Delitto Rea, si ricerca un complice Tracciato il profilo del telefonista
DELITTO REA Il Ris studia il navigatore dell'auto di Parolisi e il tampone col sangue
Ascoli Piceno, 27 luglio 2011 -
LA PROCURA di Teramo va alla ricerca di
un complice che abbia aiutato Salvatore Parolisi, attualmente in carcere con l’accusa di omicidio pluriaggravato e vilipendio di cadavere, nel delitto di sua moglie Melania Rea.
I pm Greta Aloisi e Davide Rosati stanno studiando i vari elementi, nel tentativo di confermare un’ipotesi già avanzata nell’ordinanza d’arresto del Gip, Carlo Calvaresi: “Si tenga conto — si legge — della concreta possibilità che nella fase di vilipendio del cadavere Parolisi sia stato aiutato da terze persone o possa aver incaricato taluno per compiere tale azione; e si ricordi ancora di come il Parolisi abbia chiesto ai suoi colleghi di lavoro di non rivelare le sue pregresse frequentazioni sentimentali”.
IL RIS. Per quanto riguarda le indagini scientifiche, il Ris di Roma sta valutando un centinaio di elementi raccolti durante i sopralluoghi a Ripe di Civitella, teatro dell’omicidio. Fondamentali saranno i risultati che emergereanno dal navigatore satellitare, che dovrebbe svelare il percorso dell’auto di Parolisi quel 18 aprile, e un accendino sporco di sangue rinvenuto tra le gambe di Melania.
Gli inquirenti sono anche in possesso dei vestiti che Salvatore indossava il giorno dell’omicidio di sua moglie, oggetti che l’uomo ha consegnato spontaneamente il 10 maggio e sui quali non dovrebbero esserci macchie sospette. L’ultimo problema che i Ris dovranno risolvere è quello riguardante i tamponi prelevati dall’auto di Parolisi, su tre macchie, una è risultata compatibile con il sangue. Non si sa ancora, però, se e in che misura questo elemento andrà a pesare sull’inchiesta, considerando che quel sangue potrebbe non essere di Melania o, comunque, potrebbe non avere nulla a che fare con il delitto.
IL TELEFONISTA. Dopo aver diffuso la traccia audio della telefonata al 113 di Teramo che segnalava la presenza del corpo di Melania nel bosco delle Casermette, i pm e i carabinieri di Ascoli hanno tracciato una sorta di profilo dell’anonimo telefonista. Secondo gli investigatori, si tratterebbe di un uomo adulto ultracinquantenne, dalla forte inflessione dialettale che riconduce al teramano, forse proprio alla zona di Civitella del Tronto, territorio di confine tra la provincia ascolana e l’Abruzzo.
Il telefonista potrebbe aver visto qualcosa di sospetto a Ripe, magari proprio l’autore dei colpi post mortem sul cadavere. Gli inquirenti aspettano un’eventuale segnalazione. Anche se pare improbabile che l’uomo possa venire rintracciato, a meno che, naturalmente, non sia proprio lui a decidere di incontrare spontanemante i pm. E magari aiutarli a comporre il complicato puzzle dell’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea.
Mario Di Vito
http://www.ilrestodelcarlino.it/ascoli/cronaca/2011/07/27/551351-delitto.shtml