FRATELLI DA DUE A ENNE, nati financo dalla dabbenaggine non sono mai errori, ma un'opportunità per se stessi, per chi li ha messi al mondo e per il mondo stesso. purtroppo, come mi fai ravvisare tu, questo semplice quanto umanissimo concetto viene facilmente dimenticato.per cui una donna come delusa86 viene commentata come una sprovveduta.
poteva evitare di avere il tarzo figlio? sì, se avesse agito da opportunista.
tre: con me nemmeno la demagogia funziona. quindi, aperta quadra, perché invece di avere sempre bisogno di questo nemico da combattere in quanto tenta di imporre il suo potere decisionale (al quale un bel contributo è proprio la programmazione dei figli :bleah: nel numero e nei tempi) non si provano a fare scelte più coraggiose ( ma dovrebbero essere naturali in realtà) chiusa quadra?
quattro: per me non c'è nessuna questione personale. intervengo perché certi commenti non si possono leggere, non so come può venire in mente di scriverli. cioè: come si può presupporre anche solo lontanamente con che stato d'animo,aspettativa e proiezione possono essere stati concepiti i figli altrui? a volte lo si sa a malapena per i propri, e per fortuna fra le tante spinte a diventare genitori c'è pure una buona dose di incoscienza.
come ha spiegato bene farfalla, quelli che tu chiami incidenti di percorso sono invece eventi rarissimiBe' partiamo da due presupposti diversi così. Io per capitato intendo proprio non cercato e non voluto. Incidente(parola infelice) di percorso nonostante le precauzioni.
Sul secondo punto non saprei, io ho scelto di crescermi i figli non delegando, per una serie di circostanze. Non mi sento affatto mantenuta manco virgolettato perché occuparsi dei figli è un lavoro. Non è affatto una scelta di comodo. Mi pesa aver messo da parte provvisoriamente il mio lavoro retribuito.
Certo, come no.no, credo proprio che tu ti proietti con roba tua e non hai capito.
quindi tu ritieni di aver sbagliato più o meno tutto.
cerco di spiegare con un esempio che riguarda me.
a 20 anni avrei potuto:
1- mettermi e fare figli con un ragazzo molto, molto ricco, di cui non ero innamorata.
2- mettermi e fare figli con uno di cui ero innamorata, e che guadagnava 2000 e al mese, e da cui avrei dovuto dipendere moltissimo, non solo economicamente
3- rimanere single per qualche anno, fare esperienze, acquisire indipendenza.
ho scelto la 2 :facepalm: e questa sì fu, anche, notevole superficialità da parte mia.
per fortuna di tutti, mi sono fermata prima dei figli.
credo :rotfl: la strada giusta fosse la 1, per come sono io :sonar::carneval::carneval::carneval::carneval:.
ma quella che indicherei, in generale, come 'con maggiore probabilità di riuscita' è indubbiamente la 3.
ps
penso pure che i figli sia meglio farli a 25 che a 35.....:sonar::sonar:
Premetto che non ho letto tutta la discussione ma solo le ultime parti, ritengo che quando si parla di figli e del fatto di diventare genitori sia opportuno essere individualmente consapevoli, e proprio perchè consapevoli si possa anche accettare il fatto di diventare genitori al di fuori di una qualsiasi programmazione, solo per volontà di accogliere una nuova esistenza che viene.proprio perché tieni tanto alla tua opinione personale dovresti accordare la medesima libertà alle scelte altrui.
nel caso specifico dei figli è pressoché impossibile fare discorsi generalizzati: le circostanze, le scelte i tempi e i modi sono unici per ogni vita concepita.
uno:è inutile che tenti di atteggiarti a equosolidale parlando di persone dopo un discorso vergognosamente indelicato e discriminatorio come il tuo. in poche parole, con me il salto mortale della frittata non funziona.
le tue non sono state opinioni, ma commenti elargiti con leggerezza e superficialità
due:i figli, UNICI, FRATELLI DA DUE A ENNE, nati financo dalla dabbenaggine non sono mai errori, ma un'opportunità per se stessi, per chi li ha messi al mondo e per il mondo stesso. purtroppo, come mi fai ravvisare tu, questo semplice quanto umanissimo concetto viene facilmente dimenticato.per cui una donna come delusa86 viene commentata come una sprovveduta.
poteva evitare di avere il tarzo figlio? sì, se avesse agito da opportunista.
tre: con me nemmeno la demagogia funziona. quindi, aperta quadra, perché invece di avere sempre bisogno di questo nemico da combattere in quanto tenta di imporre il suo potere decisionale (al quale un bel contributo è proprio la programmazione dei figli :bleah: nel numero e nei tempi) non si provano a fare scelte più coraggiose ( ma dovrebbero essere naturali in realtà) chiusa quadra?
