Cani e gatti. Ma si parla di noi.

Brunetta

Utente di lunga data
Ci sono delle idee sul carattere canino e felino che non so se corrispondano proprio a verità, ma che mi sembra che potrebbero essere una delle possibili chiavi interpretative del nostro comportamento.
Si dice che i cani si affezionano al padrone e i gatti alla casa.
Anche tra noi umani sembra che ci sia che crea attaccamento più alle persone, ovunque si trovino nel tempo e nello spazio, e chi più alle situazioni, intese come luoghi o ruoli sociali.
 

Piperita

Sognatrice
C'è anche chi si lega a persone e luoghi.
Io credo di essere legata a tutto, ma ogni tanto mi scopro più forte e per brevi periodi riesco a fare a meno di tutto, per poi ripiombare nell'angoscia.
Riguardo al ruolo sociale, ora come ora ci tengo, per diversi motivi, che credo di aver già spiegato, ma se avessi 20 anni e dovessi iniziare adesso la mia vita, non me ne fregherebbe nulla.
Ho sentito ragazze dire che si sarebbero sposate per sentirsi qualcuno, per acquisire valore...e nella mia mente mi sono chiesta se avessero sbattuto la testa. Il valore di una persona dipende dall'essere sposato o meno? Purtroppo per molti sì ma io non ci arrivo. Ripeto che se avessi 20 anni mi ribellerei al sistema, alle idee, alle usanze e non solo non mi sposerei ma me ne andrei in giro per il mondo a fare il cavolo che mi pare.
 

Blaise53

Utente di lunga data
C'è anche chi si lega a persone e luoghi.
Io credo di essere legata a tutto, ma ogni tanto mi scopro più forte e per brevi periodi riesco a fare a meno di tutto, per poi ripiombare nell'angoscia.
Riguardo al ruolo sociale, ora come ora ci tengo, per diversi motivi, che credo di aver già spiegato, ma se avessi 20 anni e dovessi iniziare adesso la mia vita, non me ne fregherebbe nulla.
Ho sentito ragazze dire che si sarebbero sposate per sentirsi qualcuno, per acquisire valore...e nella mia mente mi sono chiesta se avessero sbattuto la testa. Il valore di una persona dipende dall'essere sposato o meno? Purtroppo per molti sì ma io non ci arrivo. Ripeto che se avessi 20 anni mi ribellerei al sistema, alle idee, alle usanze e non solo non mi sposerei ma me ne andrei in giro per il mondo a fare il cavolo che mi pare.
Con il senno di poi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io ho fatto quello che volevo e i miei figli sono la cosa migliore che ho fatto.
E sì io mi lego alle persone.
Il luogo lo trovo importante, ma non proprio la casa. Infatti sto cercando la casa ideale e non mi pesa, anzi mi esalta, cambiare zona.
Conosco persone legate al quartiere e all'appartamento e perfino ai mobili e ninnoli.
Credo, come lo credo per tutto, che sia legato all'identità e da cosa è costituita e dove si trova riconoscimento.
Comprendo che chi non ha una professione o si identifica totalmente in essa possa sentire indispensabile muoversi tra persone conosciute o all'opposto ricavare conferma di sé dal riconoscimento professionale.

Questi modi di trovare sicurezza di sé influenzano tutte le proprie scelte.
Se ci interessano le relazioni più che il riconoscimento di ruolo saremo più liberi di cambiare.
 
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Blaise53

Utente di lunga data
Io ho fatto quello che volevo e i miei figli sono la cosa migliore che ho fatto.
E sì io mi lego alle persone.
Il luogo lo trovo importante, ma non proprio la casa. Infatti sto cercando la casa ideale è non mi pesa, anzi mi esalta, cambiare zona.
Conosco persone legate al quartiere e all'appartamento e perfino ai mobili e ninnoli.
Credo, come lo credo per tutto, che sia legato all'identità è da cosa è costituita e dove si trova riconoscimento.
Comprendo che chi non ha una professione o si identifica totalmente in essa possa sentire indispensabile muoversi tra persone conosciute o all'opposto ricavare conferma di sé dal riconoscimento professionale.

Questi modi di trovare sicurezza di sé influenzano tutte le proprie scelte.
Se ci interessano le relazioni più che il riconoscimento di ruolo saremo più liberi di cambiare.
Il cambiare può essere fatto quando si è padroni di se stessi.
 

