Cambiare

Brunetta

Utente di lunga data
Se si è persone equilibrate si mantiene una coerenza di base, ma tutti cambiamo.
Il problema delle lunghe relazioni/matrimoni è che può accadere che i cambiamenti non siano paralleli e materia di condivisione reciproca, ma restino individuali e privati e finiscano per far divergere fino ad allontanare in modo irrimediabile.
Perché accade che i cambiamenti non diventino nutrimento comune?
Penso che possa accadere perché ogni tentativo di comunicazione viene ignorato o stroncato non per indifferenza o rifiuto, ma per difficoltà a integrare i cambiamenti nella immagine di chi si ha a fianco.
Dall’altra parte ci si può rendere conto che certe parti che si stanno scoprendo o si stanno sviluppando si ha già chiaro che non potrebbero essere accettate.
Eppure non si vuole rinunciare alla sicurezza dell’affetto che l’altr* rappresenta per noi.
 

OcchiVerdi

Utente di lunga data
Se si è persone equilibrate si mantiene una coerenza di base, ma tutti cambiamo.
Il problema delle lunghe relazioni/matrimoni è che può accadere che i cambiamenti non siano paralleli e materia di condivisione reciproca, ma restino individuali e privati e finiscano per far divergere fino ad allontanare in modo irrimediabile.
Perché accade che i cambiamenti non diventino nutrimento comune?
Penso che possa accadere perché ogni tentativo di comunicazione viene ignorato o stroncato non per indifferenza o rifiuto, ma per difficoltà a integrare i cambiamenti nella immagine di chi si ha a fianco.
Dall’altra parte ci si può rendere conto che certe parti che si stanno scoprendo o si stanno sviluppando si ha già chiaro che non potrebbero essere accettate.
Eppure non si vuole rinunciare alla sicurezza dell’affetto che l’altr* rappresenta per noi.
Evolversi fa fatica e spesso elimimare le radici comportamentali per nuove abitudini è deleterio per molti.

Lo vedi in qualsiasi ambiente. Lavorativo, un nuovo software manda tutti in panico. Amicale, un nuovo membro del gruppo cambia gli equilibri. Sentimentale, "non sei più quello di una volta" :rotfl: ....

Battuta a parte siamo animali conservatori.
 

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Se si è persone equilibrate si mantiene una coerenza di base, ma tutti cambiamo.
Il problema delle lunghe relazioni/matrimoni è che può accadere che i cambiamenti non siano paralleli e materia di condivisione reciproca, ma restino individuali e privati e finiscano per far divergere fino ad allontanare in modo irrimediabile.
Perché accade che i cambiamenti non diventino nutrimento comune?
Penso che possa accadere perché ogni tentativo di comunicazione viene ignorato o stroncato non per indifferenza o rifiuto, ma per difficoltà a integrare i cambiamenti nella immagine di chi si ha a fianco.
Dall’altra parte ci si può rendere conto che certe parti che si stanno scoprendo o si stanno sviluppando si ha già chiaro che non potrebbero essere accettate.
Eppure non si vuole rinunciare alla sicurezza dell’affetto che l’altr* rappresenta per noi.
Perché non sappiamo vedere totalmente gli altri e spesso neppure abbiamo intenzione di farlo.
Siamo al centro del nostro mondo e tutto deve andare come vogliamo.
I cambiamenti quando ci appartengono vengono celati perché potrebbero essere respinti e pertanto, perché noi si risulti più accettabili in una coppia, fingiamo di essere altro. E spesso i cambiamenti sono il risultato di questo allontanamento progressivo.
Ci si rende sconosciuti giorno per giorno.
Questa, in media, la mia sensazione in generale.
 
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danny

Utente di lunga data
Nel mio caso, il cambiamento più grosso di cui non mi accorsi fu il disamore di mia moglie verso me.
Un cambiamento che difficilmente avrebbe potuto diventare patrimonio comune e che colpisce tantissime coppie di lunga data.
Emerse quando al disamore successe l'innamoramento verso l'amante.
 
