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Old légère
Guest
Io, cara Anna, ho tradito una sola volta in vita mia, e quella volta ho confessato. Perchè?Non registrato ha detto:Ciao.
Leggendo la storia raccontata nell'altro forum, "Ossessione", mi è tornato in mente un articolo letto tempo addietro.
Lo psicologo che ne era autore, analizzando il tradimento di un partner e la sua successiva confessione, metteva in risalto un aspetto di solito non considerato, ovvero la mancata soddisfazione del fedifrago nel consumare il rapporto extra.
In pratica, secondo questo psicologo, si tenderebbe a confessare proprio il tradimento che non ha procurato il piacere sperato, come se al senso di colpa si aggiungesse anche il senso di inutilità dell'azione, la consapevoleza di aver trasgredito inutilmente.
Volevo proporvi questo spunto di riflessione e sarò lieta di leggere i vostri pareri.
Anna
Perché, è vero, in un qualche modo, mi ero accorta di aver trasgredito inutilmente. Non perché non c'era stata soddisfazione fisica, ma perché, oltre al senso di colpa, sentivo anche di aver fatto una cosa inutile. Anzi, peggio, dannosa!
La mia trasgrressione non era servita a niente. Non c'era amore, ed il piacere fisico con il suo ricordo svanirono poco dopo.
Il fidanzato tradito del tempo era una storia importante per me. Dopo il tradimento, rendendomi conto che a lui tenevo tantissimo, e che i nostri propositi di vivere insieme erano reali (anche da parte mia), sentii che non avrei potuto tacere. Seppur amandolo, in un periodo difficile e travagliato, cedetti; nonostante ciò non potevo continuare come se nulla fosse.
Gli misi di fronte la realtà: "ti amo, vorrei vivere con te, ma ho sbagliato, e parecchio; per cui potresti concludere la nostra storia qui, avresti tutta la mia comprensione". Lui non mi lasciò. Mi perdonò (o ci provò) con grande forza. La storia finì due anni dopo.
Légère