MariLea

Utente di lunga data
Ci sono delle idee sul carattere canino e felino che non so se corrispondano proprio a verità, ma che mi sembra che potrebbero essere una delle possibili chiavi interpretative del nostro comportamento.
Si dice che i cani si affezionano al padrone e i gatti alla casa.
Anche tra noi umani sembra che ci sia che crea attaccamento più alle persone, ovunque si trovino nel tempo e nello spazio, e chi più alle situazioni, intese come luoghi o ruoli sociali.
A me piace cambiare, pur restando legata a molte persone e luoghi che posso sempre rivisitare...
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Non ho potuto scegliere di studiare ciò che volevo e tanto meno il lavoro.
Anche per me vale il discorso dei figli.
Sono molto legata ai luoghi, non riuscirei a lasciare la mia casa. Quando mi sono sposata ho sentito per lungo tempo la mancanza della mia casa natale.

Alle persone mi lego molto, non sempre è stata una buona idea:rolleyes:, però quando inizio a stancarmi di alcuni comportamenti riesco a staccarmi. Se non mi sento più a mio agio il legame che creo lo modifico.

La mia casa mi fa sentire sicura protetta, ma è riferito proprio alla casa. Vicini ne conosco pochi, conosco molta più gente fuori dal mio habitat. Chi mi conosce da tempo sostiene che vedo casa come la famiglia e quando verrà il giorno che i miei figli se ne andranno soffrirò molto. Mi sa tanto ......di sì
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
Ci sono delle idee sul carattere canino e felino che non so se corrispondano proprio a verità, ma che mi sembra che potrebbero essere una delle possibili chiavi interpretative del nostro comportamento.
Si dice che i cani si affezionano al padrone e i gatti alla casa.
Anche tra noi umani sembra che ci sia che crea attaccamento più alle persone, ovunque si trovino nel tempo e nello spazio, e chi più alle situazioni, intese come luoghi o ruoli sociali.
Amo i cani ...un po' meno i gatti che vor di? :D
 

Skorpio

Utente di lunga data
...

Non sono attaccato a nessun luogo, potrei cambiar casa e stato domattina e non farei una piega.

Ovvio che nei luoghi che mi piacciono ci torno

L attaccamento lo riservo agli individui
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non sono attaccato a nessun luogo, potrei cambiar casa e stato domattina e non farei una piega.

Ovvio che nei luoghi che mi piacciono ci torno

L attaccamento lo riservo agli individui
Idem
Mai avuto nostalgia di casa o di luoghi ma solo della sensazione che persone legate a quei luoghi mi hanno lasciato
Sono legata a oggetti solo se rimandandahi ad individui
Dopodiché dovrei smettere di legarmi agli individui visto cosa mi succede
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum

Skorpio

Utente di lunga data
Idem
Mai avuto nostalgia di casa o di luoghi ma solo della sensazione che persone legate a quei luoghi mi hanno lasciato
Sono legata a oggetti solo se rimandandahi ad individui
Dopodiché dovrei smettere di legarmi agli individui visto cosa mi succede
:rotfl::carneval:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ci sono delle idee sul carattere canino e felino che non so se corrispondano proprio a verità, ma che mi sembra che potrebbero essere una delle possibili chiavi interpretative del nostro comportamento.
Si dice che i cani si affezionano al padrone e i gatti alla casa.
Anche tra noi umani sembra che ci sia che crea attaccamento più alle persone, ovunque si trovino nel tempo e nello spazio, e chi più alle situazioni, intese come luoghi o ruoli sociali.
Io ho sempre avuto gatti come compagni preferenziali, ma sono figlia di un cacciatore e quindi i cani hanno comunque composto le mie esperienze...

Mi verrebbe da precisare che non è esatto che i gatti si affezionano alla casa. Hanno una storia di addomesticamento molto più breve e molto diversa da quella dei cani.

Per la mia esperienza sono animali relazionali, molto sensibili, fra l'altro, nel relazionarsi.

Riconoscono, eccome se riconoscono...i miei gatti riconoscono il rumore del motore della mia macchina quando sono al cancello e quando arrivo sono tutti alla porta per accogliermi. SE sono stata via molto tempo o fuori dai ritmi ordinari li ho tutti intorno miagolanti che chiedono e chiedono.

Sono protettivi. Una notte c'era stato un rumore strano e me li sono trovati a cerchio intorno a me sul letto, il micione più grosso si era messo con le zampe davanti appoggiate sulla mia pancia, rivolto alla porta e ringhiava, gli altri due erano intorno a lui e lo seguivano, nel senso che era evidente la gerarchia del comando.
Ma io sono parte del loro branco e mi proteggono e si lasciano proteggere.

Dal veterinario col mio micione si era reso necessario fargli la ketamina, l'avevo fatta io tenendolo in braccio e lui mi aveva messo le zampe intorno al collo e si era addormentato in quella posizione guardandomi dritta negli occhi. La micina, l'ultima randagetta, dal veterinario viene a nascondermi la testa contro il fianco "chiedendomi" di coprirle il musetto con il braccio mentre il veterinario la visita, e anche lei non perde lo sguardo mentre si fa visitare.