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Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Il cambiamento non lo si nota in noi stessi.
Si vede quello degli altri, difficile farlo diventare patrimonio comune. Ci si trova ad accettare, in caso contrario rifiutare con ovvie conseguenze.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Il cambiamento non lo si nota in noi stessi.
Si vede quello degli altri, difficile farlo diventare patrimonio comune. Ci si trova ad accettare, in caso contrario rifiutare con ovvie conseguenze.
Questa è (per alcuni casi) la mia ipotesi.
L’integrità della personalità richiede che ogni esperienza e pensiero e quindi anche ogni conseguente cambiamento di prospettiva venga vissuto come un continuum che non avrebbe potuto che fare di noi quel che siamo ora.
Penso che a volte sia la troppa intesa e confidenza e intimità (il contrario di ciò che dice Danny) a far ritenere superfluo comunicare ciò che percepiamo con tanta forza, ma forse con non altrettanta consapevolezza intellettuale.

Poi a volte invece emergono parti di noi che sappiamo che non verrebbero accettate e talvolta...ci mancherebbe :D
 

MariLea

Utente di lunga data
I tratti del carattere cambiano con l'età, ma tanto gradualmente che non ce ne accorgiamo nemmeno.
Parlandone, più che nutrimento comune rischiano di diventare rimproveri.
 

patroclo

Utente di lunga data
Se si è persone equilibrate si mantiene una coerenza di base, ma tutti cambiamo.
Il problema delle lunghe relazioni/matrimoni è che può accadere che i cambiamenti non siano paralleli e materia di condivisione reciproca, ma restino individuali e privati e finiscano per far divergere fino ad allontanare in modo irrimediabile.
Perché accade che i cambiamenti non diventino nutrimento comune?
Penso che possa accadere perché ogni tentativo di comunicazione viene ignorato o stroncato non per indifferenza o rifiuto, ma per difficoltà a integrare i cambiamenti nella immagine di chi si ha a fianco.
Dall’altra parte ci si può rendere conto che certe parti che si stanno scoprendo o si stanno sviluppando si ha già chiaro che non potrebbero essere accettate.
Eppure non si vuole rinunciare alla sicurezza dell’affetto che l’altr* rappresenta per noi.
Nella maggior parte dei casi darei la responsabilità non ai cambiamenti ma alle aspettative.
Non vedo margini di cambiamento enormi nelle persone, vedo invece:ignoranza sentimentale, offuscamento delle capacità cognitive, comunicazione carente, condizionanamenti ( famigliari, della società, religiosi), ecc.ecc.....
Tutte cose che alla fine non ci fanno capire chi abbiamo davanti e anche se lo capiamo lavoriamo con arrogante supponenza per averlo simile ai nostri desideri.


....personalmente a questo gioco non voglio più giocare
 

Brunetta

Utente di lunga data
Nella maggior parte dei casi darei la responsabilità non ai cambiamenti ma alle aspettative.
Non vedo margini di cambiamento enormi nelle persone, vedo invece:ignoranza sentimentale, offuscamento delle capacità cognitive, comunicazione carente, condizionanamenti ( famigliari, della società, religiosi), ecc.ecc.....
Tutte cose che alla fine non ci fanno capire chi abbiamo davanti e anche se lo capiamo lavoriamo con arrogante supponenza per averlo simile ai nostri desideri.


....personalmente a questo gioco non voglio più giocare
Se le cose che elenchi fanno già parte della persona non sono cambiamenti.
Però tu non cerchi mai di porti nella posizione opposta. Sei ancora sulla difensiva anche quando non ti accusa nessuno.
 

patroclo

Utente di lunga data
Se le cose che elenchi fanno già parte della persona non sono cambiamenti.
Però tu non cerchi mai di porti nella posizione opposta. Sei ancora sulla difensiva anche quando non ti accusa nessuno.
Non ho capito....non mi sento accusato
 

Brunetta

Utente di lunga data

patroclo

Utente di lunga data
Non esci dalla tua esperienza e dal tuo ruolo. Non ti vedo provare a capire il ruolo opposto.
continuo a non capire.....quale sarebbe il ruolo opposto?....e sopratutto quale sarebbe il mio ?
 