quattro: per me non c'è nessuna questione personale. intervengo perché certi commenti non si possono leggere, non so come può venire in mente di scriverli. cioè: come si può presupporre anche solo lontanamente con che stato d'animo,aspettativa e proiezione possono essere stati concepiti i figli altrui? a volte lo si sa a malapena per i propri, e per fortuna fra le tante spinte a diventare genitori c'è pure una buona dose di incoscienza.
si esatto.quindi tu ritieni di aver sbagliato più o meno tutto.
a te sfugge una cosa: quelle che hai elencato non sono opzioni buone o meno buone per un figlio, ma buone o meno buone PER TE.
in un discorso come il tuo (anche solo in un discorso, intendo) non vedo il figlio messo nella posizione di attenzione che gli è dovuta
perché i figli non hanno bisogno di genitori che li mettano al mondo nelle miglior condizioni possibili di età di censo e di equilibrio numerico col resto del mondo, ma di genitori che suppliscono con buona volontà, ottimismo, sicurezza in se stessi e (riassumendo) AFFETTO, laddove nessuna programmazione può arrivare, quando questo succede.
ma il neretto lo quoterebbe chiunque.Premetto che non ho letto tutta la discussione ma solo le ultime parti, ritengo che quando si parla di figli e del fatto di diventare genitori sia opportuno essere individualmente consapevoli, e proprio perchè consapevoli si possa anche accettare il fatto di diventare genitori al di fuori di una qualsiasi programmazione, solo per volontà di accogliere una nuova esistenza che viene.
Perciò quoto il neretto, convintamente.
Non è il fatto di essere nati perchè desiderati, che fa i figli felici.si esatto.
ma l'eventuale figlio/figli vivrebbe con ME.
sarei IO il suo dispenser di affetto.
questo intendevo quando scrivevo che a volte è meglio evitare danni.
cioé il poveretto è venuto al mondo già parecchio nervoso...devo
avergli fatto passare una vita intrauterina d'inferno :facepalm:
quindi che ciascuno li metta al mondo nelle migliori condizioni per sé.
pure a caso, se questo gli giova.
ora dovrei aprire una graffa....
a me piacerebbe un mondo in cui gli omosessuali potessero avere le medesime
chance di genitorialità degli etero, e i poveri quelle dei ricchi, senza alcun discrimine.
secondo me nascerebbero figli più felici.
mi spiace, se per te è demagogia, questa.
be', certo uno che si sente indesiderato non parte bene........te lo assicuroNon è il fatto di essere nati perchè desiderati, che fa i figli felici.
Si, hai ragione.be', certo uno che si sente indesiderato non parte bene........te lo assicuro
(e per evitare inutili polemiche, specifico che uno può accorgersi che non lo desidera anche dopo averlo volontariamente concepito!!!!!!!!!)
come ci sono 1000 altri motivi, che condizionano in pos o neg.
la differenza tra te e me potrebbe essere che tu consideri la vita un valore a prescindere, mentre io no.
ma condurla dove vogliamo no, chi potrebbe sostenerlo????E' la nostra ridicola volontà o convinzione di poter condurre dove volgliamo la nostra e altrui vita che si scontra sempre con quello che poi succede.
Si, hai ragione.
Io considero la vita il bene supremo, e penso soprattutto che "l'esistenza" (quando c'è ovviamente) non abbia bisogno di motivi, ne giustificazioni, culturali, religiose politiche o altro e non sia subordinata, per questo, a nessun tipo di convincimento umano.
Penso che sia il nostro continuo farsi seghe mentali che ci conduce sempre a subordinarla a qualcosa. Alla felicità (anzi all' idea del cazzo di felicità da consumo a cui ci hanno abituati) alla volontà, alla situazione economica, alla politica che decide in tante parti del mondo di far fare un unico figlio o in altre spinge ad averne dieci.
Ti faccio notare che anche un caporale boemo, il secolo scorso, faceva fare figli alle madri tedesche perchè la sua idea di vita era subordinata alla grandezza della grande Germania. (Percio metteva delle idee e degli ideali davanti alla vita).
Io credo che quando uno nasce (nasce!) sia di se stesso, e non dell' idea che hanno di lui i suoi genitori, credo che appartenga a se stesso e credo che debba vivere per se stesso, cercando di trarre dalla vita quello che crede. E penso che cresca con l'ausilio dei genitori e non per loro, e talvolta per fortuna N O N O S T A N T E loro.
E' la nostra ridicola volontà o convinzione di poter condurre dove volgliamo la nostra e altrui vita che si scontra sempre con quello che poi succede.
