"Melania uccisa da una donna"
La tesi dei legali di Parolisi
Walter Biscotti e Nicodemo Gentile sono convinti che a uccidere la 29enne non sia stato il marito: "Si chiede l'arresto di un uomo, ma gli accertamenti sul corpo lasciano intendere che l'omicidio è stato compiuto da una donna". Sotto un'unghia della vittima ci sarebbe Dna femminile, forse di chi le sfilò l'anello
ANCONA - Per i legali di Salvatore Parolisi la moglie Melania Rea è stata uccisa da una donna. Ne sono convinti in quanto sotto l'unghia dell'anulare della mano sinistra è stato trovato del Dna femminile, secondo quanto emerge dalla perizia medico legale. "Si chiede l'arresto di un uomo, ma gli accertamenti - dichiarano i difensori di Parolisi all'Ansa, Walter Biscotti e Nicodemo Gentile - lasciano intendere che l'omicidio è stato compiuto da una donna". Ieri la procura di Ascoli
ha chiesto l'arresto del marito 1 di Melania, unico indagato nel caso.
"Nelle prime righe delle quasi cinque pagine di quesiti chiesti dai pm al medico legale - spiegano - si chiede di verificare se ci sono altri Dna oltre a quelli di Salvatore e Melania: ebbene, la risposta a questo quesito è quasi mascherata in due righe nelle conclusioni del perito". "Occorre andare a spulciare i dati nelle oltre 80 pagine - seguitano Biscotto e Gentile - per scoprire che: Melania ha tentato di difendersi con le mani durante l'aggressione; sotto l'unghia di una mano è stato trovato del Dna di una donna; il Dna di Salvatore è stato trovato solo nella bocca di Melania come probabile conseguenza di un bacio". Inoltre, "le ferite sono state provocate da due diverse armi (o oggetti) e in tempi diversi". "Questi dati, da soli, consentono - concludono - la rovina del castello accusatorio
a senso unico contro Parolisi tralasciando altre piste. Noi chiediamo: chi è la donna che ha aggredito e probabilmente ucciso Melania?".
Il rinvenimento di tracce di Dna femminile sotto l'unghia del "quarto dito sinistro" - come si legge nella perizia medico-legale, in pratica l'anulare - di Melania Rea, fa pensare all'anello d'oro con un solitario che la donna indossava sembra proprio a quel dito, insieme alla fede nuziale, e che fu ritrovato accanto al corpo nel Bosco delle Casermette (Teramo). Si tratta dell'anello di fidanzamento della donna, scoperto durante il secondo sopralluogo nella pineta del Teramano. L'anello era a una certa distanza dal corpo, e le ipotesi circolate su questa circostanza erano che Melania se lo fosse tolto lanciandolo per sfregio contro il suo aggressore o che si fosse sfilato dal dito durante la colluttazione. I familiari della donna, peraltro, ospiti di alcune trasmissioni televisive, avevano ricordato che quell'anello le andava largo, perché negli ultimi tempi era dimagrita. Ora però, con il ritrovamento delle tracce di Dna femminile, potrebbe farsi strada l'ipotesi che l'anello le sia stato sfilato da una donna, forse, come sostengono i legali di Parolisi, la stessa assassina. Oppure, Parolisi ha avuto una complice, possibilità prefigurata anche dai colpi inferti post mortem sul cadavere di Melania, molto tempo dopo quelli che ne hanno causato la morte. E comunque mentre Salvatore era impegnato con carabinieri, amici e volontari nelle ricerche della moglie. (16 luglio 2011)
http://www.repubblica.it/cronaca/20..._dei_legali_di_parolisi-19191414/?ref=HREC1-1
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