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Bruja

Utente di lunga data
Credo che i cambiamenti, le esperienze e le comprensioni post separazione siano dipendenti anche da quanto i due attori hanno compreso dei reciproci errori e mancanze.
Sia chiaro esiste sempre la preponderanza di chi ha creato il maggior danno, la spiego chiara perché non voglio fraintendimenti, se quello che volevo non l'ho potuto avere in un rapporto di coppia e quindi lo faccio saltare, e poi in una seconda storia riesco a trovare ciò che cercavo, non sempre è merito del secondo/a partner ma delle mutate circostanze e della diversa possibilità di realizzazione.
Se nella prima unione c'erano figli, lavoro intenso, problemi economici o semplici disaccordi gestionali, nella seconda si tende a non ripetere gli stessi errori e quasi sempre le due parti, messe a conoscenza dei fatti eviteranno il loro ripetersi.
Si potrà viaggiare più spesso poiché i figli sono grandi o li ha l'altra parte, si sarà consapevoli che uno o entrambi nella nuova coppia hanno tradito per rendere possibile questo secondo rapporto... insomma si parte con un bagaglio di esperienze ed informazioni che evita di fare errori grossolani.
Non che questo basti, le statistiche mostrano che le seconde unioni saltano e finiscono in percentuale più alta delle prime, capita pure che le esperienze e le maturazioni acquisite non servano se non a capire i nostri errori ma non riescano a trovare applicazione nei rapporti seguenti. Insomma arrivo a dire che perfino gli ex che si riavvicinano lo fanno con una diversa consapevolezza anche se resta una insopprimibile sensazione di minestra riscaldata.
Quello che si dovrebbe invece godere a piene mani è la ritrovata libertà e la possibilità di viversi pienamente senza pastoie o intoppi egoistici terzi. Essere padroni del proprio tempo, compatibilmente con gli impegni di lavoro, é un lusso che esula perfino dalla situazione economica... non dovrebbe essere così difficile stare un po' di tempo in questa felice terra di nessuno.
 

spleen

utente ?
Se si è persone equilibrate si mantiene una coerenza di base, ma tutti cambiamo.
Il problema delle lunghe relazioni/matrimoni è che può accadere che i cambiamenti non siano paralleli e materia di condivisione reciproca, ma restino individuali e privati e finiscano per far divergere fino ad allontanare in modo irrimediabile.
Perché accade che i cambiamenti non diventino nutrimento comune?
Penso che possa accadere perché ogni tentativo di comunicazione viene ignorato o stroncato non per indifferenza o rifiuto, ma per difficoltà a integrare i cambiamenti nella immagine di chi si ha a fianco.
Dall’altra parte ci si può rendere conto che certe parti che si stanno scoprendo o si stanno sviluppando si ha già chiaro che non potrebbero essere accettate.
Eppure non si vuole rinunciare alla sicurezza dell’affetto che l’altr* rappresenta per noi.
I cambiamenti non sono un ostacolo, sono una risorsa all' interno di una coppia.

Quando ci mettiamo con qualcuno l'unica cosa certa è che non lo conosciamo abbastanza. Al di là dell'attrazione fisica non possediamo nè una sufficiente consapevolezza nè un livello di profondità nell'altro che possa portarci ad affermare di conoscerlo. Poi le persone a poco a poco si svelano. Quello che vediamo può non piacere ed essere ignorato, può sconfortarci e persino sbigottirci ma se non "vediamo" queste cose significa che il nostro rapporto è finito ancora prima di cominciare, anzi non è mai esistito. Personalmente penso come Ermik che ci sia una massa di persone sostanzialmente inconsapevoli e abitudinarie da questo punto di vista.

I cambiamenti sono però una costante umana reale. Non riuscirei personalmente ad immaginarmi uguale a quello che ero 10 20 o 30 anni fa, se il carattere a grandi linee permane cambiano i contesti, le consapevolezze e le scelte che nel tempo fanno di noi persone diverse. Elaborare insieme i cambiamenti non distogliere lo sguardo dall'altro porta a quel sentimento di sentirsi "a casa" che conforta le proprie scelte, quel posto insicuro e perennemente provvisorio dove però stà di casa una coppia.