Si, hai ragione.
Io considero la vita il bene supremo, e penso soprattutto che "l'esistenza" (quando c'è ovviamente) non abbia bisogno di motivi, ne giustificazioni, culturali, religiose politiche o altro e non sia subordinata, per questo, a nessun tipo di convincimento umano.
Penso che sia il nostro continuo farsi seghe mentali che ci conduce sempre a subordinarla a qualcosa. Alla felicità (anzi all' idea del cazzo di felicità da consumo a cui ci hanno abituati) alla volontà, alla situazione economica, alla politica che decide in tante parti del mondo di far fare un unico figlio o in altre spinge ad averne dieci.
Ti faccio notare che anche un caporale boemo, il secolo scorso, faceva fare figli alle madri tedesche perchè la sua idea di vita era subordinata alla grandezza della grande Germania. (Percio metteva delle idee e degli ideali davanti alla vita).
Io credo che quando uno nasce (nasce!) sia di se stesso, e non dell' idea che hanno di lui i suoi genitori, credo che appartenga a se stesso e credo che debba vivere per se stesso, cercando di trarre dalla vita quello che crede. E penso che cresca con l'ausilio dei genitori e non per loro, e talvolta per fortuna N O N O S T A N T E loro.
E' la nostra ridicola volontà o convinzione di poter condurre dove vogliamo la nostra e altrui vita che si scontra sempre con quello che poi succede.
Mio figlio domani compie 18 anni. Che tristezza mi mette leggere questo tuo post.Si, hai ragione.
Io considero la vita il bene supremo, e penso soprattutto che "l'esistenza" (quando c'è ovviamente) non abbia bisogno di motivi, ne giustificazioni, culturali, religiose politiche o altro e non sia subordinata, per questo, a nessun tipo di convincimento umano.
Penso che sia il nostro continuo farsi seghe mentali che ci conduce sempre a subordinarla a qualcosa. Alla felicità (anzi all' idea del cazzo di felicità da consumo a cui ci hanno abituati) alla volontà, alla situazione economica, alla politica che decide in tante parti del mondo di far fare un unico figlio o in altre spinge ad averne dieci.
Ti faccio notare che anche un caporale boemo, il secolo scorso, faceva fare figli alle madri tedesche perchè la sua idea di vita era subordinata alla grandezza della grande Germania. (Percio metteva delle idee e degli ideali davanti alla vita).
Io credo che quando uno nasce (nasce!) sia di se stesso, e non dell' idea che hanno di lui i suoi genitori, credo che appartenga a se stesso e credo che debba vivere per se stesso, cercando di trarre dalla vita quello che crede. E penso che cresca con l'ausilio dei genitori e non per loro, e talvolta per fortuna N O N O S T A N T E loro.
E' la nostra ridicola volontà o convinzione di poter condurre dove volgliamo la nostra e altrui vita che si scontra sempre con quello che poi succede.
non mi pare fosse Boemo.Si, hai ragione.
Io considero la vita il bene supremo, e penso soprattutto che "l'esistenza" (quando c'è ovviamente) non abbia bisogno di motivi, ne giustificazioni, culturali, religiose politiche o altro e non sia subordinata, per questo, a nessun tipo di convincimento umano.
Penso che sia il nostro continuo farsi seghe mentali che ci conduce sempre a subordinarla a qualcosa. Alla felicità (anzi all' idea del cazzo di felicità da consumo a cui ci hanno abituati) alla volontà, alla situazione economica, alla politica che decide in tante parti del mondo di far fare un unico figlio o in altre spinge ad averne dieci.
Ti faccio notare che anche un caporale boemo, il secolo scorso, faceva fare figli alle madri tedesche perchè la sua idea di vita era subordinata alla grandezza della grande Germania. (Percio metteva delle idee e degli ideali davanti alla vita).
Io credo che quando uno nasce (nasce!) sia di se stesso, e non dell' idea che hanno di lui i suoi genitori, credo che appartenga a se stesso e credo che debba vivere per se stesso, cercando di trarre dalla vita quello che crede. E penso che cresca con l'ausilio dei genitori e non per loro, e talvolta per fortuna N O N O S T A N T E loro.
E' la nostra ridicola volontà o convinzione di poter condurre dove volgliamo la nostra e altrui vita che si scontra sempre con quello che poi succede.
auguri per tuo figlioMio figlio domani compie 18 anni. Che tristezza mi mette leggere questo tuo post.
Non che tu abbia scritto qualcosa di sbagliato ma mi rendo sempre più conto di che rapporto ho avuto io con i miei genitori e di quanto sia stata fortunata.