Capiscono molto bene quando le emozioni cambiano...il mio micione non si lascia toccare da nessuno se non da me.
Quando mio padre ha avuto il linfoma, veniva il pomeriggio da me per riposare e il micione lo seguiva e si accoccolava sulla sua pancia...roba che ha fatto soltanto in quel periodo, durante le chemio. E poi mai più.

Se io sono triste, preoccupata, arrivano, mi controllano e decidono di volta in volta se coccolarmi o lasciarmi il mio spazio, disponendosi però intorno a me e tenendomi controllata a occhi socchiusi, pronti ad arrivare in caso la tensione cambi. Credo che tutto dipenda dal tipo di relazione che si costruisce con i propri animali.

Io sono una bestia da branco tendenzialmente, e se fai parte del mio branco sei anche parte di me.
Se tradisci il branco sei fuori. Anche crudelmente. E senza possibilità di appello.

Il territorio per me è relazionale, più che fisico e casa per me è un qualcosa che si costruisce dentro, più che fuori. Fuori è solo la rappresentazione del dentro. Quindi mi affeziono ai luoghi solo per discendenza dalla fedeltà con cui rappresentano il mio dentro.
 
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spleen

utente ?
Io ho sempre avuto gatti come compagni preferenziali, ma sono figlia di un cacciatore e quindi i cani hanno comunque composto le mie esperienze...

Mi verrebbe da precisare che non è esatto che i gatti si affezionano alla casa. Hanno una storia di addomesticamento molto più breve e molto diversa da quella dei cani.

Per la mia esperienza sono animali relazionali, molto sensibili, fra l'altro, nel relazionarsi.

Riconoscono, eccome se riconoscono...i miei gatti riconoscono il rumore del motore della mia macchina quando sono al cancello e quando arrivo sono tutti alla porta per accogliermi. SE sono stata via molto tempo o fuori dai ritmi ordinari li ho tutti intorno miagolanti che chiedono e chiedono.

Sono protettivi. Una notte c'era stato un rumore strano e me li sono trovati a cerchio intorno a me sul letto, il micione più grosso si era messo con le zampe davanti appoggiate sulla mia pancia, rivolto alla porta e ringhiava, gli altri due erano intorno a lui e lo seguivano, nel senso che era evidente la gerarchia del comando.
Ma io sono parte del loro branco e mi proteggono e si lasciano proteggere.

Dal veterinario col mio micione si era reso necessario fargli la ketamina, l'avevo fatta io tenendolo in braccio e lui mi aveva messo le zampe intorno al collo e si era addormentato in quella posizione guardandomi dritta negli occhi. La micina, l'ultima randagetta, dal veterinario viene a nascondermi la testa contro il fianco "chiedendomi" di coprirle il musetto con il braccio mentre il veterinario la visita, e anche lei non perde lo sguardo mentre si fa visitare.

Capiscono molto bene quando le emozioni cambiano...il mio micione non si lascia toccare da nessuno se non da me.
Quando mio padre ha avuto il linfoma, veniva il pomeriggio da me per riposare e il micione lo seguiva e si accoccolava sulla sua pancia...roba che ha fatto soltanto in quel periodo, durante le chemio. E poi mai più.

Se io sono triste, preoccupata, arrivano, mi controllano e decidono di volta in volta se coccolarmi o lasciarmi il mio spazio, disponendosi però intorno a me e tenendomi controllata a occhi socchiusi, pronti ad arrivare in caso la tensione cambi. Credo che tutto dipenda dal tipo di relazione che si costruisce con i propri animali.

Io sono una bestia da branco tendenzialmente, e se fai parte del mio branco sei anche parte di me.
Se tradisci il branco sei fuori. Anche crudelmente. E senza possibilità di appello.

Il territorio per me è relazionale, più che fisico e casa per me è un qualcosa che si costruisce dentro, più che fuori. Fuori è solo la rappresentazione del dentro. Quindi mi affeziono ai luoghi solo per discendenza dalla fedeltà con cui rappresentano il mio dentro.
L'approccio relazionale degli animali è diverso per ogni specie, ovviamente la domesticazione ha selezionato quelle qualità intrinseche che a noi umani servono maggiormente. Mentre i gatti sono con noi dallo start del neolitico, circa 10000 anni fa, partendo dal gatto selvatico che si avvicinava ai nostri primi granai per catturare i topi, il cane ha subito una trasformazione più lunga e radicale, specie plastica ed adattabile per eccellenza è entrato nella via degli uomini essenzialmente perchè possiede una fortissima identità di gruppo, di branco, del quale noi siamo considerati componeneti.
Nota bene: Scientificamente tutti, ma proprio tutti, gli animali domestici sono animali gregari che riconoscono un capobranco. Non esistono animali addosmesticabili dove si lotti in continuazione per il predominio o in animali dal comportamento non gregario.