La vera domanda dovrebbe essere: - Come si fa a non distogliere lo sguardo l'uno dall'altro? -
Io non saprei definirlo con certezza e esaustività. Potremmo dire mille cose, che centra la fortuna ed è vero perchè una persona non vale l'altra. Poremmo pensare che che giochi un ruolo l' empatia personale, o forse l'educazione e la maturità, o anche magari la forza dei progetti comuni e la volontà di superare insieme gli eventi della vita. L' unica cosa di cui sono assolutamente sicuro è che bisogna superare il proprio egoismo e per farlo paradossalmente bisogna ascoltare se stessi, ma bisogna farlo fino in fondo, fino al punto che la propria fame di se stessi sconfini nella fame di vedere cosa c'è dentro un altro essere umano. :smile:
 

mistral

Utente di lunga data
I cambiamenti non sono un ostacolo, sono una risorsa all' interno di una coppia.

Quando ci mettiamo con qualcuno l'unica cosa certa è che non lo conosciamo abbastanza. Al di là dell'attrazione fisica non possediamo nè una sufficiente consapevolezza nè un livello di profondità nell'altro che possa portarci ad affermare di conoscerlo. Poi le persone a poco a poco si svelano. Quello che vediamo può non piacere ed essere ignorato, può sconfortarci e persino sbigottirci ma se non "vediamo" queste cose significa che il nostro rapporto è finito ancora prima di cominciare, anzi non è mai esistito. Personalmente penso come Ermik che ci sia una massa di persone sostanzialmente inconsapevoli e abitudinarie da questo punto di vista.

I cambiamenti sono però una costante umana reale. Non riuscirei personalmente ad immaginarmi uguale a quello che ero 10 20 o 30 anni fa, se il carattere a grandi linee permane cambiano i contesti, le consapevolezze e le scelte che nel tempo fanno di noi persone diverse. Elaborare insieme i cambiamenti non distogliere lo sguardo dall'altro porta a quel sentimento di sentirsi "a casa" che conforta le proprie scelte, quel posto insicuro e perennemente provvisorio dove però stà di casa una coppia.

La vera domanda dovrebbe essere: - Come si fa a non distogliere lo sguardo l'uno dall'altro? -
Io non saprei definirlo con certezza e esaustività. Potremmo dire mille cose, che centra la fortuna ed è vero perchè una persona non vale l'altra. Poremmo pensare che che giochi un ruolo l' empatia personale, o forse l'educazione e la maturità, o anche magari la forza dei progetti comuni e la volontà di superare insieme gli eventi della vita. L' unica cosa di cui sono assolutamente sicuro è che bisogna superare il proprio egoismo e per farlo paradossalmente bisogna ascoltare se stessi, ma bisogna farlo fino in fondo, fino al punto che la propria fame di se stessi sconfini nella fame di vedere cosa c'è dentro un altro essere umano. :smile:
Il fatto è che spesso quando ci dicono “sei cambiata”,ci incazziamo pure e viceversa .
Spesso i cambiamenti li notano prima altri che non noi stessi.
 

spleen

utente ?
Il fatto è che spesso quando ci dicono “sei cambiata”,ci incazziamo pure e viceversa . Spesso i cambiamenti li notano prima altri che non noi stessi.
Perchè diamo al cambiamento una accezione negativa sulla base del fatto che ci si aspetta un equilibrio statico e immutabile. Cosa non vera, impossibile da qualsiasi ottica la si guardi. L' equilibrio di due persone è per antonomasia dinamico e mutevole. Il problema è: perchè pensiamo che le cose siano statiche ed immutabili? L'amore eterno e romantico, l' impegno dovuto e incondizionato etc? Non dovremmo invece cercare motivi validi e lottare per essi ogni giorno che svegliandoci sciegliamo e siamo scelti dalla persona che ci dormiva accanto?
 
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Brunetta

Utente di lunga data
continuo a non capire.....quale sarebbe il ruolo opposto?....e sopratutto quale sarebbe il mio ?
Il tuo ruolo è quello di quello che anche se ha tradito è ancora ferito dalle problematiche della partner.
 
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