Detto cio ho maturato la convinzione che le cose a cui tengo di più sono le mie sensazioni rivolte alla natura. Al di là del bene che voglio alle persone ovviamente che è un bene primario.
Sono essenzialmente un selvaggio, nel senso che subisco la mancanza del sole della pioggia delle nuvole e del vento, delle ombre degli allberi che declinano la sera, del freddo pungente, della brina d' inverno e della nebbia. Amo i pomeriggi di settembre quando il sole vinto e "cotto", esaurito declina.
Amo la differenza delle sensazioni che queste cose sanno comunicarmi e nelle quali mi riconosco.
Amo le mie piccole cose e quello che rappresentano per me.
E aumenta nel tempo il valore di chi mi circonda e del quale percepisco l'importanza.
C' è un termine in inglese forse per definire questo, è home, non house, home proprio, sebbene io mi senta at home anche in un bosco.:)
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
L'approccio relazionale degli animali è diverso per ogni specie, ovviamente la domesticazione ha selezionato quelle qualità intrinseche che a noi umani servono maggiormente. Mentre i gatti sono con noi dallo start del neolitico, circa 10000 anni fa, partendo dal gatto selvatico che si avvicinava ai nostri primi granai per catturare i topi, il cane ha subito una trasformazione più lunga e radicale, specie plastica ed adattabile per eccellenza è entrato nella via degli uomini essenzialmente perchè possiede una fortissima identità di gruppo, di branco, del quale noi siamo considerati componeneti.
Nota bene: Scientificamente tutti, ma proprio tutti, gli animali domestici sono animali gregari che riconoscono un capobranco. Non esistono animali addosmesticabili dove si lotti in continuazione per il predominio o in animali dal comportamento non gregario.

Detto cio ho maturato la convinzione che le cose a cui tengo di più sono le mie sensazioni rivolte alla natura. Al di là del bene che voglio alle persone ovviamente che è un bene primario.
Sono essenzialmente un selvaggio, nel senso che subisco la mancanza del sole della pioggia delle nuvole e del vento, delle ombre degli allberi che declinano la sera, del freddo pungente, della brina d' inverno e della nebbia. Amo i pomeriggi di settembre quando il sole vinto e "cotto", esaurito declina.
Amo la differenza delle sensazioni che queste cose sanno comunicarmi e nelle quali mi riconosco.
Amo le mie piccole cose e quello che rappresentano per me.
E aumenta nel tempo il valore di chi mi circonda e del quale percepisco l'importanza.
C' è un termine in inglese forse per definire questo, è home, non house, home proprio, sebbene io mi senta at home anche in un bosco.:)
Primo paragrafo....d'accordissimo :)

Sono storie di domesticazione diverse, che secondo me avrebbero la necessità di essere ripulite da tutta una serie di superstizioni che resistono e a volte possono creare pregiudizi.

Intorno ai gatti, in particolare, proprio per la loro storia particolare, resistono stereotipi non indifferenti secondo me. Non siamo ancora del tutto liberi dal medioevo, per come la vedo io.

Per quanto mi riguarda, uno dei motivi per cui sono particolarmente affezionata a loro, come specie intendo, è che hanno davvero subito la crudeltà umana nelle sue sfaccettature più oscure...ma questa è una questione più mia che altro:D

Quanto alla differenza che hai sottolineato fra home e house...mi ci ritrovo molto...la prima relazione su cui fondo le altre, è quella con me stessa, e i luoghi (relazionali e poi fisici) in cui mi ritrovo fuori corrispondono ai paesaggi dell'anima che mi porto dentro e che ancora non ho neanche ben capito da dove provengano...G. mi parla di geni e memi...ci sto ragionando :)

Di base ho scoperto che per me è importantissimo l'accordo dei miei paesaggi dell'anima con quelli di chi mi lascio stare accanto...è una sorta di tensione che riguarda più lo spirituale che altro, probabilmente, e se non sento risuonare finisco per mettere distanza...credo sia la base dell'affetto, della confidenza per me..appartenenza comune, credo
 
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Lostris

Utente Ludica
Idem
Mai avuto nostalgia di casa o di luoghi ma solo della sensazione che persone legate a quei luoghi mi hanno lasciato
Sono legata a oggetti solo se rimandandahi ad individui
Dopodiché dovrei smettere di legarmi agli individui visto cosa mi succede
È impossibile prescindere dall'elemento relazionale, e se lo si fa nella quasi totalità dei casi è patologico.

Nel tuo caso è più impossibile che per altri :rolleyes:, ma pensa a tutte le volte che invece è andata bene.
:)
 
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